La Contrattazione Collettiva in Francia: tradizioni, innovazioni istituzionali e questioni attuali Annette Jobert IDHE ENS-Cachan Pescara, 22 Ottobre 2015.

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Transcript della presentazione:

La Contrattazione Collettiva in Francia: tradizioni, innovazioni istituzionali e questioni attuali Annette Jobert IDHE ENS-Cachan Pescara, 22 Ottobre 2015 ‹#›

Contenuto 1. Gli attori delle relazioni industriali: sindacati, associazioni dei datori di lavoro, Stato 2. La struttura della contrattazione collettiva 3. Questioni attuali e future ‹#›

1.1. Sindacati Bassa sindacalizzazione: circa l’8 % (14 % nel settore pubblico e 5 % in quello privato) Cinque confederazioni nazionali: CGT, CFDT, FO, CFTC, CFE-CGC Sono riconosciute come organizzazioni rappresentative dalle autorità pubbliche dal 1966 (conferendo loro alcuni diritti esclusivi). Riforma del 2008 ‹#›

1.2. Associazioni dei datori di lavoro MEDEF è l’organizzazione predominante (per tutte le dimensioni e tutti i settori) CGPME rappresenta le piccole e medie imprese UAP rappresenta le industrie dell’artigianato e le piccole imprese con meno di 10 dipendenti ‹#›

1.3. Lo Stato : una posizione ambigua Tradizionalmente, gli interventi dello Stato sono stati frequenti e incisivi in materia di lavoro A partire dal 1981, vi è una tendenza della legislazione a incrementare l’autonomia delle parti sociali e conferire alla contrattazione collettiva un ruolo di maggior rilievo ‹#›

2. La struttura della contrattazione collettiva tre caratteristiche rilevanti L’alto grado di giuridificazione e il coinvolgimento dello Stato Tre livelli di contrattazione collettiva: settoriale, aziendale, interprofessionale Due canali di rappresentatività interna e aziendale ‹#›

2.1. La contrattazione di settore (1) Posizione centrale da un secolo Contratti collettivi firmati da organizzazioni settoriali (sul versante sindacale e imprenditoriale) Stabiliscono le regole minime per i rapporti di lavoro di un determinato settore industriale o produttivo (industria metalmeccanica, vendita al dettaglio, industria chimica…) ‹#›

I contratti collettivi di settore (2) Disposizioni sulle assunzioni, qualifiche, salari minimi, classificazioni, dimissioni (e licenziamenti), formazione professionale, parità e non discriminazione… Tasso di copertura: 98 % di tutti i lavoratori per il meccanismo di estensione (Ministro del Lavoro) Oggi, il loro ruolo normativo è indebolito dal processo di decentralizzazione della contrattazione collettiva a livello aziendale e dall’eccessivo numero di contratti collettivi (circa 600) ‹#›

2.2. Decentralizzazione della contrattazione collettiva a livello d’impresa (1) Aumento del ruolo e dell’autonomia da parte degli alti livelli di regolazione Legge del 1982 istituisce la negoziazione obbligatoria sul salario e sull’organizzazione del tempo di lavoro a livello d’impresa (o di stabilimento) Contrattazione obbligatoria su nuove materie Una legge del 2004 consente agli accordi d’impresa di derogare a quelli di settore ‹#›

Contrattazione collettiva aziendale(2): materie Salari reali, bonus, piani di risparmio (salariale) Organizzazione dell’orario di lavoro Classificazioni, programmazione strategica della forza lavoro Vantaggi supplementari (protezione sociale) Condizioni di lavoro Occupazione dei giovani e dei lavoratori anziani Uguaglianza uomo/donna Mobbing e molestie sessuali, stress da lavoro istituzioni rappresentativi (elette) e diritti sindacali ‹#›

RISULTATI Circa 35 000 accordi a livello d’impresa ogni anno Circa 7,5 milioni di lavoratori coperti, cifra vicina alla metà dell’intero settore privato 84 % di accordi firmati da imprese con più di 50 dipendenti ‹#›

Accordi interprofessionali (1): materie e attori Accordi con un ampio raggio di materie sociali come protezione sociale, inclusione sociale, pensioni complementari, formazione continua, regole del marcato del lavoro, flessibilità… Conclusi da sindacati e associazioni dei datori (organizzazioni di vertice) alle quali sono affiliate le federazioni professionali e territoriali. ‹#›

Accordi interprofessionali (2): ruolo dello Stato Il governo è spesso coinvolto nella negoziazione di tali accordi perché le materie rientrano nelle politiche pubbliche Il governo fissa l’agenda delle riforme ed è chiamato a finanziarle Accordi generalmente recepiti dalla legge ‹#›

Accordi interprofessionali (3): tendenze Tale livello negoziale sta diventando importante per alleviare gli effetti della crisi economica sia per i lavoratori che per le imprese É in atto un acceso dibattito sulla competitività dell’economia francese Vi è una tendenza verso gli accordi trasversali sulle regole del mercato del lavoro ‹#›

3.1. Una grande riforma sulle regole in materia di rappresentatività “Posizione comune” firmata il 9 aprile 2008 dalle due più importanti confederazioni di lavoratori: CGT, CFDT ; e sul versante opposto firmata da MEDEF e CGPME Legge del 20 agosto 2008 sulla “rinnovazione della democrazia sociale” che sul punto recepisce la Posizione comune ‹#›

Nuovi criteri di rappresentatività 7 criteri tra i quali il più importante è l’audience ottenuta dai sindacati nel corso delle elezioni professionali il 10% è necessario a livello d’impresa o di stabilimento, l’8% a livello settoriale ‹#›

Nuove regole per gli accordi Il diritto a negoziare è riconosciuto in favore delle sole organizzazioni rappresentative Per essere valido, un accordo deve essere firmato da una o più organizzazioni che abbiano raccolto almeno il 30% dei voti ottenuti alle elezioni professionali e non incontrare l’opposizione di quelle che abbiano ottenuto la maggioranza dei voti alle medesime elezioni ‹#›

Sindacati rappresentativi nel 2013 A livello nazionale, 5 confederazioni conservano la loro rappresentatività: CGT : 30,6% CFDT : 29,7% FO : 18,2% CFE-CGC : 10,8% CFTC : 10,3% ‹#›

3.2. Istituzioni del welfare in discussione L’assicurazione di disoccupazione, i fondi per le pensioni complementari, gli assegni familiari e di cura sono gestiti dalle parti sociali ma con uno stretto controllo da parte dello Stato Il sistema di welfare è colpito dalla crisi economica e ci sono serie difficoltà per riformarlo ‹#›

3.3. Nuove responsabilità per le parti sociali nella regolazione del lavoro (1) Legge del 31 gennaio 2007 Richiede che il Governo apra una consultazione con le parti sociali rappresentative prima di adottare ogni riforma in materia di lavoro, occupazione e/o formazione professionale Le parti sociali possono negoziare sull’oggetto della contemplata riforma ‹#›

“Grandi conferenze sociali” (2) Il nuovo metodo del governo socialista. Queste conferenze puntano a ottenere la piena partecipazione delle parti sociali alla decisione Prima conferenza tenutasi a luglio 2012, la seconda a luglio 2013 e la terza a luglio 2014 Stabiliscono un piano d’azione per le riforme e negoziazioni per i successivi 12 mesi ‹#›

3.4. Flessibilità e sicurezza nell’occupazione Due accordi trasversali di livello interprofessionale Accordo 11 gennaio 2008 su “modernizzazione del mercato del lavoro” (Legge del 25 giugno 2008) Accordo 13 gennaio 2013 su “sicurezza nell’occupazione” (Legge del 14 giugno 2013) ‹#›

3.5. Il dialogo sociale territoriale Dialogo sociale sulle dinamiche economiche e sociali di livello territoriale Problematiche sullo sviluppo economico, inclusione sociale, ambiente di lavoro, innovazione… Coinvolge una pluralità di attori: imprese, sindacati, ONG, associazioni, autorità locali… ‹#›

Cambiamenti rilevanti nel sistema di relazioni industriali? Riforme sulla rappresentatività sindacale e sul mercato del lavoro potrebbero condurre a rilevanti cambiamenti a livello d’impresa: ancorando l’azione collettiva nei luoghi di lavoro, rafforzano la legittimità dei sindacati e della contrattazione collettiva Tali riforme sono sufficienti a potenziare la forza dei sindacati nell’odierna crisi e a invertire l’attuale tendenza del mercato del lavoro (tasso di disoccupazione, crescita dell’occupazione precaria…)? Probabilmente no… ‹#›

Riforme della contrattazione collettiva Ulteriori riforme sono previste per ridurre il ruolo della legislazione e rafforzare la contrattazione collettiva al fine di stimolare la crescita economica e l’occupazione Un rapporto ufficiale pubblicato a settembre 2015 su “Contrattazione collettiva, lavoro e occupazione”: solleva un importante dibattito in Francia ‹#›