Economia della conoscenza Appunti delle lezioni di Teoria dell’Impresa
L’economia della conoscenza:mito o realtà? Due grandi cambiamenti (Foray,2000): Sono fortemente cresciuti gli investimenti nella produzione e trasmissione di conoscenze (istruzione, formazione,ricerca, management) Si sono fortemente ridotti i costi di codificazione, trasmissione e acquisizione delle conoscenze, grazie alla tecnologia (Ict, Internet,….)
L’economia della conoscenza:mito o realtà? Di conseguenza…….la conoscenza è divenuta una risorsa maggiormente replicabile e mobile, sempre più indipendente dallo spazio e dal tempo (Rodriguez, 2002; Rullani, 2004) ….e sempre più accessibile ai nuovi entranti, purché capaci di mettersi in “rete” (Soete,2002)
L’economia della conoscenza:mito o realtà? Chi investe di più in conoscenza (imprese, settori, regioni, comuni, stati,….) acquista vantaggio competitivo (OECD, 1996) L’importanza degli intangible assets diviene preponderante (Kendrik, 1994) Negli USA dal 1929 al 1990 il capitale tangibile (strutture, attrezzature, risorse naturali…) quadruplica, mentre quello intangibile (istruzione, formazione, ricerca, salute, sicurezza,….) DECUPLICA
L’economia della conoscenza In alcuni paesi (USA, UK, NL, SWE, FIN) il settore primario ha un peso marginale, il settore secondario (industria) occupa meno del 20% dei lavoratori e tutto il resto è servizi, dove crescono soprattutto i servizi ad alta intensità di conoscenza La produzione “fisica” non scompare, ma viene delocalizzata su scala globale Nella nuova divisione globale del lavoro i paesi poveri non sono solo fornitori di manodopera poco qualificata a basso costo L’economia della conoscenza deve perseguire uno sviluppo mondiale equo e sostenibile
Dentro la black box dell’economia della conoscenza Oggetto: beni e servizi, for profit e no profit, pubblici e privati Luoghi: distretti, cluster, poli e parchi scientifici, sistemi di innovazione Soggetti: persone, imprese, organizzazioni, istituzioni
L’economia della conoscenza: cosa produce? Un’economia di servizi, sia intermedi (ICT, pubblicità, consulenza,finanza….) che finali (commercio, turismo, sanità, istruzione, divertimento…..) Un’economia di prodotti, il cui valore dipende sempre più da elementi intangibili e ad alto contenuto di conoscenza (ricerca, design, comunicazione, pubblicità, ….)
Conoscenza: tassonomia I 1.informazione, ovvero la produzione di dati formattati e strutturati in grado di essere duplicati meccanicamente e serialmente; 2. sapere, ovvero la possibilità di produrre apprendimento, sia in termini operativi (“saper fare”) che di capacità di far fronte a problemi specifici. Esso è anche un’attitudine a “saper essere”, “saper vivere”, ecc. (know how); 3. la conoscenza sistemica, ovvero la comprensione a livello sistemico, produttrice di una capacità cognitiva che permette di generare nuove conoscenze (know that). Lectio Magistralis Porte aperte 4-9 04
Conoscenza: tassonomia II Fig. 1: Interdipendenza tra conoscenza, sapere e informazione. Lectio Magistralis Porte aperte 4-9 04
Conoscenza: tassonomia III Ciclo di vita della conoscenza conoscenza conoscenza conoscenza codificata personale sociale (general o intellect) conoscenza tacita Conoscenza come bene comune: lo scambio di conoscenza non è scambio di diritti di proprietà, non implica “rivalità” e non è soggetto a scarsità. Il costo marginale della conoscenza (e quindi il suo prezzo) tende a zero. La conoscenza si genera via apprendimento (Economie dinamiche di apprendimento) La conoscenza si diffonde via relazione (Economie dinamiche di rete) Lectio Magistralis Porte aperte 4-9 04
Le proprietà della conoscenza Espandibilità/replicabilità (cap. 5 Foray) Non rivalità Non escludibilità (?)…..lo scenario del terzo millennio si è aperto con un conflitto tra le ragioni proprietarie del copyright e quelle sociali della condivisione gratuita della conoscenza resa accessibile dalle reti (Formenti, 2003)
Alcuni effetti dell’economia della conoscenza Effetti di Apprendimento (learning economies) La conoscenza deriva da una scoperta o da invenzione La conoscenza è spesso un prodotto congiunto (cap. 3 Foray) esito della cooperazione sociale La conoscenza è frammentata e dispersa La conoscenza è cumulativa ed è soggetto ad un ciclo di vita
Alcuni effetti dell’economia della conoscenza Effetti di rete (Economie di rete) diffusione agglomerazione geografica di attività knowledge intensive crescente diffusione di accordi e reti tra imprese Aumento del differenziale dei salari tra knowledge workers e non Aumento del differenziale competitivo tra knowledge companies e non
Il ciclo virtuoso della conoscenza k(Y +, E +) Yt-1 It + t Yt (Pe + , IPR –) Le economie di rete (k) sono positivamente correlate al livello di produzione come proxy del valore della diffusione spaziale delle attività (Y), e alle esternalità E, considerate esogene; Le economie di apprendimento (learning-by-doing) () sono una funzione positiva dell’attività di investimento (via i profitti attesi Pe) and una funzione negativa dei diritti di proprietà intellettuale (IPR)