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Sicurezza alimentare: aspetti normativi nel controllo infestanti

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Presentazione sul tema: "Sicurezza alimentare: aspetti normativi nel controllo infestanti"— Transcript della presentazione:

1 Sicurezza alimentare: aspetti normativi nel controllo infestanti
Manlio della ciana Ausl ravenna RIMINI 8 marzo 2013 La presenza di insetti e di infestanti in genere nel settore della produzione alimentare rappresenta sempre e comunque un pericolo per la salute pubblica? La risposta non è semplice proprio perché il problema della Sicurezza Alimentare è complesso e deve essere considerato non solo da un punto di vista settoriale ma anche globale. Vi sono insetti come le api senza i quali non sarebbe possibile la produzione del miele e l’impollinazione ed altri la cui presenza in determinati alimenti rappresenta una fatto non evitabile, come ad esempio gli sfarinati e le farine che utilizziamo nei prodotti da forno, vi sono poi altri che sono loro stessi CIBO. Tuttavia quando parliamo di insetti accettiamo generalmente che la loro presenza sia di pregiudizio per la Salute pubblica. NB nella foto: “A mouse found in a tin of Sainsbury's own-brand baked beans by Robert Howard, from Brockley, south-east London. According to the manufacturer the creature had been cooked in the tin.”

2 Insetti ed alimenti? Prodotti simili al “casu marzu” fanno parte anche della tradizione di altre località in Italia, come il cacio marcetto (Abruzzo), il salterello (Friuli), il furmai nis (Piacenza,Emilia Romagna), e all’estero, come il rotten cheese (Croazia) ed il milbenkäse (Germania). Le norme igieniche comunitarie non ne permettono più la produzione, anche se ne rimangono delle piccole produzioni familiari che permettono ai ghiottoni di continuare a gustare questa leccornia. Per gli emiliano-romagnoli come poi non ricordare che il famoso Alkermes della zuppa inglese è un colorante, detto appunto “rosso cocciniglia” (E120) proviene da insetti?

3 Alimenti ed insetti? La Mosca era invidiosa Dio sa come d'una Farfalla ricca di colori. - Tu - le diceva - ti sei fatta un nome    perché svolazzi tra i fiori:     ma ogni volta che vedo le ali tue    con tutto quel velluto e quel ricamo    non posso scordare quando eravamo    povere larve tutte due Già - disse la farfalla - ma bisogna    che ti ricordi pure un'altra cosa:    io nacqui tra le foglie di una rosa    mentre tu su una carogna.- La presenza di insetti, particolarmente durante le fasi di lavorazione quando il prodotto è esposto deve essere vista con particolare severità anche in base alla tipologia di insetto (ed alimento) coinvolto. Mosche e blatte, ad esempio, per loro tropismo frequentano ovviamente “substrati” decisamente contaminanti con germi patogeni. C.A. Trilussa)

4 L’incubo dei produttori
1 This mouse was discovered in a loaf of Hovis Best of Both bread purchased online from Tesco by Stephen Forse of Kidlington in Oxfordshire in January Question is, does the 'guideline daily amounts' label visible below the unfortunate rodent tell you how many mice you should be eating? 2 A small grey mouse found inside loaf of sliced bread in Israel. The well-known bakery which made the bread claims the mouse did not enter the loaf in the bakery but after the loaf left its premises. It certainly doesn't looked cooked, but whether that's better or worse than the alternative is a bit of a moot point 3 The current flavour of the month, a dead frog found in a bag of Tesco spinach and incorporated into a salad by Sarah Moss, 26, from Shoreditch. There's more on this particular delight over on Word of Mouth 4 Looking like a grisly fossil, this mouse was discovered in a Hyndman's malt loaf bought from a supermarket in the Ballymoney area in The manufacturer was fined £1,000 plus costs for placing unsafe food on the market 5 This particularly offensive dead mouse was found in a Uncle Ben's Express Basmati Rice ready meal by Lorraine Hughes from Bartley Green, Birmingham. Slow down, Uncle Ben. Just slow down 6 A sealed plastic bag of lettuce was found to contain a small, somewhat desiccated frog in Ashkelon, Israel, in 2005 Tratto da:

5 Aspetti normativi La presenza di insetti o di altri infestanti negli alimenti rientra nel tema della rilevanza penale della “non conformità” della composizione di una sostanza alimentare quando “il fatto”, ovvero la modificazione dello stato di un alimento ad opera degli infestanti è dovuto ad una azione o ad una omissione umana e ne comporta una degradazione, con riguardo alla nozione di “comune pericolo” (sia esso inteso come remoto – possibilità – che prossimo –probabilità), proprio perché destinati all’alimentazione umana.

6 Insetti e Sicurezza Alimentare
Insetti ed Alimenti: Contaminazione batterica Contaminazione fungina Contaminazione virale Allergizzazione Residui pesticidi Diminuzione della shelf life Ripulsione nel consumatore

7 Aspetti normativi Pacchetto Igiene: Legge 283/1962, art. 5 ,lett. d)
Reg.CE 178/2002 Reg. CE 852/2004 Reg. CE 853/2004 Reg. CE 183/2005 Reg. CE 882/2004 Legge 283/1962, art. 5 ,lett. d) DPR 327/1982, art. 35 Normative speciali (esempi) R.D. 3298/1928, art. 61 (lavorazione carni) L. 580/1967, art.2 (disciplina lavorazione e commercio cereali)

8 Aspetti normativi Standard volontari Norma USA Codex Alimentarius
UNI 1381:2010 ISO 16002:2004 (per cereali in grani) ISO :1986/1987 (magazzinaggio) Norma USA 9 CFR 416 Codex Alimentarius

9 I riferimenti normativi del Pacchetto Igiene:
Nella Produzione Primaria Reg. CE n.852/2004, All. I, punto II, punto 4, lett. f “Gli operatori del settore alimentare che allevano, raccolgono o cacciano animali o producono prodotti primari di origine animale devono, se del caso, adottare misure adeguate per: f) per quanto possibile, evitare la contaminazione da parte di animali e altri insetti nocivi; Punto 5.: “ Gli operatori del settore alimentare che producono o raccolgono prodotti vegetali, devono, se del caso, adottare misure adeguate per: e) per quanto possibile, evitare la contaminazione da parte di animali e insetti nocivi; h) utilizzare correttamente i prodotti fitosanitari e i biocidi, come previsto dalla normativa pertinente. Reg. CE n.853/2004, sez.IX,cap.I (latte crudo – prod.primaria),punto II,lett.A punto 2: “I locali per il magazzinaggio del latte devono essere opportunamente protetti contro gli animali infestanti o parassiti, essere separati dai locali in cui sono stabulati gli animali e ove necessario per soddisfare i requisiti di cui alla parte B, essere muniti di impianti di refrigerazione adeguati. Non legate al pacchetto igiene esistono numerose norme di attenzione sul problema degli infestanti in ambito di produzione primaria con risvolti non solo sulla salute degli animali ma sulle possibili conseguenze sulla salubrità degli alimenti che ne potranno derivare: si pensi ai requisiti per l’accreditamento delle stalle suine indenni da Trichinella

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11 I riferimenti normativi del Pacchetto Igiene:
Reg.CE 852/2004, Allegato II, Cap. I, punto 2, lettera c: 2. Lo schema, la progettazione, la costruzione, l’ubicazione e le dimensioni delle strutture destinate agli alimenti devono: c) consentire una corretta prassi di igiene alimentare, compresa la protezione contro la contaminazione e, in particolare, la lotta contro gli animali infestanti; Reg.CE 852/2004, Allegato II, Cap. II, punto 1, lettera d: I locali dove gli alimenti sono preparati, lavorati o trasformati (esclusi i locali adibiti a mensa e quelli specificati nel capitolo III, ma compresi i locali a bordo dei mezzi di trasporto) devono essere progettati e disposti in modo da consentire una corretta prassi igienica impedendo anche la contaminazione tra e durante le operazioni. In particolare: d) le finestre e le altre aperture devono essere costruite in modo da impedire l’accumulo di sporcizia e quelle che possono essere aperte verso l’esterno devono essere, se necessario, munite di barriere antinsetti facilmente amovibili per la pulizia; qualora l’apertura di finestre provochi contaminazioni, queste devono restare chiuse e bloccate durante la produzione;

12 I riferimenti normativi del Pacchetto Igiene:
Reg.CE 852/2004, Allegato II, Cap. IX, punto 4: 4. Occorre predisporre procedure adeguate per controllare gli animali infestanti e per impedire agli animali domestici di accedere ai luoghi dove gli alimenti sono preparati, trattati o conservati (ovvero, qualora l’autorità competente autorizzi tale accesso in circostanze speciali, impedire che esso sia fonte di contaminazioni).

13 I riferimenti normativi del Pacchetto Igiene:
Reg. CE 854/2004, art.4, punto 4, lett. f : 4. Gli audit di buone prassi igieniche verificano il costante rispetto delle procedure degli operatori del settore alimentare per quanto riguarda almeno: a) controlli sull’informazione in materia di catena alimentare; b) concezione e manutenzione dei locali e delle attrezzature; c) igiene preoperativa, operativa e postoperativa; d) igiene personale; e) formazione in materia di igiene e procedure di lavoro; f) lotta contro i parassiti; g) qualità delle acque; h) controllo della temperatura i) controlli sui prodotti alimentari che entrano ed escono dallo stabilimento e la documentazione di accompagnamento.

14 Aspetti sanzionatori: riferimenti normativi
D.lgs 193/2007, art. 6, comma 4, 5,7 e 8: 4. Salvo che il fatto costituisca reato, l'operatore del settore alimentare operante a livello di produzione primaria e operazioni connesse che non rispetta i requisiti generali in materia di igiene di cui alla parte A dell'allegato I al regolamento (CE) n. 852/2004 egli altri requisiti specifici previsti dal regolamento (CE) n.853/2004 e' punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro250 a euro 1.500; 5. Salvo che il fatto costituisca reato, l'operatore del settore alimentare operante ai sensi dei regolamenti (CE) n. 852/2004 e n.853/2004 a livello diverso da quello della produzione primaria che non rispetta i requisiti generali in materia di igiene di cui alla parte A dell'allegato II al regolamento (CE) n. 852/2004 e gli altri requisiti specifici previsti dal regolamento (CE) n. 853/2004 e'punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500 a euro3.000;

15 Aspetti sanzionatori: riferimenti normativi
7. Nel caso in cui l‘ autorita' competente riscontri inadeguatezze nei requisiti o nelle procedure di cui ai commi 4, 5 e 6 fissa un congruo termine di tempo entro il quale tali inadeguatezze devono essere eliminate. Il mancato adempimento entro i termini stabiliti e'punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro a euro6.000; 8. La mancata o non corretta applicazione dei sistemi e/o delle procedure predisposte ai sensi dei commi 4, 5 e 6 e' punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 1000 a euro

16 Aspetti normativi Rilevanza penale dell’infestazione
applicazione dell’ articolo 5, lettera d) della Legge 283/1962: “E’ vietato impiegare nella preparazione di alimenti e bevande, vendere, detenere per vendere o somministrare come mercede ai propri dipendenti, o comunque distribuire per il consumo, sostanze alimentari: b) in cattivo stato di conservazione d) insudiciate, invase da parassiti, in stato di alterazione o comunque nocive, ovvero sottoposte a lavorazioni o trattamenti diretti a mascherare un preesistente stato di alterazione”

17 Aspetti normativi La fattispecie della lettera d) è sanzionata più gravemente delle altre previste dalla L.283/62 nel minimo edittale per effetto dell’art. 6 del D.lgs 507/99 e si articola in una serie di possibilità alternative che possiamo distinguere : un gruppo a cui appartengono le specifiche dell’insudiciamento, dell’invasione da parassiti e delle alterazioni degli alimenti; il caso delle sostanze “comunque nocive”; le ipotesi di trattamento volto a mascherare un preesistente stato di alterazione, che contiene una idea di fraudolenza che lo diversifica dalle altre infrazioni. un gruppo a cui appartengono le specifiche dell’insudiciamento, dell’invasione da parassiti e delle alterazioni degli alimenti; il caso delle sostanze “comunque nocive”; le ipotesi di trattamento volto a mascherare un preesistente stato di alterazione, che contiene una idea di fraudolenza che lo diversifica dalle altre infrazioni.

18 Aspetti normativi La nocività dell’alimento viene considerata in via preferenziale comunque autonoma rispetto ai diversi casi enunciati nella lettera d) – C.,Sez.VI, – per cui sia l’insudiciamento (del prodotto quanto dell’involucro), sia il riscontro di corpi estranei e l’invasione dei parassiti danno luogo a procedere per la violazione del citato articolo. Si consideri comunque che l’art. 5 della Legge 283/62 è una norma sussidiaria rispetto ai delitti contro la salute pubblica del codice penale, nei quali resta assorbita allorché l’alimento abbia reali capacità di recare nocumento alla salute (ex multis C.,Sez.I, ; C.,Sez. IV,

19 Aspetti normativi La nocività di un alimento è legata al concetto di guasto Nocività comunque nel settore alimentare legata al concetto di “guasto”, “indesiderabile” che non evoca una dannosità del prodotto ma piuttosto una sua “inadeguatezza igienica”: si tratterebbe quindi di una nocività formale o presunta, che ricorrerebbe quando vengono superati i limiti prudenziali di contaminazione fissati dalla normativa (Pacileo, Reati alimentari, 24-27).

20 Aspetti normativi L’invasione da parassiti consiste nell’infestazione da insetti/parassiti e si riportano anche alcuni casi di condanna ai sensi degli artt. 444 e 452 del c.p. (per presenza di insetto in un panino);

21 Aspetti normativi per alcuni il termine “invasa da parassiti” intenderebbe la fattispecie dell’infestazione massiva, ovvero farebbe riferimento al grado di infestazione (ciò non toglie che il fatto rimarrebbe punibile ai sensi della lettera b)).

22 Aspetti normativi . Relativamente alla “nocività potenziale” è necessario rilevare che la recente giurisprudenza ha mutato in parte la propria interpretazione richiedendo che nel caso concreto sussista effettivamente una situazione di pericolo che permetta l’applicazione della norma, ovvero non basterebbe più l’enunciazione di principio di violazione della norma, ma il perché averla violata nella circostanza concreta abbia determina un pericolo! Esempio: il riscontro di alimenti con parassiti o comunque mal conservati, benché rappresenti una violazione del citato articolo deve comunque essere circostanziata con una valutazione del pericolo effettivo (seppur potenziale) che poteva comportare se si accerta che gli stessi erano destinati ad esempio al consumo diretto …. ad esempio che si trovassero nel locale di vendita o attiguo senza alcuna indicazione diversa relativamente alla loro effettiva destinazione

23 Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
Il codex alimentarius ed i requisiti da soddisfare Gli obblighi per gli OSA nei confronti degli infestanti devono soddisfare le norme del pacchetto igiene che a loro volta discendono dal Codex alimentarius (6.3) che rappresenta il testo di riferimento anche per gli scambi internazionali (WTO). Mentre nel CA gli infestanti sono trattati in un unico capitolo (6.3 Sistemi di controllo degli infestanti), nel pacchetto Igiene questi sono esplicitati in diversi punti degli allegati.

24 Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
. L’adozione dei manuali di autocontrollo e la responsabilità incolpevole La novità introdotta ora con il pacchetto igiene (e prima con il d.lgs 155/97) sta nella necessità per gli OSA di adottare un autocontrollo efficace per la prevenzione delle contaminazioni, comprese quelle da infestanti. Tale novità si riflette da un punto di vista di applicazione della norma su un aspetto legato alla responsabilità dell’imprenditore alimentare, prendendo in considerazione il caso di forza maggiore o fortuito o, detto in parole semplici della responsabilità incolpevole

25 Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
Tra le diverse sentenze riporto la n. 236 del del Tribunale di Terni per la quale non può essere “ascritto a responsabilità colpevole il rinvenimento di un insetto all’interno di una bottiglia di acqua minerale allorchè la società imbottigliatrice adotti un protocollo standard di costanti controlli di tipo qualitativo, mirati a monitorare la qualità del prodotto da un punto di vista microbiologico e chimico fisico dalla origine fino al prodotti finito, nonché ulteriori e continui controlli lungo la linea di produzione, e, da ultimo, anche controlli visivi e olfattivi del prodotto finito.” L’OSA ha fatto tutto il possibile?

26 Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
Responsabilità penale NO, ma responsabilità civile SI. Quindi penalmente se l’OSA mette in atto tutte le azioni possibili a prevedere e prevenire un pericolo non è punibile penalmente, anche se non si può escludere una qualche forma di responsabilità civile

27 Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
Il passo logico successivo riguarda quindi il valore legale degli atti compiuti dall’ OSA per garantire una conformità igienica e sanitaria del proprio prodotto. Gli atti che viceversa non possono essere certificati dall’ OSA sono i certificati medici, veterinari, sanitari,di origine, di conformità CE, di marchi, di brevetti.

28 Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
GMP SPS HACCP Autocontrollo e HACCP non sono sinonimi: il concetto di autocontrollo, infatti, ha una valenza più ampia che discende dalla responsabilizzazione dell’ OSA e corrisponde all’obbligo della tenuta sotto controllo delle proprie produzioni. Il sistema HACCP è obbligatorio per il settore post-primario ed è un sistema che consente l’applicazione dell’autocontrollo in maniera più razionale ed organizzata. SSOP

29 Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
Nelle imprese alimentari l’obiettivo principale è quello di istituire un sistema documentato con cui l’impresa sia in grado di dimostrare di avere operato in modo da minimizzare il rischio. Scrivo quello che faccio e faccio quello che scrivo!

30 Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
Standard di processo Standard di prodotto: sicurezza alimentare Il Pacchetto Igiene non rappresenta comunque nulla di nuovo sul piano dei doveri in quanto determina solamente gli standard igienico-sanitari obbligatori e rappresentano i principali riferimenti normativi in materia d’igiene per chiunque operi nel comparto alimentare, mentre gli standard di prodotto sono contenuti in parte nel Regolamento 2073/2005, ma soprattutto nel concetto di non nocività rappresentano dalla ancora valida Legge 283/62 e, se vogliamo, dagli articoli 444 e seg. del c.p.

31 Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
Farina di frumento – tolleranza: Per 50 gr di campione fino a 75 frammenti di insetti ed 1 pelo di topo! 1-non è possibile diluire farine con valori di tolleranza superati 2-non è possibile macinare farine con lievi infestazioni per rientrare nei parametri Nello standard di prodotto in alcuni casi è prevista la tolleranza (in Italia ma anche in paesi come gli USA) per insetti ed altri infestanti: Nel caso della farina e degli sfarinati in genere la tolleranza è relativa a frammenti di insetti e non a insetti interi o corpi di insetti: è una differenza importante poiché la presenza dei frammenti indica che gli insetti erano presenti prima della macinazione (quindi derivano dalla coltura in campo o da una piccola contaminazione durante il trasporto o lo stoccaggio delle granaglie). La presenza invece di corpi è chiaro indice di una contaminazione avvenuta nelle farine ovvero dopo la macinazione e raffinazione e questa deve essere non tollerata.

32 Filth test Some insect fragments recovered from samples.
 R. dominica elytra fragment A);  Sitophilus spp. antenna (B); Tribolium spp. mandible (C);  G. cornutus mandible of larva (D);  R. norvegicus hair (E); Textile fiber (F).

33 Il test di insudiciamento ( Filth Test)
Il Test di insudiacimento noto ai più come Filth Test serve per qualificare e quantificare l’insudiciamento delle derrate. Coinsiderando il rischi sanitario legato ai residui solidi (allergie, dermatiti, forme asmatiche) si tratta di un problema legato alla sicurezza alimentare di una derrata In Italia il FT è regolato da un DM del Ministero delle Politiche Agricole, 12 gennai o 1999, “Metodi ufficiali di analisi dei cereali”, suppl. 5 (GU64/99) Il limite di accettabilità a cui si fa riferimento è quello dettato dalla FDA USA, che si riferisce ai metodi ufficiali della Associazione ufficiale dei chimici (AOAC) per gli scambi commerciali. Nvero non esistono limiti di insudiacimento ufficiali ma norme di accettabilità tra privati. In Italia il FT è poco utilizzato dal CU, ma viceversa dai privati negli scambi import/export. L’assenza totale è un requisito difficilmente raggiungibile! Il problema del FT è che in assenza di limiti ufficiali di tolleranza potrebbe indurre il CU nella sanzione diretta qualora il test non sia completamente negativo!!!!!

34 Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
L’obbligatorietà dell’autocontrollo era stata sancita inizialmente con il d.lgs 155/97 (recepimento della direttiva CEE n°43/93) ed è stata perfezionata dal pacchetto igiene e la sua non applicazione è sanzionata dall’articolo 6 del d.lsg 193/07. Sono possibili 3 situazioni: Mancanza di autocontrollo Autocontrollo non soddisfacente al raggiungimento obtv Autocontrollo presente ma non attuato correttamente. La norma quindi istituisce l’obbligo del controllo di processo e non solo lo standard (“non deve essere nocivo per la salute pubblica”, “non deve essere diverso dal dichiarato”, “non deve essere adulterato”)

35 Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
Nel caso di un autocontrollo mancante la norma prevede: 6 . - L'operatore del settore alimentare operante ai sensi dei regolamenti (CE) n. 852/2004 e n. 853/2004, a livello diverso da quello della produzione primaria, che omette di predisporre procedure di autocontrollo basate sui principi del sistema HACCP, comprese le procedure di verifica da predisporre ai sensi del regolamento (CE) n.2073/ e quelle in materia di informazioni sulla catena alimentare, e' punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro a euro 6.000;” ASSENZA AUTOCONTROLLO (senza evidenze di infestazione)

36 Cosa verbalizzare Si tratta di una violazione all’ art. 6, comma 5 del d.lgs 193/07 con riferimento al Reg. 852/04, All. II, Cap.IX, punto 4: “Il piano di Autocontrollo verificato (riportare edizione, n. ____ rev.___ del____) non riporta alcuna procedura di monitoraggio e per il controllo degli animali infestanti – nessuna evidenza di infestazione in atto”

37 Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
Se l’autocontrollo è inadeguato: “7. Nel caso in cui l'autorita' competente riscontri inadeguatezze nei requisiti o nelle procedure di cui ai commi 4, 5 e 6 fissa un congruo termine di tempo entro il quale tali inadeguatezze devono essere eliminate. Il mancato adempimento entro i termini stabiliti e'punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro a euro6.000;” Non completa efficacia dell’autocontrollo

38 Cosa verbalizzare in assenza di infestazione evidente
Si tratta di una violazione all’ art. 6, comma 7 del d.lgs 193/07 con riferimento al Reg. 852/04, All. II, Cap. I, lettera c: 7. Nel caso in cui l‘ autorita' competente riscontri inadeguatezze nei requisiti o nelle procedure di cui ai commi 4, 5 e 6 fissa un congruo termine di tempo entro il quale tali inadeguatezze devono essere eliminate. Il mancato adempimento entro i termini stabiliti e'punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro a euro6.000; “Il piano di autocontrollo (citare i riferimenti) non riporta le procedure per il c9ntrollo di (specificare la mancanza) “ oppure “le misure (specificare) adottate per prevenire l’infestazione di (specificare) risulta no inefficaci/carenti in quanto …(specificare); si prescrive la soluzione di detta N.C. nel termine di ___ giorni mediante (… specificare …), indicando le azioni che l’ OSA intende intraprendere per evitare /monitorare possibili contaminazioni dirette/indirette dell’alimento”

39 Cosa verbalizzare con infestazione evidente
Si tratta di una violazione all’ art. 6, comma 5 del d.lgs 193/07 con riferimento al Reg. 852/04, All. II, Cap. I, punto 2, lettera c: 5. Salvo che il fatto costituisca reato, l'operatore del settore alimentare operante ai sensi dei regolamenti (CE) n. 852/2004 e n.853/2004 a livello diverso da quello della produzione primaria che non rispetta i requisiti generali in materia di igiene di cui alla parte A dell'allegato II al regolamento (CE) n. 852/2004 e gli altri requisiti specifici previsti dal regolamento (CE) n. 853/2004 e'punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500 a euro3.000; “Presenza di animali infestanti (specificare) … all’interno dei locali……. (MA NON SUGLI ALIMENTI) . Gli infestanti presenti circolavano liberamente negli ambienti ed il sistema di prevenzione è risultato inefficace “ NB al di là dell’elemento sanzionatorio diretto in caso di infestazione evidente in atto è chiaro che è possibile applicare anche la prescrizione successivamente alla sanzione medesima oppure, se vi sono evidenze di infestazione del prodotto è possibile procedere con l’art. 5 della L.283/62!

40 Aspetti normativi & Sicurezza Alimentare
Se la ditta dispone di un autocontrollo che però non osserva, allora: “8 - La mancata o non corretta applicazione dei sistemi e/o delle procedure predisposte ai sensi dei commi 4, 5 e 6 e' punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 1000 a euro ” Si dispone dell’autocontrollo ma non lo si osserva

41 Cosa verbalizzare se non si osserva la procedura….
Ci trova nella condizione in cui l’ OSA possiede una procedura ma non l’ osserva per cui ricade nella violazione del comma 8 dell’ art. del d.lgs193/07: La mancata o non corretta applicazione dei sistemi e/o delle procedure predisposte ai sensi dei commi 4, 5 e 6 e' punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 1000 a euro 6.000 “Il piano di autocontrollo verificato (citare i riferimenti) riporta un a procedura per il monitoraggio e controllo degli infestanti ma la procedura non è stata applicata in quanto..(specificare le evidenze della non applicazione)” A tale proposito il CU deve tenere conto per ulteriori provvedimenti di quanto disposto dall’art. 54 del Reg. CE 882/04 che così recita: Azioni in caso di non conformità alla normativa 1. L'autorità competente che individui una non conformità interviene per assicurare che l’operatore ponga rimedio alla situazione. Nel decidere l'azione da intraprendere, l'autorità competente tiene conto della natura della non conformità e dei dati precedenti relativi a detto operatore per quanto riguarda la non conformità. 2. Tale azione comprende, a seconda dei casi, le seguenti misure: a) l’imposizione di procedure di igienizzazione o di qualsiasi altra azione ritenuta necessaria per garantire la sicurezza del mangime e degli alimenti o la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali; b) la restrizione o il divieto dell’immissione sul mercato, dell’importazione o dell’esportazione di mangimi, alimenti o animali; c) il monitoraggio e, se necessario, la decisione del richiamo, del ritiro e/o della distruzione di mangimi o alimenti; d) l’autorizzazione dell’uso di mangimi o di alimenti per fini diversi da quelli originariamente previsti; e) la sospensione delle operazioni o la chiusura in toto o in parte dell'azienda interessata per un appropriato periodo di tempo; f) la sospensione o il ritiro del riconoscimento dello stabilimento; g) le misure di cui all’articolo 19 sulle partite provenienti da paesi terzi; h) qualsiasi altra misura ritenuta opportuna dall'autorità competente.

42 Standard di processo:Controllo Sistemico degli Infestanti
Integrated Pest Management (IPM) È un approccio sistemico al problema degli infestanti e consiste nel raccogliere ed utilizzare tutte le informazioni atte a minimizzare il rischio di contaminazioni, anticipando e prevenendo i danni provocati dagli infestanti L’approccio integrato per il contenimento degli insetti e dei parassiti in una industria /filiera alimentare e tiene conto ad esempio: Umidità del prodotto: insetti diversi e tipi di muffa hanno esigenze diverse .Il punteruolo del riso, ad esempio, tende a diventare infestante per grani con percentuale di umidità superiori al 13%. La maggior parte dei prodotti trasformati sono basso contenuto di umidità, e questo aiuta a contenere moltiplicazioni di questo tipo di insetto. Temperatura: ambienti a temperatura inferiore i 18°C sono dissuasivi nel confronto degli infestanti delle granaglie. Nelle aree di immagazzinaggio tenere delle temperature sotto l’ottimale per gli insetti è un sistema importante per ridurne lo sviluppo e minimizzare i danni o le semplici alterazioni esterne.

43 Standard di processo:Controllo Sistemico degli Infestanti
In questa tabella si evidenziano le risposte alle alte e basse temperature e la relazione tra il tempo e la temperatura per portare a morte o fermare lo sviluppo degli infestanti. La zona letale è compresa tra 5 e 15,56°C o tra 50 e 60°C. Gli insetti hanno buone capacità di adattamento per cui se si vogliono ottenere effetti di massima mortalità è necessario non dare loro il tempo di abituarsi alle variazioni di temperature, ma piuttosto favorirne il brusco abbassamento o rialzo. Gli insetti e le muffe nei magazzini di granaglie, ad esempio, hanno crescite molto prevedibili con crescite esponenziali dopo la trasformazione del prodotto: nell’approccio al problema bisogna tenerne conto attraverso le misure igieniche o anche solamente aerando il prodotto, per favorire l’abbassamento della umidità e delle temperature.

44 Standard di processo:Controllo Sistemico degli Infestanti
Il controllo degli accessi ai locali di lavorazione è un altro punto critico che se regolato consente di minimizzare il problema L’allegato II del regolamento 852/2004 in più punti ribadisce il concetto di progettazione delle strutture in un’ottica di riduzione dei pericoli di contaminazione diretta ed indiretta e di gestione delle lavorazioni allo stesso scopo finalizzata Il reg. 852/04, all. II, Cap. II. Punto 1, lett. d. prevede che “le finestre e le altre aperture devono essere costruite in modo da impedire l’accumulo di sporcizia e quelle che possono essere aperte verso l’esterno devono essere, se necessario, munite di barriere antinsetti facilmente amovibili per la pulizia; qualora l’apertura di finestre provochi contaminazioni, queste devono restare chiuse e bloccate durante la produzione;” per cui la non osservanza è sanzionata dall’art. 6, comma5 del d.lgs 193/07. Si verbalizzerà ad esempio scrivendo che tutte le finestre ed aperture verso l’esterno in locali in cui si depositano, preparano, lavorano alimenti sono risultati sprovvisti di barriere antinsetto/contro ingresso di infestanti. NB qualora la carenza non sia assoluta, ma riferita a qualche finestra o porta o alla presenza di aree esterne mal tenute (carenze gestionali) si considereranno quali inadeguatezze. Oggetto di prescrizione priecedente una eventuale sanzione se non ottemperata. “Keeping insect movement to a minimum is a key component to sound management.”

45 Standard di processo:Controllo Sistemico degli Infestanti
Gli strumenti del monitoraggio sono molteplici: L’ispezione visuale L’esame degli impianti di illuminazione L’esame delle trappole attrattive E’ comunque il monitoraggio lo strumento per la misura del controllo

46 Monitoraggio Il monitoraggio degli insetti negli ambienti delle industrie alimentari viene utilizzato al fine di predisporre la documentazione per la sua successiva valutazione per poter intraprendere le opportune azioni e strategie di lotta agli insetti (UNI 11381:2010). Ogni monitoraggio prevede diverse fasi applicative integrate tra loro: Progettazione del monitoraggio Realizzazione del monitoraggio Documentazione del monitoraggio Verifica del monitoraggio Determinazione dei requisiti dei prodotti usati per il monitoraggio* Riesame dei requisiti relativi al prodotto* Comunicazione degli esiti del monitoraggio* *punti della ISO 9901:2008 che si integrano con la UNI 11381:2010 Le norme contenute nella UNI 11381:2012 Requisiti minimi  Lepidotteri: per ogni ambiente si prevedono almeno 2 trappole per specie o per gruppi di specie richiamate dallo stesso attrattivo. Le trappole sono collocate ad altezza di ca.2,5 m;  Coleotteri: si prevede la collocazione di trappole vicino ai punti ritenuti critici e dove sia prevedibile la loro presenza a circa 2,5 m da dove si suppone l’infestazione. Ditteri: le trappole sono messe all’interno o all’esterno degli ambienti, in relazione alla tipologia e alle specifiche del fabbricante. Il numero di trappole è variabile in funzione delle caratteristiche di attrattività delle stesse e comunque entro ciascun ambiente devono essere collocate almeno 2 trappole ad altezza di 1,5 m per quelle con attrattivi e di 2,0 m per quelle (UV) Blattodei: per ciascun ambiente deve essere prevista la collocazione di trappole nei luoghi più favorevoli allo sviluppo di questo insetto o nei quali sia prevedibile la loro presenza. In generale la trappola va posizionata a 1,5-2 m da dove si suppone l’infestazione.

47 Monitoraggio Limiti del monitoraggio:
Non esiste un dato certo di correlazione tra le catture e gli insetti presenti; Non è possibile una valutazione della reale infestazione negli impianti e l’impatto che ha sul prodotto; È necessario stabilire catture specifiche a seconda del tipo di infestante (rischio specifico) che si vuole monitorare (non è detto che sia sempre disponibile) Il monitoraggio non è di per sé un sistema sufficiente per la cattura degli insetti, ma un sistema per quantificarne la presenza. Frequenza dei rilievi e superfici d’attenzione delle catture variano di volta in volta. L’efficacia del monitoraggio con trappole attraenti deve essere confrontato con il monitoraggio scaturito dalla osservazione diretta. Alcuni principi base del monitoraggio: in relazione agli alimenti presenti, si deve prevedere il monitoraggio di tutti gli insetti per i quali sussiste un rischio di infestazione e sia disponibile un sistema di cattura;  per la collocazione si devono privilegiare i punti critici;  le trappole devono essere collocate in modo da assicurare una buona copertura degli ambienti in relazione alla capacità attrattiva, rispettando le specifiche del produttore/fornitore;  il monitoraggio deve prevedere almeno un rilievo ogni 30 giorni, frequenza incrementabile in caso di condizioni ambientali in grado di favorire lo sviluppo degli infestanti Un buon monitoraggio si basa quindi: sull’individuazione di TUTTE le specie potenzialmente infestanti l’azienda;  sulla tipologia dei prodotti-substrati disponibili;  sull’osservazione delle zone/aree maggiormente critiche dell’edificio;  sulla conoscenza della filiera, del processo e delle fasi di lavorazione prima e dopo il sito considerato;  sul tipo e sul numero di trappole per il monitoraggio degli infestanti individuati. * Ogni 30 giorni almeno o con maggior frequenza se vi sono condizioni che favoriscono l’infestazione (UNI)

48 Galleria di possibili criticità

49 Area Esterna

50 Area Esterna

51 Gestione porte esterne

52 Gestione porte esterne

53 Accessi ed annidamenti di infestanti

54 Lotta biologica?

55 L’ingresso degli striscianti

56 Controllo insetti volanti

57 Volatili infestanti

58 Volatili infestanti

59 Accorgimenti per volatili infestanti
45°

60 Crediti Fogliazza Daniele, Il monitoraggio degli infestanti nelle industrie alimentari – La norma UNI 11381:2010, Certiquality del , Piacenza UCSC Facoltà Agraria Guerra Paolo, La legislazione, le tecniche di monitoraggio e i risvolti della norma UNI 11381:2010 ,Cesena, ; Hopkins J.D.-McPeake B., Food Manifacturing Processing and Storage Pest Control, Traiing Manual, University of Arkansas Musella C.,Testa A, e Altri, Linee guida per un corretto controlle delle infestazioni da insetti ed animali indesiderati, CEIRSA, 2007; Khoury C.-Bianchi R., Artoprodi delle derrate alimentari: chivi di identificazione e procedure operative per la determinazione dei principali infestanti entomatici, Rapporti Istisan 10/18, 2010; Martini Simone, Insetticidi e topicidi impiegati nel controllo degli infestanti, Verona, Howard M., Haccp and foog hygiene law in England: the implications for pest control strategies, 3rd Internationa Conference on Urban Pests, Londra, 1999. Pagani M., infestanti nell’industria alimentare-La nuova norma per gestire il pericolo,UNI 11381: 2010, Facoltà di Agraria – U.C.S.C. Istituto di Entomologia e Patologia vegetale, Piacenza, 2010; Van Emden H.F.-Service M.W., Pest and Vector Control, Cambridge University Press, 2004; Russo A., Modulo di Complementi di difesa degli alimenti dagli animali infestanti, AA Corso di laurea magistrale in tecnologie alimentari, comunicazione; Engel D., Total Hygiene Management: the importance of pest control in Haccp-concepts and hygiene accreditation, Fischbach, Germany, reports ICUP436, Praga, 1999; Mac Donald D.J., Haccp e pest control, reports ICUP 711, Praga, 1999; Mazzette R., Colleo M.M. e Altri, Produzione di “casu marzu” in condizioni controllate: valutazione dell’effetto della colonizzazione da Piophila casei sulle caratteristiche microbiologiche e chimiche dei formaggi, Univ. Sassari, A.I.V.I. n.7, marzo 2010. (sito della Internationa Conference of Urban Pests) Belcari A.,Macchionne P., Bacciotti D., Nencetti A, Rossi F., Gestione Integrata degli animali infestanti nelle industrie alimentari; Firenze University Press, (2012)


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