IL PARADIGMA COSTRUTTIVISTA

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IL PARADIGMA COSTRUTTIVISTA Marco CASTIGLIONI Università di Milano - Bicocca

Interconnessione tra COSTRUTTIVISMO Modelli NARRATIVI Metodo CLINICO* * “Complementare” al metodo sperimentale

Il costruttivismo come paradigma Nozione di paradigma (Kuhn, 1962): vasto quadro concettuale che fa da sfondo alle varie teorie scientifiche. Comprende tesi metafisiche, l’insieme dei problemi da risolvere, l’interpretazione delle osservazioni, il significato dei termini in uso ecc. Tesi dell’incommensurabilità dei paradigmi Sotto l’ombrello del costruttivismo stanno teorie a volte anche molto diverse Due assi di classificazione:  costruttivismo radicale vs moderato  costruttivismo “individuale” vs costruzionismo sociale

Epistemologia costruttivista Costruttivismo  Costruttivismi: ampia varietà di posizione teoriche Paradigma epistemologico trasversale a diverse discipline e ad approcci teorici differenti In psicologia 3 dimensioni interrelate: Significato (sense making)  dimensione soggettiva e insieme culturale Relazione  Relazione “clinica”  diadica vs. poliadica (attaccamento) Storia e narrazione  significati articolati in sistemi complessi negoziati socialmente e interpretati individualmente (identità come storia polifonica su di sé)

Epistemologia costruttivista PRESUPPOSTI a) Posizione “anti-realista”: la realtà non è “pre-data” alla conoscenza ma viene (ri)-costruita via via che viene conosciuta b) Consapevolezza del ruolo attivo del soggetto/ osservatore  nessuna conoscenza (e nessun “intervento”) possono dirsi “oggettivi” o “neutrali” c) Inter-dipendenza tra osservatore e realtà osservata d) Attenzione al problema del significato e dell’interpretazione

Epistemologia costruttivista in psicologia Uomo come attivo costruttore di significati (“meening-seeker”; “uomo-scienziato” Cfr. Kelly, 1955): la realtà non è pre-data alla conoscenza, ma viene costruita dal soggetto conoscente, attraverso processi di interpretazione e attribuzione di significato “Il Costruttivismo consiste nel sostenere che il significato è prodotto dall’attività costruttiva umana e non una caratteristica innata della mente umana o una proprietà intrinseca agli oggetti del mondo” (Mascolo e Pollack, 1997). L’attività umana e il comportamento interattivo dipendono dai significati che le persone attribuiscono agli eventi e dalla loro interpretazione della situazione, assai più che dai fatti in sé (“Oltre la scatola nera”, Ugazio 1985)  seconda fase dell’approccio sistemico-relazionale

Da dove provengono queste tesi? Costruttivismo è (dis)-soluzione post-moderna a un problema “moderno” Problema gnoseologico: corrispondenza tra le nostre rappresentazioni interne (soggettive) e la realtà esterna (oggettiva) Età moderna e nascita della SCIENZA

Alcuni caratteri del POSTMODERNISMO - Abbandono della fiducia in una realtà “esterna” conoscibile; - convivenza di interpretazioni antitetiche e tutte legittime della “realtà” (patchwork); - le scienze (soprattutto le scienze umane) hanno fondamento “retorico” no metodi fondativi; - funzione critica e riflessiva su ciò che è comunemente ritenuto “certo”; - sostituzione dei criteri di fondatezza conoscitiva con criteri di utilità pragmatica (viability) ;  relativismo “anything goes”

Presupposti del realismo classico: UNO SGUARDO STORICO Nella filosofia antica e medioevale: adequatio intellectus ad rem (realismo “ingenuo”) Presupposti del realismo classico: Esiste una “realtà” al di fuori di noi Essa è da noi indipendente Essa è da noi conoscibile Il presupposto c) va in crisi con l’età moderna: ci si chiede se e in che misura le nostre conoscenze corrispondano alla realtà esterna?

Principio di passività (o ricettività) della conoscenza Il soggetto è una sorta di “tabula rasa” su cui gli oggetti del mondo producono modificazioni (sensazioni, impressioni ecc.) simili al sigillo lasciato sulla cera da un timbro  Carattere “rivelante” e insieme “occultante” delle sensazioni Empirismo e razionalismo Nascita della scienza moderna

Distinzione “moderna” tra: - Qualità primarie (oggettive, inerenti gli oggetti) - Qualità secondarie (soggettive, frutto dell’incontro tra oggetti e facoltà percettive) Nella scienza moderna: Sostituzione di oggettività con inter-soggettività Criteri di intersoggettività = operazioni di misura ripetibili ed esprimibili in termini matematico-quantitativi Demarcazione tra scienza (sperimentale e “oggettiva”) e non scienza (speculativa e soggettiva)  N.B.: In psicologia behaviorismo esclude il mentale perché soggettivo

Rivoluzione copernicana di Kant Il “centro” della conoscenza è il soggetto, non l’oggetto Solo il fenomeno è conoscibile (sintesi tra oggetto e strutture conoscitive umane), mentre il noumeno (la realtà in sé) non lo è Principio di attività del soggetto conoscente nel categorizzare e ordinare la realtà conosciuta Nessuna conoscenza è oggettiva, ma dipende dal soggetto conoscente  anticipa di posizioni costruttiviste

Il discorso di Kant si situa a livello epistemico, ossia di ciò che possiamo conoscere A seconda di quanto è “spinto” il ruolo attivo del soggetto si hanno versioni più o meno radicali del costruttivismo  Distinzione (spesso confusa) tra livello epistemico (conoscenza, significato…) e livello ontologico (“realtà”, fatti”); si può essere costruttivisti a livello epistemico (es. psicologia) e realisti a livello ontologico  Le posizioni più radicali tendono a dissolvere il secondo livello nel primo  Rischio di relativismo N.B.: Molte posizioni epistemologiche (non tutte anti-realiste) sottolineano il ruolo attivo del soggetto (es. Popper, 1934; Agazzi, 1976; Ceruti, 1986)

Costruttivimo radicale e moderato Dunque cosa si può dire legittimamente di “conoscere” della “realtà”?  Cosa viene “costruito”: la conoscenza della realtà o la realtà tout-court? COSTRUTTIVISMO RADICALE “rompe con le convenzioni e sviluppa una teoria della conoscenza in cui la conoscenza non riguarda più la realtà ‘oggettiva’ ontologica, ma esclusivamente l’ordine e l’organizzazione di esperienze nel mondo del nostro esperire” (von Glasersfeld, 1981) “La visione costruttivista abbandona l'idea che esista un'unica realtà, a favore di un relativismo che ammette l'esistenza di tante realtà quante sono le costruzioni individuali e collettive di ordinamento dell'esperienza. La nozione di validità riconducibile al grado di corrispondenza tra la rappresentazione cognitiva e il mondo esterno viene qui a essere sostituita dalla nozione di rappresentazioni più o meno agibili (viable), percorribili” (Chiari e Nuzzo, 1996).

Il costruttivismo radicale nega anche i primi due presupposti del realismo (esistenza e indipendenza di una “realtà” esterna). Il COSTRUTTIVISMO MODERATO, tacciato dalle forme radicali taccia di essere banale (trivial), è invece compatibile con il realismo “critico”. Le posizioni radicali portano alla:  Dissoluzione del livello ontologico (ciò che esiste) nel livello epistemico (ciò che si conosce)  Non-distinzione tra scienze umane/sociali e scienze naturali

COSTRUZIONISMO SOCIALE Problemi simili si riscontrano anche nel COSTRUZIONISMO SOCIALE Esso si oppone polemicamente al costruttivismo psicologico, soprattutto di stampo cognitivista, considerato “individualista” Si introduce così il secondo asse di classificazione dei vari tipi di costruttivismo: individualismo vs. socialità (matrice interazionista)

Diverse forme “rivali” di costruttivismo INDIVIDUALISMO vs. SOCIALITÀ Diverse forme “rivali” di costruttivismo a) Costruttivismo “tout-court”, secondo cui la costruzione del significato è un processo prevalentemente individuale (Kelly, 1955; Piaget, 1971; Guidano, 1987; Neimeyer e Mahoney, 1995). b) Costruzionismo sociale, la costruzione del significato è un processo sociale, linguistico, culturale (McNamee e Gergen, 1992): la conoscenza è frutto di costruzione condivisa da diversi soggetti, appartenenti alla medesima comunità culturale, in interazione tra loro. “Tutti i sistemi umani sono sistemi linguistici” (Anderson e Goolishian, 1992).  TF adotta una prospettiva costruzionista sociale (es. Ugazio, 1998)

Costruttivismo e costruzionismo differiscono rispetto a: L’origine della (conoscenza della) realtà  frutto di processi (prevalentemente) individuali per il costruttivismo  frutto di processi interattivi e conversazionali per il costruzionismo La concezione del significato e dell’interpretazione  soggettiva-individuale per il costruttivismo  sociale, linguistica e culturale per il costruzionismo La concezione del cambiamento terapeutico e non  livelli di sempre maggiore coerenza per il costruttivismo  “discontinuità” e “incoerenza” per il costruzionismo A voce Partendo dal comune presupposto che la psicologia clinica (e la psicopatologia in particolare) siano strettamente legate al problema del significato, ovvero alla modalità con cui le persone danno senso a sé e al mondo, costruttivismo e costruzionismo sociale– pur condividendo diversi presupposti - giungono a formulazioni teoriche divergenti rispetto a diversi problemi cruciali, in particolare quello della costruzione dell’identità, sia essa normale o patologica e del cambiamento terapeutico

COSTRUTTIVISMO E COSTRUZIONISMO SOCIALE, al di là di alcune differenze teoriche e applicative, condividono alcuni PRESUPPOSTI EPISTEMOLOGICI, legati al PROBLEMA DELLA SOGGETTIVITÀ e del SIGNIFICATO PERSONALE che i soggetti attribuiscono alla (loro) realtà Approccio sistemico: riscoperta dell’individuo (“oltre la scatola nera”)  passaggio dalla fase “pragmatica” alla fase “semantica” Psicoterapia cognitiva: superamento della tradizione comportamentista e della metafora computazionale  passaggio dalla psicoterapia “razionalista” alla psicoterapia “post-razionalista” EPISTEMOLOGIA COSTRUTTIVISTA