M. Vittoria Zito, M. Regina Morales ASP Caltanissetta

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Transcript della presentazione:

M. Vittoria Zito, M. Regina Morales ASP Caltanissetta E ritornando ad Aladino … la lampada del Genio illuminò la protezione del minore Giornata del Bambino/Adolescente nei contesti di cura e del prendersi cura 13 MAGGIO 2016 M. Vittoria Zito, M. Regina Morales ASP Caltanissetta 1 1

P.O. «Vittorio Emanuele» di Gela Progetto PSN - 2013 Riabilitazione psicologica nei reparti critici ASP Caltanissetta P.O. «Vittorio Emanuele» di Gela SUPPORTO PSICOLOGICO IN PRONTO SOCCORSO Quali prospettive di riferimento Attenzione alla psicologia pediatrica INTEGRAZIONE CURE – CARE: Lavoro dello psicologo integrato con quello del medico (visite congiunte, comunicazioni diagnosi congiunte, restituzioni, relazioni congiunte, condivisione di scelte, comunicazione circolare (dalla restituzione al «richiamo» dell’altro) INTEGRAZIONE OSPEDALE – TERRITORIO: Contatto con istituzioni del territorio (Tribunale, Servizio Sociale del Comune) Invii al territorio (consultorio familiare, N.I., CSM) Formazione congiunta per la Rete Antiviolenza cittadina Relazione di aiuto come TRATTAMENTO DI AIUTO: Dal setting al «non setting» tra predefinizione e immediatezza, da relazioni definite ai contesti di cambiamento non definiti offerti nel qui ed ora, dal presente al futuro possibile

Pazienti silenziosi, disperati, composti…., Bambini, adolescenti, famiglie, anziani, vecchi… Soggetti fragili, a rischio (stranieri, pz psichiatrici, anziani, donne..) Codici bianchi, verdi, gialli, rossi….a volte ROSA 3

nel senso del metodo clinico che implica ascolto, relazione… Prospettiva Clinica, nel senso del metodo clinico che implica ascolto, relazione… (Trabucco, 2007) Prospettiva della psicologia dell’emergenza nel senso di gestione/contenimento delle reazioni emotive di allarme e di shock del pz e dei familiari (defusing e debrifing) (Axia, 2006; Sbattella, 2009) Prospettiva della RIABILITAZIONE Come attivazioni di proposte alternative, recupero di funzioni e abilità compromesse (Saraceno, De Luca, 1992) come ricerca e valorizzazione delle risorse per la promozione di salute (Zani, Cicognani, 2004; Pietrantoni, 2001 Prospettiva evolutiva Che implica la lettura dell’evento traumatico come crisi evolutiva che interrompe equilibri raggiunti (Hendry, Kloep, 2002) Prospettiva dell’Assessment come individuazione di punti forti, funzionale alla progettazione dell’intervento (Sanavio, 2002; Polizzi, 2012) Prospettiva di campo Lettura delle interconnessioni tra il soggetto e i vertici di riferimento tra cui anche il medico (Perricone Briulotta, 2012) 4

LE AZIONI DEL SUPPORTO PSICOLOGICO Restituzione al medico Accoglienza integrata con il medico del paziente durante la visita Mediazione e facilitazione della relazione con il medico Durante la visita, supporto informativo al paziente e contenimento delle ansie Counseling e colloquio con il paziente anche insieme ad altre figure (psichiatra, assistente sociale…) Colloquio con il familiare per analizzare la domanda e contenere le reazioni emotive

QUANDO UN CODICE VERDE E’ UN CODICE ROSA ….mio figlio sta male…mio figlio è stato abusato ARRIVO IN PS Codice Verde Francesco è un bambino di quasi 7 anni, viene accompagnato dal padre che al triage dice che il figlio ha dolore…lui è vivace con gli occhi ma chiuso nel SILENZIO ACCOGLIENZA IN STANZA Forse no… Il medico vede il padre sconvolto…inizia a piangere.. il bambino è stupito...non sa che dire...il padre racconta che un amico di 12 anni avrebbe fatto sesso con il figlio....Francesco inizia il suo RACCONTO L’ESPRESSIONE DEL DOLORE… codice rosa «lui mi ha detto che dovevo…» Nella stanza dedicata alle emergenze del codice rosso adesso si affronta l'emergenza di un codice rosa…il bambino accetta di parlare, di farsi visitare, inizia un PERCORSO DI SOSTEGNO ALL'EMERGENZA ROSA Coinvolgimento, condivisione, ridefinizione, invio 6

PERCORSO “SPECIALE” .....PER RISPONDERE A BISOGNI SPECIALI accesso al pronto soccorso riservato a soggetti fragili e a tutte le vittime di violenze: non solo donne, ma anche anziani, bambini, disabili, omosessuali e immigrati che hanno subito maltrattamenti e abusi; soggetti che possono trovarsi in una situazione di debolezza e vulnerabilità Non sostituisce quello di gravità, ma viene assegnato insieme a questo quando si riconoscono segnali non sempre evidenti di una violenza subita oppure dichiarata Attivazione di un gruppo operativo integrato composto da personale sanitario (medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali), dalle Forze dell‘Ordine, Procura, Comune, Centro Antiviolenza, Case rifugio (firmatari di un protocollo d’intesa). Il gruppo in ospedale dà primo sostegno alla vittima, avvia le procedure di indagine e attiva le strutture territoriali.  Stanza Rosa Procedure condivise

Intervento in URGENZA, di URGENZA focalizzato sull’attivazione della RESILIENZA per la gestione del TRAUMA (vissuto recente, dichiarato, nascosto, esposto…) (Cyrulnik, Malaguti, 2005) Presa in carico non solo del soggetto nella sua globalità ma anche delle sue relazioni con la famiglia o il caregiver che lo accompagna in PS Soggetto con la sua fragilità, la sua storia, relazioni La famiglia, il caregiver e la relazione con il soggetto

QUALI BISOGNI SPECIALI DEL BAMBINO IN PS? T. A. Protezione Considerato non come «caso» ma come condizione pediatrica/«campo» (Perricone Briulotta, 2012) B. Con le sue compromissioni e con le sue risorse (Bibace, Walsh 1980; Schechter Berde, Yaster, 1993) Compagnia Supporto Nutrimento Famiglia Intimità ….. Conservazione dell’idea di bambino sano/come gli altri ….. Anticipazione eventi Nascondersi Cambiare prospettiva

come trattamento di aiuto ASCOLTO FUNZIONI (cfr. Perricone Briulotta, 2005; 2012) 10 10

“….per creare «ponti» che sostengano il percorso di attraversamento di quella condizione di rischio evolutivo vissuto in quel momento anche in pronto soccorso…” 11