Glossario tessile ANNODATURA: operazione di raccordo tra due subbi di ordito per cui ogni capo del nuovo subbio è annodato al suo corrispondente del vecchio subbio. ARMATURA: struttura del tessuto costituito su 3 armature fondamentali: tela – saia – satino. CALANDRATURA: è un procedimento mediante il quale si fa passare un tessuto sotto cilindri rotanti per renderlo più compatto e lucido. CARDA: macchina per sgrovigliare la lana dopo il lavaggio. CARDATURA: serve per sciogliere e separare bene le fibre una dall’altra, per liberarle dalle impurità. Le fibre vengono così disposte in un unico corpo cilindrico che assottigliando gradualmente nei vari processi di filatura, dà origine al filato. Un filato cardato è un filato non pettinato.
CATENA: ordito. CIMATURA: operazione di taglio, con la quale il pelo residuo sulla superficie del tessuto viene rasato o reso di lunghezza uniforme. DECATISSAGGIO: operazione che si esegue dopo la calandratura per attenuare, con getti di vapore, la lucidità eccessiva di una stoffa. Lo stesso nome indica una serie di importantissime operazioni necessarie a stabilizzare i tessuti per la fase di confezione. FILATURA: operazione o serie di operazioni che consentono di trasformare una fibra tessile in filato. FOLLATURA: processo di infeltrimento con il quale si sollevano le fibre del tessuto, immerso in speciali vasche dette folloni. Le fibre vengo quindi battute ed appiattite. meccanicamente. FUSO: arnese costituito da un’asticciola metallica conica contro cui si appoggia una lamina con lo scopo di mantenere il tubetto della spola in posizione fissa durante lo svolgimento della trama.
IMBOZZIMATURA: azione che serve a rendere i fili più resistenti ed uniformi, eliminare la peluria superficiale e lubrificarli in modo da ridurre l’attrito tra di loro, durante il processo di tessitura. L’operazione consiste nell’immergere i fili nella “bozzima”, una sostanza collosa capace di fornire loro una pellicola. NAVETTA: elemento di legno o metallo dei telai,a forma di navicella, che contiene la spola, cioè l’insieme del filato. ORDITURA: operazione fatta con lo scopo di assemblare un certo numero di fili di ordito su di un singolo subbio. OPIFICIO: edificio nel quale le fibre vengono trasformate in filati. PETTINATURA: trattamento che segue la cardatura mediante il quale vengono rimosse le fibre al di sotto di una certa lunghezza. Le altre vengono disposte in maniera uniforme e parallele. La pettinatura rende i filati più lisci e resistenti: è una lavorazione costosa. PETTINE: insieme di lamine metalliche parallele dette denti che serve a dividere i fili, a mantenerli paralleli e a schiacciarli contro il tessuto già compiuto.
PURGATURA: operazione che ha lo scopo di allontanare scorie o impurità da materiali lavorati. RAMMENDATURA: operazione di apparecchiatura dei tessuti, per correggere eventuali difetti di tessitura e orditura, effettuabile esclusivamente a mano. RITORCITURA: si esegue dopo la filatura, con lo scopo di ritorcere insieme due o più filati. L’operazione è compiuta da due macchine: la bobinatrice, che unisce due o più filati e il ritorcitoio, che ritorce i fili una volta che siano stati uniti. Un filato ritorto è più robusto di un filato unico. ROCCATURA: operazione con cui si confeziona in un’ unica rocca, avvolgendolo a spire incrociate sulla roccatrice, il filato svolto successivamente da più confezioni provenienti dalla filatura o dalla torcitura. SFELTRATURA: Atto, effetto dello feltrare, cioè raddrizzare le fibre della lana colorata, prima di pettinarla.
SPOLA: bobina di filato inserita nella navetta del telaio, la quale raccoglie il filato da tessere. SUBBIO: cilindro attorno a cui si avvolgono il filo e il tessuto prodotti dal telaio. TOP: stoppino di lana risultante dalla pettinatura. TRAMA: complesso dei fili che nel tessuto si dispongono normalmente all’ ordito e che s’ intrecciano con quello durante la tessitura, mediante il passaggio dalle navette contenenti le spole. VAPORIZZAZIONE: in filatura, fissione mediante vapore caldo della torsione del filo di lana, eseguita normalmente con moderata pressione, in autoclave.