Émile Durkheim 1858-1917
Vita 1858 nasce a Epinal, Lorena (Francia) in una famiglia degli ebrei osservanti; il suo padre era rabbino; 1879 studia all’Ecole Normale a Parigi; 1887 vince la cattedra di Psicologia e Pedagogia all’Università di Bordeaux; 1896 fonda la rivista l’Année sociologique; 1902 vince la cattedra alla Sorbonne, Parigi; 1917 muore a Parigi 12/01/2019
1893 “La divisione del lavoro sociale” Opere 1893 “La divisione del lavoro sociale” 1895 “Le regole del metodo sociologico” 1897 “Il suicidio” 1912 “Le forme elementari della vita religiosa” Titolo Presentazione 12/01/2019
Contesto Tra il 1890 E il 1910 si assiste alla prima istituzionalizzazione della Sociologia in quanto disciplina accademica. Nascono le prime cattedre universitarie, si fondano le prime riviste (L’Année sociologique) D. fu uno dei primi a occupare una cattedra universitaria intitolata a questa materia e fu uno dei primi a fondare nel 1896 una rivista esplicitamente dedicata alla raccolta di studi sociologici D. vuole che la sociologia sia una scienza autonoma, autonomia basata sulla differenziazione radicale rispetto alle scienze più prossime. Titolo Presentazione 12/01/2019
Dal punto di vista storico… Profondi conflitti sociali Fragilità politica della Francia della «Terza Repubblica» Dal punto di vista teorico… Spencer: la società si basa in ultima analisi su una sorta di contratto stabilito fra uomini che perseguono ciascuno il proprio utile Idea del progresso come legge intrinseca allo sviluppo umano e sociale Titolo Presentazione 12/01/2019
L'Ottocento e dominato dai sociologi sistematici, dalle speranze o dai timori che in essi suscita lo sviluppo della società industriale; ma gli orientamenti di fondo sono diversi e talvolta contrapposti. Punto di convergenza comune è l'idea del progresso come legge intrinseca allo sviluppo umano e sociale. L'idillio sarà bruscamente interrotto dalla prima guerra mondiale che farà cadere l’ottimistica credenza che l'evoluzione della società non rappresenti che il movimento unilineare da un tipo sociale all'altro. Sul piano delle idee, la sociologia sistematica entra esplicitamente in crisi con D.: con lui si profila chiaramente l'esigenza di determinare l'oggetto proprio della Sociologia e i suoi metodi particolari, distinguendola nettamente sia dalla filosofia sociale che dalle altre scienze: «In verità i grandi sociologi non sono quasi ancora usciti dalle generalità sulla natura delle società, sui rapporti tra il regno sociale regno biologico, sulla marcia generale del Progresso; persino la voluminosa sociologia di Spencer non ha altro oggetto che quello di dimostrare come la legge dell'evoluzione universale si applica alle società». Durkheim 12/01/2019
Che cosa tiene insieme la società? Ribalta l’idea di Spencer, perché per D. la società non è comprensibile muovendo dall'analisi dei comportamenti dei singoli. La società non deriva da un contratto tra uomini separati ma è piuttosto ciò che precede e rende possibile ogni contratto. La vita collettiva precede la vita dei singoli e i contratti sono possibili solo fra soggetti che intendono rispettarli perché avvertono di appartenere ad una medesima società, condividono una certa obbligazione nei confronti delle sue regole morali. Il comportamento di ciascun uomo non è mai comprensibile pienamente se non come espressione del suo inserimento in un insieme sociale. Titolo Presentazione 12/01/2019
Il problema dell'ordine → il problema della coesione sociale → riproduzione della società nel tempo → studio dei meccanismi fondamentali della vita sociale la morale → un insieme di valori e di credenze che si esprimono in norme (le norme sono fatti sociali) alle quali ciascun membro della società è vincolato. Tali vincoli agiscono dall'esterno e dall'interno. Titolo Presentazione 12/01/2019
Vincoli …dall'esterno → infrangere una norma provoca sanzioni che puniscono chi lo fa …dall'interno → spinta intrinseca all'uomo a rispettare le norme – «sentimento morale» → la morale comune → fonda la solidarietà e lega tra loro i membri di una società Il modo originario con cui le norme morali si impongono entro una società è il loro istituzionalizzarsi nelle forme di un insieme di credenze religiose, rese sacre dalla loro iscrizione entro un sistema di riti. Titolo Presentazione 12/01/2019
Esempio di norme morali? I Dieci Comandamenti = l’insieme di norme morali su cui la società ebraica fondava il suo vivere comune. Sono state incorporate nella religione cristiana e sono parte tuttora della morale della nostra cultura. Altre società hanno o hanno avuto norme parzialmente diverse ma ciascuna non può fare a meno di appoggiare la propria capacità di coesione su un insieme di norme che esprimono valori e credenze comuni. Tali norme possono essere esplicite oppure implicite come la maggior parte delle norme che regolano il costume quotidiano. Titolo Presentazione 12/01/2019
Le regole del metodo sociologico è il testo col quale Durkheim mette a punto una propria idea della metodologia. Qui si possono rintracciare alcuni elementi-chiave del suo pensiero: Il concetto di fatto sociale Il metodo delle variazioni concomitanti I passaggi tipici della sua metodologia: La definizione del fenomeno; la confutazione delle interpretazioni precedenti; la spiegazione propriamente sociologica del fenomeno considerato Titolo Presentazione 12/01/2019
«il primo compito del sociologo deve essere quello di definire le cose di cui tratta, perché si sappia con precisione qual è la questione sul tappeto» Mai prendere quale oggetto di ricerca altro che un insieme di fenomeni preventivamente definiti attraverso alcuni caratteri esteriori a loro comuni e ricomprendere nella stessa indagine tutti quelli che rientrano in questa definizione Nelle scienze sociali una regola esige l’eliminazione dei dati sensibili che rischiano di essere troppo soggettivi all’osservatore e richiede la esclusiva conservazione dei dati che presentano un sufficiente grado di oggettività […] Titolo Presentazione 12/01/2019
Cosa i fatti sociali = “… un ordine di fatti che presentano caratteri molto specifici: essi consistono nei modi di agire, di pensare e di sentire esterni all’individuo, e dotati di un potere di coercizione in virtù del quale si impongono ad esso. Di conseguenza essi non possono venire confusi né con i fenomeni organici, in quanto consistono di rappresentazioni e di azioni, né con i fenomeni psichici, i quali esistono soltanto nella e mediante la coscienza individuale. Essi costituiscono quindi una nuova specie, e ad essi soltanto deve essere riservata la qualifica di sociali. … Il loro substrato non essendo l’individuo può essere soltanto la società.” Titolo Presentazione 12/01/2019
In ogni società c'è un gruppo di fenomeni che si distinguono mediante caratteri spiccati da quelli studiati dalle altre scienze della natura. Quando assolvo il mio compito di fratello, di marito o di cittadino, quando soddisfo gli impegni che ho contratto, io adempio a doveri che sono definiti... Anche quando essi si accordano con i miei sentimenti, e io ne sento interiormente la realtà, questa non è perciò meno oggettiva: non li ho fatti io, ma li ho ricevuti mediante l'educazione... Titolo Presentazione 12/01/2019
Analogamente per ciò che riguarda le credenze e le pratiche della vita religiosa, il fedele le ha trovate già fatte alla sua nascita; se esse esistevano prima di lui, è perché esistono al di fuori di lui. Il sistema di segni del quale mi servo per esprimere il mio pensiero, il sistema monetario che impiego per pagare i miei debiti... le pratiche seguite nella mia professione... funzionano indipendentemente dall'uso che ne faccio... Questi tipi di condotta o di pensiero non soltanto sono esterni all'individuo, ma sono anche dotati di un potere imperativo e coercitivo in virtù del quale si impongono a lui, con o senza il suo consenso. Titolo Presentazione 12/01/2019
Considerare i fatti sociali come cose - nel senso che hanno un'esistenza che non si spiega a partire dalle coscienze e dalle azioni degli individui. I fatti sociali sono fenomeni che non si possono spiegare ricorrendo alla sola analisi delle azioni dei singoli o all'analisi psicologica delle loro motivazioni. I fatti sociali esercitano una costrizione sugli individui, si impongono ai singoli come qualcosa che proviene dal di fuori ma hanno anche un’esistenza indipendente, autonoma che sovrasta la volontà di ciascuno. Causa di un fatto sociale è un fatto sociale antecedente > no psicologismo, no soggettivismo, no pre-nozioni Titolo Presentazione 12/01/2019
«quando ci si accinge a spiegare un fenomeno sociale, bisogna cercare separatamente la causa efficiente che lo produce e la funzione che esso assolve» La funzione non corrisponde a nessun fine prestabilito; è piuttosto un risultato non intenzionale di una pratica sociale D. preferisce il termine funzione rispetto a quelli di scopo o fine perché «ciò che si deve determinare è se vi è corrispondenza tra il fatto considerato e i bisogni generali dell’organismo sociale, e in che cosa consista questa corrispondenza senza preoccuparsi se esso è intenzionale o no» Titolo Presentazione 12/01/2019
I fatti sociali possono essere normali quando presentano le forme più generali o patologici nei casi in cui è proprio di una minoranza. Ciò in relazione non alla società ma a singole specie sociali, singoli tipi sociali, che il sociologo deve classificare in rapporto alla loro semplicità o complessità La distinzione fra normale e patologico implica dunque la costituzione di tipi sociali: «poiché un fatto sociale non può venire qualificato come normale o anormale se non in rapporto ad una specie sociale determinata (…), una branca della sociologia è consacrata alla costituzione di queste specie e alla loro classificazione» Il metodo per procedere alla costituzione dei tipi sociali consiste essenzialmente nel distinguere le società in base al loro grado di composizione, dall’orda (o società semplice) alle società complesse Titolo Presentazione 12/01/2019
Esempio di fatto sociale: Il linguaggio: si può spiegare solo a partire dalla società, cioè dal risultato dell’interazione umana. Non è creato da nessun singolo preso isolatamente, è intersoggettivo e trascendente (rispetto alla volontà del singolo). È un modo di fare consolidato, cioè risultato dall’interazione di innumerevoli uomini in un tempo lunghissimo, è una realizzazione collettiva. Titolo Presentazione 12/01/2019
= è una realtà superiore alla vita dei suoi membri. Società = è una realtà superiore alla vita dei suoi membri. Nelle norme morali, nei costumi, nelle credenze religiose, nei riti che sanciscono le regole della collettività, la società parla e la sua voce si impone ai suoi membri. La società è più della somma degli individui che la compongono, come il corpo umano. utilizzando la metafora di un corpo per parlare della società deriva una impostazione organicista che spiega ogni elemento di una società riconoscendo una funzione svolta all'interno di essa, ma non bisogna confondere l'idea durkheimiana di funzione con l'idea che ogni fenomeno sociale debba coincidere necessariamente con un qualche fine prestabilito. Titolo Presentazione 12/01/2019
Anche perché, secondo D., esiste una differenza radicale e profondamente marcata tra la vita di un organismo e quella della società: mentre la vita dell’organismo animale è regolata «meccanicamente», la società è unita «non da una relazione materiale, ma da legami di idee» La società ha propri e specifici caratteri che sono distinti da quelli degli individui che la compongono. Titolo Presentazione 12/01/2019
Tutto ciò che rende la vita umana superiore al livello dell’esistenza animale deriva dal patrimonio culturale e tecnologico accumulato dalla società. Se si toglie questo all’uomo, «allora gli avrai tolto nello stesso tempo tutto quello che lo rende veramente umano» (vs stato di natura di Rousseau) Gli ideali e i sentimenti che costituiscono l’eredità culturale dei membri di una società sono «impersonali», cioè si sviluppano socialmente e non sono né prodotto né proprietà degli individui singoli. Titolo Presentazione 12/01/2019
Esempio: Devianza = intesa come crimine ma anche come comportamento anormale. Il crimine è qualcosa di ben poco funzionale, è un’infrazione alle norme del vivere comune, un momento di crisi della sua morale. Tuttavia svolge una funzione nel momento in cui il crimine viene punito: attraverso la messa in opera di riti adeguati (il processo e la pena) svolge la funzione di rinsaldare la coscienza collettiva. Nell'atto di sanzionare il colpevole la società riafferma le sue regole, che non sono mai così visibili e chiare alla collettività come quando viene punito chi non vi si conforma. Inoltre, può rappresentare una sorta di momento di sperimentazione della società rispetto a delle nuove norme Titolo Presentazione 12/01/2019
La divisione del lavoro sociale (1893) Opera altamente polemica, verso: l’individualismo utilitaristico dei teorici dell’economia politica e dei filosofi inglesi. l’idea che la società moderna tenda inevitabilmente alla disgregazione, per lo scadimento progressivo delle credenze morali tradizionali. Anzi, la condizione «normale» prodotta dalla specializzazione nella divisione del lavoro è una condizione di stabilità organica > l’effetto di coesione della specializzazione nella divisione del lavoro deriva dagli impegni morali generali non da vincoli contrattuali in termini utilitaristici Titolo Presentazione 12/01/2019
discorso sull’ evoluzione delle società umane come movimento da un tipo di società ad un altro il primo tipo di società è la società semplice, o segmentaria, cioè basata su una bassa divisione del lavoro: gli individui svolgono attività poco differenziate tra loro il secondo tipo è quello delle società complesse, che corrispondono alle nazioni moderne, dove la società è fondata su un’ampia e articolata divisione del lavoro, le attività dei suoi membri sono fortemente differenziate ed esistono numerose istituzioni intermedie, come la famiglia, i raggruppamenti professionali, le comunità di vicinato, che mediano l'appartenenza del singolo all'insieme della società . Titolo Presentazione 12/01/2019
- la crescita della popolazione, come numero e come densità Le cause dello sviluppo della divisione del lavoro nelle società moderne sono: - la crescita della popolazione, come numero e come densità - l’aumento della densità morale, cioè interazioni sociali più complesse - l’aumento della specializzazione del lavoro > sono interdipendenti l’una con l’altra Titolo Presentazione 12/01/2019
Come può questa società mantenersi coesa? società semplici → persone simili → azione limitata da forte coscienza collettiva società complesse → individui unici - maggiore specializzazione degli individui nella divisione di lavoro → maggiore interdipendenza degli individui all'interno della società - il senso di solidarietà cresce con la consapevolezza e il riconoscimento dell'interdipendenza Come può questa società mantenersi coesa? Titolo Presentazione 12/01/2019
quello che consente la coesione della società stessa, cioè la morale, è diversa è diverso i modo in cui si stabilisce la solidarietà che tiene insieme i membri della società Titolo Presentazione 12/01/2019
Solidarietà meccanica le società semplici sono caratterizzate da una solidarietà meccanica che si presenta tra individui strettamente uniti gli uni agli altri da vincoli quotidiani e le cui attività si diversificano poco Nelle società semplici le coscienze degli individui tendono a differenziarsi scarsamente le une dalle altre; ogni individuo ha la percezione di essere un'entità fisica distinta rispetto suoi compagni, ma i contenuti del suo pensiero a causa della scarsa diversità delle sue mansioni e per la forza dei vincoli materiali che lo uniscono a tutti gli altri sono scarsamente individualizzati. La coscienza collettiva tende a ricoprire la coscienza individuale le persone pensano in modi molto simili Titolo Presentazione 12/01/2019
Solidarietà organica Nelle società complesse la solidarietà è organica e stabilisce i legami tra individui che hanno fra loro grandi differenze ma che tuttavia devono cooperare per la vita dell'insieme sociale da cui tutti dipendono. Nelle società complesse le mansioni dei singoli si differenziano e ciò è la base per una diversificazione delle coscienze. Anche i punti di vista sviluppano delle differenze e diventa possibile una individualizzazione delle coscienze. Titolo Presentazione 12/01/2019
il reato → ciò che viola la coscienza collettiva I fenomeni giuridici → differenza tra: diritto repressivo (penale) > solidarietà meccanica: si presenta nella forma di leggi punitive e ogni infrazione è considerata un attentato alla coesione del gruppo. diritto restitutivo (civile, amministrativo …) > solidarietà organica: l'infrazione del singolo è più spesso considerata nei termini di un danno arrecato ad altri in un ambito specifico della vita che non un attentato alla società nel suo insieme. il reato → ciò che viola la coscienza collettiva sanzione → soddisfa la coscienza collettiva Titolo Presentazione 12/01/2019
Nelle società complesse però la tenuta delle norme morali si fa insieme più problematica è più necessaria perché il fatto che gli individui possano comportarsi e pensare in modi differenti rende meno forte la tenuta di norme che valgano per tutti indistintamente, ma è più necessaria proprio perché non essendo più la solidarietà data meccanicamente attraverso l'adesione irriflessa di ciascuno ad uno stesso modo di pensare, la coesione dell'insieme sociale diventa qualcosa che va mantenuto appositamente attraverso dei meccanismi che vincolino ciascuno, nonostante le sue differenze, alla cooperazione Titolo Presentazione 12/01/2019
Tipo di solidarietà politica e sociale Mantenimento delle norme Divisione del lavoro Tipo di solidarietà politica e sociale Mantenimento delle norme SEGMENTARIA (svolgimento isolato delle medesime attività in modo non coordinato) Meccanica (riproduzione dei ruoli) Diritto punitivo (eliminazione fisica del trasgressore) ORGANICA (svolgimento integrato ed interdipendente delle attività) Organica (integrazione dei ruoli) Diritto restitutivo (risarcimento che può essere investito in maggiore benessere sociale) Titolo Presentazione 12/01/2019
Rischio dell’anomia nelle società complesse si dà massimamente il rischio dell'anomia, cioè dell'assenza di norme morali condivise, una deficienza nella capacità della società di vincolare a sé i suoi membri, di garantire la loro adesione ad un medesimo e condiviso ordine di valori, di credenze, di aspettative. l'anomia è il rischio specifico delle società moderne, caratterizzate da uno sviluppo eccezionale della divisione del lavoro a cui non ha ancora fatto seguito uno sviluppo adeguato delle norme morali sono una manifestazione di anomia i conflitti tra classe operaia e borghesia, dovuti al mancato sviluppo di una capacità dei singoli di cooperare nelle condizioni create dal modo di produzione industriale. D. si attende tuttavia che il futuro potrà generare la solidarietà organica necessaria. Titolo Presentazione 12/01/2019
Corporativismo Differenza con Marx: i conflitti sono patologie, disturbi che vanno curati, non un motore della dialettica della storia. la cura dell'anomia è quella del corporativismo, cioè lo sviluppo di associazioni intermedie tra i singoli e la società basate sull' associazione professionale, Più in generale la risposta ai problemi posti dal rischio dell'anomia consiste in un potenziamento dei processi educativi: la risposta all’anomia è infatti uno sviluppo coerente e diffuso di un sistema morale che si imponga a tutti i membri della società E tale sistema può instillarsi nelle coscienze dei singoli solo attraverso i processi educativi. Titolo Presentazione 12/01/2019
suicidio come «fatto sociale» (non individuale) – Il Suicidio «Diremo, dunque, in definitiva, che: si chiama suicidio ogni caso di morte che risulti direttamente o indirettamente da un atto positivo o negativo, compiuto dalla vittima stessa consapevole di produrre questo risultato» suicidio come «fatto sociale» (non individuale) – interesse per il tasso di suicidi in una data società → rapporto con il grado di integrazione sociale prima ricerca sociologica empirica → discussione dei dati statistici alla luce di una teoria dell’integrazione sociale (dai dati alla teoria). Titolo Presentazione 12/01/2019
1. Confutazione delle teorie preesistenti 2. Ricerca delle correlazioni positive: - si suicidano più protestanti che cattolici - il livello di integrazione sociale diverso offerto dalle due religioni 3. Elaborazione di una tipologia di suicidi. Titolo Presentazione 12/01/2019
Il tasso annuale dei suicidi per ogni 10 Il tasso annuale dei suicidi per ogni 10.000 abitanti viene messo in rapporto dallo studioso con altri fatti sociali ugualmente misurabili come: l'educazione, la ricchezza, la provenienza etnica, l'affiliazione religiosa, il sesso, l' età e lo stato civile. Per ciascuna di queste categorie Durkheim riesce a calcolare un coefficiente di preservazione (cioè la maggiore o minore vulnerabilità rispetto al pericolo di suicidarsi). Esempio gli adolescenti non sposati hanno un minore coefficiente di preservazione degli adulti sposati con prole. Gli ebrei hanno un maggiore coefficiente di preservazione rispetto ai cattolici e ai protestanti. Presso questi ultimi il suicidio è più alto. Gli intellettuali hanno un coefficiente di preservazione minore degli operai. Titolo Presentazione 12/01/2019
- suicidio «egoistico» → minore l’integrazione sociale, maggiore il tasso di suicidi → ruolo della famiglia e delle diverse forme religiose nella prevenzione suicidio «altruistico»: eccessiva integrazione sociale → l’individuo si annulla nel gruppo → gli imperativi sociali interiorizzati – suicidio «anomico» → caratteristico della società moderna → periodi di crisi, periodi di prosperità economica (Anomia - assenza o disintegrazione delle norme condivise legata alla sproporzione tra aspirazioni e soddisfazioni) Titolo Presentazione 12/01/2019
Le forme elementari della vita religiosa (1912) lo sviluppo originario delle norme morali si ha all'interno della sfera religiosa elemento fondamentale è la distinzione tra sacro e profano, una distinzione elementare nel senso che la si ritrova in ogni espressione di credenze religiose la vita religiosa si esprime in credenze e riti dove le prime articolano la visione del mondo propria del gruppo che la condivide e i secondi sono dotati di valore simbolico la funzione principale delle credenze e dei riti religiosi è di fondare e preservare gli ideali collettivi di una società le forme concrete delle pratiche delle credenze religiose variano nel tempo ma in tutte vi è qualcosa di comune Titolo Presentazione 12/01/2019
Le forme elementari della vita religiosa (1912) ciò che gli uomini nelle forme più diverse hanno di volta in volta adorato attraverso i loro culti è essenzialmente la potenza trascendente della società stessa. Le credenze religiose attribuiscono, in altri termini, ad una potenza estranea degli attributi che sono propri della società. Attraverso la religione gli uomini adorano in realtà la forza del loro operare, che appare a ciascuno come trascendente ma è tuttavia il risultato dell'azione collettiva degli esseri umani. Titolo Presentazione 12/01/2019
D. critica le religioni mostrando che rappresentano una sorta di proiezione fuori del mondo umano di qualche cosa che è invece essenzialmente umano. D'altro canto ripiene che la società sia giustamente l'oggetto di una sacralizzazione nella misura in cui essa rappresenta, a fronte dei singoli, qualche cosa di effettivamente trascendente. Riconosce in modo estremamente esplicito la funzione delle religioni per il sostegno delle norme morali che garantiscono la coesione sociale. Titolo Presentazione 12/01/2019
Le forme elementari della vita religiosa (1912) coscienza individuale/coscienza collettiva priorità della società sull’individuo → i fenomeni individuali vanno spiegati sulla base dello stato della collettività coscienza collettiva, definita come «insieme di credenze e di sentimenti comuni alla media dei membri della società», come elemento fondamentale dell’integrazione sociale in una società non segmentata, ma caratterizzata da solidarietà organica. dietro ogni forma di culto → l’adorazione della società come potenza trascendente – la funzione della religione → preservare gli ideali collettivi Titolo Presentazione 12/01/2019
La coscienza collettiva D. non nega la realtà delle coscienze individuali ma occorre che le coscienze individuali siano associate e combinate in un certo modo da cui scaturisce la vita sociale > no metafisica (la conscience collective è semplicemente «un insieme, i cui elementi sono le menti individuali») La coscienza collettiva è la forma più alta della vita psichica poiché è una coscienza di coscienze, collocata al di fuori e al di sopra delle contingenze individuali e locali Questa teoria dell'intensità della massa riunita nei riti e nelle cerimonie viene a D. da Le Bon ma mentre Le Bon considerava le manifestazioni di massa soprattutto come irrazionali, D. ritiene che esse siano invece il passaggio dal profano al sacro, dal privato al sociale Titolo Presentazione 12/01/2019
Il momento in cui gli ideali di gruppo vengono inventati e come tali penetrano nelle coscienze individuali, che leggeranno poi attraverso essi la realtà esterna, si realizza nei periodi di «effervescenza collettiva», nei quali la società perde tutti suoi tratti di regolarità e la morale di identifica con l’attaccamento al gruppo. Sono situazioni eccezionali che a un certo punto svaniscono e gli individui tornano a interessarsi di se stessi Titolo Presentazione 12/01/2019
«La vita non è solo intensa, ma è qualitativamente differente «La vita non è solo intensa, ma è qualitativamente differente. Trascinato dalla collettività, l’individuo di disinteressa di se stesso e si dà interamente agli scopi comuni. Il polo della condotta è spostato e riportato fuori da lui (…) I periodi di creazione o rinnovamento sono appunto quelli in cui, influenzati da circostanze diverse, gli uomini sono indotti ad avvicinarsi più intimamente, e in cui le riunioni e le assemblee sono più frequentate, le relazioni più coltivate, gli scambi di idee più attivi (la Riforma, il Rinascimento)» Titolo Presentazione 12/01/2019