CODICI SIMBOLICI ALTERNATIVI: LINGUA ITALIANA DEI SEGNI

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Transcript della presentazione:

CODICI SIMBOLICI ALTERNATIVI: LINGUA ITALIANA DEI SEGNI LICEO DELLE SCIENZE UMANE CLASSI TERZE: ESPERIENZA DI DIDATTICA LABORATORIALE D’ISTITUTO PROGETTO “GIORNATE A TEMA” CODICI SIMBOLICI ALTERNATIVI: BRAILLE E LINGUA ITALIANA DEI SEGNI 1

NATURA DEL PROGETTO Le “giornate a tema” proposte alle classi del triennio del Liceo delle Scienze Umane, come da PTOF d’Istituto, intendono affrontare e approfondire, in un’ottica interdisciplinare (antropologica, sociologica, psicologica e pedagogica), questioni rilevanti connesse alla programmazione della materia. Spesso esse prevedono il coinvolgimento esperti esterni che operano in diversi settori professionali e l'utilizzo di modalità differenti e interattive di accesso al sapere e di utilizzazione delle conoscenze. Per l'a.s. 2015-16, si è deciso di riproporre, per le classi III, un intervento simile a quello sperimentato l'anno precedente, approfondendo lo studio del Sistema Nervoso Centrale e dei rapporti tra pensiero e linguaggio (argomenti portanti del programma di Scienze Umane) attraverso la presentazione di due codici simbolici alternativi: il BRAILLE (utilizzato dai non vedenti) e la LINUGUA ITALIANA DEI SEGNI (utilizzata dai non udenti) Il progetto si è avvalso del contributo di due esperte: Claudia Consonni (per il laboratorio su Braille) e Silvana Raspa ( (per il laboratorio sulla LIS) Gli incontri, di due ore ciascuno, si sono svolti nei mesi di gennaio e febbraio e sono stati condotti, a differenza dell'anno precedente, con una classe per volta, così da agevolare la concreta sperimentazione dei codici presentati e un dialogo più articolato con le esperte (dialogo che ha toccato anche numerose questioni connesse al mondo dei non vedenti e dei non udenti). Gli incontri sono stati preceduti e seguiti da momenti di ulteriore confronto tra gli studenti e i docenti di classe di Scienze Umane. 2

IL MONDO DEI NON VEDENTI 1. IL BRAILLE E IL MONDO DEI NON VEDENTI «Chi non vede non vive al buio, chi è cieco non vede nulla e basta» (Claudia Consonni). Questo laboratorio ha permesso agli studenti non solo di conoscere e sperimentare il codice Braille ma anche di immergersi in una realtà ad essi ignota, prendendo consapevolezza di molti aspetti del vivere quotidiano dei non vedenti, nonché della possibilità di percepire il mondo attraverso modalità sensoriali differenti da quelle abituali. . 3

LA SPERIMENTAZIONE LABORATORIALE Nel corso di questo laboratorio gli studenti hanno avuto la possibilità di: cimentarsi nella scrittura Braille; prendere in esame, insieme all'esperta, altri materiali didattici pensati per i non vedenti; fare esperienza di ascolto ad occhi chiusi. 4

2. LA LINGUA ITALIANA DEI SEGNI E IL MONDO DEI NON UDENTI « Tre anni fa non sapevo nulla della condizione dei sordi e non avrei mai immaginato che essa potesse far luce in tanti àmbiti diversi, soprattutto in quello del linguaggio. Poi, e fu una scoperta sorprendente, venni a conoscenza della storia dei sordi e delle straordinarie sfide (linguistiche) che essi devono affrontare; scoprii anche, con meraviglia, che esisteva un linguaggio completamente visivo, i Segni, che si esprimeva in una modalità diversa dalla mia lingua, il parlato. È terribilmente facile dare per scontato il linguaggio, la propria lingua - può occorrere l'impatto con un'altra lingua, o piuttosto con un'altra modalità di linguaggio, per ritrovare la nostra antica meraviglia. » (Oliver Sacks, “Vedere Voci”) 5

LA SPERIMENTAZIONE LABORATORIALE Nel corso di questo laboratorio gli studenti hanno avuto la possibilità di: cimentarsi nella Lingua Italiana dei Segni, imparando a segnare il loro nome e altre parole; scoprire l'uso di questa vera e propria lingua in contesti sia pubblici che privati, in particolare nelle scuole; prendere in esame, insieme all'esperta, problemi specifici dei non udenti e possibili risposte. 6

LA RICADUTA POSITIVA DELL’ESPERIENZA Sensibilizzazione rispetto ai temi della disabilità e dell'integrazione. Informazione approfondita su importanti disabilità sensoriali, sui bisogni speciali che comportano e sulle più adeguate risposte ad essi. Presa di consapevolezza circa l'importanza della didattica inclusiva. Avvio di una riflessione articolata sulle rappresentazioni sociali della disabilità, in un’ottica volta a superare STEREOTIPI E PREGIUDIZI. Confronto con testimonianze dirette di chi vive in prima persona l'esperienza della disabilità o lavora nel campo della didattica speciale. Approfondimento di carattere teorico- pratico di rilevanti questioni meta- cognitive con particolare riguardo al rapporto tra linguaggio e pensiero. Acquisizione di conoscenze professionalizzanti nel campo delle Scienze Umane. 7 Docente referente del progetto: Prof.ssa Lucia Berardinelli