Il feudalesimo.

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Transcript della presentazione:

Il feudalesimo

L’organizzazione dell’Impero di Carlo amministrano la giustizia riscuotono i tributi sono cavalieri e fanti Contee (conti) difendono i confini dell’impero Sacro Romano Impero Marche (marchesi) Amministrano, compiono ispezioni sul comportamento di conti e marchesi Chi sono i conti? Sono uomini di fiducia di Carlo, a capo di comitati: territori grandi come una provincia. Chi sono i marchesi? Capi militari addetti al controllo delle marche, ossia dei territori di confine dell’impero. Chi sono i missi dominici? Sono gli “ambasciatori del signore”, ovvero controllori di Carlo che, una volta all’anno, vengono inviati a controllare marche e contee e a riferire all’imperatore. Missi dominici

Il rapporto feudale Il rapporto feudale si può raffigurare anche come una sorta di anello: ogni elemento che entra nella relazione dà e riceve favori. Osservate lo schema proposto. Secondo voi questo tipo di rapporto poteva funzionare in regime di pace? La storia del dominio di Carlo Magno è costellata di guerre di conquista, necessarie a consolidare la fedeltà dei vassalli all’imperatore.

La cerimonia dell’investitura 1. Atto di sottomissione (omaggio). 2. Giuramento di fedeltà 3. Concessione del feudo La cerimonia dell’investitura feudale diviene, col tempo, solenne e complessa. Comprende tre momenti: omaggio, giuramento, concessione. La formula di omaggio è preceduta dall’atto di sottomissione: Il carattere sacro è dato dal giuramento di fedeltà, pronunciato tenendo la mano destra sul Vangelo (o altro oggetto sacro). il futuro vassallo si inginocchia davanti al signore e pone le mani nelle sue; la formula di omaggio pronunciata era: «Sire, sono il vostro uomo». Il beneficio ricevuto dal vassallo è solitamente un feudo, ma anche in una carica, un diritto, ecc. Il carattere sacro è dato dal giuramento di fedeltà, pronunciato tenendo la mano destra sul Vangelo

Le leggi di Carlo: i capitolari I capitolari sono le leggi pronunciate da Carlo in una apposita assemblea e valide per tutti i sudditi dell’impero. La figura rappresenta la corte del re Davide. L’autore del bassorilievo, tuttavia, ha in mente la corte di Carlo Magno: Il re è seduto sul trono e detta le sue leggi (capitolari) agli scribi.

Carlo promuove l’istruzione Fa aprire scuole presso monasteri, chiese e cattedrali. 2. Ospita a palazzo i maggiori studiosi del tempo. 3. Promuove lo studio dei testi cristiani e delle opere dei latini. 4. Promuove l’invenzione di uno stile di scrittura chiaro e semplice: la minuscola carolina. Per capire fino in fondo la portata delle novità introdotte da Carlo in ambito culturale bisogna pensare che la cultura, nell’Europa del IX secolo, era davvero poco diffusa: pochissimi sapevano leggere e scrivere e lo stesso imperatore era quasi analfabeta. Le sue iniziative per la promozione della cultura favoriscono la conservazione di importanti testi cristiani, ma anche di autori latini non cristiani, che gli amanuensi provvedevano a ricopiare. L’importanza dell’introduzione di un carattere semplice e comprensibile, la minuscola carolina, si può comprendere pensando al lavoro degli amanuensi, che risulta facilitato e velocizzato dalla nuova grafia, della quale traggono beneficio anche i lettori.

La CURTIS è il centro economico dell’impero La terra è la ricchezza dell’impero. Al suo centro, la CURTIS, che è divisa in: pars massaricia (manso) pars dominica ed è circondata da: bosco o pascolo Le corti (o ville) sono le grandi proprietà terriere e appartengono all’imperatore, ai nobili oppure alle abbazie. La vita del suddito dell’impero ruota attorno alla proprietà agricola. La parte colonica comprende il manso, un podere di piccole dimensioni dato in affitto al contadino e alla sua famiglia. Il contadino affittuario deve corrispondere al padrone del terreno: una parte di ciò che produce e dei lavori gratuiti (corvées). Il bosco e il pascolo erano zone di proprietà comune. Riuscite a individuare nel disegno qui propostole diverse zone della corte?

Un capitolare dell’800 regola il funzionamento delle ville V Quando i nostri funzionari devono occuparsi dei lavori nei nostri campi, cioè seminare o arare, raccogliere le messi, tagliare il fieno o vendemmiare, ciascuno di essi si occupi che tutto sia fatto per bene e nulla venga sciupato. XVIII Che presso i nostri mulini si allevino polli e oche... (il pollame veniva nutrito con la farina caduta dalle macine). XXIII In ciascuna villa i funzionari abbiano stalle per le mucche, porcili, ovili per pecore, capre e montoni nel numero maggiore possibile... XLV Che ciascun funzionario abbia buoni artigiani, cioè fabbri, orefici, calzolai, tornitori, carpentieri, fabbricanti di scudi, fabbricanti di sapone, fabbricanti di sidro, birra e liquore di pere, fornai che sappiano fare il pane di semola, artigiani che sappiano fare reti per caccia, pesca o per catturare uccelli, e altri che sarebbe troppo lungo elencare. Come si può intuire da questo estratto dal capitolare che regola le attività della villa, ogni attività agricola e artigianale è svolta all’interno dell’azienda (o nei suoi pressi). Da questo deriva la reputazione della corte di essere autosufficiente. La necessità di produrre tutto all’interno dell’azienda agricola deriva dal continuo pericolo di razzie in cui viveva la popolazione nel IX secolo.

I contadini liberi diventano servi I pochi contadini liberi (ALLODIERI) , proprietari di piccoli pezzi di terra, cominciano a cedere la propria terra a potenti signori in cambio di protezione e sicurezza. I maggiori pericoli sono rappresentati da: guerre razzie carestie Si va formando, così, un’unica categoria di contadini-servi. Oltre ai contadini liberi (in rapida diminuzione) e ai servi che lavorano per il signore, nell’impero di Carlo (e per tutto il Medioevo) ci sono gli schiavi. La Chiesa, tuttavia, vieta di privare della libertà i cristiani. Sono soprattutto le popolazioni slave dell’Europa orientale, pagane, ad essere oggetto di razzie . Il nome latino degli Slavi, sclavus, finisce per acquistare il significato di schiavo.

Il lavoro dei contadini e le attività dei nobili durante l’anno 1 2 3 4 6 5 un contadino si scalda al fuoco. i nobili si dedicano alla caccia il contadino ara i campi, poi falcia i prati e infine miete il grano si comincia a seminare. Osservate con attenzione il disegno e cercate di definire le varie occupazioni che vi sono rappresentate, facendo particolare attenzione a distinguere le attività dei signori da quelle dei contadini. 1 2 . 3 . 4 5 6 si ingrassa e poi si uccide il maiale. si raccoglie l’uva e si fa il vino.

Le attività commerciali Il commercio è ridotto al minimo, poiché: le comunicazioni sono disagevoli le strade sono infestate dai briganti Gli unici prodotti acquistati dagli abitanti delle corti sono quelli che non è possibile produrre sul posto, ossia: il sale i beni di lusso (stoffe pregiate, pellicce, gioielli, ecc.) Cfr. il capitolare che regola il funzionamento delle corti.

Il legname: risorsa preziosa La foresta era una grande risorsa per i contadini del Medioevo: luogo di caccia legname per vari usi terra nuova, da dissodare Osservate la foto: è rappresentato il villaggio francese di St. Jean des Bois in una radura circondata dalla foresta. I villaggi medievali somigliavano a questo: la foresta segnava il confine dei campi coltivati e impediva al terreno agricolo di sfaldarsi. Nella foresta erano presenti sorgenti d’acqua. A causa della presenza di animali nocivi e della fitta vegetazione, la foresta era considerata un luogo pieno di insidie e pericoli, anche immaginari.