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Laboratorio Analisi e Sviluppo “BENESSERE in EMERGENZA”

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Presentazione sul tema: "Laboratorio Analisi e Sviluppo “BENESSERE in EMERGENZA”"— Transcript della presentazione:

1 Laboratorio Analisi e Sviluppo “BENESSERE in EMERGENZA” - 2012
Aspetti psicologici negli interventi di soccorso e nelle maxiemergenze Laboratorio Analisi e Sviluppo “BENESSERE in EMERGENZA”

2 Obiettivi Definire un evento critico dal punto di vista emotivo
Sottolineare l'importanza della conoscenza dei fattori di rischio e protezione Conoscere le reti di supporto Associativo e delle AAT Qualsiasi evento contiene dimensioni emotive oltre a quelle sanitarie e tecniche. La conoscenza dei fattori di rischio e di protezione consente di meglio affrontare con maggior consapevolezza il proprio lavoro di soccorritore Ogni AAT e le associazioni di soccorso hanno a disposizione reti di supporto

3 Cos’è un evento critico?
Vi suggeriamo, per rendere interattiva la lezione, di porre la domanda al pubblico e lasciare esprimere liberamente su cosa sia per loro. Dopo le prime 4/5 risposte riprendere specificando che l’evento critico può riguardare la singola persona, la collettività (es: aggressioni, violenza, guerre , catastrofi….) La maxiemergenza è un tipico evento critico

4 La Maxiemergenza Dimensione emotiva Per definizione è una
NON CONVENZIONALITA' rispetto all'operatività ordinaria È un contesto difficile, confuso e carico emotivamente È un evento al di fuori della norma, estremo, violento, improvviso, inaspettato che minaccia o ferisce l’integrità fisica o emotiva; in genere richiede uno sforzo inabituale per essere superato. E’ un evento estraneo all’esperienza abituale. Piu il contesto è confuso e grave , piu possono venire a mancare i punti di riferimento e le normali procedure d’intervento possono essere poco applicabili, in quanto l’eccessivo stress può rendere difficile il controllo delle proprie emozioni.

5 Che cos'è un disagio emotivo?
                                        E’ il risultato della relazione dinamica fra un evento, il significato che il singolo individuo gli attribuisce e il contesto in cui tutto accade Non esiste un evento critico che può causare disagio emotivo in sé ma è commisurato ad un insieme di fattori quali il contesto, il significato che ogni evento ha per ciascuno di noi, il momento storico della vita di ognuno e l’evento stesso. Il significato della esperienza vissuta è un criterio molto più importante, nel determinare il disagio emotivo, della semplice intensità fisica del trauma. All’esperienza di un evento critico, di un’emergenza o di una catastrofe, non necessariamente o quantomeno non in modo automatico consegue un vissuto di disagio emotivo d’intensità tale da destabilizzare un preesistente equilibrio psichico (es: disastro delle Torri gemelle a confronto con terremoto di Haiti ha avuto un impatto emotivo più intenso a fronte un numero inferiore di morti e distruzione in quanto conseguente alla volontà umana rispetto alla catastrofe naturale

6 L’EVENTO

7 IL SIGNIFICATO CHE GLI ATTRIBUIAMO
Più l’evento è inusuale e/incomprensibile e/o non previsto, più difficile sarà arginarlo, organizzarlo nel nostro sistema di senso Campanile di una città dell’Emila ( riferimentoo simbolico di una comunità)

8 IL CONTESTO IN CUI ACCADE
Che possa cadere un aereo nel nostro spazio privato, a meno che siamo in guerra, è decisamente fuori dal nostro contesto ordianario IL CONTESTO IN CUI ACCADE

9 Fasi dell'intervento di soccorso e reazioni allo stress connesso
Fase di allarme Fase di mobilit-azione Fase di de-compressione analisi delle reazioni da stress connesse che vengono analizzate e descritte nelle tre diapositive successive

10 Fase di Allarme Prende avvio dalla comunicazione di un evento critico grave in cui bisogna intervenire Le reazioni associate: Fisiche   Cognitive   Emozionali  Comportamentali  FISICHE:Stanchezza fisica, visiva, Cefalea,Epigastralgia,Ipertensione,Contratture muscolari,Disturbi alimentari COGNITIVE: Diffficoltà a concentrarsi, Difficoltà nelle decisioni , Confusione, Preoccupazioni, Sfiducia, disorientamento, difficoltà nel dare senso alle informazioni ricevute e nel comprendere la gravità dell’evento EMOZIONALI: Irritabilità, rabbia ,Tristezza, insicurezza e paura COMPORTAMENTALI: aumento aggressività, iperattività, agitazione

11 Fase della Mobilit-Azione
AGIRE aiuta a incanalare la tensione Focalizzare il proprio lavoro su procedure e protocolli operativi aiuta a mantenere il controllo della dimensione emotiva e relazionale Siamo abituati ad agire. Il fare aiuta a ridurre il livello di stress (generalmente siamo piu agitati prima di arrivare sulla scena che quando iniziamo a lavorare). Procedure, protocolli e algoritmi ci sono utili per incanalare la tensione e sentirsi piu sicuri.

12 Può essere caratterizzata da:
De-compressione Fase che va dalla fine del servizio, al ritorno alla routine lavorativa, familiare e sociale Può essere caratterizzata da: difficoltà a distendersi e addormentarsi, tristezza, tensione, riaffiorare di episodi e vissuti particolarmente forti sul piano emotivo Essere consapevoli delle proprie reazioni emotive, comportamentali, cognitive e fisiologiche durante le operazioni di soccorso. Condividere, concedersi tempo, riconoscere le difficoltà legate all’esperienza vissuta. L’inconsapevolezza può travolgere il soccorritore (ciascuno ha diversi gradi di tolleranza allo stress). Può essere normale dopo un intervento avere difficoltà a distendersi, ad addormentarsi, essere tristi, tesi, avere dei flashback.

13 Resistere all’urgenza di rifugiarsi, siamo persone normali che hanno affrontato un evento non NORMALE. Non reprimere le emozioni anche se affrontarle richiede uno sforzo. Se queste intense emozioni persistono nel tempo e ci creano disagio (difficoltà nelle relazioni personali, perdita della volontà di fare il proprio turno o di svolgere la qualifica specifica tipo capo equipaggio, ecc…) disturbando la nostra quotidianità è importante chiedere aiuto e condividere con colleghi, amici, familiari, peer o psico.

14 DURATA E INTENSITA’ DELLO STRESS
Diminuzione delle energie e necessità di de-compressione Risposta efficace e percezione di efficacia da parte del soggetto PRESTAZIONE Allarme e preparazione della risposta Lo stress è una reazione fisiologica dell’organismo in risposta a stimoli esterni. Questa risposta permette di affrontare al meglio gli eventi della vita. Parte verde: siamo nella prima parte del grafico sta lavorando il sistema neurovegetativo con l’incremento di adrenalina. Parte gialla: Successivamente interviene un meccanismo di compenso che permette di mantenere alti i livelli di performance nonostante gli eventi stressanti. Parte rosa: Quando gli stimoli esterni superano i livelli fisiologici per intensità e durata, il rischio è che diventi nocivo e si va incontro ad un esaurimento delle energie psico-fisiche con necessità di decompressione. DURATA E INTENSITA’ DELLO STRESS

15 Che cosa ci può aiutare? Bere alcool per sentirsi un po’ meglio
Bere 10 caffè al giorno per vincere la stanchezza Cercare situazioni sempre più rischiose per dimostrare a sé stessi di essere capaci Assumere psicofarmaci autonomamente per vincere il disagio Prendersi una pausa Dedicare tempo ai propri hobby Regalarsi un momento di cura per sé stessi Parlare di cosa si prova con una persona cara Cercare un aiuto dalla propria rete sociale/associativa/ professionale Elenco delle attività sconsigliate (parte barrata) e consigliate. Enfatizzare l’importanza di rispettare un equilibrio tra la vita privata/lavorativa/associativa in quanto protettivo per il proprio equilibrio.

16 E’ normale… Provare sensazioni
                        Provare sensazioni di smarrimento, di impotenza, di vulnerabilità di fronte a situazioni che scardinano le normali logiche di soccorso E’ importante sottolineare che ogni sensazione, anche se sentita come negativa, è una risposta assolutamente individuale e personale. Normalizzare non significa banalizzare ma dare un significato di naturelezza alle emozioni che scaturiscono da un evento critico.

17 SENTIMENTI DI IMPOTENZA
E’ possibile sentirsi vulnerabili, smarriti, impotenti, tristi.

18 Fattori di rischio SOGGETTIVI ORGANIZZATIVI OGGETTIVI
Coinvolgimento di bambini Maxi-emergenze colleghi Decesso del paziente Necessità di compiere scelte difficili SOGGETTIVI  Tendenza ad identificarsi con la vittima Problematiche personali Mancanza di idonee strategie per fronteggiare lo stress Lesioni fisiche personali ORGANIZZATIVI Ritmi di lavoro eccessivi Inadeguatezze logistiche Conflitti interni e difficoltà di comunicazione Mancanza di programmi di supporto emotivo Carenze di processi formativi e di aggiornamento

19 RESILIENZA I soccorritori Normalmente sviluppano
una tolleranza elevata nei confronti di situazioni critiche che si chiama: RESILIENZA capacità di mantenere flessibilità ed equilibrio man mano che si affrontano le circostanze stressanti e gli eventi traumatici. E’ un processo che può essere imparato e sviluppato ma ci vuole tempo e sostegno sociale

20 La Resilienza È un concetto mutuato dalla fisica dei metalli
che indica la capacità di un materiale sottoposto ad un una forte pressione di flettersi e ritrovare la sua forma iniziale dopo che la pressione è terminata

21 La Resilienza la relazione con se stessi e con gli altri
La Resilienza Si costruisce e si mantiene coltivando: la relazione con se stessi e con gli altri l’equilibrio fra vita personale e professionale una visione fiduciosa sulle proprie e altrui capacità la consapevolezza dei limiti e delle risorse proprie e del contesto in cui si agisce la capacità di saper “chiedere aiuto”… Es:L’ostrica reagisce all’introduzione di un’impurità, quale un granello di sabbia, attraverso la produzione di una perla: la parola resilienza diviene familiare se trasformata in una sorta di ricchezza interiore che ci permette di affrontare la vita con flessibilità ed equilibrio. Creare rapporti. Buone relazioni con i familiari più prossimi, con gli amici, o con gli altri, sono importanti. Accettare aiuto e sostegno da chi è interessato a voi e ascolta, rafforza la resilienza. Evitare di vedere le crisi come problemi insormontabili. Non si può cambiare il fatto che eventi altamente stressanti succedano, ma si può cambiare l’interpretazione e la risposta agli stessi. Accettare che il cambiamento è parte della vita. Certi obiettivi possono non essere più raggiungibili per effetto di circostanze avverse. Accettare le situazioni che non possono essere modificate può aiutare a focalizzarsi su quelle che si possono cambiare. Darsi obiettivi realistici. Non focalizzarsi su compiti irrealizzabili. Nelle situazioni avverse, per quanto si può, agire. Non essere passivi, piuttosto che staccarsi completamente dai problemi e dalle fonti di stress e desiderare soltanto che scompaiano. Cercare opportunità per imparare anche dalle esperienze che sembrano negative. Nutrire una visione positiva di se stessi. Accrescere la fiducia nella capacità di risolvere problemi e fidarsi dell’aiuto del proprio istinto sviluppa resilienza. Anche quando si fa fronte a eventi molto dolorosi, provare a considerare le situazioni stressanti in un più ampio contesto e mantenere una prospettiva di lungo periodo. Evitare di gonfiare oltre misura gli eventi. Provare a visualizzare ciò che si vuole, piuttosto che preoccuparsi di ciò che si teme. Prendersi cura di se stessi. Prestare attenzione ai propri bisogni e sentimenti. Impegnarsi in attività che piacciono e che siano rilassanti. Focalizzare le passate esperienze e fonti di forza personale può aiutare a capire quali strategie potrebbero funzionare per accrescere la resilienza.

22 L’importanza del concetto di rete
L'operatore sanitario formato al peer support può diventare portatore di stabilità emotiva ed essere di aiuto a se stesso, ai colleghi e alle vittime in uno scenario saturo di emotività disordinata e contagiosa

23 Rete familiare ed amicale Rete associativa * Rete Peer Supporter *
Le reti di supporto Rete familiare ed amicale Rete associativa * Rete Peer Supporter * Reti professionali o di fiducia * Creare uno spazio condiviso di espressione delle emozioni esperite, per rivederle e condividerle. Le reti di supporto “tra pari” favoriscono la decompressione emotiva, riducono il senso di isolamento, possono dare info utili per fronteggiare lo stress

24 Le reti di supporto

25 LA POPOLAZIONE Possibile la presenza di psicologi sul cantiere
LA POPOLAZIONE Possibile la presenza di psicologi sul cantiere che devono fare riferimento al DSS e stazionare presso area dei codici verdi

26 Quindi... E’ importante, perchè protettivo, conoscere i possibili effetti emozionali di un evento critico “Il disagio emotivo connesso al lavoro di soccorso non va negato ma affrontato con serenità e consapevolezza” Conta il rispetto per la soggettività della persona, in altre parole adoperarsi affinché il lavoratore del soccorso possa conservare personali condizioni di equilibrio emotivo. La tristezza e il dolore non sono automaticamente depressione e disturbo post traumatico da stress ma esperienze che hanno bisogno di contenimento emotivo e di solidarietà umana.


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