UN FISCO PER LA CRESCITA MA CON POCA EQUITÀ di Filippo Elba e Vincenzo Patrizii
L’aliquota complessiva Irpef media, che tiene conto dell’imposta netta, delle addizionali locali e del bonus fiscale, nell’anno d’imposta 2014 si riduce di 1,1 punti percentuali rispetto al 2013 (17,9% contro 19%); sempre nel 2014, il reddito complessivo medio è di €, per un’imposta complessiva pari al €, data dall’imposta netta, pari mediamente a €, dalle addizionali locali, in media 414 €, al netto del bonus fiscale, in media 192 €; rispetto al 2013, reddito complessivo cala del 2,28%, l’imposta netta del 3,9%, mentre è costante l’andamento delle addizionali locali, il cui importo medio, nel 2014, è identico a quello dell’anno 2013: 414 €.
Aliquota netta (%) per classe e tipologia del reddito: banca dati Caf Cisl, anno d’imposta 2014 Elaborazioni su dati Caf Cisl.
La misura fiscale in grado di produrre i maggiori effetti nel 2015 è l’attribuzione del bonus fiscale sulla base di dodici mesi. L’importo massimo usufruibile passa così dai 640 € del 2014, a 960 €; su 25,2 mln di famiglie italiane, sono 8,2 mln (32,5% del totale) quelle interessate in qualche misura dal bonus fiscale. Di queste, 6,7 mln (81,7%) contano un solo percettore di bonus al proprio interno, 1,4 mln (il 17,1%) due percettori, le restanti 100 mila famiglie tre o più percettori; grazie al bonus fiscale più corposo, la riduzione dell’incidenza dell’Irpef sul reddito familiare passa dal 19,3% del 2014 al 19,01% del In valori assoluti, il minor esborso per le famiglie equivale a 117 € in media.
Scomposizione carico fiscale delle famiglie, 2014 vs Elaborazioni su dati: Istat, Indagine sulle condizioni di vita e Indagine corrente sui consumi delle famiglie; Banca d’Italia, Indagine sui bilanci delle famiglie italiane.
Per il 2015 si stima un leggero aumento dell’incidenza delle addizionali regionali rispetto all’anno precedente, che passa 1,41% all’1,48%, in valori assoluti 29 €. In realtà, alcune regioni sperimentano un incremento dell’incidenza di queste imposte ben più corposo. In particolare: Lazio, +0,5% in media, e Piemonte, +0,17% in media; a livello aggregato l’incidenza delle principali imposte sulle famiglie (ad esclusione di quelle comunali) passa dal 31,1% al 30,88% (- 0,22%), con risparmio medio per famiglia pari a 87 €; sono le famiglie con persona di riferimento lavoratore dipendente quelle in cui, nei fatti, la pressione fiscale si abbassa realmente tra 2014 e Per queste, la riduzione della pressione fiscale complessiva e dello 0,4%, quantificabile in un risparmio medio di 180 €.
Fino al 2015, sebbene si sia assistito ad una riduzione della pressione fiscale, è aumentata la segmentazione della platea dei contribuenti, divisi tra chi ha percepito il bonus fiscale e chi no; per il 2016, la conferma del bonus fiscale, la sterilizzazione degli aumenti di Iva e accise e l’abolizione delle imposte sulla prima casa andranno indubbiamente a favorire una ripresa dei consumi interni; l’abolizione delle imposte sulla prima casa, pur alleggerendo il carico fiscale sulle famiglie, attenua però solo in parte le differenze di trattamento fiscale tra i percettori del bonus fiscale e tutti gli altri contribuenti.
% proprietari abitazione principale nella classe di reddito d’appartenenza, Caf Cisl anno d’imposta 2014 Elaborazioni su dati Caf Cisl.
Rendita media dell’abitazione principale rispetto alla classe di reddito d’appartenenza del proprietario, Caf Cisl anno d’imposta 2014 Elaborazioni su dati Caf Cisl.
% dei proprietari di prima casa, rendita e Tasi medie per tipologia del reddito percepito, Caf Cisl anno d’imposta 2014 Elaborazioni su dati Caf Cisl.
Platea beneficiari e costo complessivo della misura: bonus fiscale vs. abolizione Tasi Elaborazioni su dati Mef, Dipartimento delle finanze.