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LA BOLIVIA Home page Introduzione Storia precolombiana Parachini e Passone Introduzione Storia precolombiana La conquista e la colonia Storia moderna Territorio Economia Politica

LA BOLIVIA Introduzione Sono poche le persone che conoscono o hanno sentito parlare della Bolivia. In effetti, la Bolivia è uno dei paesi meno conosciuti dell’America Latina, e viene a volte identificato con una serie di stereotipi e luoghi comuni che non hanno nulla a che vedere con la realtà del Paese. La Bolivia è soprattutto un Paese di colori e di forti contrasti, non soltanto perché possiede tutti i tipi di suoli geologicamente classificati, tanto da ricevere l’appellativo de “il microcosmo del nostro pianeta” ma anche perché mentre girovagate per le sue città, troverete un mondo fatto di colori, odori, musiche, razze, indumenti e tradizioni tanto variopinte che non mancherà di affascinarvi. Se volete conoscere il cuore del Sud America, non dovete dimenticarla poiché possiede la più alta percentuale di indigeni di tutto il continente. Sebbene la Bolivia sia quasi quattro volte più grande dell’Italia la sua popolazione non raggiunge gli otto milioni di abitanti quindi, non appena lasciate le grandi città, troverete immensi territori deserti.

LA BOLIVIA Storia precolombiana L’arrivo dell’uomo nella regione Andina risale al 2.500 a.C., era un popolo nomade dedicato esclusivamente alla caccia ed alla raccolta. A quei tempi, la Bolivia era formata da zone d’alta montagna e da calde vallate e selve, cioè zone che consentivano l’allevamento del bestiame, la produzione di patate, cotone, mais, lo sfruttamento di minerali, la pesca e la coltivazione delle foglie di coca. Nella regione poi si svilupparono diverse civiltà tra le quali i Chiripa, Mochica, Nazca, Wari e Tiwanaku, quest’ultima concentrata al sud del lago Titicaca. A partire dal 600 d.C. Tiwanaku cominciò ad espandersi, formando il primo impero panandino, una civiltà grandiosa caratterizzata da grandi edifici, monumenti, tessili, ceramiche, lavori in metallo e un sistema agricolo abbastanza evoluto. Verso il 1100 gli incas, provenienti dalla valle di Cuzco sottomisero gli altri popoli andini, creando una confederazione di stati. La struttura sociale era rigida: al vertice c’era l’Inca (figlio del sole), poi la nobiltà, i sacerdoti, i Capac governatori di una regione, i curacas e infine i contadini. L’impero rimase unito e vittorioso fino al 1525 circa e si estendeva dal sud della Colombia ad Ecuador e Perù fino al nord del Cile da lì al lago Titicaca e all’altopiano nord dell’Argentina.

La conquista e la colonia LA BOLIVIA La conquista e la colonia Gli spagnoli al comando del capitano Francisco Pizzaro arrivarono alla regione inca all’inizio del secolo XVI, in piena guerra civile dell’impero. Non fu loro difficile approfittare di quel momento per impadronirsi dell’impero e dare inizio all’occupazione ispanica di quelle terre. La scoperta nel 1545 delle miniere di Potosì causò grande interesse nella metropoli spagnola, la Spagna estrasse immense quantità d’argento, contribuendo a consolidare i processi di accumulazione del capitale delle potenze europee. Milioni di indigeni morirono lavorando fino allo stremo in un processo di sfruttamento assolutamente disumano. Sulla montagna del Cerro Rico fu costruita la città di Potosì, una delle tre più importanti durante il secolo XVII, centro economico di vaste regioni del Cile e dell’Argentina, oltre che della propria. Emerse così una ricca borghesia mineraria, che viveva nell’ostentazione e nello spreco. Ci furono vari decenni di lotta popolare antispagnola, ma l’unica ribellione indigena che fece realmente preoccupare la colonia fu quella di Cuzco nel 1780, ideata da un nobile indigeno istruito che però fu repressa e i rivoluzionari furono sterminati. In seguito Pedro Domingo Murillo diede l’indipendenza a La Paz.

LA BOLIVIA Storia moderna Nel 1825 Simon Bolivar, originario del Venezuela, battezzò la Bolivia con il nome di Repubblica de Bolivar proclamandone l’indipendenza. Essendo un territorio ricco di riserva naturali, grazie all’incapacità e debolezza dei governi, la Bolivia vide dimezzarsi i suoi territori. Dopo quella perdita giovani ufficiali ed intellettuali diedero luogo ad un forte movimento riformatore antimperialista MNR che nel 1952 porterà a culmine una delle rivoluzioni più importanti della storia latinoamericana. I risultati della rivoluzione del 1952 furono: la nazionalizzazione delle miniere private, la promulgazione del voto universale e la riforma agraria. Nel 1964 ci un colpo di stato preseduto dal generale Barrientos, tra il 1978 ed il 1982 la Bolivia ebbe dieci governi. Il 18 dicembre 2005 si sono svolte la elezioni presidenziali che hanno visto la vittoria di Evo Morales, per la prima volta nella storia della Bolivia un indigeno diventa presidente.

LA BOLIVIA Territorio Morfologia: Nell’ area boliviana la Ande raggiungono la massima larghezza; qui il sistema si sdoppia, dividendosi in Cordigliera Orientale o Reale e Cordigliera Occidentale, che racchiudono l’area dell’altopiano andino. La Cordigliera Occidentale è composta da un poderoso allineamento di vulcani, quasi tutti inattivi. La Cordigliera Orientale accoglie alcune delle montagne più alte della Ande, come l’Illimani (6.682 m), l’Illampu (6.485 m). A questi si aggiungono i vulcani spenti: Samaja (6.580 m), Tacora (5.950 m). L’altopiano si estende ad un’altezza di 3.600 m, ed è la prosecuzione di quello peruviano. I bassopiani sono poco abitati e spesso assumono un aspetto desertico. Idrografia: Ai laghi dell’altopiano (Lago Titicaca, Lago Poopò) si alternano aree poverissime d’acqua, come nel bassopiano del Chaco, o bacini di lunghi e imponenti fiumi come il Mamorè, il Desaguadero, il Beni e il Rio Madre de Dios, che vanno a formare il fiume Madeira, importante affluente del Rio delle Amazzoni. Clima: Dal clima alpino delle Ande si passa a quello dell’altopiano, caratterizzato da medie costanti per tutto l’anno, con piovosità abbondante; oppure si può avere un clima tropicale, come nel nord- est del paese o il clima desertico de Chaco.

LA BOLIVIA Economia Agricoltura: L’ agricoltura si basa su patate, mais, orzo, grano, frutta. Le zone tropicali forniscono caucciù, legname e canna da zucchero. Altro prodotto caratteristico coltivato è la coca, le cui foglie sono utilizzate dagli indios per sopperire alla scarsa alimentazione e ridurre il peso della fatica alle quote elevate. Allevamento: L’allevamento più diffuso è quello dei lama, meno numerosi, bovini, ovini, caprini e suini. Industria: Manca una qualsiasi industria che vada al di là della lavorazione iniziale del materiale, così le regioni più svilluppate sono quelle nella vicinanze dei bacini metalliferi: Corocoro, Potosì, Oruro, La Paz.

LA BOLIVIA Politica La Bolivia nasce come Repubblica il 6 agosto 1825. Molta della storia che ne è seguita è stata un succedersi di colpi di stato, quasi 200, e solo dal 1982 vi è un’alternanza di governi democratici. Inoltre i molti urgenti e irrisolti problemi del paese mantengono una situazione di forte conflittualità sociale che spesso esplode in scioperi, manifestazioni e blocchi stradali. In base all’articolo 1 della Costituzione Politica dello Stato è una nazione libera, indipendente, sovrana, multietnica e pluriculturale e adotta come forma di governo la Repubblica unitaria, rappresentativa, democratica e presidenziale. Essendo una Repubblica Presidenziale, il Capo di Stato, che svolge anche le funzioni di Capo di Governo, viene eletto direttamente dai cittadini. Attuale Capo di Stato e Capo del Governo è il Presidente Carlos Diego Mesa Gisbert, succeduto il 17 ottobre 2003 a Gonzalo Sanchez De Lozada, costretto a dare le dimissioni dalla protesta popolare. La Costituzione dello Stato della Repubblica di Bolivia garantisce a tutte le persone il diritto alla vita e all’integrità fisica. L’articolo 12 della Costituzione dello Stato proibisce “tutti i tipi di tortura, estorsione o qualunque altra forma di violenza fisica o morale”.