L’unità di classe è il fondamento di ogni lotta per la dignità del lavoro, il progresso civile, la democrazia Proletari di tutto il mondo, unitevi! Muncitori din toata lumea uni ívă يَا عُمال العالمِ اتحِدُوا Proletarios de todo el mundo, uníos! Proletarians of the world, unite
Ci vogliono divisi: tra occupati, precari e disoccupati; tra italiani e immigrati; tra lavoratori e lavoratrici. Non è la prima volta nella storia dei lavoratori ed ogni volta che è accaduto si è sempre perso.
I padroni delle imprese e del denaro rispondono alla crisi che loro stessi hanno determinato scaricandone i costi sui lavoratori e sui pensionati. È il caso della Grecia ed è anche la politica del Governo italiano e della Confindustria:
Hanno ripristinato tutte le forme di precarietà del lavoro, anche quelle timidamente cancellate dal governo precedente come il lavoro in affitto a vita (oggi si dice somministrato…come una pillola). Hanno consapevolmente introdotto una grave lesione al diritto dei lavoratori: se il lavoratore perde la causa davanti al magistrato deve pagare tutte le spese: spingendo quindi molti lavoratori al silenzio.
Nella legge respinta per incostituzionalità dal Presidente Napolitano ci sono norme gravissime di lesione della dignità e dei diritti dei lavoratori, ma anche misure volutamente mirate ad obbligare il lavoratore a rinunciare al ricorso alla magistratura, come i 60 giorni di tempo per impugnare le decisioni del padrone.
Insomma, finito il contratto a termine senza la giusta retribuzione e senza il suo rinnovo immediato un lavoratore deve decidere se fare causa per avere il risarcimento e rinunciare definitivamente al lavoro o rinunciare ai suoi diritti e sperare nella bontà del padrone per avere qualche probabilità di essere riassunto per un altro contratto a termine.
La norma più vergognosa è nota: all’atto dell’assunzione al lavoro un cittadino deve dichiarare che rinuncia ad essere un cittadino uguale agli altri davanti alla legge ricorrendo alla magistratura. Adesso, dopo le proteste e il rinvio al Parlamento del Presidente della Repubblica, cambieranno questa infamia con una presa in giro: si rinuncerà dopo il periodo di prova, infatti quasi nessuno dopo il periodo di prova è assunto a tempo indeterminato, mentre quasi tutti sono assunti con contratti di apprendistato, di inserimento, o contratto a termine e se dicono di no sanno che fine faranno.
Il Governo vuole svuotare la forza di legge dei contratti collettivi uguali per tutti e sostituirli con i contratti individuali diversi tra lavoratore e lavoratore. Che dei sindacati accettino di stipulare un contratto collettivo prima e di stabilire poi che non si applica tutto per ragioni di “equità” ci pare incomprensibile. Che ci guadagnino qualcosa? E se dopo che hanno guadagnato qualcosa li buttano via perché inutili e non hanno più la forza di reagire? Che si vada di nuovo verso le corporazioni, non più fasciste, ma comunque alle dipendenze del Governo e dei padroni?
Anche in Italia come in tutto il mondo di tratta di difendere la decenza del lavoro. La Federazione della Sinistra si batterà contro queste nefandezze e sosterrà tutti i lavoratori ed i sindacati che non le accetteranno. www.pdci-ibarruri.it