Capitolo 15 L’equilibrio generale e l’efficienza dei mercati

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Transcript della presentazione:

Capitolo 15 L’equilibrio generale e l’efficienza dei mercati

EQUILIBRIO ECONOMICO GENERALE I singoli mercati non sono separati l'uno dall'altro Al contrario esistono molte relazioni tra di essi Ad esempio una crisi nel mercato dell’auto influenza negativamente quello della componentistica, degli pneumatici e così via Per comprendere il funzionamento dell’economia è indispensabile analizzare in che modo si raggiunge l’equilibrio in tutti i mercati

UNA SEMPLICE ECONOMIA DI PURO SCAMBIO Consideriamo un sistema economico di puro scambio composto da due soli individui e due soli beni in cui non esiste produzione. La scatola di Edgeworth ci consente di rappresentare contemporaneamente: le preferenze dei due individui per i due beni la dotazione iniziale dei beni tutte le possibili allocazioni finali dei beni

Figura 15.1: Scatola dello scambio di Edgeworth

UNA SEMPLICE ECONOMIA DI PURO SCAMBIO Partendo dalla dotazione iniziale, i due individui possono scambiarsi i beni e raggiungere un equilibrio in cui almeno uno ha un maggiore livello di benessere Nel punto in cui le curve di indifferenza dei due individui sono tangenti non è più possibile procedere ad ulteriori miglioramenti Tale punto rappresenta una allocazione Pareto- ottimale

Figura 15.2: Vantaggi derivanti dallo scambio

Figura 15.3: Ulteriori vantaggi derivanti dallo scambio

ALLOCAZIONE PARETO-OTTIMALE IN UNA ECONOMIA DI PURO SCAMBIO Un’allocazione è Pareto-ottimale se è realizzabile e se non esiste un'altra allocazione tale da porre almeno un individuo in una posizione migliore senza peggiorare la situazione di nessun altro Intuitivamente: se si può migliorare la posizione di alcuni individui senza contemporaneamente peggiorare nessun altro, allora perché non procedere al miglioramento?

Figura 15.4: Allocazione Pareto-ottimale

ALLOCAZIONI PARETO-OTTIMALE IN UNA ECONOMIA DI PURO SCAMBIO Un’allocazione è superiore in senso paretiano se almeno un individuo la preferisce e se l’altro ne è soddisfatto almeno tanto quanto lo era nell’allocazione iniziale In una scatola di Edgeworth esistono infiniti punti Pareto-ottimali L’insieme di tutti i punti Pareto-ottimali rappresenta la curva dei contratti

Figura 15.5: Curva dei contratti

UNA SEMPLICE ECONOMIA DI PURO SCAMBIO Il criterio paretiano di ottimalità non ha valenza assoluta Esso dipende in maniera cruciale dall’allocazione iniziale dei beni tra gli individui Un’allocazione finale può essere Pareto-ottimale ma, allo stesso tempo, del tutto iniqua

Figura 15.6: Le dotazioni iniziali influenzano i risultati finali

UNA SEMPLICE ECONOMIA DI PURO SCAMBIO Nell’economia semplificata che abbiamo visto, la contrattazione diretta tra gli individui determina la posizione finale Nelle economie di mercato dove operano contemporaneamente milioni di individui, l’equilibrio finale si raggiunge attraverso il meccanismo dei prezzi

UNA SEMPLICE ECONOMIA DI PURO SCAMBIO Quando, ad un determinato prezzo, vi è un eccesso di domanda per un bene molti acquirenti saranno disposti a pagare di più rispetto a tale prezzo A parità di offerta, il prezzo di quel bene aumenterà rispetto al prezzo degli altri beni e, per questa via, l’eccesso di domanda per quel bene viene riassorbito

Figura 15.7: Prezzo relativo di disequilibrio

UNA SEMPLICE ECONOMIA DI PURO SCAMBIO In equilibrio si realizza la condizione di eguaglianza dei saggi marginali di sostituzione di Anna e di Bruno con il prezzo relativo dei beni MRSA=MRSB=PV/PC Si osservi che l’equilibrio concorrenziale determina i prezzi relativi tra i beni e non i prezzi assoluti

UNA SEMPLICE ECONOMIA DI PURO SCAMBIO Questo importantissimo risultato consente di affermare che i mercati competitivi consentono il raggiungimento di un equilibrio che è Pareto- efficiente Qualsiasi allocazione sulla curva dei contratti può essere ottenuta come equilibrio concorrenziale

UNA SEMPLICE ECONOMIA DI PURO SCAMBIO In estrema sintesi questo è il teorema della mano invisibile ipotizzato da Adam Smith In equilibrio, nei mercati concorrenziali vengono sfruttati completamente tutti i possibili vantaggi dello scambio

Figura 15.8: Equilibrio generale

Figura 15.9: Raggiungimento di allocazioni efficienti

EFFICIENZA NELLA PRODUZIONE Il ragionamento da seguire per costruire la scatola di Edgeworth riferita alla produzione è analogo a quello seguito nello scambio La condizione di minimizzazione dei costi (e di massimizzazione dei profitti) implica che il saggio marginale di sostituzione tecnica è identico per tutte le imprese Dall’unione di tutti i punti efficienti nella produzione si ricava la curva dei contratti della produzione

Figura 15.10: Scatola della produzione di Edgeworth

EFFICIENZA NELLA COMBINAZIONE DEI BENI PRODOTTI La frontiera delle possibilità produttive rappresenta l’insieme di tutte le combinazioni di beni che possono essere prodotte con date quantità di fattori produttivi La pendenza della frontiera delle possibilità produttive misura il saggio marginale di trasformazione (MRT), ossia il tasso al quale un output può essere, per così dire, trasformato con un altro In altre parole, il MRT misura il costo opportunità di un bene in termini di un altro bene

EFFICIENZA NELLA COMBINAZIONE DEI BENI PRODOTTI L’efficienza nella combinazione dei fattori produttivi richiede l’uguaglianza tra il MRS e il MRT L’economia competitiva, oltre che garantire l’efficienza nello scambio e nella produzione, è in grado di garantire anche l'efficienza nella combinazione dei beni prodotti

Figura 15.11: Costruzione della frontiera delle possibilità produttive

Figura 15.12: Combinazione produttiva non efficiente

Figura 15.13: Il saggio marginale di trasformazione è pari al rapporto dei costi marginali

BENEFICI DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE L’apertura di un paese al commercio internazionale non modifica la frontiera delle possibilità produttive Tuttavia, l’effetto dell’apertura al commercio internazionale è quello di accrescere il valore dei beni disponibili per il consumo interno Con una opportuna ridistribuzione delle dotazioni iniziali, un’economia di libero scambio sarà sempre superiore ad una chiusa al commercio internazionale

Figura 15.14: Benefici derivanti dal commercio internazionale

IMPOSTE IN EQUILIBRIO GENERALE La tassazione e i sussidi interferiscono con l’allocazione efficiente delle risorse in quanto determinano una divergenza nei prezzi relativi a cui rispondono da un lato i consumatori, dall’altro le imprese Ciò tuttavia non significa che imposte e sussidi non debbano essere utilizzati Esistono molti beni e servizi che non possono essere offerti in altro modo se non attraverso l’intervento pubblico finanziato con l’imposizione fiscale

Figura 15.15: Le imposte modificano la combinazione dei beni prodotti

ALTRE FONTI DI INEFFICIENZA I mercati, in realtà, possono essere inefficienti per molte ragioni Altre possibili cause di fallimento di mercati: presenza di potere di mercato: ad esempio monopoli od oligopoli presenza di esternalità e di beni pubblici informazione incompleta e/o asimmetrica