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MODULO SULLA COMICITA' a cura del prof. Villani.

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1 MODULO SULLA COMICITA' a cura del prof. Villani

2 Che cos’è l’umorismo?

3 FLEGMA BILE GIALLA BILE NERA SANGUE
IPPOCRATE (459 a.C. - ?) Il più famoso medico dell'antichità, padre fondatore dell'ars medica antiqua, nacque nell'isola di Cos attorno al 460 a.C. da una famiglia aristocratica di antiche tradizioni mediche. Sua è l'elaborazione della teoria umorale secondo la quale il corpo umano sarebbe governato da un insieme di quattro umori (sangue, bile gialla e nera, flegma) che, combinandosi tra di loro in diverse proporzioni, potevano portare l'individuo allo stato di salute o viceversa di malattia. I QUATTRO UMORI DELL’UOMO FLEGMA BILE GIALLA BILE NERA SANGUE

4 Secondo la Teoria umorale (detta anche teoria della personalità) il buon funzionamento dell' organismo dipenderebbe dall'equilibrio degli elementi mentre il prevalere dell'uno o dell'altro causerebbe la malattia. il flemmatico, con eccesso di flegma, è grasso, lento, pigro e sciocco; il melancolico, con eccesso di bile nera, è magro, debole, pallido, avaro, triste; il collerico, con eccesso di bile gialla, è magro, asciutto, di bel colore, irascibile, permaloso, furbo, generoso e superbo, il tipo sanguigno, con eccesso di sangue, è rubicondo, gioviale, allegro, goloso e dedito ad una sessualità giocosa.

5 Gli umori, inoltre, sono soggetti a prevalere o a diminuire a seconda dei momenti della giornata, delle stagioni e delle età della vita. Il sangue, ad esempio, prevale in primavera, la collera in estate, la flemma in autunno e la bile nera in inverno.

6 Cosa resta della teoria umorale
Persino nel Seicento, in Paesi come l'Inghilterra, la teoria umorale era ancora in voga. Molti pazienti con sintomi riconducibili a quelli indicati da Ippocrate, venivano curati cercando di far bilanciare la presenza dei quattro umori nel corpo. A tale scopo era stata inventata addirittura una "sedia rotante" su cui veniva fatto salire il paziente; questa sedia era in grado di ruotare ad alta velocità, in modo che alla fine del "trattamento" il paziente si trovasse con gli umori mescolati e quindi nuovamente bilanciati.

7 Sebbene la scienza moderna abbia completamente smentito le teorie di Ippocrate influenze sopravvivono nella medicina alternativa e ampie tracce nel linguaggio moderno: il cuore è sede dei sentimenti e in particolare malinconia è un sentimento di tristezza ma anche una grave forma di depressione; collera e flemma descrivono ancora oggi irascibilità e pigrizia; il collerico "si rode il fegato" oppure "è giallo dalla rabbia" (l'ittero è sintomo di malattia epatica caratterizzata dalla colorazione giallognola).

8 L’UMORISMO E’ COLLEGATO ALLE EMOZIONI
L'umorismo è la capacità o la condizione di persone, oggetti o situazioni di evocare sentimenti di divertimento e suscitare la risata accompagnata dalla riflessione L’UMORISMO E’ COLLEGATO ALLE EMOZIONI

9 Che differenza c’è tra comico e umoristico?

10 L’AVVERTIMENTO DEL CONTRARIO
Per PIRANDELLO IL COMICO E’ L’AVVERTIMENTO DEL CONTRARIO

11 IL COMICO Nel comico prevale l’aspetto del divertimento, che si determina quando si verifica una situazione insolita o assurda rispetto alle convenzioni sociali o alla realtà quotidiana.

12 SENTIMENTO DEL CONTRARIO
Per PIRANDELLO L’UMORISTICO SENTIMENTO DEL CONTRARIO

13 Nel saggio "L'umorismo" Pirandello distingue il comico dall'umorismo.
Il COMICO, definito come "avvertimento del contrario", nasce dal contrasto tra l'apparenza e la realtà. Nel saggio citato Pirandello ce ne fornisce un esempio: « Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di qual orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d'abiti giovanili. Mi metto a ridere. "Avverto" che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa espressione comica. Il comico è appunto un "avvertimento del contrario" »

14  L’ UMORISMO nasce da una considerazione meno superficiale della situazione:
« Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente, s'inganna che, parata così, nascondendo le rughe e le canizie, riesca a trattenere a sé l'amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l'umoristico »

15 La parola «comico» ha in italiano due significati:
«proprio della commedia» «che fa ridere». Si spiega etimologicamente con il fatto che nell'antichità greca e romana il genere della commedia era caratterizzato dall'intenzione e dalla funzione di divertire il pubblico degli spettatori suscitandone il riso. 15

16 «canto del corteo dei devoti di Dioniso»:
IL COMICO NELLA STORIA «canto del corteo dei devoti di Dioniso»: Il termine comico è collegato alla parola greca KOMODIA, che in origine si riferiva ad un canto in onore di Dioniso KOMODIA da kòmos («corteo», «processione») e ode («canto»), cioè «canto del corteo dei devoti di Dioniso»:

17 La commedia nacque probabilmente in Grecia nel VI secolo a. C
La commedia nacque probabilmente in Grecia nel VI secolo a.C., connessa a rituali della fecondità che erano soliti essere accompagnati da una farsa o da scene comiche rappresentate da attori mascherati.

18 La commedia SI presentava come uno spettacolo misto di poesia, musica, canto e danza, eseguito da attori e da coreuti che portavano la maschera. Si recitava per divertire e rallegrare il pubblico, mettendo in scena per lo più personaggi di condizione sociale umile o media (piccoli proprietari terrieri, mercanti, artigiani, soldati mercenari, schiavi, cor­tigiane) e vicende della vita comune.

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20 Caratteri della commedia antica
La ridicolizzazione degli avversari (gruppi di potere, correnti d'opinione, singoli individui) la satira pungente la caricatura grottesca il sarcasmo feroce la beffa, l'invettiva, il dileggio e anche l'insulto personale, il doppio senso osceno. Lo stile semplice con l’uso del linguaggio popolare, gergale o addirittura volgare

21 Aristofane Drammaturgo vissuto in Grecia nel V sec al tempo della lotte tra Sparta e Atene, nacque nel 445 a.C. ca. ad Atene e morì nel 385 Aristofane fu il massimo rappresentante della commedia antica greca.

22 Commedia latina PLAUTO TERENZIO
Giunto a Roma come schiavo di fu in seguito affrancato, diventando un liberto. Morì per cause che non è possibile definire con certezza nel 159 a.C., si sospetta per naufragio. Aveva circa 26 anni.

23 La poesia comica nel Medioevo
La poesia comica tratta alcune tematiche importanti come la vita e l’amore nei suoi caratteri materiali, la protesta anticlericale e anti femminile, i piaceri del gioco, del vino, della taverna e dei ricchi festini. Viene trattata anche l’aggressione personale di tipo caricaturale e satirico, che assume il nome di vituperium, il cui specialista era Rustico Filippi.

24 Nel medioevo stop alla commedia
Nel Medioevo, la diffidenza della Chiesa verso il teatro e lo sviluppo del dramma liturgico confinarono le tematiche comiche nella pratica giullaresca presso le varie corti.

25 La poesia comica nel Medioevo
Quasi sempre comunque prevale il tono comico o giocoso, la tendenza cioè allo scherzo, al doppio senso, alla battuta di chi ride o vuol far ridere magari facendo ricorso all’insunuazione scurrile o all’oscenità vera e propria.

26 Rinasce nel 1400 Solo negli ultimi anni del Quattrocento nasce la commedia in volgare, la cosiddetta 'commedia erudita', che riprese la struttura formale del mondo classico e fu arricchita da tematiche di derivazione novellistica. Tra le opere più rappresentative dell'epoca vi sono La Cassaria (1508) e I suppositi (1509) di Ludovico Ariosto e La Mandragola (1518) di Niccolò Machiavelli. Machiavelli Ariosto

27 LA MANDRAGOLA E’ una potente satira sulla corruttibilità della società italiana dell'epoca: Callimaco è innamorato di Lucrezia moglie dello sciocco Nicia. Callimaco, in veste di medico famoso, convince messer Nicia che l’unico modo per avere figli sia di somministrare a sua moglie una pozione di mandragola (da qui il titolo della commedia) ma il primo che avrà rapporti con lei morirà. Ligurio, però trova una geniale soluzione: a morire sarà un semplice garzone, cosa che tranquillizza parzialmente Nicia, che resta perplesso per il fatto che comunque qualcuno dovrà andare a letto con sua moglie. Naturalmente Ligurio ha pensato all'amico Callimaco che spasima per Lucrezia, infatti non vi sarà nessun garzone in qualità di vittima predestinata, bensì Callimaco si travestirà da garzone.

28 la Commedia dell'Arte Sempre nel Cinquecento, ma con radici diverse, si affermò anche la Commedia dell'Arte, che per due secoli fu protagonista delle scene europee.

29 William Shakespeare Tra il XVI e il XVII secolo il primato del teatro inglese fu indiscusso grazie all'eccezionale figura di William Shakespeare, padrone di tutti i generi teatrali e autore di numerose commedie tra cui La bisbetica domata (1594 ca.),

30 Carlo Goldoni Fu però Carlo Goldoni, nel XVIII secolo, ad avviare la riforma del teatro, rinnovandone le forme e i temi e ponendo l'accento sugli ambienti nelle sue commedie, come ad esempio La bottega del caffè (1750) e La locandiera (1753).

31 Il teatro di Eduardo (tra i più grandi autori e interpreti del XX seolo, elevò le vicende dei personaggi dei “bassi” napoletani a emblemi della vita stessa, con la sua carica di dolore e felicità, di comicità e tragedia, facendo della farsa disincantata il modo più adeguato per parlare dei guasti della vita quotidiana e delle fatiche dell’anima. Tra i suoi ultimi impegni, la traduzione in napoletano secentesco della Tempesta di Shakespeare (allestita postuma con le marionette della famiglia Cola) e l’interpretazione del Maestro da vecchio in Cuore di De Amics (1984) nella versione per la televisione di Luigi Comencini Eduardo De Filippo

32 UN CONSIGLIO DAL POETA PALAZZESCHI
Il dolore è transitorio mentre la gioia è eterna; l'essenza di essere uomo sta nel riso ed è per questo che dovremmo sviluppare la nostra ilarità


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