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PubblicatoPompeo Rostagno Modificato 10 anni fa
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Professor Luigi Guerra Inclusione - LIM: piazza della classe Metacognizione - LIM: piazza della classe - previsionale - riformalizzazione ( ricontestualizzare in contesti diversi) Innovazione didattica e approccio attivista/costruttivismo - Lim rischia di riprodurre il setting frontale - Necessità di prendere le decisioni assieme ai ragazzi - Lim: strumento di discussione e condivisione Internazionalizzazione - immersione - condivisione a distanza di docenti/risorse – ponte giornale virtuale Valutazione - monitoraggio permanente -portfolio -quaderno plurisfogliabile - registro usabile
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[Title of the course] 27-Mar-17 …Alcune domande: 1. COME CAMBIANO L’EDUCAZIONE E LA FORMAZIONE NELL’ERA DIGITALE? 2. COME CAMBIA IL MODO DI APPRENDERE? 3. COS’È IL WEB 2.0? 4. LA DIDATTICA DIGITALE DENTRO L’AULA 5. COME SI PUO’ INTEGRARE DIDATTICA ON-LINE E IN PRESENZA? IL MODELLO BLENDED Copyright © NameOfTheOrganization. All rights reserved.
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1. COME CAMBIANO L’EDUCAZIONE E LA FORMAZIONE NELL’ERA DIGITALE?
La didattica digitale oltre l’aula 1. COME CAMBIANO L’EDUCAZIONE E LA FORMAZIONE NELL’ERA DIGITALE?
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Le direttive OCDE Innovazione, tecnologia e qualità al servizio della didattica
L’innovazione nel campo delle tecnologie didattiche e delle metodologie di erogazione on-line e in forma blended della didattica rappresenta anche secondo l’OCSE uno dei punti cardine della competitività e la sostenibilità economica delle singole istituzioni universitarie, così come per i sistemi universitari dei paesi avanzati (OCDE 2005).
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Americans online by age
Chart 1: Percentage of Americans online by age (Teens, 12-17, Nov Feb. 2008, margin of error = ±3%. Adults, December 2008, margins of error differ by subgroup. See methodology). 1/28/2009 Generations Online in 2009
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Dati accesso a Internet USA storico
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Accesso a internet in italia per fasce di età
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Activity diagram: Overall online pursuits
Source: Qualitatively based on the combination of activities pursued by the majority (at least 50%) of each generation, based on type of activity. See next slide for more detail. 1/28/2009 Generations Online in 2009
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Oltre i libro misto: gli ambienti virtuali per l’apprendimento
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Il celluare come strumento di apprendimento
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Naviga in internet in compagnia dei suoi figli/nipoti?
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I suoi figli/nipoti navigano in internet?
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6. Quali di questi gadget tecnologici sono usati dai tuoi bambini?
1 Nintendo DS: 26% 790 2 Sony Playstation: 16% 496 3 Nessuno di questi: 14% 420 4 Nintendo Wii: 13% 383 5 telefono cellulare: 10% 302 6 iPod: 9% 261 7 Sony PSP: 8% 246 8 My Life: 2% 74 9 Digiblast: 73 3045
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Università Milano Bicocca
Nativi digitali VS immigranati digitali: appropriazione digitale molto precoce (0-6 anni) Relazione tra utente e artefatto tecnologico Modellamento (modelling) Esplorazione spontanea Esplorazione guidata per loro è l’ambiente normale di appredimento A pot file is a Design Template file, which provides you the “look” of the presentation You apply a pot file by opening the Task Pane with View > Task Pane and select Slide Design – Design Templates. Click on the word Browse… at bottom of Task Pane and navigate to where you stored BlueOnyx Deluxe.pot (black background) or BluePearl Deluxe.pot (white background) and click on Apply. You can switch between black and white background by navigating to that pot file and click on Apply. Another easier way to switch background is by changing color scheme. Opening the Task Pane, select Slide Design – Color Schemes and click on one of the two schemes. All your existing content (including Business Unit or Product Names) will be switched without any modification to color or wording. Start with Blank Presentation, then switch to the desired Design Template Start a new presentation as Blank Presentation You can switch to Blue Onyx Deluxe.pot by opening the Task Pane with View > Task Pane and select Slide Design – Design Templates. Click on the word Browse… at bottom of Task Pane and navigate to where you stored BlueOnyx Deluxe.pot (black background) and click on Apply. Your existing content will take on Blue Onyx’s black background, and previous black text will turn to white. You should add your Business Unit or Product Name by modifying it on the Slide Master You switch to the Slide Master view by View > Master > Slide Master. Click on the Title Page thumbnail icon on the left, and click on the Business Unit or Product Name field to modify it. Click on the Bullet List Page thumbnail icon on the left, and click on the Business Unit or Product Name field to modify it. Click on Close Master View button on the floating Master View Toolbar You can turn on the optional date and footer fields by View > Header and Footer Suggested footer on all pages including Title Page: Presentation Title | Confidential Date and time field can be fixed, or Update automatically. It appears to the right of the footer. Slide number field can be turned on as well. It appears to the left of the footer. Università Milano Bicocca 7 Novembre 2008
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Immigranti e nativi digitali: Capacità comunicative e stili di ammprendimento quote Veen, W. & Vrakking, B. (2006). Homo Zappiens, Growing up in a Digital Age. London, Network Continuum Ed Digital immigrants Codice alfabetico Apprendimento lineare Stile comunicativo uno a molti Apprendimento per assorbimento Internalizzazione riflessione Autorità del testo Primo leggere Digital native Codice digitale Apprendimento Multitasking Condividere e creare la conoscenza (Mp3 Wikipedia) Apprendere ricercando giocando esplorando Esternalizzazionie dell’apprendimento Comunicazione versus riflessione No autorità del testo multicodicalità Connettersi navigare ed esplorare
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La plasticità neurale Quando interagiamo con l’ambiente, le connessioni sinaptiche iniziano a cambiare: ne vengono create alcune nuove, quelle utili vengono rafforzate mentre quelle usate di rado si indeboliscono fino anche a scomparire. Le sinapsi attive e quelle che si modificano attivamente vengono mantenute, le altre vengono potate. Il principio secondo cui plasmiamo il futuro del nostro cervello è una sorta di se non lo usi lo perdi.
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Antonio Battro: intelligenza digitale nuova forma di intelligenza
Opzione click Euristica digitale Intelligenza pragmatica Experience-dependent plasticity
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Intelligenza digitale nuova forma di intelligenza
1. Deve poter essere rilevata o attraverso prove “obiettive” - ad esempio le mappature delle funzioni cerebrali (mediante PET e RNMI) - che permettano di verificare differenti mappature cerebrali rispetto quelle che caratterizzano le intelligenze tradizionali oppure attraverso il manifestarsi di un lesione cerebrale che inibisce questa particolare forma di intelligenza (Battro, 2007, Cap 1-5) ? 2. Deve poter essere ricostruita una sua storia evolutiva specifica. Si possono cioè rintracciare nel mondo pre-digitale le prove della sua esistenza in “potenza” ad esempio attraverso l’analisi di come venivano utilizzati strumenti “binari”, caratterizzati cioè dal meccanismo acceso/spento di natura analogica (Battro 2007, cap 2) 3. Deve poter essere articolata e cioè strutturata e ramificata in almeno due sotto-domini, che ne specifichino le funzioni e il dinamiche di funzionamento (Battro, 2007, Cap.3).
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Intelligenza digitale nuova forma di intelligenza
4) L’intelligenza presa in esame deve poter essere codificata in un sistema simbolico particolare. come, ad esempio, quello della musica che viene identificata dalla sua notazione specifica e che varia a secondo della sua epoca. 5) Deve poter essere ricostruibile il suo sviluppo e cioè il suo articolarsi dal semplice al complesso dal più esperto al meno esperto.
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Intelligenza digitale nuova forma di intelligenza
6) Devono esistere in questo dominio - l’intelligenza digitale - , “casi eccezionali” e cioè casi di talenti precoci, e deveono esistere “incapacità” a sviluppare un intelligenza digiale e cioè delle disabilità digitali che possono inibire lo sviluppo di questo tipo di intelligenza (Battro, Capitolo 5)? 7) Può interferire o perturturbare il funzionamento di altre intelligenze o si può trasferire in maniera proattiva ad altre intelligenze ? Si tratta cioè di comprendere se l’intelligenza digitale può essere soggetta ad interferenze come ad esempio per noi “nativi gutemberg” è difficile eseguire un calcolo a mente se nel frattempo stiamo parlando o se può migliorare e potenziare altre intelligenze. 8) Deve poter essere misurata. Si può, cioè, in qualche modo, misurare l’intelligenza digitale e valutarne lo sviluppo
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La NUOVA CULTURA PARTECIPATIVA DEI NATIVI
Gioco Simulazione Performance Appropriazione Multitasking Negoziazione Paolo Ferri Conoscenza distribuita Intelligenza collettiva Giudizio critico Navigazione transmediale Networkig
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Calvani: Una competenza è generalmente...
- complessa (conoscenza, abilità, capacità..); - trasversale (scavalca gli ambiti dei saperi disciplinari); - sociale (fonda la sua ragion d’essere in rapporto socialmente definiti); - situata (si definisce in situazioni concrete).
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Le Key Competences 1) Communication in the mother tongue;
Dicembre 2006 – Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio Key Competences for Lifelong Learning (2006/962/EC). 1) Communication in the mother tongue; 2) Communication in foreign languages; 3) Mathematical competence and basic competences in science and technology; 4) Digital competence; 5) Learning to learn; 6) Social and civic competences; 7) Sense of initiative and entrepreneurship; 8) Cultural awareness and expression.
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Le competenza chiave
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Digital Competence La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa è supportata da abilità di base nelle TIC: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet. Saper usare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’inform. (TSI) Presuppone solida consapevolezza e conoscenza della natura, del ruolo, delle opportunità delle TSI nel quotidiano… Saper usare le TSI per coadiuvare creatività ed innovazione…. Capacità di cercare e trattare in modo critico e sistematico informazione… distinguendo reale da virtuale..
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2. COME CAMBIA IL MODO DI APPRENDERE: I NATIVI DIGITALI
La didattica digitale oltre l’aula 2. COME CAMBIA IL MODO DI APPRENDERE: I NATIVI DIGITALI
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Dall’apprendimenti alfabetico per accumulazione
Possibilità escluse Sintesi memoriale 4 P Possilità aperte f s1 s2 s3
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Dal book all’eBook
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All’apprendimento multitasking per navigazione/cooperazione
1 Testualità lineare ∞ infinito Lessìe
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The machine is Us/ing Us
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La didattica digitale oltre l’aula
3. COS’È IL WEB 2.0?
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Web 1.0 → Web 2.0
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La banda larga
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2. La didattica digitale digitale dentro l’aula
Spazi della didattica e strumenti digitali in aula
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And what about schools?
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Il laboratorio portatile
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Copertura wireless in aula
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LAVAGNA INTERATTIVA MULTIMEDIALE
La didattica digitale oltre l’aula LAVAGNA INTERATTIVA MULTIMEDIALE
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Evaluation of the Primary Schools Whiteboard Expansion Project Report to the Department for Children, Schools and Families, July 2007 Bridget Somekh, Maureen Haldane, Kelvyn Jones, Cathy Lewin, Stephen Steadman, Peter Scrimshaw, Sue Sing, Kate Bird, John Cummings, Brigid Downing, Tanya Harber Stuart, Janis Jarvis, Diane Mavers and Derek Woodrow Centre for ICT, Pedagogy and Learning Education & Social Research Institute, Manchester Metropolitan University partners.becta.org.uk/upload.../whiteboards_expansion_summary.doc
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Vantaggi in test sperimentali sulle scienze
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Vantaggi in test sperimentali sulla matematica
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Vantaggi in test sperimentali inglese
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Vantaggi in test sperimentali scrivere
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I vantaggi della LIM
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Scuola di Galadima
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La didattica digitale oltre l’aula
5. COME SI PUO’ INTEGRARE DIDATTICA ON-LINE E IN PRESENZA? IL MODELLO BLENDED
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Un modello risultante per l’e-learning
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VLE e amineti vituali di apprendimento www.iuline.it
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Apprendere con i learning object 1.0 o 2.0
In generale, i modelli sono forme miste di: Didattiche espositive: costruite attraverso l’erogazione di materiali didattici digitali, cioè Learning Object preconfigurati ad hoc che di fatto sostituiscono o integrano le parti di contenuto generalmente spiegate a lezione
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Nel Usa e nel mercato internazionale è un realtò
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L’e-textbook è già tra noi: coursesmart i maggior corsi per il college in formato digitale a 50% del costo
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CourseSmart Provides Digital Editions of the Most Popular College Textbooks
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On content Web Based cooperare e costruire on-line
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Shopping List for the Ultimate Digital Textbook
Nonprofit group Project Tomorrow surveyed 281,000 students from K–12 in all 50 U.S. states; offered ideas from students in grades 6–12 about desired features and functionality of digital textbooks: Ability to personalize book with highlights and notes (63%) Self-assessment (62%) or self-paced tutorials (46%) Links to real-time data like NASA and Google Earth (52%) Tap into an online tutor whenever necessary (53%) Link to PowerPoints of lectures supporting content (55%) Explore concepts through games (57%) or animations and simulations (55%) Access videos (51%), videoconferences (30%), podcasts from subject experts (34%) Create own podcasts or videos to support learning (48%)
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3. La didattica blended in Bicocca
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Alcuni esempi Piattaforma http://docebo.didattica.unimib.it/
Corso tecnologie didattiche Esempi di LO
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I modelli didattici: le blended solution
I modelli didattici variano a seconda di diversi fattori quali il numero di studenti, la possibilità di riproporre e riutilizzare nel tempo gli stessi contenuti, la disponibilità a seguire studenti o gruppi di studenti che praticano attività on line. In generale, i modelli sono forme miste di: Didattiche attive E-tievities Didattiche espositive LO
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Apprendere dai Learning Object
La creazione di LO come “integrazione del testo” e non come sostituzione permette di: Aumentare l’efficacia didattica dell’oggetto stesso, che sfrutta la multimedialità e aggiunge interattività al testo; potenziare l’efficacia del libro di testo per le parti che effettivamente vengono apprese meglio attraverso la lettura di un testo approfondito; Abbassare i costi di produzione dei Learning Object relativi ad un insegnamento, diminuendo il numero di oggetti creati. Pochi Learning object di qualità che affiancano testi di qualità per una didattica efficace a costi ragionevoli.
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Esempi di Learning Object
LEARNING OBJECT sperimentati: brevi video, immagini e animazioni ad alta risoluzione Tutorial sull’uso di uno strumento o risoluzione di un problema Registrazioni di audio/video di porzioni di lezioni o conferenze Contenuti erogati in forma ipertestuale
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Apprendere dalle “e-tivities”
La creazione di e-tivities permette di: Aumentare le occasioni di apprendimento attivo, collaborativo e coooperativo, che permettono di migliorare l’efficacia della didattica; Abbassare il fenomeno del drop-out, permettendo anche ai non frequentanti di sentirsi protagonisti dell’attività; - Migliorare la dimensione relazionale tra gli studenti e il corpo docente e tra gli studenti stessi, riavvicinando all’università gli studenti non frequentanti e permettendo di stabilire una comunicazione positiva tra i soggetti coinvolti nel processo didattico;
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Esempi di e-tivities E-TIVITIES sperimentate:
Studio di caso (individuale o di gruppo) Progetto (individuale o di gruppo) Field trip (costruzione di un testo corredato di risorse esemplificative) Test on line Relazione scritta Esercizi (specifici per disciplina) Webquest (ricerca mirata sul web) Gruppi di discussione
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Tecnologie della Formazione
E-tivities
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E-tivities di Andrea Garavaglia
È distribuito sotto licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 disponibile su
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Formati della didattica
docente Didattiche espositive Seguono lo schema Docente -> discente Didattiche laboratoriali Discente attivato in processo individuale Didattiche seminariali Discenti attivati in lavori di gruppo discente
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Formati della didattica
Didattiche espositive Lezione Lezione seminariale (socratica-euristica) Didattiche laboratoriali Modellamento /apprendistato Tutoriale e Drill and Practice Learning By Doing (alcuni non sono concordi) Seminario, Studio di caso, Progetto di gruppo, Peer education, Brainstorming, Simulazione, Role Playing, Discussione, Problem solving Didattiche seminariali
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La lezione Deriva dalla Lectio medievale che prevedeva la discussione tra le opinioni del maestro e quelle contrarie, in un fitto dibattito Nel tempo si è “svuotata” del suo carattere dialogico, e, probabilmente a causa della comparsa del libro di testo stampato (a metà tra ‘800 e ‘900 sovente il docente leggeva il testo in aula), è “evoluta” in una modalità espositiva “Docente trasmette nozioni ai discenti”
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La lezione/2 Tipologie di lezioni:
Insegnamento espositivo: La lezione è in mano al docente, che decide modi e tempi dell’esposizione. I contenuti sono presentati linearmente e il discente ascolta Lezione Socratica o euristica: ha un carattere dialogico, il docente alterna l’esposizione a domande o a frasi non completate. Si può arrivare ad una cooperazione in cui i discenti partecipano alla costruzione dei contenuti. La lezione può diventare un “momento anticipatore” del contenuto partendo dai concetti fondamentali -Lezione racconto: ricalca l’approccio narrativo. Il docente racconta una “buona storia” per sollecitare il pensiero narrativo (Bruner e Schank)
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La lezione/2 Tipologie di lezioni:
Insegnamento espositivo: La lezione è in mano al docente, che decide modi e tempi dell’esposizione. I contenuti sono presentati linearmente e il discente ascolta Lezione Socratica o euristica: ha un carattere dialogico, il docente alterna l’esposizione a domande o a frasi non completate. Si può arrivare ad una cooperazione in cui i discenti partecipano alla costruzione dei contenuti. La lezione può diventare un “momento anticipatore” del contenuto partendo dai concetti fondamentali -Lezione racconto: ricalca l’approccio narrativo. Il docente racconta una “buona storia” per sollecitare il pensiero narrativo (Bruner e Schank)
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La lezione/3 Format didattico Tecnologie on line
Insegnamento espositivo Oggetto di conoscenza multimediale in autoapprendimento Lezione registrata (filmato+slide) Streaming video sincrono (lezione in diretta) Lezione socratica o euristica - Videoconferenza (gli utenti collegati possono interagire con audio/audio+video, chat) Lezione racconto Come le precedenti. Molto valido anche un “semplice” testo in word
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Approccio tutoriale e drill & practice
-fa riferimento all’Istruzione Programmata Generalmente realizzato attraverso un supporto (libro/macchina) Caratteristiche: Presentazione di contenuti con richiesta di frequenti risposte (schema S-R) Feedback immediato (lo studente conosce subito la risposta) Apprendimento individualizzato (secondo i tempi dello studente) Come viene realizzato: - Il percorso viene suddiviso in unità di apprendimento con specifico obiettivo formativo Ogni unità è corredata di domande e esercizi con controllo automatico delle risposte Può essere organizzato in modo lineare (Skinner) o reticolare (Crowder) Il passaggio da una unità all’altra è vincolato dall’esito positivo delle risposte CRITICA: lo studente rimane passivo, nonostante la richiesta di attivarsi per svolgere gli esercizi
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Modellamento/apprendistato
Il docente si pone “al centro” dell’azione e mostra “come si fa” ai discenti Questo formato didattico si basa sull’apprendimento per imitazione. Viene considerata una didattica laboratoriale perché lo studente viene attivato in un contesto concreto, viene “messo in situazione”, nonostante lo schema sia ancora direttivo docente -> discente
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ora lo studente viene posto maggiormente al centro
Learning by doing Si differenza dal precedente per un diverso peso degli attori (centratura docente/discente) ora lo studente viene posto maggiormente al centro Le attività “learning by doing” sono a livello generale caratterizzate da: Richiesta di rispondere ad un problema Richiesta di agire in contesto determinato L’attività è individuale In letteratura questa modalità viene a volte considerata una meta-modalità, ovvero un modo per raccogliere tutti i formati della didattica che presentano queste caratteristiche. In molti casi si tratta di trasposizione di formati di gruppo/seminariali a livello individuale (es. problem solving, studio di caso…)
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Discussione Fa riferimento alla Maieutica Socratica =
Processo dialettico di “approssimazione” alla verità attuata attraverso la tecnica del dialogo e del domandare e sollevare dubbi in chiave di problematizzazione (notare come questa tecnica sia nata nel formato della “Lezione Socratica”…) Fa riferimento anche alla prospettiva socioculturale di Vigotskiy Si tratta di un metodo spesso integrato e combinato con altri formati didattici Può essere usata in opposizione e alternativa alla lezione stessa (Pontecorvo) Cambio del ruolo del docente: Da istruttore a tutor-facilitatore -> Il docente non trasmette conoscenze ma supporta lo studente in attività cognitive (pensare, ragionare, argomentare)
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Senso di autocontrollo
Discussione/2 Svantaggi della discussione… Generalmente richiede molto più tempo per ogni argomento trattato i soggetti più introversi trovano difficoltà rispetto agli estroversi Non è sicuro che gli apporti dei discenti siano significativi e appropriati, se non inconcludenti Una buona discussione richiede: ai discenti: Senso di autocontrollo Forte motivazione ai docenti: -competenze nella gestione dei gruppi Capacità di analisi, ri-orientamento e moderazione della discussione
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Fonde caratteristiche della lezione euristica+narrazione+simulazione
Studio di caso Fonde caratteristiche della lezione euristica+narrazione+simulazione Il docente presenta o aiuta a ricostruire una situazione reale o verosimile su cui formulare ipotesi, valutare varianti E’ una modalità suggerita soprattutto negli ambiti professionali, nei quali persone adulte sono già competenti del dominio / contesto professionale presentato nel caso Lo scopo è avvicinare i discenti alle situazioni in cui si potrebbero trovare nella realtà
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Tipologie di Caso (Reynolds)
Studio di caso/2 Tipologie di Caso (Reynolds) 1) Decision Cases = orientati alla presa di decisione presentazione di una situazione problematica, con tutti i dati, gli studenti devono affrontare le scelte che devono prendere i protagonisti. 2) Issue Cases = orientati all’analisi dei problemi Vengono presentati documenti e dati e viene posta la domanda “cosa sta accadendo?...”. Generalmente manca un “protagonista” e non viene chiesto di prendere una decisione, ma di costruire un report di analisi 3) Case Histories = modelli esemplificativi a cui guardare Vengono narrate storie concluse. Nella narrazione si cerca di evidenziare i processi e i fattori utili per comprendere meglio il contenuto dell’obbiettivo formativo
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Problem Solving Questo metodo sfrutta il desiderio che abbiamo di colmare il gap tra la situazione reale ed una situazione desiderata. La mente si attiva quando avverte questo gap troppo elevato. Rif. Popper (1999) “Life is a problem-solving” Rif. Gestalt, apprendimento per scoperta Rif. Dewey, attivismo pedagogico “Esistono diverse tipologie di problemi, differenti modi di presentarli, specifiche modalità di risolverli rispetto alle capacità del soggetto” Jonassen (2000)
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I problemi variano in base a queste dimensioni:
Problem Solving/2 I problemi variano in base a queste dimensioni: Grado di strutturazione: Molto definiti: richiedono l’applicazione di concetti limitati all’interno di un dominio ristretto (es. compito di matematica) Poco definiti: poco definiti, possono prevedere diverse soluzioni complessità: dipende: -dal numero di variabili(fattori) dalle relazioni che intercorrono tra i fattori dal grado di stabilità di queste relazioni X+3=? Per fare il ponte sullo stretto…
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Problem Solving/3 I problemi variano in base a queste dimensioni/2:
Dinamicità Vi è dinamicità se l’ambiente tende a mutare nel tempo, richiedendo al soggetto di adattare la propria comprensione del problema Specificità/astrazione del dominio (contesto) Le attività del problem-solving dipendono dal contesto particolare in cui sono situate. Es. in un contesto organizzativo i problemi vengono risolti in un modo, nel contesto scolastico lo stesso problema viene risolto in altro modo. Il problem solving può variare in base a: Quante informazioni e strumenti mette a disposizione il docente Quale stile cognitivo e padronanza del dominio ha il discente
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