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I VULCANI.

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Presentazione sul tema: "I VULCANI."— Transcript della presentazione:

1 I VULCANI

2 Il magma Come sappiamo all’interno della crosta terrestre sono presenti delle masse di rocce fuse a temperature comprese tra i 700°C e i 1400°C, che comunemente chiamiamo MAGMI. I magmi vengono comunemente classificati sulla base del loro contenuto in SILICE (composto del silicio SiO2): SiO2 > 65 % magmi ACIDI: (800°-1050°C) , viscosi (poco fluidi), 2,7 g/cm3 ; SiO2 < 52% magmi BASICI: (1050°-1400°C), fluidi, 3 g/cm3.

3 Attività vulcanica La risalita di magma attraverso fratture della costa terrestre da origine ad una attività vulcanica, caratterizzata da emissioni di gas e magma, che sulla superficie terrestre prende il nome di LAVA. i gas vulcanici sono costituiti per lo più da vapore acqueo (90 %) insieme ad una straordinaria miscela di altri gas, alcuni dei quali possono essere tossici. In una eruzione vulvanica la loro funzione è quella di favorire la risalita del magma in superficie.

4 Le caratteristiche delle lave sono una diretta conseguenza del magma da cui derivano:
Le lave acide più ricche di silice (700°C), sono viscose e poco fluide, associate perciò ad un vulcanismo di tipo esplosivo; Le lave basiche ricche di ferro e magnesio e povere di silice (oltre i 1000°C), sono più fluide e associate ad un vulcanismo di tipo effusivo.

5 Tipi di vulcano Gli edifici vulcanici o montagne vulcaniche sono una diretta conseguenza dell’attività vulcanica, ossia la risalita di magma attraverso fratture della crosta terrestre e la successiva solidificazione. La forma dei vulcani dipende dal tipo di magma che lo alimenta, ed in particolare dalla sua fluidità: Un magma basico, più fluido, tende a scivolare; Un magma acido, più viscoso, da origine a vulcani più elevati e con pareti più ripide.

6 Struttura del vulcano

7 Origine e distribuzione dei vulcani

8 A grandi linee possiamo individuare due fasce di vulcanismo (più del 90 % dei vulcani):
Dorsali oceaniche (lava basaltica); Zone di subduzione (cintura del fuoco), lava acida e viscosa associata ad eruzioni di tipo esplosivo. Punti caldi: vulcanismo lontano dai margini delle placche con magma basico proveniente dalle profondità del mantello.

9 Eruzioni esplosive La fenomenologia associata a questo tipo di vulcanismo è estremamente diversificata: Materiali piroclastici: sono prodotti vulcanici solidi, ceneri, lapilli, scorie e bombe vulcaniche (classificati sulla base delle dimensioni), che possono ricoprire vaste aree con strati di alcuni metri; Gas e ceneri ad alta temperatura possono propagarsi orizzontalmente a cerchi concentrici come per le onde basali delle esplosioni nucleari; Ancora i materiali piroclastici possono rotolare lungo i pendii del vulcano con velocità superiori ai 180 Km/h (nubi ardenti), o impregnandosi di acqua dare origine a colate di fango (Lahar); Maremoti.

10 I TERREMOTI

11 Che cos’è un terremoto? Un terremoto, o sisma, è un'improvvisa vibrazione del terreno prodotta da una brusca liberazione di energia da masse rocciose situate in profondità (tra 10 e 700 Km); tale energia si propaga in tutte le direzioni (come una sfera) sotto forma di onde. Le rocce sottoposte a stiramento e compressione si deformano, comportandosi come un elastico, finchè raggiungono il punto di rottura

12 Teoria del rimbalzo elastico

13 Ipocentro - epicentro Il punto di origine di un terremoto, in profondità è detto Ipocentro, mentre la sua proiezione in superficie è detto Epicentro. L’Epicentro è il punto dove si registrano i maggiori danni.

14 Onde sismiche L’improvvisa liberazione di energia nell’ipocentro genera delle vibrazioni che si propagano sotto forma di onde sismiche. In profondità si generano due tipi di onde sismiche: Onde longitudinali ( o primarie o P); Onde trasversali ( o secondarie o S).

15 Le onde longitudinale, dette anche onde P:
sono le più veloci (tra 4 e 8 Km/s), le particelle oscillano avanti e indietro rispetto alla direzione di propagazione dell’onda (si comprimono); Possono propagarsi in ogni mezzo.

16 Le onde trasversali, dette anche onde S:
sono le più lente delle onde P (tra 2,3 e 4,6 Km/s), le particelle di roccia oscillano perpendicolarmente rispetto alla direzione di propagazione dell’onda; Non si propagano nei fluidi.


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