Caratterizzazione degli effluenti al fine dell’utilizzazione agronomica
premesse Per potere utilizzare correttamente gli effluenti zootecnici in campo si debbono fare dei piani di concimazione!!!! TUTTAVIA IN REALTA’ Quello che interessa all’allevatore è sapere se è in area vulnerabile o non vulnerabile e di conseguenza verificare che il numero di capi presente in azienda non ecceda le indicazioni della direttiva nitrati. PER EFFETTURARE QUESTA VERIFICA SI DEVE INTRODURRE IL CONCETTO DI: AZOTO AL CAMPO AL NETTO DELLE PERDITE COMPRENDENTI L’ASPORTAZIONE DALLE STALLE E IL SOLO STOCCAGGIO «NORMALE». Per gli eventuali ulteriori trattamenti aggiuntivi allo stoccaggio esiste la possibilità di diminuire il valore di azoto al campo di una quota che dipende dal tipo di trattamento
Quello che interessa all’allevatore Azoto al campo sul quale verificare se la superficie Piano d’Azione (PDA) NITRATI regione Lombardia 2016-2019
MA TUTTO CIO’ VALE SOLO IN TEORIA MA TUTTO CIO’ VALE SOLO IN TEORIA!!!!! COME PIU’ VOLTE DETTO SONO SOLO VALORI TABELLARI RICAVATI DA SPERIMENTAIZONI SPECIFICHE: NON CAPITERA’ MAI NELLA REALTA’ CHE VENGA DISTRIBUITO IN CAMPO UNA TALE QUANTITA’ DI AZOTO. SAREBBE SOLO CASUALE
VEDIAMO QUINDI DI APPROCCIARE IL PROBLEMA CON RAZIONALITA’ IN CAMPO LE DIFFFERENZE SONO ANCORA MAGGIORI PRIMO PROBLEMA: NON SAPPIAMO COSA DISTRIBUIAMO
SECONDO PROBLEMA: NON SAPPIAMO SE QUELLO CHE FACCIAMO HA:
VEDIAMO QUINDI DI APPROCCIARE IL PROBLEMA CON RAZIONALITA’ 1- La rimozione degli effluenti dalle stalle deve essere effettuata il più rapidamente possibile in quanto la permanenza nella zona di stabulazione aumenta le emissioni in aria e può creare rischi di tipo igienico- sanitario. 2 - È bene ricordare che la volatilizzazione dell’azoto è proporzionale anche alla superficie esposta. Si devono quindi preferire sistemi di stabulazione che consentano di rimuovere rapidamente e frequentemente le deiezioni e le accumulino in stoccaggi con ridotta superficie esposta 3 - Quando la rimozione avviene con raschiatori meccanici o ruspette, è fondamentale l’azionamento frequente in modo da evitare la sosta delle deiezioni con il conseguente aumento delle emissioni. 4 - È altrettanto importante garantire uno sgrondo rapido e completo dei liquidi, in modo da limitare il tempo di esposizione che favorirebbe le perdite di azoto. 5 - Una gestione razionale degli effluenti significa anche prevedere l’adeguato collegamento delle diverse strutture che raccolgono gli effluenti.
6 - Il dimensionamento delle vasche di stoccaggio deve derivare non solo dai requisiti minimi imposti dalla legislazione (in genere 120 giorni per i bovini da latte e 180 giorni per le altre specie), ma anche dal calendario previsto per la distribuzione degli effluenti. Infatti, la disponibilità di stoccaggi adeguati è il presupposto essenziale per garantire la possibilità di valorizzare i macroelementi presenti nei liquami, distribuendoli al momento opportuno. Nessuno penserebbe di distribuire un fertilizzante minerale (ad esempio l’urea) in autunno per una semina primaverile, ben sapendo che buona parte dell’azoto verrebbe perso. Di contro, la distribuzione degli effl uenti viene in molti casi gestita in base all’esigenza di vuotare le vasche di stoccaggio e, quindi, con scarsa attenzione al destino dell’azoto. 7 - attenzione deve essere anche orientata alla riduzione delle acque di lavaggio degli impianti e a quelle piovane che vengono raccolte dalle zone di stabulazione e, quindi, devono essere convogliate negli stoccaggi. 8 - Anche i divieti e le limitazioni alla distribuzione, come il periodo di divieto nei mesi invernali e quando il terreno è saturo d’acqua o gelato, sono orientati a conservare il più possibile l’azoto per le colture, limitando le perdite in acqua e in aria.
TRASPORTARE LIQUAME CHE HA SUBITO MOLTE PERDITE E CHE E’ STATO DILUITO ,. TRASPORTARE LIQUAME CHE HA SUBITO MOLTE PERDITE E CHE E’ STATO DILUITO SIGNIFICA IMPIEGARE MOLTO PIÙ TEMPO A PARITÀ DI DOSE DI AZOTO DISTRIBUITA, AUMENTANDO COSÌ IL COSTO DELL’OPERAZIONE
INCOMINCIAMO QUI A CONOSCERE SUPERFICIALMENTE LE MACCHINE PER LA CONCIMAZIONE COME GIA’ DETTO, SPECIE NELLE AREE VULNERABILI CONCIMAZIONE ORGANICA E CONCIMAZIONE DEBBONO ANDARE A BRACCETTO. Una lezione successiva approfondira’ questi aspetti