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IL RUOLO DEL PEDIATRA DI LIBERA SCELTA NEL MANAGEMENT DELL’ADHD Dott

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Presentazione sul tema: "IL RUOLO DEL PEDIATRA DI LIBERA SCELTA NEL MANAGEMENT DELL’ADHD Dott"— Transcript della presentazione:

1 IL RUOLO DEL PEDIATRA DI LIBERA SCELTA NEL MANAGEMENT DELL’ADHD Dott
IL RUOLO DEL PEDIATRA DI LIBERA SCELTA NEL MANAGEMENT DELL’ADHD Dott. Giovanni Leone

2 IL PdF E’ L’UNICO OPERATORE SANITARIO CHE HA LA POSSIBILITA’ DI CONOSCERE E SEGUIRE IL BAMBINO DALLA NASCITA ALL’ADOLESCENZA IL PdF E’ L’UNICO OPERATORE SANITARIO IN GRADO DI CONOSCERE LA STORIA CLINICA , IL CONTESTO FAMILIARE ED AMBIENTALE IN CUI IL BAMBINO VIVE

3 L’AMBULATORIO PEDIATRICO E’ L’OSSERVATORIO PRIVILEGIATO DOVE EMERGONO
banalità quotidiane -raffreddori storie di malattia disagi psico sociali-comportamentali

4 - FORNIRE AI GENITORI ,COADIUVATO
Se riteniamo valida l’ipotesi che la salute psico-fisica del bambino ha un ruolo nella formazione di future PERSONE adulte e mature,si apre una nuova frontiera che riguarda più globalmente il ruolo assistenziale del PdF di fronte ai problemi emergenti della società moderna - INTERESSARSI ALLE PROBLEMATICHE PSICO-SOCIALI E COMPORTAMENTALI PIU FREQUENTI - FORNIRE AI GENITORI ,COADIUVATO E COORDINATO DA FIGURE PROFESSIONALI SPECIALISTICHE ,GLI STRUMENTI PER MIGLIORARE IL BENESSERE GLOBALE DEL BAMBINO

5 CHI E’ IL BAMBINO CON L’ADHD ?

6 E’ UN BAMBINO CHE HA UN COMPORTAMENTO PREVALENTEMENTE
IPERATTIVO/IMPULSIVO Ha difficoltà a rimanere seduto Si agita sulla sedia,gioca con mani e piedi Salta e corre in maniera eccessiva Ha difficoltà a svolgere attività tranquille Agisce come se fosse spinto da un motore Parla troppo Risponde prima che le domande siano completate Ha difficoltà ad aspettare i turni Interrompe spesso il discorso

7 HA DEFICIT DELL’ATTENZIONE
Ha difficoltà a mantenere la concentrazione Sembra non ascoltare Fatica a seguire le istruzioni Ha difficoltà organizzative Evita i compiti che richiedono impegno mentale Si distrae facilmente E’ incapace di prestare attenzione

8 E’ UN BAMBINO CHE PUO’ PRESENTARE ENTRAMBE LE CONDIZIONI PRECEDENTI IPERATTIVITA’-IMPULSIVITA’- DEFICIT DELL’ATTENZIONE

9 COMPORTAMENTI CHE SE CONTESTUALIZZATI DEVONO ESSERE CONSIDERATI POSITIVI AL FINE DELL’EVOLUZIONE DELLE CONOSCENZE MA SE RIPETUTI COSTANTEMENTE IN QUALSIASI CONTESTO SOCIALE COMPROMETTONO LA CAPACITA’ DI PIANIFICAZIONE ED ESECUZIONE DI PROCESSI COMPLESSI DETTI “FUNZIONI ESECUTIVE”. CAPACITA’ DI INIBIRE ALCUNE RISPOSTE A STIMOLI ESTERNI SIA MOTORI CHE EMOTIVI PER PERMETTERE LA PROSECUZIONE DELL’ATTIVITA’ IN CORSO “L’AUTOCONTROLLO”.

10 Secondo il manuale di statistica dei disordini mentali DSM-IV per una corretta diagnosi di ADHD occorre che i sintomi chiave Siano presenti in almeno due contesti sociali (casa,scuola,gioco) Che siano presenti per almeno 6 mesi Che compaiano prima del 7° anno di età Devono essere presenti 6 o più sintomi di disattenzione oppure 6 o più sintomi d’iperattività/ impulsività

11 IL BAMBINO CON DEFICIT DELL’ATTENZIONE-IPERATTIVITA’
NON E’ SEMPLICEMENTE VIVACE O DISTRATTO APPARENTEMENTE NON HA SEGNI ESTERIORI DI MALATTIA HA UN’ALTERAZIONE NEURO BIOLOGICA CHE GLI IMPEDISCE DI SELEZIONARE GLI STIMOLI ESTERNI E CONTROLLARE I PROPRI IMPULSI

12 I GENITORI DEL BAMBINO CON ADHD
ANCHE LORO SONO PERSONE NORMALI CHE A PRIMA VISTA POTREBBERO ESSERE GIUDICATI TOLLERANTI,CATTIVI EDUCATORI. SONO GENITORI DISPERATI,PIENI DI SENSI DI COLPA,ANSIOSI,ACCUSATI DI ESSERE LA CAUSA DI QUESTI COMPORTAMENTI . SONO GENITORI CHE VOGLIONO ESSERE AIUTATI : INFATTI SE DICHIARANO CHE C’E’ QUALCOSA CHE NON VA NEL LORO BAMBINO VENGONO GUARDATI CON SCETTICISMO SE LO CONSIDERANO NORMALE VENGONO INCOLPATI DI INADEGUATEZZA

13 DIAGNOSI ANAMNESI PERSONALE (prematurità,asfissia,ittero
sindrome feto alcolica,droga) ANAMNESI FAMILIARE (ereditarietà,genitori non presenti,separati,aggressivi,condizione sociale ,maltrattamenti , VALUTAZIONE CLINICA DEL PAZIENTE(deficit sensoriali vista- udito,eczemi,antistaminici,barbiturici,PANDAS) ESCLUSIONE DI POSSIBILI PATOLOGIE NEUROLOGICHE ED ENDOCRINE( epilessia,iper-ipotiroidismo,neoplasie,traumi cranici)

14 LA DIAGNOSI DI ADHD E’ PREVALENTEMENTE CLINICA SI RICAVA:
GLI ESAMI DI LABORATORIO,LE INDAGINI STRUMENTALI E LE COMUNI VALUTAZIONI OGGETTIVE NON SONO D’ AIUTO LA DIAGNOSI DI ADHD E’ PREVALENTEMENTE CLINICA SI RICAVA: DALLA STORIA DEL PAZIENTE ,DELLA FAMIGLIA E DELL’AMBIENTE IN CUI VIVE, DALLA VALUTAZIONE DEL SUO COMPORTAMENTO DAL COLLOQUIO E DALLE INFORMAZIONI FORNITE DA CHI GLI STA VICINO: GENITORI ED INSEGNANTI

15 COMORBILITA’ SPESSO A COMPLICARE LA DIAGNOSI SI SOVRAPPONGONO AI SINTOMI DEFICIT DELL’ATTENZIONE/IPERATTIVITA’ ALTRE PROBLEMATICHE: COMPORTAMENTO OPPOSITIVO DISTURBI DEL LINGUAGGIO DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO DISTRURBI DELL’UMORE

16 SOSPETTATA LA PATOLOGIA QUALE DEVE ESSERE IL COMPITO DEL PEDIATRA ?

17 DEVE AIUTARE I GENITORI
LI INCORAGGIA ,LI ASCOLTA. I genitori gli chiedono aiuto perché sanno di avere un figlio che non è “normale”, Che diventa irascibile ed aggressivo per sciocchezze che non ha amici ,nessuno vuole stare con lui che tutti lo evitano anche i parenti che tutti li accusano di non saperlo educare LI CONVINCE DELLA NECESSITA’ DI UNA VALUTAZIONE SPECIALISTICA ……… LI CONVINCE A CONSIDERARSI PARTE ATTIVA DI UN PROCESSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO CHE LI AIUTI AD INQUADRARE IL DISTURBO

18 DEVE INTERAGIRE CON GLI INSEGNANTI
Attraverso le osservazioni degli insegnanti riferite dai genitori: Socializza poco Disturba il gioco dei coetanei Non studia,si rifiuta di fare i compiti Viene messo spesso in castigo Si comporta in maniera negativa per attirare l’attenzione Attraverso un colloquio diretto LA FIGURA PROFESSIONALE DEGLI INSEGNANTI E’ UN ANELLO INDISPENSABILE DELLA GESTIONE DEL BAMBINO CON L’ADHD ; PERCHE’ SE E’ VERO CHE A SCUOLA IL BAMBINO MANIFESTA IL MEGLIO DI SE’ E SUBISCE TUTTE LE FRUSTRAZIONI POSSIBILI E’ PUR VERO CHE LA SCUOLA ATTRAVERSO ADEGUATE STRATEGIE EDUCATIVE POTRA’ FORNIRE GLI STRUMENTI PER IMPARARE A CONVIVERE E RELAZIONARSI CON GLI ALTRI

19 DEVE INTERAGIRE CON I SERVIZI TERRITORIALI DI NPI SU SOLLECITAZIONE DEL PEDIATRA I GENITORI SI RIVOLGONO ALLA EQUIPE SPECIALISTA. . I SANITARI DOPO ATTENTE VALUTAZIONI E SOMMINISTRAZIONE DI TEST FUNZIONALI E NEUROPSICOLOGICI EFFETTUANO LA DIAGNOSI ED INVIANO IL SOGGETTO AL CENTRO REG. DI RIFERIMENTO PER L’APPLICAZIONE DEL PIANO TERAPEUTICO

20 TERAPIA PSICO-COMPORTAMENTALE
FARMACOLOGICA (METILFENIDATO-ATOMEXETINA) COMBINATA

21 LA TERAPIA COMPORTAMENTALE
ADATTATA ALLA SITUAZIONE SOCIALE E AL CONTESTO FAMILIARE PREVEDE: INCONTRI CON I GENITORI :PER MEGLIO RIORGANIZZARE LA VITA SOCIALE E FAVORIRE I COMPORTAMENTI POSITIVI DATO CHE IN FAMIGLIA SI POSSONO RICONOSCERE E COMPRENDERE I PROBLEMI SOLLEVATI DAI BAMBINI CON ADHD” IL COINVOLGIMENTO DEGLI INSEGNANTI PER SUGGERIRE PARTICOLARI STRATEGIE EDUCATIVE UTILI A MIGLIORARE L’APPRENDIEMNTO SCOLASTICO ,LA RELAZIONE CON L’ALUNNO E DELL’ALUNNO CON I PARI NEL CASO CI SIANO DISTURBI ASSOCIATI BISOGNA LAVORARE SULLA GESTIONE DELLE EMOZIONI E SU MODALITA’ ALTERNATIVE DI APPRENDIMENTO

22 TERAPIA FARMACOLOGICA (METILFENIDATO-ATOMOXETINA)
Nel momento in cui è necessaria la terapia farmacologica o qualora si dovesse associarla alla psicoterapia è necessario inviarlo: ai CENTRI CLINICI REGIONALI di riferimento. Se viene confermata la diagnosi ,dietro verifica del percorso diagnostico: si procede a somministrare la terapia farmacologica , proposta dal NPI ,con il consenso informato dei genitori viene attivato il registro nazionale il bambino viene monitorato per circa un mese per valutare l’efficacia e la tollerabilità del farmaco somministrato e ricontrollato ogni 6 mesi Successivamente attivato il registro nazionale la terapia può essere prescritta dal PDF o NPI che lo hanno in cura.

23 - l’evoluzione della malattia - gli effetti indesiderati dei farmaci,
Il PDF nel corso della cura e del follow-up attiverà come normato nell’ACN ,ma da definire nell’ambito degli Accordi Regionali, l’assistenza ambulatoriale programmata assicurando controlli clinici a scadenza mensile per monitorare: - l’evoluzione della malattia - gli effetti indesiderati dei farmaci, - lo stato di salute e il regolare accrescimento del soggetto Il PDF inoltre dovrà coordinarsi e confrontarsi con le altre figure professionali per garantire continuità assistenziale ed integrazione funzionale con la struttura specialistica ll PDF in questo contesto si confronterà con i genitori e con gli insegnanti per consigli ma anche per raccogliere notizie positive o negative sull’evoluzione della patologia.

24 Il deficit dell’attenzione/iperattività va considerata “ malattia’’
considerare con sufficienza la sindrome ( tutto passerà con la maturità),se da un lato consola il genitore ,dall’altro porta ad un grave errore di valutazione, perchè nel 50% dei casi non trattati il disturbo comprometterà le relazioni sociali e la vita del bambino ,insuccessi scolastici,delinquenza, uso di sostanze stupefacenti,comportamenti sregolati)

25 IL PEDIATRA QUINDI HA L’OBBLIGO DI CONOSCERE QUESTA PATOLOGIA
1° PERCHE’ I BAMBINI CHE SONO AFFETTI DA ADHD RICEVANO UN AIUTO CONCRETO SIA PSICO EDUCATIVO CHE TERAPEUTICO 2° PERCHE’ I GENITORI SOLLEVATI DALLE FRUSTRAZIONI E DALLE SOFFERENZE POSSANO CREARE ATTORNO AL BAMBINO CON ATTEGGIAMENTO POSITIVO UN AMBIENTE CHE FAVORISCA L’AUTOREGOLAZIONE E LA RIFLESSIONE NECESSARI PER LO SVILUPPO FUTURO DEI LORO FIGLI

26 Parlare di ADHD significa che ci sono bambini e famiglie sconvolte da un comportamento patologico verso i quali il mondo ha avuto un atteggiamento preconcetto Parlare di ADHD significa riconoscere che i pediatri non hanno avuto la possibilita’ di formarsi su argomenti quali i disturbi del comportamento che oggi superano per importanza sociale la patologia organica ed infettivologica Parlare di ADHD significa risvegliare le coscienze e aprire le porte della cultura ,del mondo accademico, delle istituzioni, a questa patologia che soltanto di recente ha raggiunto un sufficiente consenso nelle società scientifiche internazionali ed Italiane Cagliari 2003 ed ha portato alla pubblicazione delle linee guida e soltanto nel 2007 l’Ag. Italiana del farmaco ha autorizzato l’immissione in commercio del metilfenidato e dell’atomoxetina

27 La mente che si apre ad una nuova idea non ritorna mai alla dimensione precedente
(Albert Einstein)


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