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Perchè frequento la lezione di psicologia?

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Presentazione sul tema: "Perchè frequento la lezione di psicologia?"— Transcript della presentazione:

1 Perchè frequento la lezione di psicologia?
mi interessano gli argomenti ho difficoltà ad affrontare i libri di testo da solo/a dopo la lezione, lo studio è già fatto a metà c’è la firma di frequenza voglio farmi vedere dal docente i docenti tendono a dare voti più alti a chi frequenta i miei genitori pagano per me e vogliono che io segua gli altri studenti mi hanno consigliato di seguire mi piace incontrare in classe i compagni di corso voglio prendere un buon voto voglio prendere un buon voto per far felice mia madre

2 MOTIVAZIONI MOTIVAZIONE: Condizione che fornisce energia al comportamento e gli impone una direzione. Tendenza ad agire per conseguire una meta. Impossibilita’ di trovare una motivazione generale all’agire umano.

3 MOTIVAZIONI ISTINTI: Comportamenti innati al conseguimento di una meta e percezione di uno stato di eccitamento emotivo con conseguente impulso ad agire (innato vs. appreso) PULSIONE (Freud): Seguire il Principio del Piacere (o evitamento del Dispiacere) tenendo presente i limiti imposti dal Principio di Realta’. Energia che tende a scaricarsi totalmente e nell’immediato (piacere) ma deve, invece, essere indirizzata verso modalita’ e opportunita’ consone al contesto (realta’) Rappresentazioni mentali delle richieste dell’organismo

4 MOTIVAZIONI Bisogni: Stati di carenza come conseguenza della percezione della mancanza di qualcosa di essenziale e importante (cibo, amore, conoscenza). Energia interna che richiede il ripristino di uno stato di equilibrio (omeostasi). Motivi: Sinonimi di bisogni. Anticipano il soddisfacimento dei bisogni. Sovrintendono alle azioni volte al soddisfacimento di un bisogno attribuendogli priorita’. Protratti nel tempo e conducono a stili di vita volti al raggiungimento di mete con alta priorita’ con costi in termini di sacrificio e dilazione di altre mete (piu’ importanti per altri)

5 MOTIVAZIONI Incentivi: Oggetti o condizioni associate con la sensazione, da parte del soggetto, di soddisfacimento di bisogni. Sinonimo di scopo o che ne promuove il conseguimento. Primari: Indipendenti dall’apprendimento (modulazione). Soddisfano alla prima presentazione (gusto dolce, sensazione sessuale). Secondari: Associati ai primari grazie l’apprendimento (denaro, alta votazione ad un esame) Scopi: La meta ultima del comportamento “motivato” (promozione, laurea)

6 MOTIVAZIONI La funzione cognitiva che garantisce il comportamento finalizzato al conseguimento di una meta deve presentare anche la capacita’ di immaginazione dello stato-meta e di rappresentazione degli stadi intermedi

7 MOTIVAZIONI Non solo S-R (Teoria dell’Apprendimento): Il riduzionismo del determinante della condotta ad un meccanismo S-R (Pulsione= Bisogno Energizzante; Abitudine= Apprendimento per contiguita’ temporale su base innata) risulta inefficace per spiegare la varieta’ dei comportamenti che mirano ad una crescita personale piu’ che ad un appagamento del bisogno per ripristinare uno stato di equilibrio

8 MOTIVAZIONI Teoria della Percezione: Dalla psicologia della Gestalt: i moventi della condotta umana derivano dalle percezioni di se stessi e dei bisogni, dalle rappresentazioni dell’esperienza passata, e dagli scenari che si costruiscono sul futuro, come previsioni.

9 MOTIVAZIONI Teoria Psicodinamica: Bisogni Biologici o Viscerogeni (fame, sete…), Bisogni Psicogeni (affiliazione, dominio, autonomia, successo…) Need: Bisogni che premono per essere soddisfatti Press: Fattori ambientali che ne condizionano l’appagamento Bisogni Manifesti (immediati) Bisogni Latenti (rimossi) Test di Appercezione Tematica (TAT) Test proiettivo Rivelazione dei bisogni rimossi attraverso la proiezione su oggetti presenti (figure) dei contenuti immaginativi del soggetto. Importanza della biografia individuale

10 MOTIVAZIONI Teoria di Maslow: Personalita’ e motivazioni
Bisogni di Carenza (fisiologici, sicurezza, appartenenza) - Ristabilire l’equilibrio fisiologico e psicologico Bisogni di Crescita (creativita’, conoscenza) - Realizzare se stessi trascendendo dai vincoli fisici

11 MOTIVAZIONI Teoria di Maslow: Personalita’ e motivazioni Auto
realizzazione Stima Appartenenza Affetto Sicurezza Fisiologici CRESCITA CARENZA

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13 MOTIVAZIONI Teoria di Maslow: Ogni persona persegue la realizzazione delle proprie potenzialita’. Questo percorso dovrebbe procedere dai bisogni di carenza (infanzia) a quelli di crescita (eta’ adulta), liberandosi, gradualmente, dalla dipendenza dai bisogni fisiologici Ogni passaggio da un “gradino” al successivo della piramide e’ garantito da una progressione nella qualita’ dell’organizzazione affettiva e cognitiva Al vertice della piramide: bisogni, motivi e mete non sono piu’ legati alla necessita’ di ripristinare un equilibrio ma ad una tendenza di realizzazione del “se’”

14 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
Ragioni dell’Agire: Le persone normalmente forniscono delle ragioni del proprio agire. Le ragioni fornite dal soggetto sono fondamentali per intuirne le motivazioni che orientano il suo agire Ricostruzione del Passato e Proiezione nel Futuro Ragionamento del Soggetto: Assegnazione di priorita’ ai bisogni, Predizione sul percorso intrapreso, Organizzazione dei mezzi per realizzarla Proposito: Decisione che porta ad attribuire priorita’ all’agire Volonta’: Modulazione dell’azione conforme ai propositi

15 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
Ricerca Spontanea: Spontaneamente si cerca di dare un senso a cio’ che si pensa o che si e’ inclini a fare “Raccontarsi”: Difficilmente le persone non sanno dare una spiegazione dei loro intendimenti o delle loro mete. La psicologia delle motivazioni non puo’ prescindere dal “racconto” del soggetto. Riflettere su se stessi, imparare dall’esperienza, interagire con gli altri, progettare il futuro Dare un Senso alla Vita: Vitale quanto quello di nutrirsi

16 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
MOTIVI: Successo, Affiliazione, Potere SUCCESSO AFFILIAZIONE POTERE DESIDERIO DI DESIDERIO DI DESIDERIO DI ECCELLENZA PROTEZIONE DOMINIO PAURA DI FALLIRE PAURA DEL PAURA DI RIFIUTO DIPENDENZA Fusione dei vari motivi e loro soddisfazione Dominanza di un motivo sugli altri che regola l’agire Questionari, Resoconti Verbali, TAT: Motivi reali dell’agire, svelati dalla produzione spontanea di proiezione

17 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
PROBLEMA CENTRALE: Organizzazione delle attivita’ e distribuzione delle risorse per conseguire il benessere e lo sviluppo NO PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI GENERALE: Analisi sistematica di specifiche motivazioni

18 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
Motivazioni Intrinseche: Autodeterminazione, desiderio di sentirsi competenti e di percepirsi autonomi Evitamento del rinforzo esterno che toglierebbe la percezione di causalita’ interna (autonomo) Motivazioni Estrinseche: Vantaggi e Svantaggi vengono anticipati e dipendono dalle condizioni esterne Percezione delle causalita’ dipendente dalle valutazioni e dalle approvazioni esterne (controllato) Motivazioni intrinseche ed estrinseche possono coesistere nella condotta di un soggetto

19 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
Motivazione alla Riuscita o al Successo: Raggiungimento dell’eccellenza, Ottimizzazione delle prestazioni Bisogno: Riuscire nello Sport Scopo: Raggiungere prestazioni eccellenti Motivo: Decisione di cimentarsi in alcune attivita’. Avvio dell’azione per garantire lo scopo che si intende raggiungere e garanzia del massimo impegno Fase di Decisione: Riconoscimento di un bisogno, stime e anticipazioni; Formazione dell’intenzione ad agire Fase di Realizzazione: Passaggio all’azione ed estinzione del bisogno (raggiungimento dello scopo) Stime e anticipazioni. Verifica online dei risultati intermedi ottenuti e valutazione dell’azione

20 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
Motivazione alla Riuscita o al Successo: Le persone sono piu’ motivate ad impegnarsi quando percepiscono che possono riuscire traendone il massimo vantaggio Persone Motivate: Tendono a cimentarsi in compiti moderatamente difficili ed evitano quelli troppo facili e troppo difficili Persone Meno Motivate: Tendono a cimentarsi in compiti o estremamente facili o estremamente difficili evitando quelli moderatamente difficili Cimentarsi in una prova e ancora di piu’ in una sfida: Desiderio di riuscire ma anche desiderio di non fallire Chi e’ portato a riuscire (Motivato) non esita di fronte ai rischi moderati, non e’ attratto da compiti facili e manifestatamente disinteressato ai compiti difficili

21 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
Chi ha paura di fallire (Non Motivato) Sceglie compiti facili in cui non si puo’ fallire o, paradossalmente, compiti molto difficili in cui non c’e’ timore di fallire dato che tutti falliscono Motivazione al Successo: Interazione della Tendenza alla Riuscita e della Tendenza ad Evitare il Fallimento

22 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
Stime e Aspettative dipendono dalla percezione del soggetto delle cause che determinano il successo o il fallimento e dalle convinzioni di poter dominare le circostanze Caso, Fortuna o Impegno e Capacita’ Personali? Ritenere che il successo dipenda dal proprio impegno e dalle proprie abilita’ e’ determinante nella formazione dei propositi e nell’erogazione degli sforzi Attribuzione di Causalita’: Fondamentale nella formazione delle intenzioni, nell’impegno profuso, nel valore attribuito a successi e fallimenti, nello stato d’animo (affetti) Questo vale per le azioni che si intraprendono, ma anche per le responsabilita’ che si vuole assumere,

23 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
lezioni che si traggono dall’esperienza, influenze protratte nel tempo su decisioni future. Se il raggiungimento di una meta e’ attribuito a fattori esterni quali: fortuna o aiuto degli altri, ci si affida alla sorte e alla benevolenza altrui Al contrario, se il raggiungimento di una meta e’ attribuito a tenacia e capacita’ individuali, ci si affida alla prima per migliorare le seconde Atteggiamenti di sorpresa o rassegnazione per successi o fallimenti, rispettivamente, sono le emozioni che si osservano quando il raggiungimento o no di una meta’ e’ attribuito a fattori esterni Atteggiamenti di orgoglio o di colpa si accompagnano, invece, a successi e fallimenti quando questi ultimi

24 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
sono attribuiti a fattori interni

25 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
Volizione: Sostentamento dell’impegno, Direzione dell’azione, Controllo sulle interferenze, fra una DECISIONE e una REALIZZAZIONE (non tutte le decisioni-desideri si realizzano) Orientamento all’Azione: Perseguire efficacemente la realizzazione dei propri propositi: Controllo dell’attenzione della concentrazione, della persistenza dell’energia, impegno focalizzato delle energie Orientamento allo Stato: Pressione di stati interni di urgenza, eccitazione, incertezza che fanno dubitare della scelta intrapresa, distraggono l’attenzione, impacciano l’azione, minacciano la determinazione. Continue esitazioni, dubbi, incertezze, che sprecano risorse utili.

26 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
I due orientamenti possono coesistere nella stessa persona a seconda del contesto delle risorse disponibili e della presenza o meno di ostacoli (intervento sulle condizioni stressanti che ostacolano il raggiungimento della meta) Possono anche, singolarmente, divenire veri e propri tratti di presonalita’: Orientamento all’Azione = Energia e Coscienziosita’; Orientamento allo Stato = Impulsivita’ e Vulnerabilita’ Per armonizzare l’equilibrio fra Desiderio e Realizzazione e’ necessario individuare le azioni che favoriscono o ostacolano il raggiungimento delle mete. In alcuni casi si tratta di intraprendere un’azione corretta, in altri e’ necessario sospendere un’azione dannosa.

27 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
Sistema del Se’: Grado di convinzione sulla possibilita’ di dominare l’ambito in cui si svolge l’azione. Determinazione delle aspettative individuali. Selezione delle mete e innesco dell’azione Convinzioni di Autoefficacia: Convinzioni sulle capacita’ di essere all’altezza della situazione: formazione e realizzazione dei propositi, Lezioni tratte dall’Esperienza: Massimo vantaggio dalle proprie potenzialita’ e dalle risorse ambientali disponibili Test dell’Autoefficacia: Non c’e’ motivo di cimentarsi con compiti al di fuori della propria portata. La convinzione di efficacia si accompagna alla percezione e consapevolezza delle proprie capacita’. Convinzioni di “Essere in grado di”: La prova dei fatti porta ad abbandonare le convinzioni illusorie

28 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
Convinzioni di “Non essere in grado di”: Possono essere piu’ resistenti nel tempo, in quanto tendono a non essere mai messe alla prova dei fatti. Soggetti che possiedono le capacita’ per svolgere un compito non si cimentano mai con esso e mantengono la loro convinzione di NON autoefficacia. Le convinzioni di autoefficacia possono operare in maniera indipendente nei vari ambiti: Lavoro, Scuola, Sport, Affettivita’ Autoefficacia diversa da Autostima (generale sul se’) e Autocompetenza (generale sull’ambito es. Sportivo) La “convinzione di essere all’altezza” e’ piu’ forte nel dirigere l’azione della motivazione al successo come evitamento del fallimento o delle attribuzioni del successo o dell’insuccesso a fattori interni o esterni

29 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
Persone con un basso senso di autoefficacia: Sottostimano le potenzialita’ (personali) e le opportunita’ (ambientali) e tendono ad esagerare le difficolta’ ed esasperano le avversita’: Si preparano al fallimento Persone con un alto senso di autoefficacia: Percepiscono le potenzialita’ e le opportunita’. Considerano le difficolta’ come sfide e non hanno ripensamenti: Anticipano il successo Conclusioni: Il raggiungimento di una meta necessita di un’armonia funzionale per mantenere impegno e interesse, di utilizzare al meglio le risorse, di mutare velocemente la direzione della condotta se il contesto cambia e di difendere il proposito da interferenze cognitive e affettive. In questo le convinzioni di autoefficacia sono determinanti.

30 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
Tanto piu’ esse riflettono le effettive capacita’ del soggetto e tanto piu’ si osservano risolutezza e creativita’ nell’agire. L’azione risultera’ piu’ rapida e plastica (modificabile in base alle mutevoli condizioni ambientali)

31 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
Autoefficacia in ambito sportivo: Due condizioni: Convinzione sulla possibilita’ individuale di esercitare un controllo sulle proprie scelte Potenziamento delle capacita’ individuali di riflessione e autoregolazione per ricavare i vantaggi maggiori dall’esperienza, dal talento e dalle risorse disponibili

32 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
Apprendimento e Perfezionamento: All’inizio vi e’ un dipendenza dalla famiglia, scuola e dai coetanei per le scelte e le informazioni sulle proprie capacita’ ed il proprio valore. Successivamente (identita’ personale) la capacita’ di auto-dirigersi domina la scelta delle mete e le decisioni che regolano l’azione. Interesse per lo sport messo alla prova: Convinzione di padroneggiare le abilita’ motorie che contraddistinguono le varie discipline sportive Successo: Rinnovano impegno e desiderio di migliorare (principiante che raggiunge un risultato). I sentimenti di orgoglio, stima di se’ e di soddisfazione predispongono il soggetto al miglioramento dei livelli di prestazione raggiunti. Ottimizzazione delle risorse.

33 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
Goal Setting: Obiettivi specifici per dirigere al meglio l’azione e utilizzare al meglio le risorse. Obiettivi difficili (non impossibili) che rappresentano una sfida migliorano la prestazione. Obiettivi a medio termine favoriscono il raggiungimento di quelli a lungo termine (incentivi) Obiettivi appropriati promuovono: Regolazione dello sforzo Focalizzazione dell’attenzione Perseveranza Sviluppo di nuove strategie

34 PSICOLOGIA DELLE MOTIVAZIONI
Feedback: Fonti di informazione sulla prestazione. Negativo se colpevolizzante o se la relazione interpersonale non e’ attendibile. Positivo se rispecchia fedelmente i fatti prodotti da specifici comportamenti Modelli: Riferimenti ai quali affidarsi per rappresentare le diverse situazioni traendone i massimi vantaggi. I piu’ efficaci sono i piu’ simili per provenienza o per rappresentazione della meta prefissata. Modeling: Si osservano atti motori ma anche strategie che si possono poi richiamare durante l’allenamento o la competizione.


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