L’utilizzo delle abilita’ del COUNSELING nella relazione d’aiuto

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Transcript della presentazione:

L’utilizzo delle abilita’ del COUNSELING nella relazione d’aiuto a cura di Francesca Stefani

Definizione di counseling Nella lingua italiana può essere appropriato usare il termine CONSULENZA , per gli inglesi il significato è più legato al dare consigli e pareri, ma l’uso nel contesto dei professionisti dell’aiuto rispecchia più da vicino il significato di “discutere, deliberare insieme” in vista di un obiettivo proposto dal cliente e condiviso dal consulente.

Il counseling è un intervento interpersonale nel quale due o più persone condividono saperi ed esperienze atte a creare le condizioni perché la persona che chiede aiuto scelga e decida in modo informato e autonomo di attivare comportamenti, pensieri e modi di sentire che soddisfino le intenzioni e le aspettative costruttive di vita proprie e degli altri.

INTERVENTO INTERPERSONALE Presuppone l’interazione fra due persone che co-costruiscono significati sulla base di informazioni ed esperienze presentate in prima istanza dalla persona che chiede l’intervento di aiuto, ma che sono arricchite in vario modo dalla persona che riceve la richiesta di aiuto.

Il counseling usa le risorse di due persone e ha un impatto su tutte e due, perché nello scambio di informazioni e significati, insieme costruiscono una nuova visione della realtà e dei vissuti reciproci con la possibilità di nuove scelte operative. L’esperienza del counseling è essenzialmente una CONDIVISIONE DELLE RISORSE e una ricostruzione dei loro significati in vista di un agire

Attraverso il counseling la persona crea significati nel dialogo con il consulente, scopre nuove alternative e le comprende nel contesto della vita personale, interpersonale, culturale e interculturale. Nuovi comportamenti, nuovi pensieri e nuovi modi di sentire sono il risultato di una conoscenza consapevole di sé e delle proprie azioni e servono come base per nuovi orizzonti e nuove scelte.

I PREREQUISITI PER L’EFFICACIA EMPATIA RISPETTO CONGRUENZA

L’ empatia si riferisce alla particolare caratteristica che, quando presente, rende una persona capace di comprenderne un’altra in modo profondo. Ciò può avvenire solo quando c’è una comunicazione veramente stretta fra due persone, e quando si fa uno sforzo particolare per mettersi nei panni dell’altro allo scopo di riuscire a percepire la realtà dalla prospettiva dell’altro. E’ questa la base dell’insight e della vera comprensione.

Rispetto e valorizzazione dell’altro significa accettarlo in modo totale e non giudicante, perfino se le azioni o il sistema dei valori sono completamente differenti rispetto a quelli del counselor. Accettare e rispettare i clienti non sarebbe possibile senza un pieno auto sviluppo del couselor, che in genere viene acquisito nella formazione. Sono necessarie l’accettazione dei propri limiti e difetti e la volontà di lavorare per una maggiore consapevolezza prima che possa esistere una vera accettazione degli altri.

Congruenza o genuinità, si riferisce all’abilità del counselor di essere una persona realmente aperta verso il cliente. Tale apertura si basa sull’onestà e sulla comunicazione, sia verbale che non verbale.

La comunicazione Il fuoco principale della comunicazione è sul cliente; il counselor ascolta I clienti sono spesso preoccupati da problemi personali, paure o ansie Il cousoler è lì per aiutare il cliente Il cliente ha bisogno della prova tangibile dell’ascolto e dell’interesse del couselor L’attenzione è focalizzata sulla comunicazione verbale e non verbale del cliente Il cliente è autorizzato a procedere con i propri tempi e non deve preoccuparsi del counselor

IL SILENZIO E’ un momento particolarmente significativo, spesso in questa pausa vengono fatte importanti associazioni di idee. Anche la comprensione viene frequentemente raggiunta mentre il cliente si prende del tempo per riflettere in questa maniera. E’ necessario essere preparati per rimanere vicino alla persona quando è in silenzio Resistere alla tentazione di “riempire un vuoto”

La comunicazione non verbale La postura Il contatto oculare L’espressione facciale La mimica Il contatto fisico

L’ascolto attivo Ascoltare e sentire non sono la stessa cosa; spesso sentiamo le parole pronunciate da qualcuno senza una reale comprensione del messaggio globale che ci vorrebbe comunicare. Sintonizzarsi su ciò che l’altro sta dicendo significa notare ogni aspetto della sua comunicazione fra cui il tono della voce, la postura, l’aspetto, l’uso della lingua, le esitazioni e ogni emozione discernibile da quanto viene espresso.

Aspetti generali dell’ascolto Quando ascoltiamo le persone accuratamente riusciamo a vedere più chiaramente le cose dal loro punto di vista. Questa è la base dell’empatia. L’ascolto profondo comunica alle persone che stiamo prendendo seriamente sia loro che i loro problemi Attenzione al setting e alle distrazioni Abilità di registrare e osservare il non verbale Pregiudizi, idee preconcette, atteggiamenti giudicanti agiscono come barriere all’ascolto attivo

Aspetti generali dell’ascolto Il fatto di concentrare il proprio pensiero sulla risposta da dare influisce sulla capacità di ascolto Attenzione agli aspetti non verbali che facilitano un buon ascolto: - mantenere il contatto oculare - movimenti del capo che indichino incoraggiamento - assumere una postura calda e aperta

Qualita’ e abilita’ Riflettere (riformulazione di primo grado) Parafrasare (riformulazione di secondo grado) Riassumere Incoraggiare le persone a parlare Trasmettere empatia Trasmettere rispetto Trasmettere atteggiamenti di sincerità e apertura

La riflessione e la parafrasi sono modalità utilizzate per far comprendere che ciò che è stato detto è stato percepito con accuratezza dando una particolare attenzione non solo al contenuto verbale di ciò che è stato espresso, ma anche al significato che c’è dietro alle parole. La riflessione utilizza una riformulazione che riafferma l’essenza di ciò che la persona ha detto, focalizzandosi sui sentimenti che ci sono dietro le parole. La parafrasi si riferisce al processo di riformulare in modo più articolato il contenuto di ciò che la persona ha espresso.

METTERE IN LUCE E RICONOSCERE I SENTIMENTI ESPRESSI RIFORMULARE E PARAFRASARE RIASSUMERE IL CONTENUTO DI QUANTO E’ STATO DETTO

Riassumere è particolarmente utile come risposta-ponte o di collegamento. Il riassunto permette alla persona di comprendere che la sua esperienza, le sue emozioni e pensieri sono stati riconosciuti e valorizzati. Riassumere richiede: Una comprensione accurata di ciò che è stato detto Un’accurata selezione degli elementi e dei temi chiave L’espressione verbale di tale elementi e temi chiave in un modo chiaro, diretto ed empatico

Le domande Formulare le domande in modo da incoraggiare la persona ed esprimersi senza sentirsi sotto pressione o sotto interrogatorio. Utilizzare domande aperte che consentano alla persona di formulare il proprio pensiero in relazione al vissuto. Le domande chiuse andrebbero utilizzate solo in caso di richiesta di informazioni specifiche. Le domande che iniziano con un “perché” sono spesso problematiche in quanto difficile darvi risposta. Evitare le domande multiple in quanto spesso danno come risultato quello di confondere la persona.

La capacita’ di guardare le cose in profondita’ I bisogni della persona devono essere assolutamente prioritari. Il nostro compito sarà sempre orientato alla pratica dell’ascolto e al comprendere non solo la produzione verbale, ma tutto ciò che è inespresso specialmente quando questo è al di fuori della consapevolezza immediata. L’empatia è alla base di tutto il processo.

L’infermiere che identifica chiaramente i bisogni del paziente anche quando questi non vengono espressi esplicitamente, riesce a farlo non solo grazie alle conoscenze acquisite, ma anche grazie alla capacità di identificarsi, come essere umano, con il fastidio, il dolore, il disagio del paziente. In altre parole, il professionista sarà in grado di raccogliere segnali dagli altri, specie quando avrà le “antenne” sintonizzate per captare i loro bisogni.