Innovazioni Organizzative e Regolazione del Lavoro nella Pubblica Amministrazione Le organizzazioni burocratiche per Simon: razionalità limitata e processi decisionali Prof. Adolfo Braga UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TERAMO Facoltà Scienze Politiche Corso di Laurea in “Scienze delle Amministrazioni” A.A. 2018-2019
Herbert Alexander Simon Economista e teorico dell'automazione Premio Nobel per le scienze economiche nel 1978 I suoi interessi spaziarono dalla sociologia dell'organizzazione industriale alla teoria delle decisioni, dalle problematiche dell'intelligenza artificiale all'informatica, dalla psicologia all'economia d'impresa Uno dei fondatori della psicologia cognitiva e dell'analisi dei processi decisionali
Simon rivoluziona i fondamenti della psicologia cognitiva (1) Padre dell’approccio psicologico “Human Information Processing” Modellizza artificialmente quello che avviene nella mente umana Studio della ricerca e della simulazione di diversi fenomeni cognitivi Riflessione sulle logiche di azione all’interno delle organizzazioni Pone in evidenza il criterio di razionalità limitata alla base dei processi decisionali interni alle organizzazioni
Simon rivoluziona i fondamenti della psicologia cognitiva (2) I soggetti e soprattutto le decisioni che assumono rappresentano un importante oggetto di studio organizzativo Riferimento fondamentale a informazioni, vincoli, procedure e motivazioni La razionalità acquista un carattere di limitatezza derivante proprio dai confini della razionalità umana non volta alla massima efficienza ma regolata da un criterio di sufficienza
Il continuum mezzi-fini per Simon Un fine, ottenuto in base a scelte di valore, diviene mezzo per il raggiungimento di un fine successivo Continuità teorica in chiave metodologica al pensiero di John Dewey mezzi e fini rappresentano due termini per indicare la stessa cosa entrambi costituiscono il medesimo strumento di regolazione dell’agire in momenti temporali differenti Lo scopo è il mezzo attraverso cui un’attività presente acquista un significato è la traccia che rende chiara e perseguibile la strada da percorrere Il fine costituisce un fattore di organizzazione delle attività solo in relazione a una data situazione si riferisce alle modalità più adatte per rimuovere gli ostacoli presenti in essa
Crozier e Simon Nel pensiero di Crozier la razionalità non appartiene solo all’organizzazione appartiene alle persone e alla loro capacità di muoversi in modo strategico all’interno dell’organizzazione stessa tale razionalità può divergere sostanzialmente o non essere coerente con quanto previsto dall’organizzazione Il modello teorico di Simon suggerisce l’importanza che negli studi organizzativi si rappresenti la razionalità dei soggetti che ne fanno parte come un qualcosa di limitato e connesso a una catena mezzi-fini imperfetta e non massimamente efficiente implica l’impossibilità di disgiungere i mezzi dai fini nell’analisi come se entrambi fossero entità indipendenti nella catena dell’azione umana in seno all’organizzazione
Due categorie di giudizi (1) I giudizi di fatto e i giudizi di valore I giudizi di fatto riguardano eventi avvenuti o previsti nel mondo sensibile è sempre possibile verificare se sono veri o falsi le decisioni sono quelle riguardanti i mezzi per raggiungere un determinato fine I giudizi di valore esprimono la preferenza per un certo stato di cose può essere di natura etica, estetica, ideologica, emotiva non è possibile verificare empiricamente se sono veri o falsi tali giudizi le decisioni sono quelle riguardanti i mezzi per raggiungere il fine
Due categorie di giudizi (2) Nei concreti processi decisionali la distinzione tra questi due giudizi non è facile Non si può valutare la bontà di uno scopo disgiungendolo dai mezzi necessari per raggiungerlo Se il fine non giustifica i mezzi la desiderabilità degli scopi può essere stabilita prescindendo dai mezzi che si sceglie di usare per raggiungerli
Per Simon la razionalità Selezione di alternative di comportamenti preferiti in rapporto a un sistema di valori in base al quale sia possibile valutare le conseguenze del comportamento La coerenza tra mezzi e fini non è solo espressione di razionalità in essa si forma la stessa identità sociale di un soggetto, il suo carattere e la sua immagine Ciò che la persona ama e vuole influenza Ciò che la persona vede e ciò che vede influenza ciò che vuole e ama La razionalità umana è limitata La catena mezzi fini è sempre vaga e incompleta può essere precisa su un arco di tempo breve se il fine è remoto il concatenamento tra azioni diventa debole e sfuggente
Visione delle organizzazioni come strumenti cooperativi Le organizzazioni necessitano di un equilibrio tra i contributi e gli incentivi Oggetto di analisi a un livello più astratto processi decisionali che avvengono all'interno delle organizzazioni le decisioni sono prese in base a criteri di razionalità limitata Concetto che sancisce la continuità della condizione umana dalle organizzazioni più complesse e formali alla sfera più intima e privata A seconda delle situazioni cambiano gli strumenti di supporto e le procedure per prendere decisioni Non cambia il fatto che qualunque decisione sia pubblica che privata è presa scontando l'impossibilità di una razionalità assoluta Si accetta un margine minimo di rischio, congettura e soggettività
Esame di ciò che avviene all'interno delle organizzazioni Partire dall'azione dei soggetti Non basta vedere i moventi dei soggetti a partecipare ad un'organizzazione Bisogna considerare che sono i soggetti a costruire le organizzazioni per quanto grandi e complesse sono sempre frutto dell'iniziativa umana e a questa bisogna risalire per comprendere successi, difetti e fallimenti delle organizzazioni stesse
Critica alla letteratura manageriale (1) Concezione dell’organizzazione come una struttura composta da un insieme di ruoli collegati da canali formali di comunicazione e controllo Per Simon il concetto di ruolo è troppo generico per offrire indicazioni sui comportamenti effettivi dei soggetti L'oggetto dell'analisi organizzativa per eccellenza non è il ruolo ma la decisione unità di analisi molto più piccola e sottile di quella di ruolo dipende da numerose premesse che occorre esaminare bisogna creare un quadro teorico che permetta di studiare in che modo informazioni, vincoli, procedure e motivazioni dei singoli soggetti concorrono a formare le decisioni
Critica alla letteratura manageriale (2) Per Simon un’organizzazione deve ridurre la distribuzione delle informazioni tra i suoi membri Specializzazione delle strutture organizzative Elaborare in maniera semplificata la complessità dei problemi La conoscenza inespressa o tacita è un ostacolo al percorso logico che conduce la mente umana ad elaborare informazioni e decisioni
Simon e la visione scientifica dell’organizzazione Altri autori posero in discussione il modello della visione scientifica dell’organizzazione nel processo decisionale vi è la presenza di ambiguità e irrazionalità nelle organizzazioni i significati siano assegnati solo retrospettivamente esiste una relazione dell’organizzazione con l’ambiente esterno in chiave adattativa “rivoluzione culturale” fondata sull’incontro dei modelli di indeterminatezza e razionalità, laddove lo spazio esterno si definisce e costruisce nel rapporto stesso con l’organizzazione
Decisioni critiche e decisioni routinarie (1) Importanza delle procedure La complessità delle decisioni organizzative coinvolgono più persone sono formali seguono procedure prescritte hanno conseguenze socialmente rilevanti, a differenza delle decisioni inerenti la vita privata
Decisioni critiche e decisioni routinarie (2) L'organizzazione è un sistema cooperativo Non si limita a coordinare i compiti dei membri per raggiungere certi obiettivi Conserva e accumula nel tempo la memoria di quei coordinamenti con le decisioni prese i risultati acquisiti le esperienze fatte gli errori commessi Il tempo è fondamentale per lo sviluppo di un processo di apprendimento Selezionare e codifica la somma dei saperi utili ad affrontare i vari tipi di problemi che l'organizzazione deve affrontare