I prodotti della campagna in città
Disprezzo tra città e campagna Nonostante chi abitasse in città considerava la campagna il luogo dei villani, aveva bisogno dei suoi prodotti. Secondo alcune testimonianze i prodotti agricoli arrivavano nella città di Milano: la frutta e i prodotti del bosco consumati dai cittadini alla fine di un pasto, o conservati per l’inverno così come le castagne che venivano maggiormente essiccate. C’erano poi i cereali alimento fondamentale per la popolazione, coltivati in gran quantità:frumento,segale,miglio,panico con cui si ricavavano farine. Arrivavano in gran quantità anche i prodotti dell’orto tra cui: fave, ceci, fagioli, lenticchie, spinaci, aglio, finocchi… è facile pensare che l’alimentazione delle campagne fosse prevalentemente vegetale mentre quella animale era riservata ai cittadini più abbienti.
Tra campagna e città: alimenti e botteghe Per avere informazioni sul l’alimentazione del basso medioevo si fa riferimento ai trattati di scienza scritti nel XIV secolo (tacuina sanitatis). Trattati di scienza finemente miniati che raffigurano scene di vario genere, intere rubriche riguardano la coltivazione dei vegetali e l’allevamento degli animali per l’alimentazione, vengono anche raffigurate scene di convivialità della città con le sue botteghe.Questi libri riprendevano un testo arabo e dimostrano importanza negli scambi culturali tra la civiltà occidentale e orientale anche per ciò che riguarda l’alimentazione e la conoscenza dei prodotti.