Le spese delle scuole e dei Comuni a Piacenza Paolo Sckokai
Il contesto (1) La riforma del titolo V non è stata pienamente attuata e il finanziamento del sistema pubblico di istruzione e formazione è frammentato tra Stato, Regioni ed Enti Locali Lautonomia delle scuole nellelaborare la propria offerta formativa può realizzarsi solo in un quadro di certezza delle risorse finanziarie Lidea generale è che lo Stato debba garantire i livelli essenziali del servizio e che il reperimento di altre risorse (pubbliche e private) possa consentire lampliamento e la personalizzazione dellofferta formativa
Il contesto (2) I tagli al bilancio dellistruzione decisi dal Governo centrale nel 2008 (8 miliardi di riguardanti essenzialmente il personale) e le caratteristiche del patto di stabilità che i comuni devono osservare hanno determinato forti criticità: Le scuole, a fronte di un aumento della popolazione scolastica, devono gestire la loro offerta formativa con meno personale, sia docente che ATA Per mantenere (o non diminuire troppo!) gli standard di servizi cui le famiglie accedevano in passato, regioni ed enti locali hanno provato a supplire, attingendo dai propri bilanci, anche per il funzionamento essenziale delle scuole (apertura sezioni di scuola materna, apertura/chiusura edifici,…)
Le prospettive Visti anche gli avvenimenti delle ultime settimane, nessuno può pensare che, anche con un governo diverso, sia facile recuperare gli 8 miliardi di tagliati nel 2008 Verso quale modello (sostenibile!) di finanziamento dellistruzione pubblica possiamo pensare di avviarci? Quale ruolo avranno i territori e gli enti locali (comuni in primis)?
Lindagine Per capire meglio la situazione, come Forum Scuola del PD abbiamo realizzato un sondaggio qualitativo presso scuole e comuni della provincia di Piacenza, condotto nella primavera 2011 In questa sede abbiamo riassunto i risultati più rilevanti, da utilizzarsi come spunti per iniziare una riflessione sul tema del finanziamento del sistema pubblico di istruzione e formazione
Le scuole (1) Abbiamo interpellato cinque realtà scolastiche che possiamo considerare rappresentative della realtà locale 1. Un istituto comprensivo di collina (500 alunni, oltre 10 sedi, bilancio consuntivo di ) 2. Un istituto comprensivo di pianura (1.500 alunni, circa 10 sedi, bilancio consuntivo di ) 3. Un liceo della città (1000 alunni, due sedi, bilancio consuntivo di ) 4. Un istituto tecnico della città (1000 alunni, due sedi, bilancio consuntivo di ) 5. Un istituto professionale della città (1000 alunni, due sedi, bilancio consuntivo di )
Le scuole (2) Sono emersi alcuni elementi comuni, nonostante situazioni molto diverse: Forte calo dei finanziamenti statali Riduzione più contenuta (ma comunque riduzione!) dei finanziamenti degli enti locali Leggero aumento dei contributi delle famiglie alla scuola primaria/secondaria di primo grado Forte aumento dei contributi delle famiglie alle scuole superiori
Le scuole (2) Le scuole tendono a concentrare le risorse su progetti qualificanti: Sostegno alle difficoltà di apprendimento Integrazione alunni stranieri Riduzione dispersione scolastica Emergono forti criticità soprattutto per le scuole dotati di attrezzature/laboratori che qualificano lattività formativa (istituti tecnici e professionali) Molte attrezzature (un tempo di eccellenza) stanno diventando obsolete e non cè in vista nessuna prospettiva finanziaria seria per il loro rinnovo
I comuni Abbiamo interpellato dieci realtà che possiamo considerare rappresentative della realtà locale 1. Il comune capoluogo (circa abitanti) e il comune di Fiorenzuola (circa abitanti) 2. 5 Comuni di pianura (Alseno, Carpaneto, Gragnano, Monticelli, Rottofreno) 3. 3 Comuni di collina/montagna (Farini, Travo, Vernasca) Lindagine ha riguardato la situazione delle scuole (utenti/classi/servizi) e quella dei finanziamenti nei 3 a.s. 2008/09 – 2010/11 Anche per i Comuni sono emersi alcuni tratti simili, pur nella diversità delle situazioni
I comuni: asili nido Il numero di bambini frequentanti cresce in quasi tutti i comuni (anche in montagna) Crescono parallelamente i bambini stranieri e i disabili In questo settore, si segnala un aumento (o una stabilità) dei finanziamenti regionali e provinciali I comuni, coi loro bilanci, hanno aumentato (o mantenuto stabile) la spesa negli asili nido Le rette richieste alle famiglie sono aumentate ovunque La presenza di servizi consorziati tra comuni è ridotta e non è cresciuta
I comuni: scuola dellinfanzia Il numero di bambini frequentanti cresce ovunque, tranne in due comuni di montagna Crescono (o rimangono stabili) i bambini stranieri e i disabili Il numero di sezioni a tempo pieno è aumentato solo in città, mentre sono aumentate in alcuni comuni le sezioni a tempo parziale In questo settore, si segnala un netto calo dei finanziamenti statali e un aumento di quelli regionali e provinciali (tipicamente dove sono nate nuove sezioni); non cè capacità di accedere a finanziamenti UE La spesa dei comuni cresce ovunque, per compensare il calo dei finanziamenti statali I contributi richiesti alle famiglie aumentano ovunque La presenza di servizi consorziati tra comuni o con altri enti è rimasta stabile
I comuni: scuola primaria Il numero di bambini frequentanti cresce o rimane stabile; cala soltanto in un comune di montagna Quando la popolazione scolastica cresce, crescono anche i bambini stranieri e i disabili Calano in molte realtà le sezioni a tempo pieno (40 ore), che non vengono sostituite da quelle a tempo lungo ( ore); crescono significativamente le pluriclassi in montagna Netto calo dei finanziamenti statali, solo in qualche caso compensato dallaumento di quelli regionali e provinciali; non cè capacità di accedere a finanziamenti UE I contributi richiesti alle famiglie aumentano ovunque In qualche caso isolato cresce il contributo di sponsor La presenza di servizi consorziati cresce solo in un caso
I comuni: scuola media Il numero di ragazzi frequentanti cresce o rimane stabile; cala soltanto in un comune di montagna Crescono significativamente i ragazzi stranieri e i disabili Crescono le classi a tempo normale (30 ore) e calano quelle a tempo prolungato; crescono le pluriclassi in un comune di montagna I finanziamenti statali calano, ma il fenomeno sembra meno sentito rispetto agli altri ordini di scuola; I finanziamenti regionali e provinciali crescono in pianura e in città, ma calano in montagna; non cè capacità di accedere a finanziamenti UE La spesa dei comuni cresce quasi ovunque I contributi richiesti alle famiglie aumentano ovunque In qualche caso isolato cresce il contributo di sponsor La presenza di servizi consorziati cresce solo in un caso
I comuni: scuola superiore Riguarda solo la città e Fiorenzuola Cresce la popolazione scolastica, così come il numero dei ragazzi stranieri e i disabili Crescono gli abbandoni scolastici Crescono gli utenti dei percorsi di apprendistato Negli anni iniziali sono frequenti le classi molto numerose I finanziamenti statali calano, compensati solo in parte dai fondi regionali; le spese dei comuni sono stabili In qualche caso i comuni accedono a finanziamenti UE, ma negli anni osservati non cè stata alcuna variazione I contributi richiesti alle famiglie aumentano ovunque In qualche caso isolato cresce il contributo di sponsor
I comuni: educazione adulti Riguarda solo alcuni comuni Cresce lutenza, soprattutto quella straniera Crescono un po tutte le aree di formazione (qualifiche professionali, formazione permanente….) Calano i finanziamenti statali e regionali, mentre quelli dei comuni restano stabili Crescono soprattutto i contributi dei frequentanti
Cosa emerge in complesso? Lutenza cresce in tutti gli ordini di scuola, e cresce anche lutenza che ha bisogno di più attenzione (stranieri, disabili) Viene confermato limpatto molto rilevante del calo dei finanziamenti statali La supplenza di regione e provincia non riesce comunque a sanare tutte le criticità derivanti dal taglio dei finanziamenti statali Si fa fatica a mantenere quantità e qualità del servizio Sono molto sporadiche le iniziative per reperire nuove risorse (sponsor, finanziamenti UE) o per raggiungere economie di scala (servizi consorziati)