LA NORMATIVA TRUCCATA E L’ALTERNATIVA SENZA RISERVE DALL’IGNOBILE STRATEGIA COLLAUDATA DAL POTERE ECONOMICO PER CAPOVOLGERE IL SENSO LOGICO DI OGNI LEGGE ANTEPONENDO AL PUBBLICO INTERESSE ESCLUSIVAMENTE GLI INTERESSI PRIVATI ALLA SEMPLICITA’ DEGLI INTERVENTI LOCALI CHE COINVOLGONO LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI SENSIBILI INTERVENTO DI MARIO APICELLA DEL 19 GENNAIO 2019 AL CONVEGNO DI PISTOIA “LA TERRA GRIDA”
Dalla direttiva CE 128 del 2009 per l’utilizzo sostenibile dei pesticidi alla revisione in corso del PAN Italiano Dieci anni di strategia coordinata per affossare l’agricoltura biologica che per legge si deve invece divulgare, essendo l’unica che garantisce il ricorso ai prodotti fitosanitari solo in subordine all’adozione di pratiche agroecologiche
La direttiva sconfitta La direttiva 128/2009 aveva imposto agli Stati Membri l’adozione di Piani d’Azione che avrebbero dovuto definire obiettivi quantitativi di riduzione dell’impiego dei pesticidi, con misure e tempi per la loro applicazione. Il PAN doveva riconoscere all’Agricoltura Biologica il ruolo centrale che le spetta e rappresentare un’opportunità per il suo consolidamento e la sua valorizzazione
Il parto di una montagna di interessi Dopo tre anni, alla vigilia di un caldo ferragosto 3 ministeri del governo Monti in concerto con altri 6 partoriscono i 26 articoli ed i 3 allegati del decreto legislativo 150/2012 utilizzando costantemente il condizionale al posto dell’imperativo con una terminologia scientificamente studiata per derogare ogni assunto: ove appropriato, ove disponibili, ove possibile...
Superare se stessi contraddicendo le norme che si dovevano salvaguardare Non contenti dell’esperimento suggerito dai ricchissimi portatori di interessi economici, elaborando finte strategie ecologiste incapaci di decollare perché prive di ali studiate a tavolino per lasciare tutto com’è, i politici nazionali, regionali e provinciali si sono cimentati nell’ostacolare su tutti i tavoli istituzionali una normativa che rischiava davvero di ridurre drasticamente l’uso scriteriato dei pesticidi in Italia
Consiglio Tecnico Scientifico sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari Il topolino partorito il 14 agosto del 2012 istituisce il solito CTS costituito da 23 esperti 14 dei quali designati da 5 ministeri e 9 dalle Regioni In maggioranza pescati tra i detrattori del biologico Questo estemporaneo Consiglio ha proposto ed è riuscito a fare approvare un Piano di Azione Nazionale prospettando , senza convinzione, restrizioni d'uso: nelle aree protette (dove si usano i soliti 300 pesticidi) nelle aree di salvaguardia delle acque potabili già soggette dal 2006 all’importante art. 194 del D.Lgs 152 (Toscana docet) nei parchi, giardini, campi sportivi e aree ricreative, cortili e aree verdi all'interno dei plessi scolastici, aree gioco per bambini e aree adiacenti alle strutture sanitarie Ed infine per gentile concessione anche sulle ferrovie e sui bordi delle strade
Il fallimento annunciato Il PAN spara 7 fumose azioni ed elabora 7 allegati che avrebbero dovuto ridurre in Italia l’uso dei pesticidi che invece è aumentato 1) Formazione e prescrizioni per gli utilizzatori, i distributori e i consulenti (per i primi già esistente da 50 anni e per i secondi pochissimo utilizzato) 2) Informazione e sensibilizzazione (mai visto uno spot per sensibilizzare,né un cartello che segnali qui a Pistoia che ci sono trattamenti tossici in atto) 3) Controlli delle attrezzature per l'applicazione dei prodotti fitosanitari e Centri di prova anche mobili (entro il 26 novembre 2016 solo una percentuale poco rappresentativa delle attrezzature risulta sottoposta a tali controlli) 4) Irrorazione area vietata che può essere autorizzata in deroga 5) Misure specifiche per la tutela dell'ambiente acquatico e dell'acqua potabile e per la riduzione dell'uso di prodotti fitosanitari in aree specifiche 6) Manipolazione e stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamento dei relativi imballaggi e delle rimanenze 7) Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari con vergognoso elogio della difesa integrata volontaria a scapito della difesa integrata obbligatoria che prevede l'uso di prodotti fitosanitari che presentino il minor rischio per la salute umana e l'ambiente tra quelli disponibili per lo stesso scopo
Uscire dalle retrovie per incidere su una reale inversione di tendenza Il biologico, in costante crescita, non è stato supportato da azioni di consulenza verso gli agricoltori e di aggiornamento professionale dei tecnici, né da sufficienti ricerche extra farmaceutiche. Solo al livello locale si assiste ad una costante informazione per contrastare la disinformazione di massa alla creazione di reti di consumatori e produttori alla stessa educazione alimentare per troppo tempo delegata alle subrette televisive SERVE ORMAI NON CADERE NELL’ERRORE DI USARE IL CONDIZIONALE al “si dovrebbe” dobbiamo sostituire, con consapevolezza ed incisività, che “si deve” ELIMINARE LA CHIMICA DAGLI ALIMENTI ed uscendo dal proprio orto fare realmente RETE COME TERRA COMANDA
PER IL COINVOLGIMENTO ATTENTO CHE SAPREMO CONTINUAMENTE ESPRIMERE GRAZIE PER IL COINVOLGIMENTO ATTENTO CHE SAPREMO CONTINUAMENTE ESPRIMERE Mario Apicella Portavoce del Biodistretto del Monte Amiata