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Uno strumento per la costruzione dell’identità: gli elenchi

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Presentazione sul tema: "Uno strumento per la costruzione dell’identità: gli elenchi"— Transcript della presentazione:

1 Introduzione allo Humanistic Management Marco Minghetti Lezione 12 Pavia 2011

2 Uno strumento per la costruzione dell’identità: gli elenchi

3 Elenchi 1 “Quando leggiamo e commentiamo l’Iliade – spiega Alessandro Baricco in Balene e sogni – ci accorgiamo che la descrizione dello scudo di Achille serve anche a tramandare di padre in figlio alcune informazioni certe, di cui si è avuta esperienza. Quale è la pelle migliore che si deve scegliere per costruire uno scudo robusto, per esempio”. Vedi Iliade, Divina Commedia, Macbeth e Moby Dick.

4 Lo scudo di Efesto E’ una descrizione conchiusa in sé. Ricca quanto vogliamo ma limitata. Il confine della descrizione è in primo luogo il perimetro circolare dello scudo che anche se smisurato ha una dimensione definita. In secondo luogo la descrizione delle scene, innumerevoli ma definite. «Ma ammettiamo che lo scudo - scrive Eco - abbia una struttura realisticamente riproducibile: per la sua natura circolare perfetta, esso non lascia supporre che altro ci sia al difuori dei suoi bordi; esso è una forma finita. Tutto quello che Efesto voleva dire è dentro lo scudo, che non ha esterno: è un mondo conchiuso».

5 Ma se, originariamente, l’elenco era un modo di catalogare la realtà con l’obiettivo di dominarla e di trasmetterne le “istruzioni per l’uso”, quelli di molti scrittori contemporanei denunciano l’impossibilità di questa operazione.

6 Elenchi 2 “Era seduto al tavolo intento a guardare le etichette degli alberghi: Hotel Hilo Honolulu, Villa Carmona Granada, Hotel Theba Algesiras, Hotel Peninsula Gibilterra, Hotel Nazaret Galilea, Hotel Cosmo Londra, Transatlantico Ile-de-France, Hotel Regis, Hotel Canada Mexico DF, Hotel Astor New York, Town House Los Angeles, Transatlantico Pennsylvania, Hotel Mirador Acapulco, la Campana Mexicana de Aviacion, eccetera. Aveva voglia, spiegava, di classificare quelle etichette, ma era molto difficile: ovviamente, c’era l’ordine cronologico, ma lo trovava misero, ancor più misero dell’ordine alfabetico. Aveva tentato per continenti, poi per nazioni, ma la cosa non lo soddisfaceva.

7 Elenchi 2 Quello che avrebbe voluto era che ogni etichetta fosse collegata alla successiva, ma ogni volta per un motivo diverso: per esempio, avrebbero potuto avere un particolare comune, una montagna o un vulcano, una baia illuminata, un certo fiore particolare, una stessa orlatura rossa e oro, la faccia sorridente di un groom, oppure lo stesso formato, la stessa grafia, due slogan simili (“La perla dell’Oceano”, “Il diamante della costa”), oppure una relazione basata non su una somiglianza ma su un contrasto, o su un’associazione fragile, quasi arbitraria: un paesino sulle sponde di un lago italiano seguito dai grattacieli di Manhattan, degli sciatori che precedono dei nuotatori, fuochi artificiali e un pranzo a lume di candela, ferrovia e aereo, tavolo da baccarà e chemin de fer, eccetera.“ Geoges Perec, La vita istruzioni per l’uso

8 Elenchi 3 Wisława Szymborska, Letture facoltative, Prefazione
“Ogni testo, talvolta, può costituire l’argomento centrale, talaltra solamente il pretesto per abbandonarsi a fuggevoli associazioni di idee”. Wisława Szymborska, Letture facoltative, Prefazione “Alcuni mi hanno detto che non avevano voluto seguire né il primo né il secondo modo di lettura, e con procedimenti a volte quasi magici – tirando i dadi, per esempio, o estraendo numeri da un cappello – avevano letto il libro seguendo un ordine totalmente diverso”. Julio Cortazar, Il gioco del mondo, Postfazione

9 Liste coerenti e incoerenti
Eco, Vertigine della lista, ci ricorda che: il sogno di ogni filosofia e ogni scienza sin dalle origini greche è stato quello di conoscere e definire le cose per essenza, e sin da Aristotele la definizione per essenza è stata quella capace di definire una data cosa come individuo di una data specie e questa a sua volta come elemento di un dato genere. […] Se ci pensiamo bene questo è lo stesso procedimento che segue la tassonomia moderna [...] Naturalmente il sistema delle classi e sottoclassi è più complicato, per cui la tigre apparterrebbe alla specie Felis Tigris, del genere Felis, famiglia dei Felidi, subordine dei Fissipedi, ordine dei Carnivori, sottoclasse dei Placentalia, classe dei Mammiferi (p. 217). Se la definizione per essenza prende in considerazione le sostanze (che sono conosciute e limitate), una definizione per proprietà prende in considerazione ogni possibile accidente. Questa distinzione è cruciale, perché le definizioni per essenza danno origine a liste finite, ordinate e coerenti (vale a dire liste i cui elementi sono tenuti assieme da un unico principio ordinatore ben individuabile); mentre quelle per proprietà danno origine a liste infinite, apparentemente disordinate e incoerenti (liste i cui elementi sono tenuti assieme da molteplici criteri o da meccanismi analogici non chiaramente ma potenzialmente individuabili). L’esempio più celebre di questo secondo tipo di lista è probabilmente l’enciclopedia citata da Borges ne L’idioma analitico di John Wilkins: Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in: a) appartenenti all’Imperatore, b) imbalsamati, c) ammaestrati, d) lattonzoli, e) sirene, f) favolosi, g) cani randagi, h) inclusi in questa classificazione, i) che s’agitano come pazzi, j) innumerevoli, k) disegnati con un pennello finissimo di peli di cammello, l) eccetera, m) che hanno rotto il vaso, n) che da lontano sembrano mosche.

10 Preferisco le querce sul fiume Warta.
POSSIBILITA’ Preferisco il cinema. Preferisco i gatti. Preferisco le querce sul fiume Warta. Preferisco Dickens a Dostoevskij. Preferisco me che vuol bene alla gente a me che ama l'umanità. Preferisco avere sottomano ago e filo. Preferisco il colore verde. Preferisco non affermare che l’intelletto ha colpa di tutto. Preferisco le eccezioni. Preferisco uscire prima. Preferisco parlare d'altro coi medici. Preferisco le vecchie illustrazioni a tratteggio. Preferisco il ridicolo di scrivere poesie al ridicolo di non scriverne. Preferisco in amore gli anniversari non tondi, da festeggiare ogni giorno. .

11 Preferisco i moralisti,
che non mi promettono nulla. Preferisco una bontà avveduta a una credulona Preferisco una terra in borghese. Preferisco i paesi conquistati a quelli conquistatori. Preferisco avere delle riserve. Preferisco l’inferno del caos all’inferno dell’ordine. Preferisco le pagine dei Grimm alle prime pagine. Preferisco foglie senza fiori che fiori senza foglie. Preferisco i cani con la coda non tagliata. Preferisco gli occhi chiari perché io li ho scuri. Preferisco molte cose che qui non ho menzionato a molte pure qui non menzionate. Preferisco gli zeri alla rinfusa che non allineati in una cifra. Preferisco il tempo degli insetti a quello siderale. Preferisco toccar ferro. Preferisco non chiedere per quanto ancora e quando. Preferisco considerare persino la possibilità che l'essere abbia una sua ragione.

12 Identità molteplice e singolarità
Per Leopardi Dio è l’inesauribile potenza creatrice. Se Dio è perfezione assoluta allora significa che è tutte le perfezioni: bontà assoluta cattiveria assoluta bellezza assoluta bruttezza assoluta. Dio esiste in tutti i possibili modi in maniera perfetta per ognuno dei modi possibili stessi.Un’ identita assoluta assolutamente molteplice. L’anima del mondo, la fonte di tutti i possibili, inclusi quelli incomprensibili per la mente umana. Se tuttavia è vero che l’uomo è fatto a sua immagine e somiglianza anche l’uomo ha una identità (potenzialità) assolutamente molteplice. Ma con un vantaggio: non essendo perfetto la sua molteplicità non è assoluta, ma particolare. Ognuno di noi è un insieme di dettagli che però nella sua autenticità è unico benchè continuamente mutevole, in evoluzione. Cercare la propria singolarità è il compito dell’uomo - vedi Possibilità di Szymborska. Chiamatemi anima, potrebbe dire - se volete.

13 Il modello del manager liquido di successo è, secondo Bauman, il Bill Gates descritto da Richard Sennett: una persona che si trova “a proprio agio nel disordine” e sa muoversi “all’interno di una rete di possibilità”. Perciò il manager oggi più che mai deve sapere innanzitutto “conoscere sé stesso”, il proprio io fatto di “chiaroscuri e semitoni/…capricci, ornamenti e dettagli,/ stupide eccezioni,/ segni dimenticati,/ innumerevoli varianti del grigio,/ gioco per il gioco/ e tu, lacrima del riso” (Nell’arca): le proprie specifiche, uniche ed irripetibili possibilità, appunto.

14 Paura Paura di vedere la macchina della polizia fermarsi davanti a casa. Paura di addormentarsi la notte. Paura di non addormentarsi. Paura del ritorno del passato. Paura del presente che fugge. Paura del telefono che squilla nel cuore della notte. Paura delle tempeste elettriche. Paura della signora delle pulizie con un neo sul viso! Paura dei cani che mi hanno detto che non mordono. Paura dell’ansia! Paura di dover identificare il cadavere di un amico. Paura di finire i soldi. Paura di averne troppi, anche se a questo non ci crederanno mai. Paura dei risultati dei test psicologici. Paura di essere in ritardo e paura di arrivare prima degli altri.

15 Paura della calligrafia dei miei figli sulle buste.
Paura che muoiano prima di me e che mi sentirò in colpa. Paura di dover vivere con mia madre anziana, anziano anch’io. Paura della confusione. Paura che questo giorno finisca su una brutta nota. Paura di svegliarmi e scoprire che te ne sei andata. Paura di non amare e paura di non amare abbastanza. Paura che quel che amo risulterà letale per quelli che amo. Paura della morte. Paura di vivere troppo. L’ho già detta.

16 La mia macchina di Raymond Carver
La macchina con l'infiltrazione del monossido di carbonio. La macchina con il carburatore sporco. La macchina che ha investito un cane e ha tirato dritto. La macchina con la marmitta sfondata. La macchina che la marmitta non ce l'ha affatto. La macchina che mia figlia ha distrutto. La macchina con il motore rifatto due volte. La macchina con i cavi della batteria corrosi. La macchina comprata con un assegno a vuoto. Macchina delle notti insonni. La macchina col termostato bloccato. La macchina in cui andò a fuoco il motore. La macchina senza fari. La macchina con la cinghia della ventola spezzata. La macchina con i tergicristalli che non funzionavano. La macchina che ho dato via. La macchina con problemi di trasmissione. La macchina di cui mi sono lavato le mani. La macchina che ho preso a martellate. La macchina con le rate che non potevo pagare. La macchina che mi hanno sequestrato. La macchina con il perno della frizione rotto. La macchina in ultima fila dal concessionario. Macchina dei miei sogni. La mia macchina. La macchina con il parabrezza incrinato. La macchina che ha sbiellato. La macchina senza freni. La macchina con il giunto difettoso. La macchina con il radiatore bucato. La macchina che ho raccolto le pesche per comprarla. La macchina con il blocco motore spaccato. La macchina senza marcia indietro. La macchina che ho barattato per una bici. La macchina con problemi di sterzo. La macchina con la dinamo rotta. La macchina senza sedile posteriore. La macchina con il sedile anteriore squarciato. La macchina che bruciava olio. La macchina con i manicotti marci. La macchina che si è allontanata dal ristorante senza pagare. La macchina con le gomme lisce. La macchina senza riscaldamento nè sbrinatore. La macchina con l'avantreno fuori asse. La macchina in cui il bambino ha vomitato. La macchina in cui ho vomitato io. La macchina con la pompa dell'acqua rotta. La macchina con la distribuzione a pezzi. La macchina con la guarnizione della testata fusa. La macchina che ho abbandonato sul bordo della strada.

17 La lista della felicità di Saviano http://www. repubblica
1) La mozzarella di bufala aversana 2) Bill Evans che suona “Love Theme From “Spartacus”. 3) Andare con la persona che più ami sulla tomba di Raffaello Sanzio e leggerle l’iscrizione latina che molti ignorano 4) Il gol di Maradona del 2-0 contro l’Inghilterra ai Mondiali di Mexico ‘86. 5) L’Iliade 6) Bob Marley che canta Redemption Song, ascoltato nelle cuffie mentre passeggi libero 7) Tuffarsi ma nel profondo, dove il mare è mare 8)  Sognare di tornare a casa dopo che sei stato costretto 9) Fare l’amore in un pomeriggio d’estate. Al Sud. 10) Dopo una giornata in cui hanno raccolto le firme contro di te, accendere il computer e trovare una mail di tuo fratello che dice: “Sono fiero di te”.

18 Elenchi 4 Altri esempi: basta pensare all’“elencazione elittica” di Montale, che ha un precedente ironico-crepuscolare in Gozzano, ma anche agli irresistibili anticlimax di Campanile o, se si preferisce qualcosa di più “serio”, all’accumulo caotico frequente nelle poesie di Whitman e nei monologhi interiori di Joyce (“Cos’è che vola? Rondine? Pipistrello probabilmente. Mi piglia per un albero, è così cieco. Gli uccelli non hanno odorato? Metempsicosi. Si credeva che uno potesse trasformarsi in albero per il dolore. Salice piangente. Pip. Eccola là. Bestiolina buffa. Chissà dove vive. Lassù sul campanile”, Ulisse). ne le “istruzioni per l’uso”, quelli di molti scrittori contemporanei denunciano l’impossibilità di questa operazione. Video di Bergonzoni.

19 Italo Calvino ha combattuto contro l’idea di un romanzo-enciclopedia che cerchi di chiudere lo scibile in un ordine esauriente e totalizzante come la Divina Commedia, dove «convergono una multiforme ricchezza linguistica e l’applicazione d’un pensiero sistematico e unitario». Al contrario, egli sperimenta diverse variazioni letterarie (da Il castello dei destini incrociati a Se una notte d’inverno un viaggiatore) basate sull’«idea d’una enciclopedia aperta, aggettivo che certamente contraddice il sostantivo enciclopedia, nato etimologicamente dalla pretesa di esaurire la conoscenza del mondo rinchiudendola in un circolo. Oggi – sostiene – non è più pensabile una totalità che non sia potenziale, congetturale, plurima». Il modello del romanzo-enciclopedia di Calvino si ispira così, da un lato, al concetto della biblioteca infinita e pluricentrica, che Borges rappresenta ne La Biblioteca di Babele, nonché alla “rete dei possibili” del racconto Il giardino dei sentieri che si biforcano, dall’altro alla letteratura combinatoria di Raymond Queneau e Georges Perec. Per l’opposizione fra il riduzionismo (la razionalità prescrittiva o razionalizzazione) dello scientific management (la ricerca della “formula) e l’apertura alle possibilità del mondo (razionalità esplorativa) tipica dello humanistic management vedi ad esempio l’episodio 35 de Le Aziende InVisibili

20 Elenchi 5 I due “usi” della tecnica dell’enumerazione, “caotica” vs. “ordinata”, si collegano alla diatriba fra Parmenide ed Eraclito, ieri, e fra l’Enciclopedia Britannica e Wikipedia, oggi: due modi opposti di catalogare la realtà, di descriverla, che si fondano su due antitetiche visioni “metafisiche” della sua più intima essenza - che a loro volta determinano due modalità differenti di gestire politicamente la società: quella scientifica e quella umanistica Cfr Episodio 107 de Le Aziende InVisibili

21 Elenchi 6 Elenco: L’elenco delle domande è lungo
tocca questioni più o meno importanti Cos’era reale e cosa sembrava esserlo appena ….. Di cosa scriveranno l’indomani i giornali Perché ho preso per buone cose cattive e cosa mi occorre per non sbagliarmi più?

22 Come Amleto (e ancora prima Platone) Szymborska talvolta sembra inclinare all’idea che il mondo sia una prigione, fatta di celle, segrete e cunicoli. Che la libertà consista in fondo nello scegliere in quale carcere accomodarsi. Per sopramercato, non l’abbandona mai, sia pure senza esagerare, il pensiero della morte come passaggio verso il Nulla. Anche se non rinuncia a considerare la possibilità/ che l’essere abbia una sua ragione”, è difficile capire quale è la giustificazione o il senso dell’esistenza individuale.

23 Just be yourself, è la allegra soluzione dei Morcheeba. Mica facile
Just be yourself, è la allegra soluzione dei Morcheeba. Mica facile. Anche perché definire la propria identità è una operazione ulteriormente complicata dall’eccesso della figura contemporanea dell’ego, ormai divenuta straripante, abnorme, incontenibile. Una dimensione dell’Io introdotta nella cultura occidentale, secondo Claudio Magris, da Il Sosia di Dostoevskij: fino ad allora, con Chamisso, Stevenson, Poe e altri si era intuita la dimensione del “doppio”, che qui per la prima volta diventa plurimo. “È quell’uomo del sottosuolo in cui Nietzsche vedeva la controfigura del suo «oltre-uomo», di un soggetto plurale, più folla che individuo, una «anarchia di atomi», una pluralità di persone in una” e a cui Musil darà definitivamente patente di cittadinanza nel mondo, intuendo l’avvento di un tipo umano che, desiderando sperimentare simultaneamente tutte le possibili “qualità” dell’esistenza, finisce per non averne nessuna.

24 Oggi più che mai, infatti, le persone vorrebbero vivere non più una sola vita, ma tante vite insieme. Si vive in una condizione di endemica instabilità: l’identità è frammentata in appartenenze diverse, spesso sovrapposte, talvolta contraddittorie, dalla consistenza sempre più onirica (We are such staff the dreams are made off, intuiva Shakespeare). L’identità è come un labirinto in cui bisogna orientarsi: o, meglio, che occorre continuamente ri-costruire scegliendo tra diverse alternative (tra Dickens e Dostoevskij, tra foglie senza fiori e fiori senza foglie, tra compleanni e non-compleanni…: la vita è questione di scelte fra possibilità diverse o antitetiche, opina Szymborska), che però meriterebbero tutte di essere perseguite, senza che l’una escluda l’altra.

25 Per uscire dal dilemma non resta che porsi incessantemente il problema della propria originalità costitutiva: Perché mai a tal punto singolare?/Questa e non quella? E qui che ci sto a fare? Di martedì? In una casa e non in un nido? (Stupore: altro esempio di come Szymborska fa propria la tecnica dell’enumerazione).

26 Discorso all’ufficio oggetti smarriti:
Ho perso qualche dea per via dal Sud al Nord, e anche molti dèi per via dall'Est all'Ovest. Mi si è spenta per sempre qualche stella, svanita. Mi è sprofondata nel mare qualche isola, e un'altra. Non so neanche dove mai ho lasciato gli artigli, chi gira nella mia pelliccia, chi abita il mio guscio. Mi morirono i fratelli quando strisciai a riva e solo un ossicino festeggia in me la ricorrenza. Non stavo nella pelle, sprecavo vertebre e gambe, me ne uscivo di senno più e più volte. Da tempo ho chiuso su tutto ciò il mio terzo occhio, ci ho messo una pinna sopra, ho scrollato le fronde….. Mi stupisco io stessa del poco di me che è restato: una persona singola, per ora di genere umano, che ha perso solo l’ombrello ieri sul treno.

27 Nella Tempesta di Shakespeare Prospero viene a definirsi già nell’antefatto come Duca ma anche come Sapiente: nel primo ruolo, in teoria quello di maggior potere, riesce perdente, mentre trionferà nel secondo mettendo a frutto le sue innate capacità, le conoscenze acquisite e le sue più profonde motivazioni. Non solo, ma nell’isola in cui si svolge l’azione drammatica vera e propria egli assume altre qualificazioni: di Padre (in questa veste segue le vicende amorose della figlia Miranda), di Padrone (dell’isola ed in particolare degli spiriti Ariel e Calibano), di Mago (egli è il vero demiurgo del mondo fantastico in cui si svolge il dramma che, come la tempesta della prima scena, è interamente creato da Prospero. Il che consente l’apertura del testo a numerosi livelli di lettura: scatta l’identificazione fra Prospero e lo stesso Shakespeare; si propone il tema del rapporto fra vita reale e teatro; la storia narrata si eleva sul piano metafisico rimettendo in questione il classico dilemma Realtà/Apparenza –“We are such stuff as the dreams are made on; and our little life is rounded with a sleep”). Al termine, “il sapere è diventato, nell’isola-palcoscenico, l’unico e più forte potere”: Prospero conclude così la sua vicenda tornando ad essere Duca, ma con ben altra consapevolezza e forza rispetto all’inizio del dramma. Occupando dunque, con alterna fortuna/abilità, ruoli differenti, egli esplica a pieno la propria personalità.

28 Un elenco poetico di identità: l’Antologia di Spoon River
L'Antologia di Spoon River (Spoon River Anthology) è una raccolta di poesie che il poeta americano Edgar Lee Masters pubblicò tra il 1914 e il 1915 sul "Mirror" di St. Louis. Ogni poesia racconta, in forma di epitaffio, la vita di una delle persone sepolte nel cimitero di un piccolo paesino della provincia americana. La prima edizione della raccolta pubblicata nell'aprile del 1915 contava 213 epigrafi diventati poi 244 più La Collina nella versione definitiva del La raccolta comprende diciannove storie che coinvolgono un totale di 248 personaggi che coprono praticamente tutte le categorie e i mestieri umani. Masters si proponeva di descrivere la vita umana raccontando le vicende di un microcosmo, il paesino di Spoon River. (Fonte: Wikipedia) In realtà si ispirò a personaggi veramente esistiti nei paesini di Lewistown e Petersburg, vicino a Springfield (la città dei Simpson!!) L’opera di Masters è un ottimo esempio di come si possano ricostruire identità individuali e collettive attraverso la poesia, che riesce a trasformare persino un comitero in un mondo vitale.

29 La collina Edgar Lee Masters
Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley, il debole di volontà, il forte di braccia, il buffone, il beone, il rissoso? Tutti, tutti, dormono sulla collina. Uno morì con una febbre, uno fu arso in una miniera, uno fu ucciso in una zuffa, uno morì in una prigione, uno cadde da un ponte lavorando per moglie e figli -

30 Tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.
Dove sono Ella, Kate, Lizzie e Edith, il tenero cuore, l'anima semplice, la rumorosa, l'orgogliosa, la felice? Tutte, tutte, dormono sulla collina. Una morì di un parto vergognoso, una d'un amore contrastato, una per mano di un bruto in un bordello, una d'orgoglio spezzato inseguendo il desiderio del cuore, una dopo una vita nelle lontane Londra e Parigi fu riportata al suo angusto spazio vicino a Ella a Kate e a Mag. Tutte, tutte dormono, dormono, dormono sulla collina. Dove sono zio Isaac e zia Emily, e il vecchio Towny Kincaid e Sevigne Houghton, e il Maggiore Walker che aveva parlato con uomini venerabili della rivoluzione? – Tutti, tutti, dormono sulla collina. Li riportarono figli morti dalla guerra, e figlie che la vita aveva schiacciato, e i loro orfani, in pianto –

31 Dov'è il vecchio violinista Jones
che giocò con la vita per tutti i novant'anni, sfidando il nevischio a petto nudo, bevendo, chiassando, non pensando né a moglie né a famiglia, né all'oro, né all'amore, né al Cielo? Eccolo. Ciancia di pesce fritto di tanto tempo fa, delle corse di cavalli di tanto tempo fa al Boschetto di Clary, di quel che Abe Lincoln disse una volta a Springfield.

32 Il Giudice Selah Lively
Immaginate di essere alto cinque piedi e due pollici e di aver cominciato come garzone droghiere finché, studiando legge di notte, siete riuscito a diventar procuratore. E immaginate che, a forza di zelo e di frequenza in chiesa, siate diventato l'uomo di Thomas Rhodes, quello che raccoglieva obbligazioni ed ipoteche, e rappresentava le vedove davanti alla corte. E che nessuno smettesse di burlarsi della vostra statura, e deridervi per gli abiti e gli stivali lucidi. Infine voi diventate il Giudice. Ora Jefferson Howard e Kinsey Keene e Harmon Whitney e tutti i pezzi grossi che vi avevano schernito sono costretti a stare in piedi davanti alla sbarra e pronunciare "Vostro Onore". Be', non vi par naturale che gliel'abbia fatta pagare? Vedi anche la versione di De Andrè, in Non al denaro, non all'amore nè al cielo (1971) liberamente tratto dall'Antologia di Spoon River. De André scelse nove delle 244 poesie e le trasformò in altrettante canzoni.  Le nove poesie scelte toccano fondamentalmente due grandi temi: l'invidia (Un matto, Un giudice, Un blasfemo, Un malato di cuore) e la scienza (Un medico, Un chimico, Un ottico).

33 ideaTRE60: dove accadono le idee
ideaTRE60 è il social media della Fondazione Accenture che concretizza l’incontro tra bisogni di innovazione e la disponibilità di risorse economiche, umane e tecnologiche. Sostieni Mette in contatto i proponenti di progetti innovativi al servizio della collettività in cerca di finanziamento con potenziali finanziatori e catalizza l’incontro tra domanda e offerta. Concorri Ospita concorsi per idee e bandi della Fondazione Italiana Accenture e/o di autorevoli terze parti per la realizzazione di progetti innovativi. Condividi Utilizza strumenti e servizi partecipativi web 2.0 per la creazione della community e per la discussione dei temi di innovazione. Si articola su un forum pubblico e stanze di approfondimento tematico su invito. Uno strumento innovativo per la CSR ideaTRE60, mette a disposizione di istituzioni e grandi aziende uno strumento per sviluppare la Corporate Social Responsibility in maniera nuova, attraverso l’attuazione di concorsi per idee finalizzati alla realizzazione di progetti di innovazione sociale.   A vantaggio della collettività I talenti ad alto potenziale, i giovani, gli innovatori e le organizzazioni che necessitano di risorse per attuare le proprie idee hanno un luogo dove presentarle ad aziende, fondazioni ed enti interessati a fornire mezzi economici, tecnici e capitale umano per trasformarle in progetti concreti a favore della collettività. 33 33

34 ideaTRE60: il Forum sul Green Procurement
Consip Spa ha già collaborato con ideaTRE60 per la promozione e gestione del forum “Green Procurement” in cooperazione con l’Università di Tor Vergata Il forum “Green Procurement” è tra le iniziative pilota di maggior successo lanciate da “ideaTRE60”. Discussioni online su: Forum dedicato Focus sulle tematiche: Modelli e processi di sviluppo sostenibile Riciclo dei rifiuti Numero thread: 11 Durata: 5 mesi N. Contatti: 5400 N. di Visite/thread: 490 (benchmark: 250) Copyright © 2010 Accenture All Rights Reserved. 34

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36 Il tema dell’identità ne Le Aziende InVisibili. Esempi.
Episodio 3: On stage Episodio 7: Pensionamento per limiti d’età Episodio 19: L’altro, lo stesso Episodio 21: Dal palinsesto notturno di Corporation TV Episodio 40: Identità liquida Episodio 62: Personigramma Episodio 95: Intro Episodio 108: Flusso di coscienza individuale


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