LA NASCITA DELL'UNIONE EUROPEA Creare e mantenere la pace, risolvere i problemi insieme, collaborare e ricominciare fianco a fianco: con questi obiettivi, alla fine della Seconda Guerra Mondiale (1945) che aveva portato distruzione in quasi tutto il continente europeo, i leader di Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi si unirono per dare vita ad un’alleanza che portasse prosperità e benessere in Europa.
1951: sei Stati si uniscono nella CECA Fu così nel 1951 nacque la CECA (trattati di Parigi), Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio per instaurare un mercato comune di questi due materiali importanti che servivano non soltanto a far funzionare le fabbriche ma anche a fabbricare armi e strumenti di guerra: in questo modo si favoriva la rinascita economica e si potevano “controllare” le singole nazioni, in modo che nessuna si preparasse a una guerra senza che gli altri ne fossero a conoscenza. Si trattò del primo passo di quella che sarebbe stata l’Unione europea.
1957: nascono la Comunità Economica Europea (CEE) e l'Euratom Dopo anni di dibattiti e conferenze, i sei Stati firmarono il 25 marzo 1957 il Trattato di Roma, costituendo la Comunità Economica Europea (CEE), eleggendo una Commissione e un Consiglio dei Ministri e stabilendo la costituzione di un Parlamento europeo e di una Corte di giustizia. Da quel giorno, i sei stati fondatori hanno lavorato per il libero movimento dei beni, dei servizi, dei laboratori, per sviluppare insieme il commercio, l’agricoltura, i trasporti. Nella stessa occasione nacque l'Euratom, allo scopo di coordinare i programmi di ricerca degli stati membri relativi all'energia nucleare ed assicurare un uso pacifico della stessa.
1973-1986: l'Europa dei 12 Stati L’idea di un’unione tra i vari stati, che si sostenessero dal punto di vista economico, cominciò ad attirare anche altri Paesi: nel gennaio del 1973 entrarono nella CEE anche Danimarca, Irlanda e Regno Unito, mentre nel 1981 si aggiunse il decimo stato, la Grecia. Nel 1986 aderirono anche Spagna e Portogallo. Anno dopo anno, quella che era nata come un’unione prima di tutto economica, diventava un’organizzazione che si impegnava in numerosi settori della vita dei cittadini: ambiente, salute, sicurezza, giustizia.
1985-1995: verso la Convenzione di Schengen Il Trattato di Schengen ha abolito molte frontiere interne in Europa, garantendo la libera circolazione delle persone senza necessità del passaporto. La sua storia inizia nel 1985 e prende il nome dalla città di Schengen, in Lussemburgo, dove l'accordo fu firmato. Nel corso degli anni il trattato ha subito diverse variazioni nel numero dei paesi aderenti e delle norme che lo regolano. Il primo obiettivo del Trattato di Schengen fu quello di creare un singolo territorio, privo di frontiere, all'interno dell'Europa. Esso fu integrato nel 1990 dalla Convenzione di Schengen dove si definirono i punti principali dell'accordo, entrò in vigore nel 1995 e la sua principale conseguenza fu la libera circolazione di merci e cittadini provenienti dagli stati firmatari.
1992: con il Trattato di Maastricht arriva l'Unione europea Il salto di qualità si ebbe il 7 febbraio 1992: con il trattato di Maastricht il nome di Comunità economica europea venne sostituito da Unione Europea (Ue). In questa occasione vennero adottati l'Inno alla Gioia, tratto dalla Nona sinfonia di Beethoven, e la bandiera stellata che tutti conosciamo. La bandiera europea è costituita da un cerchio di 12 stelle dorate su uno sfondo blu. Le stelle rappresentano gli ideali di unità, solidarietà e armonia tra i popoli d'Europa.
2016: l'Unione Europea con 28 Stati e 24 lingue A oggi l’Unione Europea accoglie 28 Stati (27, tenuta in considerazione la Brexit, la scelta del Regno Unito di uscire dall'UE), 19 dei quali hanno adottato la moneta unica, l’Euro: introdotta il 1° gennaio 1999, è entrata in circolazione dal 1° gennaio 2002 sostituendo le monete e banconote che si utilizzavano in precedenza nei vari Stati. Così, l'Italia ha detto addio alla Lire, la Francia ai Franchi, la Spagna alle Pesetas e così via. Ogni Stato che entra a far parte dell'Unione Europea mantiene la propria lingua (nell’Ue sono ben 24 le lingue ufficiali), le proprie tradizioni, la propria cultura e i propri interessi. L’Ue ha tra gli obiettivi quello di assicurare la libera circolazione di beni, servizi, capitali e persone e di proteggere i diritti dei cittadini.