Storia ed Epigrafia Romana

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Transcript della presentazione:

Storia ed Epigrafia Romana AA. 2013/2014 (I semestre)‏ Storia ed Epigrafia Romana Docente: Silvia Evangelisti

Obiettivi del Corso Fornire una conoscenza di base dell’epigrafia di modo che, al termine del corso, lo studente sia in grado di: Leggere, trascrivere e interpretare un’iscrizione latina Orientarsi tra gli strumenti bibliografici disponibili per la ricerca epigrafica Utilizzare le epigrafi per fare ricerca storica

Suddivisione del Corso Lezioni generali (20 ore) Lezioni di approfondimento (16 ore)

Argomenti trattati nel corso I settimana Cosa è la storia, come fare ricerca storica oggi Cosa è l’epigrafia Breve storia della nascita di una disciplina Gli strumenti di lavoro (il CIL) La formazione dell'alfabeto e le prime testimonianze epigrafiche

Argomenti trattati nel corso II settimana I materiali dell’epigrafia: supporti I mezzi dell’epigrafia: i modi ed i materiali della scrittura Il linguaggio dell’epigrafia: le formule L’onomastica romana Rilievo e schedatura

Argomenti trattati nel corso III settimana I segni diacritici e la loro applicazione Lettura ed edizione del testo epigrafico

Argomenti trattati nel corso IV settimana Classificazione dei documenti epigrafici Onorare gli dei: l’epigrafia sacra Gli uomini e la morte: le iscrizioni sepolcrali

Argomenti trattati nel corso V settimana Onorare gli uomini: le iscrizioni onorarie L’ Autorappresentazione: le classi dirigenti

Argomenti trattati nel corso VI settimana Gli uomini e le loro opere: le iscrizioni su monumenti pubblici e privati L’espressione del pubblico: Leggi, fasti, calendari, diplomi

A cosa serve la storia Storia come maestra di vita (Cicerone, Polibio, Tucidide)‏ Storia non insegna nulla in quanto contiene tutto e giustifica ciò che si vuole (P. Valery)‏

Lo storico “obiettivo” Una montagna benché appaia diversa a seconda del punto dal quale la si guarda, ha una sua forma oggettiva; ogni visuale di essa sarà solo parziale, ma anche parzialmente vera. (E.H. Carr)‏ Lo storico per sottrarsi alle ideologie e alle suggestioni della società in cui vive se lavora con onestà può raggiungere una verità almeno parziale, neutrale seppure non neutra, critica.

Il lavoro dello storico raccogliere e selezionare con imparzialità, fra i dati disponibili, quelli che interessano la propria ricerca (dare importanza anche alle assenze o ai silenzi)‏ raggruppare e classificare questi dati stabilendo fra essi gerarchie e nessi di causalità dare un’interpretazione

Le Fonti Una classificazione superata Fonti primarie: documenti nei quali un fatto storico appare testimoniato nella sua immediatezza (ad esempio le epigrafi)‏ Fonti secondarie: documenti nei quali un fatto storico ci viene presentato da un ripensamento dell'autore (ad esempio un brano letterario)‏

Il documento Un documento non è mai imparziale e obiettivo. E’ il prodotto di una società che ha particolari finalità e scopi. Documenta ciò che una società decide di mostrare di sé, non la società nel suo complesso

La ricerca storica oggi Lo studio degli avvenimenti politici in senso stretto, degli aspetti diplomatici e militari, delle grandi personalità, dei luoghi di potere ha lasciato il posto a ricerche globali su aree circoscritte. Storia locale vista come grande storia alla lente.

Cosa è l’epigrafia La disciplina che si dedica alla raccolta, alla lettura e all’interpretazione, alla pubblicazione e all’utilizzazione storica dei testi delle epigrafi o iscrizioni, indagando i monumenti e gli oggetti su cui le epigrafi sono scritte e, soprattutto, la società che ha prodotto tali documenti.

Cosa è epigrafe (parametri materiali)‏ Qualsiasi scritta realizzata con una particolare tecnica scrittoria (incisione, sgraffi)‏. Si è parlato di tecnica «sottrattiva» come propria dell’epigrafe Qualsiasi testo inciso su un supporto durevole e fisso Queste sono entrambe definizioni che non ci dicono nulla dell’epigrafe, sono semplici criteri descrittivi esterni.

Iscrizione dipinta

Supporto mobile

Che cos’è un’epigrafe (paragrafi immateriali) Altre definizioni hanno puntato sui caratteri «immateriali» dell’epigrafe, tentando di definire l’oggetto della disciplia attraverso i suoi caratteri interni, come ad esempio puntando sulla volontà di perpetuazione della memoria, l’intenzione di una comunicazione pubblica, l’aspirazione alla rappresentazione di sé

Iscrizione non durevole

Funzione privata

Desiderio di visibilità non necessariamente è pubblico Il desiderio di visibilità è certamente un’esigenza e un’aspirazione molto sentita nella cultura romana, ma più che nel suo carattere di emanazione pubblica, il suo specifico è quello di essere rivolta a tutti, indipendentemente dal fatto che poi l’iscrizione fosse effettivamente leggibile, interessava che fosse visibile.

Funzione di comunicazione privata

Definizione di epigrafe: I versione (S. Panciera)‏ Ogni scritto realizzato da una determinata cultura mediante l’abbandono degli strumenti o dei supporti di cui essa si serve nell’uso quotidiano. Il carattere distintivo dell’epigrafia risiede in primo luogo nella sua devianza più o meno voluta dagli usi scrittori “normali” nell’ambiente che l’ha prodotta.

Definizione di epigrafe: oggi (S. Panciera)‏ Epigrafe è un particolare esempio di comunicazione umana scritta, di tipo unidirezionale che, avendo la caratteristica di non essere rivolta a una persona o a un gruppo, ma alla collettività, sceglie di volta in volta le collocazioni, le tecniche di scrittura, le forme grafiche e d’impaginazione, i codici e i registri espressivi più idonei al raggiungimento dello scopo che si propone, diversificandosi da altre forme di comunicazione contemporanea tramite la parola, letteraria o documentaria.

Definizione di epigrafe: oggi (S. Panciera)‏ La scrittura epigrafica è una scrittura deviante, in quanto l’adozione di una scrittura diversa è richiesta dalla sua finalità. Questa nuova definizione mette in risalto l’altra caratteristica essenziale dell’epigrafia che nella prima era trascurata: il suo indirizzo collettivo

Esempi pratici Se io parlo al telefono, faccio una comunicazione orale Se io scrivo ciò che sto dicendo e magari lo diffondo a stampa o con altro mezzo, produco un’opera letteraria Se lo scrivo con una lettera, con un sms, una mail, produco un documento destinato all’archivio del destinatario Se scrivo un messaggio su un muro con una bomboletta spray, rendendo partecipe della mia comunicazione la collettività, produco un’epigrafe.

Epigrafe

L’epigrafia si occupa di Epigrafi che sono tali per scelta primaria, ossia sono state concepite così fin dall’inizio Epigrafi che sono tali per scelta secondaria Una quantità di prodotti scrittorii che non sono nati per essere epigrafi, né mai lo sono diventati, e vanno quindi analizzati con la coscienza che essendo di natura diversa, richiedono un trattamento specifico

Tavoletta lignea

Papiro

Iscrizioni non “obiettive” L’iscrizione ci fornisce una versione ufficiale e autorappresentativa della società che l'ha prodotta Non è obiettiva, ma ci fornisce informazioni meno mediate dalle personalità e dagli ideali degli storici

Nomi e date dell’Epigrafia XIV secolo: Cola di Rienzo Poggio Bracciolini, Ciriaco d’Ancona, Giovanni Marcanova, Fra’ Giocondo da Verona, Pirro Ligorio, Mazochius, Panvinio, Smetius XVII secolo: Inscriptiones antiquae totius orbis Romani di Giusto Scaligero e del Gruterus

Il CIL 1815: Niebhur 1828: primo volume del CIG 1852: Inscriptiones Regni Neapolitani Latinae di Th. Mommsen 1863: primo volume del Corpus Inscriptionum Latinarum di Th. Mommsen

Theodor Mommsen

I Volumi del CIL vol. I² Inscriptiones Latinae antiquissimae ad C. Caesaris mortem. vol. II e II² Inscriptiones Hispaniae Latinae. vol. III Inscriptiones Asiae, provinciarum Europae Graecarum, Illyrici Latinae. vol. IV Inscriptiones parietariae Pompeianae Herculanenses Stabianae. vol. V Inscriptiones Galliae Cisalpinae Latinae. vol. VI Inscriptiones urbis Romae Latinae. vol. VII Inscriptiones Britanniae Latinae. vol. VIII Inscriptiones Africae Latinae. vol. IX Inscriptiones Calabriae, Apuliae, Samnii, Sabinorum, Piceni Latinae.

I Volumi del CIL vol. X Inscriptiones Bruttiorum, Lucaniae, Campaniae, Siciliae, Sardiniae Latinae vol. XI Inscriptiones Aemiliae, Etruriae, Umbriae Latinae. vol. XII Inscriptiones Galliae Narbonensis Latinae. vol. XIII Inscriptiones trium Galliarum et Germaniarum Latinae. vol. XIV Inscriptiones Latii veteris Latinae. vol. XV Inscriptiones urbis Romae Latinae. Instrumentum domesticum. vol. XVI Diplomata militaria. vol. XVII Miliaria imperii Romani. vol. XVIII Carmina

Le altre epigrafie (il messapico)‏

Le altre epigrafie (l’etrusco)‏

Le altre epigrafie (il greco)‏

Le altre epigrafie (il venetico)‏

L’epigrafia Latina L’epigrafia latina si occupa di studiare le iscrizioni in lingua latina che vanno dal VII secolo a.C. a più o meno il V secolo d.C.

Il cippo del foro

Il vaso di Duenos

La fibula praenestina

L'olla di Tita

Epigrafia: fonte per la storia storia socio-antropologica aspetti giuridico-istituzionali cultura materiale valutazione dell’immaginario collettivo analisi demoscopica e biometrica religiosità ufficiale e popolare e magia mobilità sociale fenomeni di assimilazione e di resistenza etnoculturale e linguistica

L’epigrafista La disciplina dell’epigrafia viene a collocarsi in un punto d’inserzione tra archeologica, paleografia, filologia e storia QUINDI L’epigrafista deve potersi servire di ciascuna di queste discipline in modo da poter correttamente interpretare i dati forniti dal documento epigrafico oggetto del suo studio

Per approfondire: I. Calabi Limentani, Epigrafia Latina, Milano-Varese 1968. L. Cracco Ruggini, in Storia antica, come leggere le fonti, a cura di L. Cracco Ruggini, Bologna 1996, pp. 10-36. S. Roda, Le fonti epigrafiche latine, in Storia antica, come leggere le fonti, a cura di L. Cracco Ruggini, Bologna 1996, pp. 185-224. S. Panciera, Epigrafia, una voce soppressa, in Archeologia classica 50, 1998, pp. 313-330 S. Panciera, Epigrafi, in Terme di Diocleziano. La collezione epigrafica, Milano 2012, pp. 12-21.

Gli alfabeti in Italia tavola

Gli alfabeti in Italia tavola

L'alfabeto latino arcaico

La fibula praenestina Manios med vhevhaked Numasioi

Il vaso di Duenos

Iouvesat deiuos quoi med mitat nei ted endo cosmis virco sied astednoisiopetoitesiai pacari vois duenos med feced enmanomeinom duenoi ne med malostadod

Il cippo del foro

Quoi ho[---] [---]sakros es ed sord[---] [---]ia [-]ias recei lo[---] [---]euam quos re[---] [---]m kalato= rem hap[---] [---]od iouxmen= ta kapiadotau[---] [---]miterit[---] [---]m quoi ha= velod nequ[---] [---]iod iovestod loiuquiod qo[---]

La coppa del Re Rex

Bibliografia A. Morandi, Epigrafia Italica, Roma 1982. R. Friggeri, Il Museo Nazionale Romano, Roma 000, pp. 000. I. Di Stefano, Mestiere di epigrafista, Roma 1987, pp. 75-108.