Attaccamento Cos’è l’attaccamento?

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Transcript della presentazione:

Attaccamento Cos’è l’attaccamento? E’ uno stretto legame emotivo tra due persone. Nel senso più generale, il termine indica il legame particolare che unisce stabilmente il bambino alla madre o al caregiver Non è un legame di dipendenza del bambino dalla madre, bensì un legame affettivo, intimo, costante e duraturo che lega i due membri della diade in modo da garantirne vicendevolmente vicinanza, protezione e sicurezza Si basa sulla tendenza a cercare una base sicura; se interrotto, provoca ansia da separazione (Rollo, 2005). 1

Bowlby e Freud Sia la teoria psicanalitica che quella dell’apprendimento sottolineavano come il legame emotivo con il caregiver fosse una pulsione secondaria, basata sulla gratificazione di bisogni corporei Le ipotesi prevalenti sull’origine dei legami affettivi, avanzate nella prima metà del XX secolo, non convincevano pienamente Bowlby che analizzava i risultati provenienti dall'etologia 2 2 2

La relazione con la persona di accudimento (madre) è unica e una volta stabilita si mantiene come la più forte relazione d’amore e come prototipo di tutte le successive relazioni affettive. Per Freud: l’affetto del bambino per la propria madre è determinato da una motivazione secondaria, derivante dal soddisfacimento di bisogni primari di alimentazione e pulizia. La madre diventa poi oggetto di pulsioni libidiche e aggressive Per Bowlby: l’affetto del bambino per la propria madre è determinato da una motivazione intrinseca e primaria, derivante dal bisogno di contatto e di conforto. La ricerca della vicinanza è la sua manifestazione più esplicita 3 3 3

Studi di Spitz https://www.youtube.com/watch?v=VvdOe10vrs4 https://www.youtube.com/watch?v=CKnu6QeQ7Gs https://www.youtube.com/watch?v=XrKueLfQefo https://www.youtube.com/watch?v=0c0H-239mSU https://www.youtube.com/watch?v=s14Q-_Bxc_U https://www.youtube.com/watch?v=VCeWr8OFuEs 4 4 4

Bowlby e l’etologia Dagli studi sull’accudimento in diverse specie animali provenivano importanti indicazioni relative al comportamento dei “cuccioli” che sviluppavano un attaccamento: (es. verso adulti da cui non erano stati nutriti) studi sull’imprinting dell’etologo Lorenz studi sulla ricerca di accudimento e conforto nei macachi condotti da Harlow. 5 5 5

https://www.youtube.com/watch?v=v8c4iXaYNwo (1.31 min) K. Lorenz http://www.youtube.com/watch?v=HA9ST-7dl1Y&list=PLCC7A7D4E51AB20F9&index=3 (1,22 min) https://www.youtube.com/watch?v=v8c4iXaYNwo (1.31 min) 6

Konrad Lorenz e l’imprinting Nelle specie animali esiste un periodo critico in cui i piccoli apprendono e memorizzano le caratteristiche della figura allevante. Oche  “prontezza” del piccolo a seguire il primo oggetto in movimento (nelle prime 48h di vita)‏ obiettivo: mantenere la prossimità con la propria madre, che assicura la sopravvivenza. Lorenz: prima figura in movimento vista dagli anatroccoli  anatroccoli indirizzano a Lorenz le loro richieste di accudimento e ignorano la madre vera 7 7 7

Harlow http://www.youtube.com/watch?v=s0UyThOc4OY http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&NR=1&v=Ryhj_SGjfAQ 8

Da Harlow a Bowlby Harlow: scimmiette appena nate passavano il tempo necessario per prendere il latte da un poppatoio su una “madre” di ferro, mentre manifestavano un comportamento di attaccamento per una “madre” sempre di ferro ma ricoperta di pezza e dunque più morbida. Se nella gabbia veniva introdotto qualche oggetto minaccioso che spaventava la scimmietta, essa correva subito a rassicurarsi sulla madre di pezza. Caratteristiche che rendono la figura oggetto di imprinting filiale: morbidezza associata al calore 9 9 9

Sviluppo sociale Il contributo di J. Bowlby: Bisogno di socializzazione fa parte della natura umana Predisposizione sociale innata Comportamenti di attaccamento: di segnalazione di avvicinamento 10 10 10

Lo sviluppo del legame di attaccamento Comportamenti di segnalazione e avvicinamento senza discriminazione fra persone o intenzionalità: pianto, sorriso, vocalizzazioni, “aggrapparsi”. 0 - 2 mesi Comunicazioni dirette verso una o più persone discriminate, perlopiù la madre o chi elargisce cure. Ansia generata dall’essere lasciato solo 2 - 6/8 mesi Mantenimento del contatto con la persona discriminata: locomozione. Utilizzo della figura di attaccamento come “base sicura” per l’esplorazione dell’ambiente. Ansia da separazione e paura dell’estraneo. 8 mesi: imprinting filiale, legame di attaccamento vero e proprio. 6/8 mesi – 2 anni Intenzionalità e reciprocità del rapporto madre-bambino. Capacità del bambino di adattarsi alle esigenze della madre anche grazie alle conquiste cognitive. INTERNAL WORKING MODELS. 18 mesi in poi 11 11 11

Le tipologie di attaccamento Ainsworth e colleghi (1978): osservazioni longitudinali per analizzare le differenze individuali in relazione alla sicurezza dell’attaccamento. STRANGE SITUATION: procedura osservativa standardizzata che valuta il sistema di attaccamento in episodi di separazione e riunione con la madre (bambini di 12-18 mesi). 8 episodi di 3 minuti ciascuno durante i quali il bambino si trova in situazioni di stress crescente. Indicatori per valutare la sicurezza del bambino: ansia da separazione, esplorazione, paura dell’estraneo, ricongiungimento alla madre 12 12 12

Strange situation: struttura degli episodi http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&v=W5IjfcK3a_Y&NR=1 video: tipi di attaccamento http://www.youtube.com/watch?v=QTsewNrHUHU http://www.youtube.com/watch?v=PnFKaaOSPmk&NR=1&feature=endscreen 13

ATTACCAMENTO SICURO (B) Nella Strange Situation, manifesta un chiaro desiderio di contatto fisico e di interazione verso la figura di attaccamento. Figura presente: il bambino appare relativamente autonomo nell’esplorazione dell’ambiente e tende a ricercare in modo attivo la partecipazione dell’adulto. Separazione: può mostrare segni di stress o di disagio in relazione all’assenza della figura di attaccamento e non al fatto di essere stato lasciato solo. Ricongiungimento: chiari segnali di attaccamento nei confronti del genitore, lo “saluta”, ricerca la sua vicinanza o l’interazione, oppure, se è a disagio, richiede contatto fisico e consolazione. Quando ottiene contatto fisico o vicinanza, mette in atto comportamenti che tendono a preservarli. Il bambino Sicuro manifesta in modo chiaro e aperto i propri bisogni psicologici di conforto e di protezione (quindi non manifesta esitamento o resistenze verso il genitore) e quando ottiene contatto fisico e consolazione dal genitore si dimostra appagato, si lascia consolare e riprende l’esplorazione. Il genitore rappresenta per il piccolo una base sicura, un “porto” sicuro, presso il quale rifugiarsi e trovare protezione, ma dal quale potersi allontanare fiduciosamente per esplorare il mondo circostante. Vi è un corretto bilanciamento fra esplorazione dell’ambiente e attaccamento nei confronti del genitore. 14 14 14

Attaccamento sicuro La madre è sensibile ai segnali del bambino ed è “responsiva” alle sue richieste. La madre è supportiva negli episodi di stress Il bambino: In presenza della madre: esplora In assenza della madre: auto-contenimento 15 15 15

ATTACCAMENTO INSICURO EVITANTE (A)‏ Nella Strange Situation, mostra un notevole esitamento, in particolare negli episodi di riunione. Figura presente: bambini particolarmente autonomi e indipendenti, maggiormente centrati sull’esplorazione dell’ambiente e sui giocattoli che sulla presenza dell’adulto di riferimento. Separazioni: minori segni di disagio e di ricerca nei confronti del genitore Ricongiungimento: sembrano ignorare o dare poco rilievo al ritorno dell’adulto, ad esempio salutandolo distrattamente oppure mostrandosi assorti e intenti nelle proprie attività di gioco: essi quindi tendono a minimizzare le proprie reazioni affettive. In senso più generale nei bambini con attaccamento Insicuro Evitante il bilanciamento tra esplorazione dell’ambiente e attaccamento nei confronti del genitore è spostato in favore della prima: il loro comportamento enfatizza gli aspetti di indipendenza, autonomia e autosufficienza affettiva nei confronti della figura di riferimento. Il genitore non rappresenta una vera e propria base sicura per loro e per questo essi tendono a non fare riferimento a lui quando si sentono moderatamente spaventati e tendono a inibire la manifestazione dei propri bisogni psicologici di confronto e protezione rispetto alla figura di attaccamento. 16 16 16

Attaccamento insicuro-evitante La madre rifiuta il contatto fisico La madre non consola il bambino in caso di necessità e richieste esplicite il bambino: In presenza della madre: mostra indifferenza In assenza della madre: mostra indifferenza 17 17 17

ATTACCAMENTO INSICURO AMBIVALENTE (C)‏ Nella Strange Situation manifestano un marcato attaccamento nei confronti del genitore, nel senso che tendono a essere maggiormente centrati sulla relazione con l’adulto che sull’esplorazione dell’ambiente circostante e ciò diviene sempre più evidente con il trascorrere della procedura. Figura presente: minore capacità di esplorare l’ambiente in modo autonomo e di interagire con la figura estranea Separazione: notevole disagio durante, accompagnato anche da una minore capacità di recupero nei momenti di ricongiungimento. Ricongiungimento: non sembra sufficiente a consolarli, come se la presenza della figura di attaccamento non fosse in grado di ristabilire il loro senso di sicurezza. Accanto alla tendenza a non consolarsi con il genitore, questi bambini manifestano comportamenti ambivalenti nei suoi riguardi. Il genitore non rappresenta una base sicura e i bambini appaiono dipendenti e centrati sul genitore, con pochi aspetti di autonomia, e con la tendenza a mettere in atto forti manifestazioni di attaccamento, caratterizzate da sentimenti di rabbia o da passività, che non si placano anche quando il loro fine (ottenere la presenza della figura di attaccamento) viene raggiunto 18 18 18

Attaccamento insicuro-ambivalente La madre è imprevedibile nelle risposte alle richieste del bambino La madre mostra comportamenti troppo affettuosi o rifiutanti. Non in relazione al contesto e alle esigenze del figlio Il bambino In presenza della madre: mantiene stretta vicinanza. Non esplora In assenza della madre: mostra sconforto 19 19 19

ATTACCAMENTO DISORGANIZZATO (D)‏ Main, Kaplan e Cassidy alla fine degli anni ‘80 sono riuscite ad isolare e descrivere ulteriori tipi comportamenti caratteristici dei bambini, che prima non erano classificabili, e che testimonierebbero la mancanza o l’insussistenza di una strategia organizzata di comportamento, da cui deriva il termine di “disorganizzato”. Caratteristiche complessive più evidenti: contraddittorietà di alcuni movimenti osservati, che fanno dedurre una sottostante contraddittorietà nelle intenzioni o nei piani comportamentali del bambino (disorganizzazione) e/o la sensazione che il piccolo abbia una perdita di orientamento nell’ambiente circostante (disorientamento); atteggiamenti visibilmente impauriti e rigidi sia a livello corporeo sia per ciò che concerne l’espressione del viso. Nel complesso, il bambino con attaccamento insicuro Disorganizzato/Disorientato ha un comportamento apparentemente simile a quello dei bambini Sicuri, Evitanti o Ambivalenti, ma in alcuni momenti sembra privo di una strategia coerente nella relazione con il genitore. I comportamenti disorganizzati o disorientati si verificano solamente quando il genitore è presente e, soprattutto, nei momenti di riunione dopo la separazione, come se non si trattasse di una caratteristica del bambino, ma di un tratto definitorio della relazione. Legato a storie di abuso/maltrattamento da parte del genitore 20 20 20

Lo sviluppo dei MODELLI OPERATIVI INTERNI Costruzione dei modelli operativi interni (internal working models): rappresentazioni mentali di se stessi e della figura di attaccamento. Essi guidano l’individuo nell’interpretazione delle informazioni e nelle reazioni comportamentali agli eventi nuovi. Ricerca attiva ed inconsapevole di situazioni, persone e relazioni che confermino le aspettative affettive  esperienze che confermano i modelli iniziali. 21 21 21

L’attaccamento nella vita adulta Mary Main e dei suoi collaboratori misero a punto un nuovo strumento d’indagine: l’Adult Attachment Interview (AAI) (George, Kaplan e Main, 1985; Main e Goldwin, 1985), volto a valutare lo stato mentale di un adulto rispetto al proprio attaccamento. Intervista semi-strutturata sui seguenti punti: (1) la possibilità di ricordare le esperienze infantili, in modo che il significato attribuito a tali esperienze sia coerente; (2) la rilevanza delle situazioni di separazione e di lutto, investigate con grande cura; (3) la tipicità dell’attivazione dei comportamenti d’attaccamento nelle situazioni di vulnerabilità; (4) la tendenza ad avere una figura principale d’accudimento; (5) tutte le esperienze di rifiuto e di minacce di abbandono; (6) tutti gli eventi traumatici, che possono aver influito sulla qualità della relazione. 22 22 22

L’attaccamento nella vita adulta Prova ad elencare le domande che faresti in un'intervista ipotetica per rilevare la qualità dell'attaccamento con il proprio caregiver 23 23 23

24 Imprevedibilità Svalutazione Antagonismo Distacco Conflittualità Critica Giudizio Controllo Rigidità Regole Distanza emotiva Guida Dipendenza (spinge) Valorizzazione Autonomia (spinge) Vicinanza Dialogo Comprensione Stima Protezione Accettazione Affetto Stabilità Calore Complicità Simpatia Attendibilità Fiducia Sicurezza (fonte) moltissimo molto abbastanza poco pochissimo 24

Riflettere sulla trasmissione/conferma dello stile relazionale di attaccamento Come vedo il mio caregiver Come la persona con cui ho una relazione intima mi vede (partner, figlio)

Gli argomenti trattati in questa lezione possono essere approfonditi nel capitolo 9 del volume di Santrock. Buon lavoro! 26