ALLERTARE IL PRONTO SOCCORSO Cause e circostanze dell'infortunio…
RICONOSCERE UN'EMERGENZA SANITARIA Scena dell'infortunio
ACCERTAMENTO DELLE CONDIZIONI PSICOFISICHE DELL’INFORTUNATO
PROTEZIONE DEGLI ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO GUANTI IN LATTICE O VINILE Utili per prevenire il contatto con le mani di sangue, secreti e liquidi biologici in genere MASCHERA PER RCP Dotata di valvola di non ritorno è utile per prevenire l’inspirazione dell’aria espirata dal paziente durante le ventilazioni artificiali (respirazione bocca a bocca) OCCHIALI/VISIERE PARASPRUZZI Utili per prevenire il contatto con gli occhi ci sangue, secreti e liquidi biologici in genere
ATTUARE GLI INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO LIPOTIMIA E’ il livello meno grave della perdita di coscienza. E’ causata dalla cattiva irrorazione (e ossigenazione…) del cervello determinata dal calo della pressione arteriosa. Questo malore può essere prodotto da molteplici fattori: stanchezza e fatica, calore eccessivo, cattiva ossigenazione nell'ambiente, emorragie, ustioni, traumi fisici od emotivi, abbassamento della pressione, ipoglicemia... SINTOMI Perdita di coscienza non totale conservazione del respiro, polso debole e lento, sudorazione fredda pallore. I sintomi premonitori sono un senso di malessere, nausea pallore e capogiro...
SINCOPE Improvvisa perdita di coscienza transitoria associata all’incapacità a mantenere il tono posturale. Il paziente si riprende prontamente con completo recupero. La sincope si manifesta in circa il 3% della popolazione; rappresenta il 3-5% delle cause di visita in Pronto Soccorso e l’1% dei ricoveri ospedalieri. Non va confusa con patologie gravi come le vasculopatie cerebrali acute (ictus...) SINTOMI Perdita totale di coscienza con respiro affievolito, debole battito cardiaco, pallore marcato, cute fredda, diaforesi (sudorazione profusa)…
SHOCK Sindrome causata dal ridotto afflusso di sangue ai tessuti e conseguente alla caduta della pressione arteriosa a seguito di numerosi fattori come: Grave emorragia con riduzione del volume ematico (shock ipovolemico) Vasodilatazione profusa con calo della pressione e dell'irrorazione sanguigna Riduzione della gittata cardiaca Grave reazione allergica (shock anafilattico da punture di insetti) SINTOMI L'infortunato è in uno stato di prostrazione da insufficienza cardiocircolatoria acuta, spesso è in uno stato di confusione mentale, afasia (mancanza di parola), ha freddo, è pallido, può andare incontro a una perdita di coscienza
EDEMA POLMONARE ACUTO Eccessivo passaggio di liquido sieroso dai capillari sanguigni agli alveoli che vengono così riempiti e non sono più in grado di svolgere la loro attività respiratoria (scompenso cardiaco, infarto…) SINTOMI Stato di agitazione, dispnea, fame d’aria, pallore/cianosi del volto sudorazione profusa, estremità fredde, polso debole, presenza di schiuma rosa biancastra alla bocca. Respiro caratterizzato da gorgoglio per la presenza di liquido negli alveoli polmonari. Il pz deve stare seduto per respirare meglio; non deve sdraiarsi perché aumenta il senso di soffocamento.
USTIONE Lesione della pelle e a volte dei tessuti sottostanti, causata da agenti chimici o fisici fra cui ricordiamo: Calore Elettricità Congelamento Radiazioni Sostanze acide/alcaline (forti)
GRADI DELL’USTIONE 1° GRADO Lesione che coinvolge solo l’epidermide; semplice arrossamento della cute. Eritema, gonfiore, lieve dolore 2° GRADO Lesione che coinvolge anche il derma sottostante con segni infiammatori più marcati. Presenza di vescicole o di bolle (flittene) e forte dolore 3° GRADO Lesione che coinvolge anche gli strati più profondi fino ai muscoli e a volte l’osso. Cute spesso carbonizzata; può essere presente dolore fortissimo, oppure può essere assente per coinvolgimento delle fibre nervose
ASSISTENZA ALL'INFORTUNATO Allontanare i fattori causali, se non è troppo rischioso… Valutare i parametri vitali (intossicazione, asfissia) Tranquillizzare l’infortunato Fare sdraiare l’infortunato in un luogo pulito e sicuro Valutare il grado e l’estensione dell’ustione
ASSISTENZA ALL'INFORTUNATO Attivare il sistema di emergenza sanitaria Togliere i vestiti solo se non attaccati alla cute e lavarla con acqua corrente fresca Avvolgere la zona ustionata (se non è molto estesa) con un bendaggio umido o con un lenzuolo pulito Non rompere mai le bolle o vescicole (flittene) Somministrare O2 ad alta concentrazione, se necessario
INTOSSICAZIONE CONTATTO CUTANEO Azione diretta di sostanze irritanti o corrosive e assorbimento delle stesse attraverso la cute o gli occhi (anilina, cianuro, diossina, insetticidi...) CONTATTO CUTANEO Ingresso della sostanza attraverso le vie aeree Meccanismo tipico di gas, vapori e polveri INALAZIONE Assorbimento (volontario o meno) della sostanza attraverso l’apparato digerente INGESTIONE Ingresso della sostanza per iniezione diretta nel sangue o nel sistema linfatico come nel caso della puntura di insetto VIA PARENTERALE
DELL’EPISODIO DI INTOSSICAZIONE VALUTAZIONE DELL’EPISODIO DI INTOSSICAZIONE
INTOSSICAZIONE PER INGESTIONE SEGNI E SINTOMI Dolore alla deglutizione (se caustici o acidi) Ustioni alla bocca e all’esofago (se caustici o acidi) Salivazione eccessiva o schiumosa Dolori addominali Nausea e vomito Diarrea
INTOSSICAZIONE PER INGESTIONE TRATTAMENTO Si deve provocare il vomito stimolando la faringe con un dito Non bisogna farlo se il soggetto ha ingerito caustici (lesioni esofagee) sostanze schiumogene (rischio inalazione) - derivati del petrolio o solventi (lesioni polmonari) - non si conosce la natura del tossico Non somministrare nulla per bocca se il pz non è cosciente Ruotare il pz su un fianco se vomita spontaneamente Rapida ospedalizzazione Mettere il pz in posizione laterale di sicurezza Conservare il vomito se possibile
INTOSSICAZIONE PER INALAZIONE SEGNI E SINTOMI Irritazione delle vie respiratorie con bruciore a bocca, naso, gola e torace; tosse, dispnea e cianosi Bruciore agli occhi Diarrea per inalazione di insetticidi
INTOSSICAZIONE PER INALAZIONE SI DEVE SOSPETTARE NEI SEGUENTI CASI Presenza di motori non elettrici in funzione Strani odori avvertibili nella zona Dispersione di prodotti chimici nell’ambiente Ambiente chiuso in cui siano presenti fenomeni di combustione COSA FARE: Si deve arieggiare subito l’ambiente ed allontanare il pz (!!!) Somministrare O2 ad alti flussi prima possibile Porre il pz seduto se in buone condizioni cardiocircolatorie Porre il pz supino se incosciente o con segni di shock Porre il pz in posizione di sicurezza se vomita Coprire il pz (alcune sostanze come il metano causano ipotermia)
INTOSSICAZIONE PER VIA PARENTERALE SEGNI E SINTOMI Reazione locale nel punto di penetrazione: Gonfiore Eritema Edema Prurito Bruciore Dolore
VIA PARENTERALE Punture di imenotteri (api, vespe, calabroni, tafani, formiche…). Se le punture sono numerose o se il soggetto è allergico al veleno c’è il rischio di shock anafilattico… La puntura è caratterizzata da edema (gonfiore) - prurito - dolore eritema (rossore) Se il soggetto ha una reazione allergica si osserveranno gonfiore accentuato e shock anafilattico. La reazione è molto pericolosa se la puntura interessa collo, viso o cavo orale, perché il gonfiore può ostruire le vie aeree…
SHOCK ANAFILATTICO Forma comune: Insorgenza graduale (anche dopo parecchie ore) dal contatto con l’allergene con calo della pressione arteriosa e comparsa di prurito (prima mani e piedi, poi diffuso) - eritema diffuso e cute calda - orticaria - edema a viso, mani e piedi - occhi arrossati e congestione nasale - dispnea - edema di faringe e laringe (molto rischioso)… Forma grave: Insorgenza improvvisa a breve distanza (< 30 min) dal contatto con l’allergene - pressione arteriosa non rilevabile - cute pallida, sudata e fredda - tachipnea - perdita di coscienza sino al coma convulsioni - possibile morte…
FERITE Le ferite sono delle lesioni della cute che possono interessare anche i tessuti sottostanti (muscoli, tendini, nervi, vasi sanguigni...) TRATTAMENTO Indossare i guanti in lattice e pulire la ferita prima con soluzione fisiologica e poi con garze sterili imbevute di disinfettante procedendo dai bordi verso l’esterno Disinfettare la ferita Coprire bene la ferita usando bende e/o cerotti e fissare la medicazione senza stringere
CASI PARTICOLARI Ferita con lembo cutaneo staccato: il lembo non va mai staccato completamente Ferita ad un occhio: medicazione protettiva senza disinfettare su entrambi gli occhi per prevenirne i movimenti Ferita all’addome con fuoriuscita di anse intestinali: le anse non devono mai essere fatte rientrare nella cavità addominale ma coperte con garze sterili imbevute di soluzione fisiologica
Corpi estranei penetranti nella ferita: gli stessi non devono mai essere estratti; vanno immobilizzati per impedirne il movimento durante il trasporto Amputazioni: si deve bloccare rapidamente l’emorragia con un laccio emostatico o qualcosa di affine (cintura, corda..). Disinfettare la ferita e riporre la parte amputata in un sacchetto sterile con ghiaccio…
Fuoriuscita di sangue dai vasi sanguigni… EMORRAGIA Fuoriuscita di sangue dai vasi sanguigni… L'EMORRAGIA PUÒ ESSERE: Arteriosa: sangue a getti intermittenti di colore rosso vivo Venosa: sangue a flusso costante di colore rosso scuro Esterna: il sangue fuoriesce da una ferita/via naturale Interna: il sangue si versa all'interno del corpo e può evidenziarsi all'esterno attraverso vie naturali…
EMORRAGIE DI LIEVE O MEDIA ENTITA' EMORRAGIE DI GRAVE ENTITA' Mantenere il ferito sdraiato sul dorso Pressione manuale sulla ferita (tamponamento compressivo) Se l'emorragia interessa un arto, quest'ultimo va sollevato Non vanno somministrati alcolici perché l'alcol è vasodilatatore EMORRAGIE DI GRAVE ENTITA' La compressione manuale della ferita può essere insufficiente Comprimere il grosso vaso a monte della ferita per tentare d’interrompere, almeno temporaneamente, il flusso di sangue Intervenire rapidamente per evitare il dissanguamento
EMORRAGIE ESTERNE EPISTASSI
EMORRAGIE ESTERNE OTORRAGIA
EMORRAGIE ESTERNE
PUNTI DI COMPRESSIONE
LACCIO EMOSTATICO In genere il laccio emostatico si usa nei casi di ferita agli arti; il suo uso è rischioso perché priva i tessuti a valle di ogni apporto di O2. Si applica solo nei seguenti casi: Amputazione di un arto Emorragia inarrestabile nonostante la compressione manuale Schiacciamento di un arto. Applicare il laccio prima di togliere il peso che gravando sull'arto ha bloccato anche un’eventuale emorragia. Inoltre i muscoli danneggiati dallo schiacciamento producono mioglobina, che se messa in circolazione in dosi massicce può determinare un blocco renale Fratture esposte Quando i feriti sono molti rispetto i primi soccorritori...
APPLICAZIONE DEL LACCIO EMOSTATICO Si applica al braccio o alla coscia e non all'avambraccio o alla gamba dove i grossi vasi passano fra due ossa e quindi stringerli con un laccio può essere solo dannoso. Punto di applicazione del laccio emostatico Il laccio emostatico si può improvvisare con un pò di stoffa, un pezzo di legno o una penna, con i quali si può stringere il laccio a torchio… braccio gamba Segnare sempre l'ora in cui il laccio viene applicato perché la sua permanenza troppo prolungata può essere dannosissima. Alla sua rimozione deve sempre assistere un medico.
ICTUS L’ictus o colpo apoplettico o apoplessia cerebrale, è causato dalla interruzione dell'afflusso di sangue verso un’area cerebrale per emorragia o trombo. Tale interruzione provoca un’ischemia con necrosi (morte) dei tessuti cerebrali colpiti… ICTUS
MODALITA’ DI INTERVENTO SINTOMI Perdita di coscienza (casi gravi) o mal di testa e vertigini Respirazione rumorosa, irregolare e viso arrossato Fisionomia alterata Formicolii o emiparesi o emiplegia Afasia Vomito MODALITA’ DI INTERVENTO Mantenere il pz sdraiato con il capo sollevato Slacciare gli indumenti per agevolare la circolazione Se possibile somministrare O2 Se pz incosciente mettere in PLS e controllare funzioni vitali
LUSSAZIONE Si verifica quando, per un trauma o un movimento abnorme, un capo articolare esce dalla propria articolazione (spalla, gomito, ginocchio, anca...) senza tornare al suo posto... SINTOMI Dolore acutissimo Gonfiore Impotenza funzionale Deformità dell’articolazione Le più diffuse sono le lussazioni di spalla, dito e gomito…
COME INTERVENIRE… GRAVITA’ Evitare di rimettere a posto l’articolazione. Chiamare i soccorsi che trasporteranno l’infortunato all’ospedale dopo aver immobilizzato l’arto nel migliore dei modi. L’immobilizzazione prima di qualsiasi movimento o trasporto è fondamentale per alleviare la sofferenza dell’infortunato ed evitare ulteriori danni… GRAVITA’ La lussazione è molto dolorosa ma l’infortunato non è in pericolo di vita. E’ sempre utile una Rx per diagnosticare la lussazione o la frattura
FRATTURA Interruzione della continuità di un osso in seguito a un evento traumatico Frattura incompleta Frattura composta Frattura scomposta Frattura esposta 1 SINTOMI Non sempre è facile distinguere, senza una Rx, la frattura dalla distorsione o dalla lussazione. In genere, la frattura provoca: Dolore violento Deformazione dell'arto Gonfiore Incapacità funzionale Tumefazioni ed ecchimosi A volte, queste manifestazioni possono comparire alcune ore dopo il trauma…
ATTENZIONE: Nei politraumatizzati ci può essere uno stato di shock INTERVENTO Immobilizzare bene l'infortunato Trasportare il pz al P.S. solo se ci sono rischi per la vita In caso contrario, attendere il soccorso qualificato In caso di frattura esposta, coprire la parte con teli sterili In caso di shock porre il pz in posizione antishock (ad eccezione di traumi cranici o alla colonna) Immobilizzare un arto con mezzi di fortuna: stracci, coperte, cravatte, lacci, spille…
TRAUMA CRANICO Un trauma cranico a volte può causare la rottura di un vaso sanguigno con versamento ematico tra le ossa craniche che comprime il cervello. La formazione dell'ematoma può anche non essere immediata e verificarsi alcune ore/giorni dopo il trauma... EMORRAGIA CEREBRALE ASIMMETRIA DELLE PUPILLE
COME INTERVENIRE… Comportarsi sempre come se l'infortunato abbia delle lesioni Valutare se il pz presenta amnesia, afasia, confusione mentale Controllare se c'è anisocoria (differenza tra il diametro delle due pupille), segno evidente di un danno al cervello Evitare che il pz si addormenti Apporre ghiaccio sulla parte lesa per indurre vasocostrizione Nelle fratture esposte con fuoriuscita di materia cerebrale coprire la parte con un telo sterile per evitare il rischio di infezioni Se il pz non è cosciente controllare costantemente la presenza delle funzioni vitali in attesa dei soccorsi...
FRATTURA DELLA COLONNA VERTEBRALE Immobilizzare l'infortunato evitando che si muova al fine di prevenire danni al midollo spinale Attendere l’intervento dei soccorsi specializzati garantendo l’immobilità dell’infortunato e le funzioni vitali di base Qualora fosse necessario spostare il pz, mantenere in asse testa, collo e tronco in modo che non subiscano spostamenti…
Mantenere la colonna in asse e in trazione (fig Mantenere la colonna in asse e in trazione (fig.1) per evitare lesioni al midollo (fig.2)
CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA
ACCERTAMENTO DELLO STATO DI COSCIENZA Accertarsi dello stato di coscienza del pz scuotendo le sue spalle con vigore e chiamandolo ad alta voce. Se non risponde a questi stimoli è in stato di incoscienza. È necessario chiamare il 118 e comunicare che il soggetto non è cosciente. A questo punto si deve porre il pz in posizione supina sul pavimento, allineare al corpo braccia e gambe e scoprire il torace dai vestiti...
APERTURA DELLE VIE AEREE Porre il palmo della mano sulla fronte del pz e il dito indice e medio sulla parte ossea del mento; ruotare la testa all’indietro di circa 70° per ottenere l’iperestensione del capo. Tale manovra permette di sollevare la lingua che, in caso di incoscienza, cade verso il basso per la perdita di tono muscolare ostruendo le vie aeree… NON SI DEVE EFFETTUARE QUESTA MANOVRA IN CASO DI SOSPETTO TRAUMA CRANICO O ALLA COLONNA VERTEBRALE !!!
APERTURA DELLE VIE AEREE Aprire la bocca del pz e controllare l’eventuale presenza di corpi estranei nel cavo orale (boccone di cibo, caramelle, denti rotti a seguito di un trauma, dentiere non stabili…) e eventualmente rimuoverli facendo attenzione a non spingerli più in basso BISOGNA RIMUOVERE SOLTANTO I CORPI ESTRANEI VISIBILI ALL’INTERNO DEL CAVO ORALE !!!
VALUTAZIONE DELLA RESPIRAZIONE “ G.A.S. ” B Per 10 secondi: Guarda Ascolta Senti
G.A.S. Mantenendo il capo del pz in iperestensione, avvicinare l’orecchio alle sue labbra e: GUARDARE se la cassa toracica si espande; ASCOLTARE gli eventuali rumori della respirazione; SENTIRE con l’orecchio il fiato del pz. Il tutto per 10 secondi. Qualora con la manovra G.A.S. si rilevi l’assenza di respirazione autonoma è necessario procedere con le ventilazioni artificiali...
VENTILAZIONE ARTIFICIALE SENZA MEZZI AGGIUNTIVI BOCCA/BOCCA - BOCCA/NASO Tenere il capo del pz in iperestensione e con una mano chiudergli le narici e appoggiare la propria bocca ben aderente sulla sua. Insufflare aria nei polmoni del pz gradualmente facendo espandere la sua cassa toracica del tutto. Allontanare la bocca per fare espirare l’infortunato e procedere con una nuova insufflazione. La durata di ogni insufflazione deve essere di circa 1,5 - 2 sec. Se il torace non si espande o si espande l’addome, è probabile che la manovra di iperestensione del capo non sia corretta quindi ripeterla prima di nuove insufflazioni…
C VALUTAZIONE DELLA PRESENZA DI CIRCOLO RICERCARE IL POLSO CAROTIDEO PER 10 SEC: PRESENTE: Ventila, 12 atti/min ASSENTE: Compressioni toraciche Iperestendere il capo del pz, far scivolare indice e medio dal pomo d’adamo verso l’esterno del collo fino al naturale affossamento davanti al muscolo sternocleidomastoideo…
Qualora si rilevi l’assenza di segni di circolo è necessario procedere con le compressioni toraciche !!! IL PUNTO DI COMPRESSIONE Posizionare indice e medio della mano dx sull’arcata costale inf. e fare scorrere le dita fin sopra lo sterno. Poggiare il palmo della mano sx sullo sterno facendolo scorrere verso il basso fino a toccare l’indice della mano dx. Quest’ultima deve intrecciare e sollevare le dita della mano sx, al fine di mantenere il contatto con il torace del pz soltanto con essa…
RIANIMAZIONE CARDIO POLMONARE Alternare 15 compressioni toraciche a 2 insufflazioni, utilizzando le tecniche descritte per 4 cicli. Al termine dei 4 cicli rivalutare polso carotideo e segni di circolo. Se sono assenti, procedere per altri 4 cicli; diversamente, ripetere la valutazione G.A.S. Se negativa, effettuare 15 ventilazioni artificiali al minuto; se positiva, mettere il pz in “posizione laterale di sicurezza” (PLS)... RIASSUMENDO
OGNI 15 MASSAGGI CARDIACI ESEGUIRE 2 RESPIRAZIONI…
COMPRESSIONE TORACICA CAUSE PIÙ FREQUENTI DI LESIONI E/O INEFFICACIA Fratture sternali o costali Lesioni organi interni (polmoni, fegato, milza) Punto di compressione scorretto Compressioni troppo intense o brusche Compressioni troppo superficiali Circolo insufficiente
ASPETTI MEDICO LEGALI Iniziare la RCP senza tener conto di: Età - aspetto cadaverico - midriasi - temperatura corporea Procedere con la RCP fino all’arrivo di un medico NB: non esiste un tempo predefinito oltre il quale è lecito interrompere la RCP… No RCP in presenza di evidenti segni di morte biologica: Maciullamento - decomposizione tissutale carbonizzazione - decapitazione
POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA
DISOSTRUZIONE DELLE VIE AEREE OSTRUZIONE PARZIALE DELLE VIE AEREE Se il pz respira a fatica o tossisce si deve: Incitare il pz a tossire per espellere il corpo estraneo Somministrare O2 se possibile OSTRUZIONE TOTALE IN SOGGETTO COSCIENTE OSTRUZIONE TOTALE IN SOGGETTO NON COSCIENTE
OSTRUZIONE TOTALE IN SOGGETTO COSCIENTE Se il pz non respira o non emette suoni, si devono effettuare: N° 5 pacche intrascapolari e poi controllare se nella bocca del pz è presente il corpo estraneo Manovra di Heimlich… Ci si posiziona a fianco del paziente si pone un avambraccio a sostegno del torace del soggetto e si fa piegare il busto verso il basso. Con la mano libera bene aperta, si danno 5 vigorose pacche intrascapolari e poi si verifica se il pz abbia espulso il corpo ostruente o se abbia riacquistato efficienza respiratoria...
MANOVRA DI HEIMLICH Cingere da dietro il pz; poggiare il pugno chiuso di una mano sulla “bocca dello stomaco” a metà tra ombelico e sterno. Comprimere l’addome vigorosamente afferrando il pugno con l’altra mano e spingendolo verso sé stessi e verso l’alto per 5 volte a distanza di circa 3 sec l’una dall’altra…
OSTRUZIONE TOTALE IN SOGGETTO NON COSCIENTE Provare a ventilare fino a 5 volte se negativo Alternare compressioni e ventilazioni in rapporto di 30 a 2 Controllare il polso ogni minuto