«La teoria sociologia contemporanea» Corso di Sociologia Generale a.a. 2018/19 Prof.ssa Claudia Santoni Seconda Lezione (Cap.2 – pp.23 - 33) Materiale Didattico Testo d’esame R.A. Wallace, A. Wolf «La teoria sociologia contemporanea» Cap. 1,2,3,4,6
FUNZIONALISMO/ Definizione “L’analisi di fenomeni culturali e sociali nei termini delle funzioni che essi svolgono in un sistema socio-culturale. Nel funzionalismo la società è concepita come un insieme di parti interconnesse, nel quale nessuna parte può essere compresa se isolata dalle altre. Un qualsiasi mutamento in una delle parti è considerato causa di un certo grado di squilibrio, che produce, a sua volta, ulteriori cambiamenti in altre parti del sistema e addirittura una riorganizzazione del sistema stesso. Lo sviluppo del funzionalismo è basato sul modello del sistema organico che troviamo nelle scienze biologiche.” [dal Modern Dictionary of Sociology, G.A. e A.S. Theodorson, 1969]
FUNZIONALISMO E. DURKEIM (1858-1917)/1 Egli pone al centro della sociologia come oggetto di studio i fatti sociali: «ciò che è caratteristico di un’intera società, avendo nello stesso tempo un’esistenza autonoma, indipendente dalle sue manifestazioni individuali» E’ il sociale che permette di comprendere l’individuo e non viceversa. Le funzioni sono «bisogni generali dell’organismo sociale» capaci di fornire una spiegazione adeguata dei fatti sociali. I fenomeni sociali non si riducono a idee, rappresentazioni e sentimenti, sono esteriori agli individui. «La prima regola del metodo sociologico (…) è di considerare i fatti sociali come cose».
FUNZIONALISMO E. DURKEIM (1858-1917)/2 La società forma l’individuo fin dalla nascita, secondo i valori ed i modelli di comportamento che sono propri del particolare contesto storico-geografico in cui l’individuo vive e secondo le particolari strutture della società stessa. La società, quindi, non può essere considerata come la semplice somma degli individui che vi vivono o il semplice risultato delle loro azioni, ma si costituisce come un sistema, quale “entità sui generis” (realtà specifica con caratteri suoi propri). Con la crescita della divisione del lavoro si verifica un aumento dell’individualismo e, in conseguenza, il cedimento della coscienza collettiva che è «la totalità delle credenze e dei sentimenti comuni ai cittadini medi di una società», è la dimensione culturale.
FUNZIONALISMO E. DURKEIM (1858-1917)/3 Egli intende l’evoluzione sociale come il passaggio dalla solidarietà meccanica tipica delle società tribali (dove è forte la coscienza collettiva, valori imposti e incorporati) alla solidarietà organica tipica delle società industriali. Nelle società primitive le credenze collettive sono centrate sulla religione: la collettività domina l’individuo è c’è un rudimentale sviluppo della coscienza collettiva e quindi la solidarietà viene dalla condivisione di sentimenti e credenze. Le parti del tutto sono connesse «meccanicamente» e non formano unità organica come fanno le parti di un sistema differenziato. La solidarietà organica presuppone non la somiglianza ma le differenze. Nella nuova società industriale vi è uno stato anomico perché la vecchia autorità morale non è stata ancora sostituita dal nuovo ordine dell’individualismo morale. Importanza dei valori nella sua teorizzazione e in generale per i funzionalisti: «concezioni ampiamente condivise di ciò che è bene», «credenze che legittimano la rilevanza di specifiche strutture sociali e tipi di comportamento ad esse corrispondenti». I valori sono la base delle motivazioni umane.
FUNZIONALISMO E. DURKEIM (1858-1917)/4 Egli enfatizza nella sua teorizzazione il bisogno nelle società di norme sociali condivise. La coesione sociale si base su due bisogni sociali: quello di integrazione e quello di regolazione. La società in cui siano eccessive o all’opposto carenti l’integrazione e la regolazione sono società con alti tassi di suicidi. Suicidio Altruistico (eccesso di integrazione, tipico società primitive, un gesto onorevole o obbligatorio); Egoistico (carenza di integrazione; l’io individuale prevale sull’io sociale, assenza di vincoli verso la società); Fatalistico (eccesso di regolazione). Anomico (carenza di regolazione): è il risultato dello stato di transizione dell’attuale ordinamento socio-economico e diminuirà, ma non scomparirà, grazie al riordinamento morale del sistema industriale. Partendo da approccio deduttivo ha verificato le proprie ipotesi controllando i dati statistici quantitativi disponibili. Il sistema scolastico viene individuato come un’alternativa funzionale alla religione rispetto alla trasmissione dei valori. Egli vede la scuola come l’unica società intermedia tra la famiglia e la società. Scritti di Durkeim su educazione: importanza della vita di classe e della funzione dell’insegnante come intermediario tra la società e gli individui.
FUNZIONALISMO T. PARSONS (1902-1979)/1 Nella sua teorizzazione il concetto di SISTEMA è centrale e la sua teoria generale dell’azione ne prevede quattro. Sistema Culturale. La sua unità di base è il sistema simbolico (insieme di credenze, idee…) e fornisce i criteri di orientamento selettivo e di ordinamento dell’azione. Dal sistema culturale provengono i VALORI. Sistema Sociale: «consiste pertanto di una pluralità di soggetti individuali inter-agenti tra loro in una situazione che presenta almeno un aspetto fisico (o ambientale), i quali sono spinti dalla tendenza all’ottimizzazione della gratificazione e la cui relazione con le situazioni, inclusive di ogni altra situazione, è definita e mediata nei termini di un sistema di simboli culturalmente strutturati e condivisi». La sua unità di base è l’interazione tra ruoli, da esso infatti provengono le aspettative di ruolo a loro volta corrispondenti ai valori del sistema culturale. Sistema della personalità. Unità di base è la persona umana e da esso proviene l’identità individuale. Sistema dell’organismo comportamentale. Unità di base è l’essere biologico e da esso proviene dunque la dotazione biologica che attiva il comportamento. Socializzazione mette in interrelazione i 4 sistemi