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Geological risks and public sentiment:

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Presentazione sul tema: "Geological risks and public sentiment:"— Transcript della presentazione:

1 Geological risks and public sentiment:
Geoitalia - VIII Forum Italiano di Scienze della Terra - Torino, settembre 2011 Geological risks and public sentiment: Gianluca Valensise Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

2 Ed è normale che avvenga?
A differenza di quanto avviene in altri campi disciplinari e professionali, nelle Scienze della Terra ci troviamo spesso chiamati in causa in merito a questioni tecniche che hanno forti implicazioni di natura sociale e ambientale, e che per questa ragione si trovano al centro di accesi dibattiti pubblici e di prese di posizione politiche. Lo studioso delle Scienze della Terra si ritrova spesso a studiare un problema e ad esprimere una opinione sotto una forte pressione e con potenziali condizionamenti - anche da parte dei propri pari - che non hanno nulla a che vedere con la questione scientifica in oggetto. Perché questo avviene? Ed è normale che avvenga? Chi ne è responsabile?

3 Troviamo normale che chi opera nelle Scienze della Terra subisca l’influenza delle proprie convinzioni sui livelli di accettabilità del rischio, sulle questioni di approvigionamento energetico, sulla necessità di costruire infrastrutture, sugli eventuali guasti ambientali associati alla crescita economica? Riteniamo che chi opera nelle Scienze della Terra debba informarsi sul dibattito in corso intorno a determinate opere o scelte che hanno potenziali effetti ambientali negativi, o dovrebbe piuttosto starne fuori per non subirne dei condizionamenti? E perché tutto questo avviene agli operatori delle Scienze della Terra più che ad altre categorie professionali? Forse perché tradizionalmente le Scienze della Terra sono viste collocarsi al confine tra le scienze esatte e quelle sociali?

4 Improvvisamente ho capito cos’è
La Geoetica La Geoetica è quella disciplina, quell’alveo, quel sistema di pensiero, quel faro che può aiutarci a dare una risposta a tutti questi quesiti e a dormire sonni professionali tranquilli…

5 Cosa ci si aspetta dallo studioso
di Scienze della Terra? Il ricercatore, e particolarmente quello che opera nel campo delle Scienze della Terra, sa di aver speso anni e anni della propria vita per comprendere i principi fondamentali della propria disciplina e per affinare gli strumenti che servono per affrontare un problema scientifico nuovo ed eventualmente esprimersi su un quesito di natura applicativa. Di fronte a uno di questi quesiti normalmente eviterà di esprimersi di getto, ma predisporrà i propri strumenti materiali e concettuali per dare la risposta che viene richiesta. (lo farà veramente?)

6 Principio di precauzione
Tutto bene, finché non viene invocato il Principio di precauzione Il principio sulla base del quale molte opere e infrastrutture vengono contestate, e molte altre semplicemente non vengono mai avviate paventando rischi di cui si sa poco o nulla solo perché… “…non è possibile escludere che…”

7 Principio di precauzione
Tutto bene, finché non viene invocato il Principio di precauzione “L'assenza di prove non è prova di assenza” Carl Sagan ( ) Astronomo, divulgatore scientifico e autore di fantascienza americano

8 Principio di precauzione
Tutto bene, finché non viene invocato il Principio di precauzione “Nulla è creduto così fermamente come ciò che meno si sa” Michel de Montaigne ( ) Filosofo scrittore e politico francese Aforismi, in Essais, 1580/95

9 1. Principi fisici che sottendono ai processi
Principi e strumenti 1. Principi fisici che sottendono ai processi caratteristici del proprio ambito disciplinare Faglia 1915 Faglia del 1915 (Fucino) Lunghezza: 28 km Larghezza: 15 km Slip: 1 metro Magnitudo: 7.0 Faglia 2011 Faglia del 2011 (Giappone) Lunghezza: km Larghezza: 200 km Slip: fino a 25 metri Magnitudo: 9.0

10 2. Valutazioni probabilistiche del verificarsi di un
Principi e strumenti 2. Valutazioni probabilistiche del verificarsi di un fenomeno o del superamento di una data soglia

11 Principi e strumenti 3. Expert elicitation

12 Rischi geologici e probabilità
Qualunque fatto del mondo e della vita può essere espresso in termini di probabilità (di accadimento, di sopravvivenza, di superamento di una soglia prefissata). L’accadimento di una condizione meno probabile o anche rarissima non viola la statistica in sé Ad esempio, tutti sappiamo che l’aereo è il mezzo di trasporto statisticamente più sicuro Un ricercatore abituato a ragionare in termini probabilistici sa che un incidente aereo non altera questa affermazione (semplicemente, contribuisce a sostanziare la statistica relativa) E l’opinione pubblica? E’ pronta ad accettare e portare questi concetti nella propria vita di tutti i giorni, o si tratta di concetti accessibili solo a chi ha abbracciato la cultura scientifica?

13 Fantasmi I fantasmi sono quelle condizioni scientifiche, ma più spesso para- o pseudo-scientifiche, che popolano gli incubi di ambientalisti, abitanti delle “zone colpite” dal progetto in questione, giornalisti, comunicatori e politici (e anche di qualche ricercatore). I fantasmi spesso “incarnano” questioni ideologiche, paure ancestrali, errate convinzioni scientifiche, ma anche semplicemente interessi economici. La luce della scienza dovrebbe essere sufficiente a mettere in fuga questi fantasmi. Invece - e purtroppo - talora sono proprio i ricercatori ad agitarli, o comunque a subirne il fascino malefico.

14 La centrale di Montalto di Castro
Iniziata nel 1982, avrebbe dovuto diventare una moderna centrale elettronucleare da quasi 2000 MW di potenza totale. La sua costruzione fu interrotta nel 1988, a seguito dell’esito del referendum sul nucleare dell’anno prima. Ma ancora nel 1994 alcuni geologi sostennero che l’ENEL aveva fortemente sottovalutato il rischio sismico che poteva derivare dall’esistenza di una faglia molto vicino alla centrale, la Faglia del Fiora. La centrale fu immediatamente sequestrata dal procuratore di Civitavecchia.

15 La centrale di Montalto di Castro
Da Repubblica del 23 marzo 1994

16 La centrale di Montalto di Castro
Per dissolvere i fantasmi sarebbe stato sufficiente osservare cha la faglia non disloca i terrazzi marini del Pleistocene medio e superiore, ottimamente mappati da una generazione di geologi e geomorfologi…

17 Il Ponte sullo Stretto di Messina
Un’opera faraonica, una autentica sfida tecnologica, che dovrebbe occupare un’area ad elevatissima pericolosità sismica, potenzialmente soggetta a movimenti crostali lenti. Contro quest’opera si sono espressi geologi, opinionisti, economisti, politici, nell’arco di almeno un ventennio. Fantasmi e criticità reali si sono intrecciati per anni in un tutt’uno inestricabile.

18 Velocità di estensione attraverso lo Stretto
“…Lo Stretto di Messina si estende alla velocità di 1 cm l’anno…” dal programma “Gaia”, RAI Tre [2003]

19 Velocità di estensione attraverso lo Stretto
Serpelloni et al. [2008] Serpelloni et al. [2005]

20 Un gap sismico dovuto a una faglia sconosciuta
Neri et al. [2006] Argnani et al. [2007]

21 Il Ponte sullo Stretto di Messina Faglie, faglie, ancora faglie
Da Stretto di Messina S.p.A. [1995] Da Ferranti et al. [2008]

22 Il Progetto della TAV in Val di Susa
Si tratta del progetto di realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, parte dell’Asse Ferroviario 6 pianificato dall'Unione Europea per collegare Lione a Budapest e all’Ucraina. Da circa un decennio è attivo il movimento NO-TAV, che si oppone all’opera con una serie di argomentazioni sia di natura economico, sia legate ai possibili rischi per le popolazioni.

23 Secondo i NO-TAV: l'opera sarebbe economicamente non conveniente; il numero di autoveicoli sulla direttrice Torino-Lione sarebbe in continua diminuzione, e quindi la TAV diverrebbe sottoutilizzata; l'attuale Ferrovia del Frejus sarebbe sottoutilizzata; i lavori di cantiere durerebbero molti anni e comporterebbero inquinamento acustico, polveri e disturbi per gli abitanti della valle; le montagne valsusine, da attraversare con gallerie di decine di chilometri, avrebbero al loro interno ingenti quantità di amianto ed uranio che durante gli scavi ed il trasporto potrebbero diffondersi fino alla periferia di Torino; con la realizzazione del tunnel ci sarebbe il rischio di causare importanti dissesti idrici nelle zone limitrofe.

24 Fantasmi? Secondo i NO-TAV:
l'opera sarebbe economicamente non conveniente; il numero di autoveicoli sulla direttrice Torino-Lione sarebbe in continua diminuzione, e quindi la TAV diverrebbe sottoutilizzata; l'attuale Ferrovia del Frejus sarebbe sottoutilizzata; i lavori di cantiere durerebbero molti anni e comporterebbero inquinamento acustico, polveri e disturbi per gli abitanti della valle; le montagne valsusine, da attraversare con gallerie di decine di chilometri, avrebbero al loro interno ingenti quantità di amianto ed uranio che durante gli scavi ed il trasporto potrebbero diffondersi fino alla periferia di Torino; con la realizzazione del tunnel ci sarebbe il rischio di causare importanti dissesti idrici nelle zone limitrofe. Fantasmi?

25 Contro in fantasmi di ieri, di oggi e di domani, invoco
“La grande collera dei fatti” Titolo di un articolo di Michel Foucalt ( ) apparso su Le Nouvel Observateur del 9-15 maggio 1977)


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