Prevenzione Biologia Molecolare Diagnosi Terapia a a a a a a
Biologia I padri fondatori: G.Mendel (1822-1884) Nel 1865 pubblica i risultati sulla riproduzione dei piselli Enuncia le leggi fondamentali dell’eredità dei caratteri Le leggi saranno ignorate fino alla loro riscoperta nel 1900
I fondatori della genetica molecolare F. Crick (1916) & J. D I fondatori della genetica molecolare F.Crick (1916) & J.D.Watson (1928) Nel 1953 pubblicano un articolo di una pagina su Nature Nell’articolo propongono la struttura a doppia elica del DNA Nel 1962 condividono il premio Nobel con M.Wilkins
Applicazioni diagnostiche e forensi La PCR ha rivoluzionato il campo della diagnostica molecolare, fornendo nuovi e potenti strumenti per effettuare diagnosi precoci di alterazioni genetiche anche a livello di singolo nucleotide Caratteristiche rilevanti: Estrema sensibilità possibilità di funzionare a partire da campioni non trattati Applicazioni innovative: diagnosi prenatale di malattie genetiche analisi precoce di marker tumorali follow up clinici conseguenti ad asportazioni chirurgiche di tumorali campo forense e medico legale
post-natale Diagnosi pre-natale
(reazione a catena della polimerasi) Digestione enzimatica Diagnosi di portatore Estrazione del DNA PCR (reazione a catena della polimerasi) Digestione enzimatica Ibridazione con sonda Elettroforesi Ibridazione con sonda Elettroforesi
DIAGNOSI PRENATALE Pre-fecondazione biopsia del corpo polare FISH del cromosoma X Pre-impianto biopsia del blastomero Post-impianto Analisi delle cellule fetali nel sangue materno Villocentesi Amniocentesi
(reazione a catena della polimerasi) Digestione enzimatica Diagnosi prenatale post-impianto Amniocentesi Prelievo di sangue periferico Villocentesi Coltura degli amniociti Pulizia dei villi coriali Estrazione del DNA PCR (reazione a catena della polimerasi) Digestione enzimatica Ibridazione con sonda Elettroforesi Ibridazione con sonda Elettroforesi
(reazione a catena della polimerasi) Elettroforesi capillare Diagnosi prenatale pre-impianto Lisi cellulare PCR (reazione a catena della polimerasi) Elettroforesi capillare
Diagnosi prenatale post-fecondazione Biopsia del blastomero analisi molecolare coltura trasferimento
Evoluzione del concetto di qualità Fase pre-analitica Fase analitica Fase post-analitica Controllo di qualità
Evoluzione del concetto di qualità Fase pre-analitica Fase analitica Fase post-analitica Controllo di qualità
1 2 3 4 Schema suggerito per l’organizzazione e l’equipaggiamento di un laboratorio di biologia molecolare clinica Stoccaggio e Preparazione reattivi 1 Assemblaggio della Mix per PCR 3 Preparazione del campione 2 Analisi dei prodotti di PCR Elettroforesi Ibridazione Sequenziamento 4
1 2 3 4 Schema suggerito per l’organizzazione e l’equipaggiamento di un laboratorio di biologia molecolare clinica Stoccaggio e Preparazione reattivi 1 Operazioni Preparazione di soluzioni Stock Aliquotazione di soluzioni Equipaggiamento Camici, guanti, copricapo Frigo, freezer, bilance, pHmetro Banchi di lavoro Macchina del ghiaccio, registro Assemblaggio della Mix per PCR 3 Preparazione del campione 2 Operazioni Estrazione degli acidi nucleici Conservazione degli acidi nucleici Dispensazione degli acidi nucleici nelle provette Sintesi del cDNA per l’analisi dell’RNA Equipaggiamento Pipettatori autoclavabili Banchi con cappa e lampada UV Bagnomaria a ultrasuoni, frigo, freezer, centrifuga (refrigerata) Registro Operazioni Relazione di amplificazione Equipaggiamento Cappa, lampada UV, thermocycler, centrifuga, bagnomaria, pipettatore Registro Analisi dei prodotti di PCR Elettroforesi Ibridazione Sequenziamento 4
PROGETTAZIONE DEL LABORATORIODI BIOLOGIA MOLECOLARE CLINICA Personale adeguatamente formato Strumentazioni dedicate Organizzazione degli spazi Per eliminare il problema delle contaminazioni del campione o dei reagenti: da parte degli acidi nucleici naturali (stampo) da parte degli acidi nucleici naturali che originano dal processo di amplificazione (prodotti di amplificazione)
Sensibilità dell’analisi L’alta sensibilità delle tecniche utilizzate in un laboratorio di Biologia Molecolare Clinica, è influenzata da una serie di variabili: Variabili Preanalitiche Variabili Analitiche
1 Schema suggerito per l’organizzazione e l’equipaggiamento di un laboratorio di biologia molecolare clinica Stoccaggio e Preparazione reattivi 1 Operazioni Preparazione di soluzioni madri Preparazione di aliquote di soluzioni Equipaggiamento Camici, guanti, copricapo Frigo, freezer, bilance, pH-metro Banchi di lavoro Macchina del ghiaccio, registro
Regolamentazione della Area di Conservazione dei reagenti Precauzioni da adottare nell’utilizzo di quest’area: Utilizzare solo la strumentazione e i reagenti conservati nell’area Effettuare una accurata pulizia del banco/cappa di lavoro prima e dopo l’uso Autoclavare periodicamente le pipette Esporre il banco/cappa di lavoro ad illuminazione UV O.N. al termine del lavoro di tutti gli operatori
2 Schema suggerito per l’organizzazione e l’equipaggiamento di un laboratorio di biologia molecolare clinica Preparazione del campione 2 Operazioni Estrazione degli acidi nucleici (DNA,RNA) Dispensazione degli acidi nucleici nelle provette Conservazione degli acidi nucleici Equipaggiamento Pipettatori autoclavabili Banchi con cappa e lampada UV Bagnomaria a ultrasuoni, frigo, freezer, centrifuga (refrigerata) Registro
Estrazione di acidi nucleici L’estrazione di acidi nucleici è il primo passo nelle applicazioni di biologia molecolare Esiste una pletora di metodi, tra i quali la scelta si effettua in base a: Tipo di acido nucleico (ssDNA, dsDNA, RNA totale, mRNA, etc.) Fonte (tessuti animali o vegetali, eucarioti, procarioti, virus) Materiale di partenza (organo intero, tessuto, coltura cellulare, sangue, etc.) Risultato desiderato (quantità, purezza, tempo richiesto) Applicazione prevista post-estrazione (PCR, marcatura, restrizione enzimatica, southern blotting, RT-PCR)
Estrazione di acidi nucleici 1. Lavorare con DNA/RNA B. Purificazione Per rimuovere le proteine da soluzioni di acido nucleico: 1. Trattare con un enzima proteolitico es. Pronase, Proteinase K 2. Estrarre con fenolo/cloroformio. Il metodo più comune prevede prima fenolo o fenolo/cloroformio e poi cloroformio. Il fenolo denatura le proteine e l’estrazione finale con cloroformio rimuove le tracce di fenolo
Sangue intero (EDTA/citrato) ESTRAZIONE DNA Metodo di riferimento Sangue intero (EDTA/citrato)
ESTRAZIONE DNA Sangue Fase della lisi delle cellule Assorbimento Fase di separazione Del DNA Lavaggio Fase di eluizione Del DNA Proteine Verifica estrazione del DNA (gel agarosio) S DNA
Sangue intero (EDTA/citrato) Guanidina Tiocianato ESTRAZIONE RNA Metodo di riferimento
Estrazione di acidi nucleici 1. Lavorare con DNA/RNA C. Quantificazione 1. Spettrofotometrica. Per soluzioni pure di DNA, il metodo più semplice è leggere l’assorbanza a 260 nm. 1 OD = 50 mg/ml di DNA bicatenario 40 mg/ml di RNA o DNA monocatenario Il rapporto di assorbanza 260/280 dà una stima della purezza della soluzione: soluzioni pure di DNA ed RNA hanno un rapporto pari a 1,8 e 2,0 rispettivamente. 2. Fluorescenza con bromuro di etidio. Diluizioni di una sol. di DNA ignota in presenza di 2 mg/ml di bromuro di etidio sono confrontate con diluizioni di una soluzione standard “spottate” su agarosio.
Variabili nella fase pre-analitica Campionamento: Tipologia del campione biologico di partenza (sangue intero, midollo, sangue secco, buffy-coat, saliva, acqua di lavaggio buccale, sezioni tissutali, tessuti fissati, etc.) Vetreria Invio dei campioni al laboratorio Conservazione dei campioni Scopo: ottenere un campione quantitativamente e qualitativamente utile. Estrazione degli acidi nucleici: Interferenze connesse alla preparazione del DNA (inibitori: eme, eparina, fenolo, cloroformio, etc.) Interferenze connesse alla conservazione del DNA Interferenze connesse alla preparazione dell’RNA (inibitori:eme, eparina, RNasi) Interferenze connesse alla conservazione dell’RNA
Controlli suggeriti nella fase pre-analitica Standardizzazione delle procedure Controllo di qualità interno nella preparazione del DNA Elettroforesi su gel di agarosio (degradazione del DNA) Digestione del DNA con endonucleasi di restrizione e separazione elettroforetica (presenza di inibitori) Lettura spettroforetica a 260 e 280 nm (presenza di residui proteici o fenolo) Controllo di qualità interno nella preparazione dell’RNA totale Elettroforesi su gel di agarosio in condizioni denaturanti (degradazione RNA e contaminazione da DNA) Misura densitometrica dell’asimmetria dei picchi (qualità e integrità dell’RNA)
Esempi di sequenze riconosciute da alcuni enzimi di restrizione