Inizio dell’Età Tardo-Antica

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La crisi dell'impero © Pearson Italia spa.
Transcript della presentazione:

Inizio dell’Età Tardo-Antica Dai Severi all’anarchia militare Dal principato al dominato Le riforme di Diocleziano

Dinastia dei Severi Privilegi e donativi ai soldati Crisi delle finanze statali Aumenta la pressione fiscale Provvedimenti di svalutazione della moneta Adozione del culto solare, seguito nell’esercito Vengono favorite le province Governo autoritario, indebolimento della classe dirigente Confini ben difesi: Tigri, Britannia

Settimio Severo (193-211) Comandante dell’esercito vittorioso in Pannonia Era un provinciale, proveniva da Leptis Magna (città della Libia) Tendenza a ridurre il ruolo di Roma e dell’Italia nel contesto dell’impero Stretto controllo sul Senato, elimina gli avversari appena nominato, licenzia pretoriani senza premi né indennità Forma una nuova guardia imperiale reclutando veterani di tutto l’esercito (offerta a tutti i soldati delle stesse possibilità) Riorganizza l’esercito: forma tre nuove legioni, aumenta la paga del legionario Riorganizzazione dell’amministrazione privilegiando il ceto dei cavalieri Interventi invasivi nella giustizia Per far fronte alle spese dimezza la percentuale d’argento nelle monete Politica di rafforzamento dei confini dello Stato: sconfigge i Parti, fa una campagna militare in Britannia contro i Caledoni

Caracalla (211-217) Continuazione politica del padre, difesa dei confini dai Germani, aumento dotazioni per i militari Conio nuova moneta antoniniana, con metà dell’argento ma di doppio valore (aumento inflazione) Spese per edifici pubblici (terme) Aumento delle tasse, a carico soprattutto dell’aristocrazia senatoria Concessione cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell’impero (Constitutio Antoniniana) Eliminazione delle differenze fra gli abitanti dell’Italia e gli abitanti dell’impero, non come atto di generosità, ma come equiparazione dei cittadini davanti al fisco

Eliogabalo (218-222) e Alessandro Severo (222-235) I successori di Caracalla si mostrarono deboli e troppo orientaleggianti, l’impero è nelle mani delle donne della casa imperiale Eliogabalo, appena quattordicenne, fu manovrato dalla nonna (Giulia Mesa) e dalla madre; a causa dei suoi costumi oziosi ed esotici suscitò il malcontento del Senato e dei pretoriani: fu assassinato Alessandro Severo all’inizio fu fautore di un periodo positivo di governo, in collaborazione col Senato Entrò in contrasto con i soldati, non intenzionati a riconsegnare i poteri civili al Senato Fece una campagna contro i Sasanidi e lungo il limes germanico-retico Fu assassinato insieme alla madre in seguito ad un ammutinamento

Anarchia militare (235-284 d.C.) Nei cinquant’anni che vanno dalla morte di Alessandro Severo (235) alla presa di potere di Diocleziano si succedettero almeno 20 imperatori legittimi, più un numero imprecisato di usurpatori, gli imperatori erano nominati o eliminati (tranne due) dalle legioni. Le cause dell’anarchia: Tendenza all’autogoverno delle province ed episodi di regni separatisti (Gallie, Palmira) Continua pressione dei barbari sul limes I Germani sono spinti da altre popolazioni, per es. i Goti I Parti sono più agguerriti a causa di una nuova dinastia Sfondamenti sul Danubio, nella pianura padana, in Grecia Aureliano fa cingere Roma di nuove mura

Anarchia militare (235-284 d.C.) Durante il principato di Gallieno (253-268) l’impero si trovò diviso in tre parti: oltre a quello “ufficiale” guidato da Roma, in Oriente, si costituì, sotto la guida della regina Zenobia, il Regno autonomo di Palmira (267), attorno alla città omonima, comprendente il territorio della Siria, della Palestina e della Mesopotamia; in Occidente, invece, sorse, sotto la guida del generale Postumo, il Regno autonomo delle Gallie (259) comprendente Gallia, Spagna e Britannia.

Cause economiche della crisi Calo dei proventi derivanti dalle conquiste Le ricchezze che affluivano con le conquiste vengono meno quando l’impero, sotto Traiano, raggiunge la sua massima espansione, a fronte di un aumento di spese per il mantenimento di un immenso esercito Crisi del rapporto fra città e campagna Diminuzione della produzione agricola Aumento dell’inflazione Svalutazione delle monete Si torna a un’economia premonetaria Insicurezza delle vie di comunicazione, pirateria, difficoltà e decadenza dei commerci Anche le attività cittadine regrediscono, l’artigianato viene ridotto al minimo indispensabile e attività produttive regrediscono Aumento della disoccupazione

Le conseguenti trasformazioni sociali Insieme alle ricchezze erano venuti meno gli schiavi, che erano alla base dell’economia romana, in particolare dell’agricoltura. I proprietari terrieri già nel II secolo avevano incominciato a suddividere i loro latifondi affidando i lotti a contadini semi-liberi che pagavano al padrone un affitto in natura A poco a poco la distinzione fra contadini liberi ed ex schiavi venne meno in quanto i primi si trovavano impoveriti quanto i secondi dalla pressione fiscale e dai debiti: si diffonde il colonato, ovvero il contadino è vincolato al fondo in cui lavora La società del III secolo è sottoposta ad un rapido processo di semplificazione Ad una massa di semi-liberi impoveriti (humiliores) si contrappone una piccola élite di ricchissimi latifondisti e imprenditori (honestiores)

Le persecuzioni contro i cristiani Durante il regno di Settimio Severo non ci fu una persecuzione sistematica contro i cristiani, vero è che l’imperatore vietò ai cristiani e agli ebrei di fare proselitismo e non ostacolava provvedimenti locali: diverse persecuzioni ci furono ad Alessandria d’Egitto, in Numidia,in Mauritania. L’imperatore Decio (249-251) organizzò la prima sistematica persecuzione contro i cristiani. Con un editto ordinava a tutti i cittadini dell'impero di offrire un sacrificio pubblico agli dèi e all'imperatore: coloro che si rifiutarono di obbedire all'editto fu mossa accusa di empietà, che veniva punita con l'arresto, la tortura e la morte. Questo editto costituisce la prima persecuzione sistematica contro i cristiani. L’imperatore Valeriano emise due editti contro i cristiani (257 e 258), le misure erano destinate soprattutto a rimpinguare le casse statali, ma anche a indebolire le comunità cristiane privandole delle guide spirituali e delle risorse finanziarie. L’ultima, la più cruenta e spietata persecuzione contro i cristiani si ebbe sotto l’impero di Diocleziano negli anni 303-304.

Diocleziano: inizio dell’età tardo-antica Si chiude la crisi del III secolo Periodo di riforme e rinnovamento Provvedimenti economici e sociali Riforma fiscale Riforma dell’esercito Comincia la fase del dominato Diversa organizzazione del potere centrale Sacralizzazione della figura dell’imperatore

Le origini Diocleziano era un soldato dalmata nato da umile famiglia, divenne ufficiale dell'esercito romano fu proclamato imperatore dalle sue truppe. .

Diocleziano (284-305 d.C.)

a) Riforma del potere imperiale: la tetrarchia Divide il territorio in 12 diocesi e 100 province Scompare la distinzione Italia/province Raggruppa le diocesi in 4 regioni Quattro capitali: Treviri, Milano, Sirmio e Nicomedia Roma non più capitale Senato con funzioni municipali

b) Riforma del potere imperiale: la tetrarchia Ogni regione ha un sovrano (tetrarca) I tetrarchi sono due Augusti e due Cesari L’Augusto d’Oriente è più autorevole La successione è regolata per designazione da parte dell’augusto Occidente Oriente Augusti Massimiano Diocleziano Cesari Costanzo Cloro Galerio

Le quattro capitali

Corte e funzionari Facilitano le comunicazioni fra tetrarchi Dipendono direttamente dal sovrano Fanno eseguire la sua volontà Lavorano in ogni parte dell’impero Sono stipendiati dallo Stato

Riforma dell’esercito Diminuisce il numero di soldati per legione Minore potere dei capi Aumenta il numero di legioni Divide l’esercito tra Limitanei: truppe numerose ma non molto specializzate incaricate della difesa dei confini Comitatus: truppe scelte al comando diretto dell’imperatore in grado di spostarsi rapidamente ed intervenire laddove necessario Questo sistema risulta molto efficace, ma anche dispendioso, per questo Diocleziano attua una imponente riforma fiscale

Riforma monetaria e calmiere dei prezzi Diocleziano tenta di ridare valore al denaro emettendo monete d’argento con una maggior quantità di metallo prezioso rispetto al passato Le nuove monete scomparvero quasi immediatamente dalla circolazione finendo tesaurizzate (non venendo investite provocano un impoverimento dell’economia) Nel 301 per contenere l’inflazione viene emesso l’Edictum de pretiis rerum venalium con cui si fissava il prezzo massimo di molti prodotti L’effetto fu il sorgere di un fiorente mercato nero, dopo soli 3 anni l’editto venne ritirato

Riforma fiscale Lo stato deve contare su introiti fissi per programmare le spese Nuova forma di tassazione Nelle città I funzionari calcolano le imposte e i curiali devono distribuirsele Nelle campagne: Censisce le proprietà di terra coltivabile Conta i lavoratori di terra (caput) Si paga in base al rapporto tra terra e capita Inoltre, l’esercito viene mantenuto con contributi in natura

Conseguenze sociali MA Divisione tra honestiores humiliores Negative Positive I lavoratori non possono spostarsi Possibilità di carriera in esercito o amministrazione Le leggi vincolano molte persone al loro lavoro Stagnazione sociale Nuova importanza dell’istruzione Divisione tra honestiores humiliores MA

In campo sociale e religioso Stretto controllo sulla società Tutela del matrimonio Valori tradizionali Intensifica il culto imperiale Persecuzione Del Manicheismo Del Cristianesimo (303-04) In Occidente termina quasi subito In Oriente continua fino al 311-313