SVILUPPO DEL PRIMO MODELLO CELLULARE IN VITRO DI CELLULE STAMINALI TUMORALI DI OSTEOSARCOMA A PICCOLE CELLULE Dr.ssa Gaia Palmini (Sez. Malattie del Metabolismo.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
METODICHE MOLECOLARI APPLICATE A CAMPIONI PARAFFINATI DI
Advertisements

Induced pluripotent stem cell
Sarcomi e Neuroblastoma
Corso di laurea magistrale in Genetica e biologia molecolare nella ricerca di base e biomedica IL RUOLO DELLA PROTEINA FAK (FOCAL-ADHESION KINASE) DURANTE.
Cellule tumorali modificate a livello di Mical2
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA DIVISIONE DI CARDIOCHIRURGIA Direttore: Prof. Mario Viganò Vincenzo VIGNA.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA CATTEDRA DI UROLOGIA Prof. Giampaolo Bianchi LEIOMIOMA VESCICALE: ANALISI DI UN NUOVO CASO E REVISIONE.
Interazione di fasci terapeutici di protoni e fotoni con agenti chimici radiosensibilizzanti in cellule umane di glioblastoma coltivate in vitro. Lafiandra.
VALUTAZIONE AGGIUSTATA MEDIANTE PROPENSITY SCORE DEL TRATTAMENTO CHIRURGICO DEI CARCINOIDI PRIMITIVI DELL'APPENDICE Ciarrocchi, A., et al. "Propensity.
Stefano Greggi, Cono Scaffa, Massimo Di Maio Chirurgia Oncologica Ginecologica Istituto Nazionale Tumori di Napoli Chirurgia di Intervallo Analisi retrospettiva.
Cellule staminali: terapia della cornea Denise Pau e Giorgia Sitzia.
Master Interuniversitario di II livello CITOGENETICA Master Interuniversitario di II livello CITOGENETICA ISCRIZIONI ED INFORMAZIONI: Segreteria didattica.
Composizione corporea, psicopatologia specifica e disagio psicologico nell’anoressia nervosa Dr. Marwan El Ghoch Unità di Riabilitazione Nutrizionale Casa.
IL CEMENTO & POLPA DENTARIA. LA STRUTTURA DEL CEMENTO Il cemento (B) ricopre la radice dei denti ed è, anch’esso, una variante del tessuto osseo. A differenza.
Chirurgia dell’ascella: nuove prospettive Chieti, 27 giugno 2016
e Sorveglianza attiva: Come Quando e Perchè
Il settore della logistica in Toscana Quadro strutturale e dinamiche di medio periodo ( ) Firenze, 16 aprile 2010 Riccardo Perugi Unioncamere.
Istituto di Scienze Neurologiche Consiglio Nazionale delle Ricerche
AGGIORNAMENTO STATISTICO SUI RISULTATI CLINICI RELATIVI ALL'APPLICAZIONE DEL MDB SUI PAZIENTI (n.195) AFFETTI DA CARCINOMA MAMMARIO E RIVOLTISI ALLO STUDIO.
Biologia.blu C - Il corpo umano
La scuola Italiana tedesca.
Tesi in Microbiologia Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie (FaBiT)
Università di Modena e Reggio-Emilia
Domande del Ministro alla Commissione.
13/11/
Fabio Rinaldi 1, Franco Gasparri2, Valentina Giannini2
13/11/
SOCIETA’ ITALIANA DI CHIRURGIA
Medicina di Genere Che cosa è?
Metodi istologici.
Università degli Studi di Bologna Scuola di Medicina e Chirurgia Corso di laurea in: Tecniche di Laboratorio Biomedico Prof. Gianandrea Pasquinelli.
Direttore Prof. Bruno Galletti
Glycine Max Irradiato (UVB)
CARCINOMA PROSTATICO BASSO-MEDIO-ALTO RISCHIO Nino Dispensa
Tecnologia Farmaceutica
S. C. Senologia Direttore S. Folli
PRIMARY HYPEREOSINOPHILIC SINDROMES AND IMATINIB THERAPY: A RETROSPECTIVE ANALYSIS OF 38 CASES Orofino N1, Cattaneo D1, Intermesoli T2, Spinelli O2, Reda.
Leucemia.
Acceleratori e salute: il progetto di protonterapia TOP-IMPLART
Centro di Ricerca in Medicina Sperimentale
SOCIETA’ ITALIANA DI CHIRURGIA
MITO 9 Dott.ssa Giorgia Mangili Dott.ssa Alice Bergamini
XI CONGRESSO ORTOMED Firenze, Dicembre 2016
DIFFERENZIAZIONE MIOGENICA DI CELLULE SATELLITI ISOLATE DAL
PI: Maurizio Bertuccelli, Orazio Caffo, Azzurra Farnesi
COX-2 E GADD45 MARCATORI BIOLOGICI DI DANNO DA UVB IN CELLULE DI CUTE
X CONGRESSO ORTOMED Firenze, Dicembre 2015
FRATTURA PERIPROTESICA G. Guido, V. Bottai, G. De Paola
Variabili psicologiche alla base della promozione di comportamenti salutari: favorire uno stile di vita sano con la nudge theory Giorgio Gronchi, Luisella.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA U. O
Aumentare l’aderenza alla terapia farmacologica nei pazienti osteoporotici con la nudge theory Giorgio Gronchi, Luisella Cianferotti, Barbara Pampaloni.
trapianto allogenico a ridotta intensità
Fiorella Malchiodi Dipartimento di Biologia Cellulare e Neuroscienze
Tesi in Microbiologia Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie (FaBiT)
Franco Nassi - Medicina - III Modulo
Laboratorio di Patologia Molecolare
Introduzione allo screening dei tumori
IL TUMORE AI POLMONI Il tumore del polmone si può sviluppare nelle cellule che costituiscono bronchi, bronchioli e alveoli e può costituire una massa che.
Gruppo di ricerca: Metabolismo nel Cancro
Tecnologia Farmaceutica
Modulo didattico di IGIENE Docente: prof. Sergio Rovesti
Depressione e malattie neurodegenerative
MORTALITA’ PER SCLEROSI MULTIPLA NELLA Obiettivo dello studio
Chemioterapia inattiva se gene p21 attivo
Manuale di Oncologia Medica
I master e i corsi di perfezionamento
Stimolazione vagale per il trattamento dell’epilessia farmacoresistente nell’adulto: esperienza dell’Ospedale di Careggi, dati di follow-up a lungo termine.
STUDIO OSSERVAZIONALE NEI CENTRI DELL’AREA VASTA NORD-OVEST»
Valutazione della qualità e sicurezza dell'assistenza:
Tesi in Microbiologia Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie (FaBiT)
Transcript della presentazione:

SVILUPPO DEL PRIMO MODELLO CELLULARE IN VITRO DI CELLULE STAMINALI TUMORALI DI OSTEOSARCOMA A PICCOLE CELLULE Dr.ssa Gaia Palmini (Sez. Malattie del Metabolismo Minerale e Osseo, Dipartimento di Chirurgia e Medicina Traslazionale, Università degli Studi di Firenze) XI° Congresso OrtoMed, Firenze, 16 Dicembre 2016

Osteosarcoma a piccole cellule Tra i tumori primitivi dell’osso, l’Osteosarcoma (OS) è il tumore maligno più diffuso. Suddiviso in diverse varianti sulla base delle caratteristiche cliniche, radiografiche e microscopiche, presenta varianti a basso e ad alto grado di malignità. Tra queste ultime si annovera l’Osteosarcoma a piccole cellule (SCO, Small Cell Osteosarcoma). È una delle forme più rare, ma più aggressive di OS. È Diffuso prevalentemente in età pediatrica e giovane adulta con un incidenza del 1.5% di tutti i casi di OS diagnosticati. Coinvolge principalmente le metafisi delle ossa lunghe. Da un punto di vista istologico presenta cellule piccole e tondeggianti, aree necrotiche e regioni stromali caratterizzate dalla presenza di matrice osteoide Trattamenti terapeutici che sono ad oggi multidisciplinari (i.e. chemioterapia pre operatoria, intervento chirurgico e chemio- e/o radio-terapia post operatoria. Nonostante i quali la prognosi a 5 anni rimane < 20%, con un’alta percentuale di pazienti che dopo i trattamenti presentano recidive o metastasi polmonari. Yaw, K.M. Seminars in Surgical Oncology (1999); Klein, M.J. et al. American Journal of Clinical Pathology (2006); Cotteril S.J. et al. Pediatric Blood Cancer (2004).

Sarcomi e Cellule Staminali Tumorali (CSCs) Gibbs CP et al. Neoplasia. 2005; Wang L et al. Cancer Biol Ther.2009; Clarke MF et al. Cancer Res 2006; Magee JA et al. Cancer Cell. 2012; Filemon S Dela Cruz. Front Oncol. 2013; Prospettiva innovativa nella battaglia all’OS recentemente è emersa dalla ricerca sul ruolo delle “Cellule Staminali Tumorali” (CSCs). I sarcomi, come i tessuti sani da cui prendono origine, sono composti da una popolazione cellulare eterogenea. Come nei tessuti sani risiede una sottopopolazione di cellule distinte dotate della capacità di auto-rinnovamento e di mantenimento dell’omeostasi tissutale, generando cellule differenziate, così anche i sarcomi presentano la stessa eterogeneità cellulare. La presenza delle CSCs offre quindi la possibile spiegazione al perché la maggior parte dei trattamenti sembrano avere inizialmente effetto antineoplastico, ma a distanza di anni dalla terapia il paziente presenta recidive o metastasi. Rendendole possibili target primari per lo sviluppo di terapie antineoplastiche mirate e più efficaci. Capacità di autorinnovamento indefinita Mantenimento della popolazione tumorale eterogenea Capacità differenziativa multilineare: adipociti, osteoblasti, condrociti e miociti Capacità di crescita in condizioni estreme Espressione di marker specifici del fenotipo mesenchimale: CD44, CD105, CD90, CD117, CD34 Espressione di geni tipici delle cellule staminali embrionali: Nanog, Oct 3/4 (POU5F1), Sox-2, Lin-28 e KLF4 Capacità di formare colonie simil-fibroblastiche CFU-F (Colony Forming Units-Fibroblasts) Alti livelli di Aldeide Deidrogenasi (ALDH) Capacità di dare metastasi in altri organi/tessuti Capacità di resistere agli agenti antineoplastici

Scopo della ricerca Isolare e caratterizzare da un campione di Osteosarcoma a piccole cellule (SCO) una linea cellulare primaria di CSCs (SCO-CSCs) per lo studio della loro biologia, al fine di individuare possibili marcatori molecolari che potranno essere utilizzati come target di nuove terapie mirate contro le CSCs, ed essere quindi maggiormente efficaci.

Coltura primaria, Sarcosfere e SCO-CSCs Campione bioptico di SCO da prelievo chirurgico Linea cellulare primaria di SCO. Osservazione in contrasto di fase con obiettivo 10x. Linea cellulare primaria di SCO-CSCs isolata dalle sarcosfere. Osservazione in contrasto di fase con obiettivo 10x. B C D E A A. Saggio di crescita in non adesione a 24h dalla semina. B. Prime sarcosfere formatesi a 7 gg. C. Sarcosfere a 24 gg dall’inizio del saggio. D. Sarcosfera in condizioni di normale adesione. E. Espansione delle cellule dalla sfera inn adesione. Osservazione in contrasto di fase con obiettivi 20x e 40x .

Caratterizzazione 1 A B A B 0 giorni 30 giorni Differenziamento adipogenico valutato a 0 gg (A) e dopo 30 gg (B) di induzione mediante colorazione con OIL Red O. In rosso i vacuoli lipidici intracellulari e in azzurro i nuclei contro colorati con Ematossilina. Osservazione in campo chiaro. Obiettivo 40X A. Sarcosfere a 24 gg dall’inizio del saggio. Osservazione in contrasto di fase con obiettivo 40x. B. Linea di SCO-CSCs-II isolata dalla II generazione di sarcosfere a partire dalla linea SCO-CSCs.Osservazione in contrasto di fase con obiettivi 20x. 0 giorni 21 giorni A B C D A-B. Differenziamento osteogenico valutato a 0 gg e dopo 21 gg di induzione mediante colorazione per la ALP con Fast Blue BB. In blu le cellule ALP+ (B), in rosso i nuclei contro colorati con Ioduro di Propidio. Osservazione composita in campo chiaro e in epifluorescenza. Obiettivo 20X. C-D. Colorazione dei depositi di HA con Alizarina Red S. In rosso-arancio i depositi di HA. Cellule non colorate, contrastate in grigio. Osservazione in contrasto di fase. Obiettivo 20X A B

Caratterizzazione 2 A B C D E F G H I L Espressione di Nanog (A), POU5F1 (C), SOX2 (E), KLF4 (G) e di LIN28A (I) nella linea di SCO-CSCs isolata dalla linea primaria di OS a piccole cellule (SCO) e nella linea di fibroblasti usata come controllo (B-D-F-H-L). In verde l’anticorpo. In rosa i nuclei. Per effetto della colocalizzazione dei fluorofori la colorazione nucleare appare quasi bianca. LSCM a colori convenzionali. Obiettivo 40x. ALDH1A1 MYC SCO-CSCs PROM1 AXL EZR CD34 β-Actin SCO KLF4 Sox2 LIN28A Nanog POU5F1 Espressione in Real Time PCR dei geni marcatori della staminalità embrionale (i.e. POU5F1, Nanog, LIN28A, SOX2 e KLF4) e dei geni caratterizzanti le CSCs (i.e. PROM1, MYC, ALDHA1, CD34, EZR ed AXL) B D A C Espressione di CD44 (A), CD105 (B) e CD45 (C) nella linea di SCO-CSCs isolata dalla linea primaria di OS a piccole cellule (SCO) e nella linea di fibroblasti usata come controllo (D). In verde l’anticorpo. In blu i nuclei. LSCM a colori convenzionali. Obiettivo 20x.

Conclusioni Nello studio qui mostrato non solo si presenta per la prima volta l’allestimento di una linea cellulare umana finita di Osteosarcoma a piccole cellule (SCO), ma anche l’allestimento/caratterizzazione di una linea di CSCs di SCO. Presentando così il primo modello cellulare in vitro utile allo studio della biologia di questa rara forma di Osteosarcoma altamente aggressiva.

Ringraziamenti Dipartimento di Neuroscienze, psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino (NEUROFARBA), Università di Firenze Dr.ssa Alessandra Aldinucci SOD di Ortopedia Oncologica e Ricostruttiva_AOUC, Firenze : Prof. Domenico Andrea Campanacci Sezione di Anatomia Patologica, DCMT, Università di Firenze, Firenze: Prof. Alessandro Franchi Dr. ssa Antonella Simoni Progetto di ricerca interamente finanziato dall’ Istituto Toscano Tumori _ Grant ITT 2010 Clinica Universitaria Ortopedia e traumatologia, AO, Pisa: Prof. Rodolfo Capanna Sezione di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, DCMT, Università di Firenze, Firenze: Prof.ssa Maria Luisa Brandi Dr. Roberto Zonefrati Dr.ssa Cecilia Romagnoli Dr. Carmelo Mavilia Dr. ssa Gigliola Leoncini Dr.ssa Francesca Marini

GRAZIE