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Progetto riletture – L’occhio di frans Hals

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Presentazione sul tema: "Progetto riletture – L’occhio di frans Hals"— Transcript della presentazione:

1 Progetto riletture – L’occhio di frans Hals
Il medioevo in dialogo di interpretazioni: complementi al primo incontro Per imparare a vedere il nostro modo di guardare anno Liceo Copernico

2 Nota ai documenti Le diapositive che seguono illustrano, per ciascun incontro, i documenti (testi o immagini) che stanno alla base degli approfondimenti. Ogni incontro inizia discutendo una prima serie di diapositive, e a partire da queste la discussione approfondisce determinati aspetti. Ne consegue il carattere provvisorio e frammentario di questi documenti.

3 Base cronologica degli eventi discussi
VII: Suintila, Sisenando; VII-VIII: Carlo Magno XVIII: Statua di Suintila XIX: Quadro di Suintila (Camera dei Deputati, Madrid); Jacques-Louis David;

4 Origine romanzesca dei Franchi
The author of the Chronicle of Fredegar claimed that the Franks came originally from Troy and quoted the works of Vergil and Hieronymous, but the Franks are not mentioned in those works, except in a general way by Hieronymous.[13] The chronicle describes Priam as a Frankish king whose people migrated to Macedonia after the fall of Troy. In Macedonia the Franks then divided. The European Franks reached Francia under King Francio, just as Romulus went to Rome. Another branch, under King Turchot became the Turks. Fredegar stated that Theudemer, named king of the Franks by Gregory, was descended from Priam, Friga and Francio.

5 Franchi

6 Longobardi

7 Longobardi

8 Longobardi 751 (massimo)

9 Franchi immaginati (XIX)

10 Dagoberto Curò anche le relazioni diplomatiche con l'impero Bizantino di Eraclio, il regno dei Longobardi e con i Sassoni: si servì dell'alleanza con loro per contrastare l'avanzata delle popolazioni slave (quelle che i franchi chiamavano "Vendi"), organizzatesi nel Regno di Samo e che premevano anche sul confine orientale del regno (furono numerose le loro incursioni tra il 632 e il 633). Per difendere meglio i confini, affidò la Turingia al duca Radulfo che, però, alla morte di Dagoberto, rifiutò di riconoscere il suo erede (Sigeberto III) e si ribellò scatenando una guerra da cui uscì vittorioso[11]. Dagoberto morì, a Parigi, nel 639, a causa della dissenteria: fu il primo re a essere sepolto nella basilica di Saint-Denis, che aveva fatto ampliare e di cui aveva affidato l'arredo all'orafo sant'Eligio[12] (fino ad allora, il mausoleo dei sovrani Neustriani era la basilica di Saint-Germain-des-Prés: da quel momento Saint-Denis, la basilica fondata da santa Genoveffa presso la tomba del protovescovo parigino san Dionigi, divenne il luogo di sepoltura più prestigioso di Francia, dove verranno inumati anche Carlo Martello e Pipino il Breve).

11 Re fannulloni L'appellativo di re fannulloni (in francese «rois fainéants») fu attribuito ai re merovingi dei Franchi a partire dal 639, anno della morte di Dagoberto I e si protrasse sino al 751, anno in cui Childerico III fu detronizzato da Pipino il Breve, e contrassegnò la decadenza della dinastia merovingia. Lo storico Jacques Le Goff ha mostrato come, in realtà, la categoria storiografica del re inutile (la cui espressione stereotipata era "rex inutilis vel nil faciens") vada inquadrata in una più ampia strategia di legittimazione messa in atto, nel medioevo, dai re usurpatori. Tale espressione fu usata per la prima volta nei confronti di Luigi V di Francia, l'ultimo dei carolingi nella "Francia Occindentalis". Solo in seguito fu applicata retroattivamente all'ultimo dei merovingi e da ciò l'invenzione del tema dei re fannulloni[1].

12 « Clovis III roy de France » par Jean Dassier (1676-1763)
« Clovis III roy de France » par Jean Dassier ( ). Bibliothèque nationale de France. NB : Cette représentation fantaisiste ne correspond à aucune réalité historique.

13 maggiordomi Le prime figure di maggiordomo di palazzo si hanno nel 511 con la morte di Clodoveo I, che era riuscito a creare il vasto regno dei Franchi Salii nel cuore dell'Europa. Fondamentale per l'accrescimento della carica fu l'appoggio che Pipino il Vecchio (maior domus d'Austrasia) diede, assieme al vescovo Arnolfo di Metz, a Clotario II nella lotta dinastica scatenatasi alla morte di Clotario I (primi decenni del VII secolo). Il matrimonio tra la figlia di Pipino, Begga e il figlio di Arnolfo Ansegiso, fu la radice della dinastia dei Carolingi; Pipino di Herstal, discendente di quest'unione, riuscì a rendere ereditaria la carica di maggiordomo. Nel 732 Carlo Martello, maggiordomo di palazzo e figlio di Pipino di Herstal, sconfisse i musulmani venuti da al-Andalus nella battaglia di Poitiers; l'episodio contribuì ad accrescere il prestigio militare ed il potere di Carlo, che malgrado non avesse mai ottenuto il titolo di re, ebbe maggior potere di tutti i sovrani franchi dell'epoca. Il suo potere marcò i primi passi della linea carolingia. Gli succedette il figlio Pipino il Breve, riconosciuto dal re longobardo come suo pari e la cui investitura avvenne il 28 luglio 754 per mano del vescovo di Magonza, in nome di papa Zaccaria.

14 Carlo Martello immaginato (XIX)

15 Dopo Carlo Morto Carlo, il suo potere fu diviso fra i due figli[51]:
Carlomanno, che ottenne l'Austrasia, l'Alemannia e la Turingia Pipino il Breve, che ottenne la Neustria, la Burgundia e la Provenza Malgrado non avesse mai ottenuto il titolo di re, egli ebbe maggior potere di tutti i sovrani franchi dell'epoca, visto che la dinastia merovingia era già a quel momento in piena decadenza. Il suo potere segnò i primi passi della linea carolingia, confermata dall'investitura di Pipino il Breve il 28 luglio 754.

16 Pipino Pipino III detto il Breve[4] (Jupille, 714 – Saint Denis, 24 settembre 768) fu maggiordomo di palazzo di Neustria ( ) e d'Austrasia ( ), poi re dei Franchi ( ). Fu il padre del futuro imperatore, Carlo Magno. Venne incoronato re dei Franchi dal Papa che, minacciato dall'avanzata dei Longobardi, ne aveva ottenuto la protezione e ricambiò l'aiuto ricevuto da Pipino il Breve con un'incoronazione formalmente illegittima.

17 Pipino immaginato (XIX)

18 Pipino incoronato In questo contesto di pace, Pipino, nel 751, inviò, a Papa Zaccaria, delle lettere e, all'insaputa del suo re[48], ma con il beneplacito di tutti i Franchi[45], inviò una delegazione a Roma,[22], guidata da san Burcardo, vescovo di Würzburg e di Fulrado, abate di Saint-Denis[49], chiedendogli se il titolo di re appartenesse a chi esercitava il potere o a chi era di sangue reale[49]. Il papa rispose che doveva essere re colui che veramente esercitava il potere[49][50]. Childerico III allora fu deposto[23] e, per ordine del successore di Zaccaria, Stefano II[47]fu rasato e, nel 752, fu condotto in monastero e tonsurato, mentre, Pipino il Breve, con la regina Berta[45], fu unto[51] e incoronato, a Soissons, re dei Franchi, da san Bonifacio, vescovo di Magonza[52][53]. Pipino diventò così il primo re dei Franchi carolingi, per prima cosa secondo le tradizioni del suo popolo[54] e in seguito per la Chiesa di Roma[55].

19 Atto illegittimo? Fu cruciale per la storia europea l'atto, giuridicamente illegittimo, dell'incoronazione regale con legittimazione papale (fino ad allora i re erano stati solo benedetti dal papa, mentre lo status giuridico a regnare doveva provenire dall'unico erede dell'Impero romano, il sovrano bizantino). Sia Pipino stava usurpando un titolo di sovrano "sacrale" verso i Germani, sia il papa si stava arrogando un potere di legittimazione che non aveva fondamento giuridico definito. Ma nella pratica la sacralità del papa compensò la fine della sacralità della dinastia merovingia, inoltre la presenza di un imperatore "eretico" (iconoclasta) come Leone III sul trono di Bisanzio causava un vuoto di potere che il papa aveva già manifestato di volersi arrogare (nacque proprio in quegli anni il documento apocrifo della Donazione di Costantino).[56].

20 La statua di Suintila è una delle statue di monarchi spagnoli commissionate per la decorazione del Palazzo Reale di Madrid durante il regno di Ferdinando VI. L'idea iniziale era stata di adornare la cornice del palazzo; scolpite da Olivieri e Filippo de Castro, non furono mai poste nelle posizioni per cui erano state scolpite, ma furono piazzate in altri luoghi della città: piazza d'Oriente, parco del Retiro, porta di Toledo. Alcune furono posizionate in altre città.

21 Statua di Suintila di Felipe de Castro (1750-1753), a Madrid

22 Suintila, rey de los Visigodos (Congreso de los Diputados de España) Mediados del siglo XIX Manuel Miranda y Rendón

23 Suintila/Sisenando Sul Suintila generale i giudizi dei cronisti furono tutti positivi, tanto che nel 629 Sant'Isidoro di Siviglia coniò per lui l'appellativo di «padre dei poveri». Ma da quando si mise a trattare i problemi di politica interna, forse per il suo nepotismo e la sua prepotenza, i giudizi dei cronisti dell'epoca mutarono

24 Mariana, Juan de ( ) Historia general de España 1794, copia del grabado por Arnold van Westerhout

25 Il Primo Console supera le Alpi al Gran San Bernardo, 1800, Malmaison Jacques-Louis David (Parigi, 30 agosto 1748 – Bruxelles, 29 dicembre 1825)

26 Il giuramento degli Orazi, 1785, Parigi, Louvre Jacques-Louis David (Parigi, 30 agosto 1748 – Bruxelles, 29 dicembre 1825)

27 La morte di Socrate, 1787, New York, Metropolitan Jacques-Louis David (Parigi, 30 agosto 1748 – Bruxelles, 29 dicembre 1825)

28 Il giuramento della Pallacorda, 1791, Versailles Jacques-Louis David (Parigi, 30 agosto 1748 – Bruxelles, 29 dicembre 1825)


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