TECNICHE DI INTERVENTO IN PSICOTERAPIA SISTEMICA INTEGRATA I

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Progetto Qualità ed efficacia della formazione pubblica Linea 2 Valutazione Sperimentazione di un metodo per la valutazione di impatto della formazione.
Advertisements

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI)
Politiche sociali Lavinia Bifulco.
LA RELAZIONE EDUCATIVA COME COMPETENZA TRASVERSALE
La mediazione culturale nei Servizi per l’Impiego
Sanità 2.0 Negli ultimi dieci anni è cresciuta in modo esponenziale anche in Italia la percentuale di chi cerca in rete informazioni di tipo sanitario.
Alcuni esiti sintetici
Quarta A.
GRUPPI DI APPROFONDIMENTO
SMART WORKING, CO-WORKING E LAVORO FLESSIBILE
Titel.
Le sfide esistono per essere superate
Quanto ci manchi Mary Poppins!
ABBIAMO ANCORA UNA SPERANZA
PRESENTAZIONE E FINALITA’
Welfare di prossimita’ e reti informali
“Una montagna di servizi”
Diadattica generale 3-4 ottobre 2016.
VOLTA MANTOVANA Progetto “ Per un Distretto Educativo Mantovano”
«La Spezia 20.20: la città diventa Smart»
LE RETI DEL VOLONTARIATO NEL NUOVO SISTEMA DEI PIANI INTERCOMUNALI DEI SERVIZI SOCIALI E SOCIO SANITARI.
4. Approccio concertativo
Laboratorio Fisp Enti locali e istituzioni: poteri e processi
Forum partenariale Aosta, 17 gennaio 2011.
La Cittadinanza Globale le sfide, gli strumenti, le opportunità
Casi di eccellenza nella disciplina dei rapporti tra Pubblica Amministrazione e Terzo Settore Genova, 3 novembre 2009.
UN NUOVO MODO DI LAVORARE L’adoption di un Social Workplace
Il conflitto…la separazione…un labirinto emotivo…i servizi socio-sanitari…la guida per vedere…ascoltare…e dar voce al minore.
Come promuovere le competenze. Esperienze e prospettive di sviluppo.
UN NUOVO MODO DI LAVORARE Connections e prime attività di collaborazione partecipativa Ettore Murolo Consulente di Digital Experience.
I PROFESSIONISTI DELLO SVILUPPO TURISTICO LOCALE
Dimensione istituzionale e cambiamento nella PA Prof. Adolfo Braga
Laboratorio Fisp Enti locali e istituzioni: poteri e processi
“…COLTIVA E CUSTODISCI…”
Assessorato Politiche per la Salute Assessorato alla Promozione delle Politiche Sociali e di quelle Educative per l’infanzia e l’adolescenza. Politiche.
Competenze, risultati e valore
VALUTARSI ALL’INTERNO DEL SISTEMA DELLE SCUOLE ASSOCIATE ALLA FISM
IL RECOVERY NELL’AMBITO DELLA SALUTE MENTALE
il Simucenter Campania
EDUCAZIONE alla CITTADINANZA EUROPEA
Processo di Concertazione
L’ AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO:
“Progetto Scuole” Referenti GNR 2018.
Fondi Europei diretti - Programmi tematici
Il progetto «INSIEME. Confindustria incontra il territorio» nasce da una collaborazione tra l’area marketing di Confindustria Nazionale e Confindustria.
Griglia di autovalutazione delle scuole SHE Piemonte: RETE SHE PROVINCIA DI ASTI RETE SHE ASTI.
Presentazione Servizi Educativi a cura di Angela Dini 13 luglio 2012
IL Progetto “Comunic/Azione” Ragioni e prospettive
V i a B . F a t t o r i , 4 - L a B r i g l i a
Insegnanti e didattiche disciplinari
Programmi di mobilità studentesca:
Bentornati stasera parliamo del: Servitore – Insegnante.
Piano di Formazione Ambiti 19 e 20
TECNICHE DI INTERVENTO IN PSICOTERAPIA SISTEMICA INTEGRATA I
Perché un SUMMIT nazionale delle diaspore?
Sistemi informativi statistici
SPORT SCOLASTICO e SPORT GIOVANILE : quali interazioni possibili
Il Progetto Continuità Proposto Prevede:
Sala di Giunta Comunale
Sociologia della pubblica amministrazione
TIM : Cloud e larga banda, gli effetti della I40
Sociologia della pubblica amministrazione
INDICAZIONI E RACCOMANDAZIONI PER L'INTEGRAZIONE DI ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA c.m. 8 gennaio 2010.
#DESTINAZIONE COSTA le officine di identità NELL’AMBITO DELL’AMBITO
L’occupazione femminile e il pay gap
Costruire indicatori per la qualità dell’inclusione
Equipe Diocesi di Asti PROGETTO POLICORO.
Shared Leadership: Exchange Meeting 22 marzo 2019
TEATRO SOCIALE Lezione 1: Definizione, Obiettivi e principi
PERSONALIZZAZIONE E’…
Transcript della presentazione:

TECNICHE DI INTERVENTO IN PSICOTERAPIA SISTEMICA INTEGRATA I COMMUNITY LAB 04.11.2018 DOTT.SSA BORIANI SANDRA

COMMUNITY LAB CHE COS’E’ E’ un nuovo metodo per l’innovazione nella PA applicabile a settori diversi, in cui si rende necessario favorire processi collettivi Consiste nell’analisi di casi concreti, nella lettura di bisogni in cui la risposta alle esigenze è prodotta in modo partecipativo, coinvolgendo i cittadini e non solo i tecnici Si parte dunque dal “bisogno” per arrivare alle soluzioni in modo condiviso.

COMMUNITY LAB COME SI METTE IN PRATICA: 1) LEGGENDO IL CONTESTO Crisi delle istituzioni conseguente esodo dalla cittadinanza Mancanza di risorse sia pubbliche che private / aumento dei bisogni Istituzioni delegittimate Nuove vulnerabilità del ceto medio Conflitti tra i gruppi sociali Arroccamento/resistenze corporative

COMMUNITY LAB COME SI METTE IN PRATICA: 2) CONOSCENDO IL SUO DECALOGO “METTERSI IN MOTO” e “IN GIOCO” “SIMPATIZZARE” con il cambiamento in atto. “RICOLLETTIVAZIONE”: riappropriarsi in modo collettivo dei bisogni/problemi e delle risposte/risorse della comunità e delle istituzioni “SPERIMENTARE” nuove modalità di relazione tra i cittadini e tra servizi “SI PUO’ FARE”: ridare fiducia: sostenere la consapevolezza di poter incidere nel proprio contesto, passando dall’individuale al collettivo

CONDIVISIONE E CIRCOLARITÀ delle informazioni e delle tematiche FAVORIRE PRATICHE INCLUSIVE nel gruppo: avere cura delle relazioni, saper cogliere le potenzialità inespresse, i talenti nel rispetto dei ruoli istituzionali, delle competenze e dei saperi maturati SUPERAMENTO DELLA FRAMMENTAZIONE degli approcci per una visione globale OLTRE I TARGET: affrontare dimensioni nuove, trasversali del disagio sociale, includendo diverse fasce di età e gruppi sociali LA TRASVERSALITA’ porta al ripensamento degli “oggetti” di lavoro, intese come nuove tematiche e modificazioni delle denominazioni e dell’ampiezza dei problemi

COMMUNITY LAB COME SI METTE IN PRATICA: 3) Riflettendo sul significato di “WELFARE PUBBLICO PARTECIPATO” Pensare che il WELFARE SIA DEI CITTADINI; RIPENSARE alle modalità consuete di considerare i problemi, i destinatari, gli attori coinvolgibili e i settori su cui e con cui intervenire Usare un APPROCCIO SISTEMICO: fare rete nel rispetto delle competenze e dei ruoli, cercando maggior interazione e scambio Superare il concetto di PA/servizi come strumento destinato ai residuali: progettare e investire sul coinvolgimento della comunità (concetto della “ricollettivazione”); Avere una VISION PROGRAMMATORIA: essere visionari vuol dire innovare il processo programmatorio (interconnessione tra i vari livelli operativi/decisionali, macro/micro) Essere conservatori di “Cose Buone” ed essere un “Buon Gestore Dell’Oggi”

COMMUNITY LAB COME SI METTE IN PRATICA: 4) RENDENDOLO EFFICACE Facilitare/ACCOMPAGNARE questo nuovo processo e metodologia: ogni innovazione è una nuova forma di vita che va accompagnata nella sua nascita, nella crescita e va protetta dalle dinamiche competitive e conflittuali che può produrre nei diversi contesti territoriali, organizzativi e relazionali. Affinchè un laboratorio partecipativo possa generare progettualità sono necessari dai 12 ai 18 mesi.

COMMUNITY LAB COME SI METTE IN PRATICA: 5) RIPORTANDO IL METODO AI TAVOLI DI PRIMO LIVELLO Sperimentazione del metodo all’interno del gruppo/tavolo di lavoro Creazione della “prima cabina di regia” Ampliamento della “prima cabina di regia” ad altri Riproduzione e distaccamento del tavolo per la sperimentazione di azioni concrete

COMMUNITY LAB COME SI METTE IN PRATICA: 6) FARE PERCORSI DI “CONDIVISIONE” L’attivazione e la cura di gruppi e individui con cui non è semplice interagire (momenti per piccoli gruppi, altri per grandi, forme di elaborazione razionale/emotiva..) Cabina di regia (amministratori, tecnici, terzo settore, cittadini, volontari, con 10-15 persone) , poi cabina di regia allargata (30-40 persone), porte girevoli (incontri con la cittadinanza, visibilità del processo, ecc. cene, camminata, eventi, ecc. ) Agganciare, non progettare. Le assemblee hanno delle regole

COMMUNITY LAB COME SI METTE IN PRATICA: 7) DEFINENDO GLI INVITATI Tenere conto della ‘rappresentatività’ orizzontalità (gruppi coinvolti nel problema ma estranei tra loro)/verticalità (diversi livelli gerarchici) Grado di prossimità con le istituzioni (fiducia nelle istituzioni: dentro-dentro, dentro-fuori, fuori-fuori) Creatività in materia di comunicazione sociale (allargare il giro)

COMMUNITY LAB COME SI METTE IN PRATICA: 8) LAVORANDO COSI’… Allestendo interventi rivolti alla cittadinanza che intercettano un ‘target’ ampio da cui emergono vulnerabilità di diverso tipo e risorse che hanno qualche ritrosia a proporsi Individuando l’oggetto di lavoro Chi deve impegnarsi deve identificarsi nell’oggetto altrimenti si avranno seguaci più che collaboratori (avere altri occhi e mani) Allestendo un sistema di collaboratori

COMMUNITY LAB METTERE A FUOCO NUOVE PROSPETTIVE ESSERE VISIONARI LIBERARE le potenzialità inespresse RIAPPROPRIARSI INSIEME DEI BISOGNI E DELLE RISORSE COMMUNITY LAB