Scienza Politica a.a. 2018-19 Marco Di Giulio I Partiti politici
Partiti, gruppi e movimenti nel «sistema politico» Domande Sostegni Articolazione (Gruppi e Movimenti) Interessi Ambiente interno e internazionale Estrattivi Regolativi Distributivi Simbolici e amministrazione Esecuzione delle politiche giudiziaria Formulazione politica Aggregazione (Partiti) INPUT OUTPUT OUTCOME CONVERSIONE CIRCUITI DI RETROAZIONE
Democrazia di massa e partecipazione Le democrazie contemporanee Ruolo delle masse tutti gli strati della società sono rappresentati Le istituzioni sono «rappresentative» i cittadini sono rappresentati da personale specializzato, «politici di professione» (anche quelli che dicono di non esserlo!!!) Le domande che la società pone al sistema politico sono filtrate da due attori (Easton; Almond and Powell 1950s-60s): I gruppi di interesse «articolazione degli interessi» I partiti politici «aggregazione degli interessi»
I partiti: cosa sono (ovvero: cosa fanno?) Socializzazione politica Reclutamento cfr. democrazia come metodo per selezionare persone per cariche pubbliche Controllo dei governati sui governanti Rapporto fra partito nella società e partito nelle istituzioni Ruolo della competizione (importanza dell’opposizione) Formazione delle politiche pubbliche cfr. democrazia come ‘risoluzione di problemi collettivi’
Studiare i partiti: prospettiva sociologica e politico-organizzativa Società Partiti sistemi di partito dipendono dalle linee di conflitto sociali (teoria dei cleavages) (Rokkan) Leadership Partiti le fratture sociali non bastano, conta la leadership (Sartori/Schumpeter) e le dinamiche organizzative dei P.
La teoria dei cleavages M.S. Lipset & S. Rokkan Party Systems and Voter Alignments (1967): Origine dei sistemi di partito contemporanei: affondano le loro radici nella configurazione di fratture sociali (cleavages in inglese) presenti in ogni paese Le fratture sociali dei paesi (europei) sono il prodotto di alcune “giunture critiche”, di alcuni grandi avvenimenti che hanno plasmato nei secoli i conflitti sociali nelle società europee La sequenza con cui queste fratture avvengono varia da paese a paese e contribuisce a determinare la struttura di un dato sistema partitico
Il problema di ricerca Negli anni ‘60-’70 Lipset e Rokkan si accorgono che i sistemi partitici degli anni ‘60 riflettono, con poche ma significative eccezioni, la struttura dei cleavages degli anni ’20 Indicatore: bassa volatilità elettorale Questa costatazione porta gli autori a ricercare cause ‘profonde’ dei meccanismi attraverso cui i sistemi di partito si riproducono
Due rivoluzioni, quattro fratture. Due grandi rivoluzioni hanno dato origine a quattro fratture e relative contrapposizioni di gruppi sociali: la rivoluzione nazionale e la rivoluzione industriale La rivoluzione nazionale (cfr. Lezione 2: costruzione dello Stato) Centro / Periferia Stato / Chiesa La rivoluzione industriale Città / Campagna Capitale / Lavoro
La rivoluzione nazionale Frattura Centro/Periferia Partiti etno-regionalisti Principale oggetto del conflitto: la lingua e più in generale l’identità culturale… …ma anche l’autonomia fiscale e amministrativa delle regioni Frattura Stato/Chiesa Partiti liberali e confessionali Principale oggetto del conflitto: l’istruzione e più in generale la trasmissione dei valori all’interno della società
La rivoluzione industriale Frattura Città/Campagna Partiti liberali e Partiti agrari Principale oggetto del conflitto: le barriere doganali Frattura Capitale/Lavoro Partiti liberali/conservatori e socialisti Principale oggetto del conflitto: lo stato sociale; la regolazione del mercato del lavoro
Nuove fratture? Dagli anni 70: si indeboliscono gli allineamenti elettorali, diminuisce gradualmente la fedeltà dei blocchi sociali ai partiti di riferimento Aumento della volatilità elettorale Nascono anche nuovi allineamenti elettorali dati dalla contrapposizione di valori materialisti/post-materialisti conflitti centrati su tolleranza partecipazione, libertà di espressione, non su distribuzione di risorse materiali Espressione politica di questi movimenti sono i partiti della sinistra ecologista e libertaria da un lato e i partiti xenofobi e populisti dall’altro
I partiti: l’approccio politico-organizzativo Le fratture sociali sono importanti, ma è la leadership che, sfruttandole, le tramuta in partiti Cambiamento dei partiti Adattamento a nuove sfide (cambiamenti sociali e istituzionali) Importanza di nuovi mezzi di comunicazione «Il partito politico è un «associazione… rivolta ad un fine deliberato, sia esso ‘oggettivo’, come l’attuazione di un programma avente scopi materiali o ideali, sia ‘personale’ cioè diretto ad ottenere benefici, potenza e pertanto onore per i capi e i seguaci, oppure rivolto a tutti questi scopi insieme» M. Weber ( cfr. Slides lezione 2: Definizione weberiana di ‘politica’)
Tipi di partito (Rif: Panebianco; Katz and Mair) Partito di notabili Partito burocratico di massa Partito elettorale di massa (Partito «pigliatutti»/Catch-all party) Periodo di predominio Suffragio ristretto (metà XIX – inizio XX) Suffragio allargato (fine XIX – metà XX) Suffragio universale (metà XX – oggi) Luogo di Origine Parlamento/Istituzioni Società Dipende: spesso evoluzione partiti precedenti Struttura organizzativa Minima e Intermittente. Comitato elettorale Pesante, radicata nel territorio. Struttura gerarchica. Funzionari: molti e stipendiati Variabile a seconda del contesto Struttura più leggera, ma centralizzata. Consulenti e professionisti fanno parte del ceto dirigente Appartenenza Èlites Ampia e omogenea partito di classe Ruolo centrale degli ‘iscritti’ Ampia ma eterogenea interclassisti Appartenenza meno intensa ‘sostenitori’ Risorse Ricchezza e relazioni personali Quote degli iscritti Sussidi statali, risorse esterne
Discussione: I partiti: guidano o sono guidati dalla società? Scelte impopolari A. Merkel e la crisi dei migranti Il PCI e il sud Italia: adattamento all’ambiente (studi S. Tarrow anni ‘60-‘70) P. Germi, Divorzio all’italiana, 1961