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Sondrio, 4 marzo 2016 ITT “Mattei”

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Presentazione sul tema: "Sondrio, 4 marzo 2016 ITT “Mattei”"— Transcript della presentazione:

1 Sondrio, 4 marzo 2016 ITT “Mattei” L’alternanza scuola lavoro per la costruzione di una didattica fondata sull’acquisizione di competenze Aldo Tropea

2 Il rapporto tra contenuti e competenze: una questione europea
esistono in Europa tre tipologie fondamentali di relazioni tra contenuti disciplinari e competenze nei curricoli Quella tradizionale che mette al centro i contenuti descritti sotto forma di saperi 2. Quella che mette al centro lo studente in una prospettiva costruttivista, che vede come essenziale il processo metodologico di assunzione degli apprendimenti, più che i contenuti 3. Quella che vede al centro gli obiettivi di apprendimento descritti in termini di competenze, generalmente fissate da istanze esterne ( es. il mondo del lavoro) Quella italiana prevalente è stata fino ad ora la prima, la seconda e la terza sono quelle che si sta tentando di far passare con le “indicazioni per il curricolo” della scuola di base, in parte con le “Indicazioni nazionali per i licei” e, più marcatamente, nelle Linee-Guida per l’istruzione tecnica e professionale) Aldo Tropea

3 C’è una stretta relazione tra modello curricolare e organizzazione della didattica
La forza dell’impianto gentiliano stava (sta?) proprio nella coerenza tra contenuti e modalità di organizzazione del tempo-scuola, degli ambiti di progettazione e valutazione, del modo di concepire la collegialità come veste giuridico-formale delle decisioni e non come corresponsabilità educativa Era, insomma, costruito a misura del singolo docente e della sua capacità di insegnare la sua disciplina nella sua aula, in quella che Piero Romei chiamava “l’organizzazione a pettine”: tanti individui e un responsabile della legittimità delle procedure, il Preside Aldo Tropea

4 Il modello gentiliano della sequenza segmento disciplinare più segmento disciplinare riproduce quello dell’ “ordo studiorum” dei Gesuiti ( anche se il loro Ginnasio aveva – e non lo nascondeva - una robusta finalità professionalizzante)

5 Ma questo modello presupponeva un tipo di studente che non esiste
più, per un insieme di fattori convergenti Non esiste più un monopolio dell’agenzia formativa scuola I meccanismi stessi dell’apprendimento sono radicalmente modificati dallo sviluppo delle nuove tecnologie Come dimostrano le ricerche delle neuroscienze, la percezione umana appare immersa nella dinamica dell’azione, per cui esiste un nesso assai stretto tra percezione, azione e progetto Le cose e i processi con i quali entriamo in contatto vengono appresi in modo significativo quando acquistano un senso funzionale al progetto d’azione che intendiamo attivare e sviluppare. Diventa infine sempre più determinante, anche come riferimento valoriale, il gruppo dei pari, reale o virtuale

6 Così... "Alla scuola, molti ragazzi sono disposti a dare il corpo, non l'anima. In pochi anni, ad iniziare dalla scuola media, quasi tutti imparano i trucchi del mestiere: i tempi morti per rilassarsi, le finte e le strategie per non essere notati ("gli imboscati"), le infinite tattiche di evasione ed elusione dei cosiddetti "doveri”… (Rosario Drago).

7 Che scuola vorrebbero gli studenti?
Marc Prensky , l’informatico che ha inventato il termine “nativi digitali”, ha svolto un’indagine rivolta a studenti di tutti i ceti sociali, di tutte le età, di tutte le nazionalità. Norberto Bottani ha così sintetizzato le loro risposte:   non tollerano più lezioni cattedratiche;   vogliono essere “rispettati”, vogliono che si abbia fiducia in loro, tenendo conto delle loro opinioni, delle loro passioni e dei loro interessi;    vogliono lavorare con i loro coetanei, in gruppi di lavoro, per realizzare progetti;   vogliono prendere decisioni ed essere coinvolti nel controllo dell'esecuzione;   vogliono essere collegati con i loro coetanei per cooperare e competere;   vogliono che l'educazione sia anche legata alla realtà.

8 Quest’ultimo aspetto è tuttavia molto problematico
Spesso infatti la realtà virtuale interferisce con quella reale rappresentata da un territorio, dalle sue opportunità e dai suoi problemi Non è un problema da poco, perché non possiamo neppure pensare alla realtà come qualcosa di limitato al nostro quartiere o alla nostra città. Per la formazione si pone dunque il problema di essere “sensata”, capace cioè di riempire il baratro che separa oggi sempre più spesso il “curricolo di scuola” dal “curricolo di vita”, utilizzando certo gli strumenti della grande rete telematica, ma al tempo stesso ricucendo il rapporto con il mondo, con il lavoro, con i problemi del nostro futuro

9 I colori della realtà virtuale
Secondo molti studiosi, la realtà virtuale costituita dalle immagini diramate dalla rete e l’apparente facilità del loro controllo e della loro ripetibilità creano nei giovani un senso di onnipotenza e un coinvolgimento emotivo che provocano un effetto straniamento rispetto a quello che avviene a scuola, che appare del tutto insignificante anche a ragazzi intellettualmente dotati e non socialmente a rischio A fronte di questo fenomeno, che non è solo italiano, a livello pedagogico e di pratica didattica si scontrano due linee di tendenza contrapposte: il lassismo (abbassare l’asta, concedere recuperi,etc.) che però rinuncia a stimolare e coinvolgere i giovani e finisce con l’aggravare il distacco tra la realtà e le formule scolastiche Il rigorismo disciplinare che sembra proteggere l’insegnamento, ma semplicemente rimuove il problema, trasferendolo altrove e perpetuando il disprezzo per il lavoro e la FP, “refugium peccatorum” Aldo Tropea

10 Le Ricostruire il rapporto con il reale:
comprendere che è cambiato il lavoro Le Una “terziarizzazione” del lavoro anche produttivo di beni materiali Dall’ultimo ventennio del secolo ventesimo, è in corso una trasformazione radicale e drammatica della qualità del contenuto del lavoro in senso diagnostico-interpretativo ( Consoli) Una crescente quantità di conoscenza inglobata anche in in attività “semplici” Una riduzione dei livelli gerarchici aziendali (Meghnagi)

11 ai giovani si richiede di
E contestualmente, ai giovani si richiede di comunicare in maniera tecnicamente corretta comunicare in maniera efficace interpretare i contesti ricercare informazioni saperle utilizzare per risolvere problemi esercitare ed accettare il coordinamento organizzare il proprio lavoro documentare il proprio lavoro E AGLI INSEGNANTI ?

12 La mancanza di orientamento scolastico e professionale come causa di disoccupazione
Il rapporto McKinsey “Studio ergo Lavoro”, pubblicato due anni fa ( ma sappiamo che la situazione non è purtroppo molto cambiata da allora), ricorda che in Italia under 30 non studiano non lavorano e che la probabilità di essere disoccupato per un under 30 è 3,5 volte superiore a quella di un over 30 il 40% della disoccupazione giovanile non dipende dal ciclo economico. Le prime due cause di questo fenomeno sono indicate nello sbilanciamento esistente tra la domanda delle imprese e le scelte dei giovani e la carenza di competenze adeguate ai bisogni del sistema produttivo. Al momento della decisione, solo il 38% dei giovani intervistati era al momento della scelta informato circa le reali opportunità di occupazione del settore intrapreso. Quanto alla preparazione, il 58% delle imprese giudica inadeguato il livello di preparazione dei neo-assunti, essenzialmente a causa della scarsa presenza di esperienze pratiche nel curricolo scolastico. Rispetto alla media europea, l’Italia presenta un deficit rilevante sia nelle competenze tecniche specifiche, sia in quelle generali Aldo Tropea

13 Dal Rapporto Assolombarda 2014 sulla domanda di competenze delle imprese
La richiesta di specializzazione professionale non identifica una domanda troppo parcellizzata, perché la specializzazione prende valore quando si accompagna ad una qualificazione più ricca e articolata. I profili specializzati non sono "poveri", non sono costituiti cioè da poche competenze molto rilevanti, ma presuppongono sempre la padronanza dell'intero processo produttivo, del contesto in cui si lavora, e di conoscenze metodologiche di base. La presenza, per alcuni profili, di un insieme coeso di competenze molto rilevanti non ne esclude altre: l'azienda non legge lo specialista come chi fa bene un compito ma come chi dà un apporto specializzato all'intero processo Inoltre, le competenze comuni (che, rappresentano la declinazione nell’attività professionale delle competenze di cittadinanza il cui sviluppo è una precisa priorità delle politiche europee dell’istruzione) hanno ampio spazio nelle indicazioni delle imprese: questa è un’indicazione di segno contrario rispetto a quanto talvolta si teme, il rischio cioè di “appiattire” l’offerta formativa della scuola su una domanda aziendale di specializzazione del tutto congiunturale

14 Competenze comuni e competenze specifiche
E’ stato calcolato che nel 2020 più del 40% di lavoratori americani saranno “free-lancer”, ossia piccoli liberi professionisti, caratterizzati dalla proiezione a risolvere i problemi, sviluppando soluzioni sempre diverse … La scuola ha il dovere di educare all’imprenditorialità Ma questo non vuol dire che non contino le competenze specifiche e quelle più specificamente manuali. Le professioni che richiedono doti manuali, unite anche all’”estro”, sono proprio quelle che nei prossimi anni saranno al top della lista tra i lavori più difficili da reperire sul mercato In altre parole non serve un elettricista per montare la presa elettrica, un lavoro che richiede pochissime competenze, ma un elettricista che sappia (e voglia) progettare un impianto per consumare meno e illuminare meglio. Un singolo computer puo’ contenere tutti i dati necessari per gestire il business: occorre qualcuno che lo sappia gestire ( Stefano Cianciotta- Mauro Paganini“ Allenarsi per il futuro –Idee e strumenti per il lavoro che verrà“ Rubbettino Editore)

15 un’altra idea di formazione
Aldo Tropea 15

16 Le competenze non sono un patrimonio teorico
“La competenza non è uno stato od una conoscenza posseduta. Non è riducibile né ad un sapere, né a ciò che si è acquisito con la formazione. La competenza non risiede nelle risorse (conoscenze, capacità…), ma nella mobilitazione di queste risorse. Qualunque e competenza non può essere separata dalle proprie condizioni di messa in opera. La competenza è un saper agire o reagire riconosciuto. Qualunque competenza per esistere necessita del giudizio altrui” (Le Boterf)

17 Il rapporto con il lavoro, nelle sue diverse modalità, è uno degli strumenti – oggi forse il principale - per attuare questo capovolgimento di prospettiva dell’insegnamento e per ri-motivare i giovani allo studio Si tratta di pensare ai luoghi di lavoro come contesti cognitivi, sedi di relazioni sociali fondamentali per fornire agli allievi conoscenze aggiornate sull’organizzazione del lavoro, sulla cultura d’impresa, sui mercati di riferimento, sulle norme che regolano i contratti e il lavoro, sull’idea di sviluppo sostenibile Aldo Tropea

18 LA PROGETTAZIONE ESIGE QUINDI COOPERAZIONE
L’alternanza non è perciò uno stage di “applicazione pratica” ma coinvolge più discipline nella didattica per l’acquisizione di competenze LA PROGETTAZIONE ESIGE QUINDI COOPERAZIONE tra le discipline tra gli adulti esperti, interni ed esterni alla scuola tra gli esperti e gli allievi ESIGE UNA PREVISIONE: delle risorse professionali disponibili dei tempi, delle scadenze e delle verifiche 18

19 Le fonti normative Art. 4 legge 53/2003 L’Alternanza scuola-lavoro è definita come una “modalità di realizzazione del percorso formativo progettata, attuata e valutata dall'istituzione scolastica e formativa in collaborazione con le imprese, con le rispettive associazioni di rappresentanza e con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, che assicuri ai giovani, oltre alla conoscenza di base, l'acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro” Art. 1 D.Lgs. 77/2005 l'intera formazione dai 15 ai 18 anni o parte di essa può svolgersi “attraverso l'alternanza di periodi di studio e di lavoro, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa” I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza Artt. 4/5 D.Lgs. 77/2005 I percorsi in alternanza hanno una struttura flessibile e si articolano in periodi di formazione in aula e in periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro, che le istituzioni scolastiche e formative progettano e attuano sulla base delle convenzioni stipulate. I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro fanno parte integrante dei percorsi formativi personalizzati, volti alla realizzazione del profilo educativo, culturale e professionale del corso di studi Aldo Tropea

20 Le fonti normative : il D.Lgs 77/2005 (art.6)
I percorsi in alternanza sono oggetto di verifica e valutazione da parte dell'istituzione scolastica o formativa. … l'istituzione scolastica o formativa, tenuto conto delle indicazioni fornite dal tutor formativo esterno, valuta gli apprendimenti degli studenti in alternanza e certifica, sulla base del modello di cui all'articolo 3, comma 3, lettera e), le competenze da essi acquisite, che costituiscono crediti, sia ai fini della prosecuzione del percorso scolastico o formativo per il conseguimento del diploma o della qualifica, sia per gli eventuali passaggi tra i sistemi, ivi compresa l'eventuale transizione nei percorsi di apprendistato. La valutazione e la certificazione delle competenze acquisite dai disabili che frequentano i percorsi in alternanza sono effettuate a norma della legge 5 febbraio 1992, n. 104, con l'obiettivo prioritario di riconoscerne e valorizzarne il potenziale, anche ai fini dell'occupabilità. Le istituzioni scolastiche o formative rilasciano, a conclusione dei percorsi in alternanza, in aggiunta alla certificazione prevista dall'articolo 3, comma 1, lettera a), della legge n. 53 del 2003, una certificazione relativa alle competenze acquisite nei periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro. Aldo Tropea

21 La legge 107 ( commi art.1) previsione di percorsi obbligatori di alternanza negli ultimi tre anni della scuola secondaria di secondo grado con una differente durata complessiva rispetto agli ordinamenti b. possibilità di stipulare convenzioni per lo svolgimento di percorsi in alternanza anche con gli ordini professionali e con enti che svolgono attività afferenti al patrimonio artistico, culturale e ambientale o con enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI; possibilità di realizzare le attività di alternanza durante la sospensione delle attività didattiche e all’estero, nonché con la modalità dell’impresa formativa simulata; emanazione di una “Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola lavoro”, con la possibilità, per lo studente, di esprimere una valutazione sull’efficacia e sulla coerenza dei percorsi con il proprio indirizzo di studio ; e. affidamento alle scuole secondarie di secondo grado del compito di organizzare corsi di formazione per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, rivolti agli studenti in alternanza ;

22 La legge 107 ( commi art.1) f. stanziamento di 100 milioni di euro annui per sviluppare l’alternanza scuola lavoro nelle scuole secondarie di secondo grado a decorrere dall’anno Tali risorse , calcolate in funzione del numero degli iscritti, finanziano l’organizzazione delle attività di alternanza ( progettazione, tutorato, la formazione, monitoraggio, supporto eventuale alle famiglie secondo l’autonoma decisione della scuola) g. affidamento al Dirigente scolastico del compito di individuare le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili per l’attivazione di percorsi in alternanza e di stipulare convenzioni (finalizzate altresì a favorire l’orientamento dello studente) anche con musei e altri luoghi della cultura, nonché con gli uffici centrali e periferici del Ministero per i beni e le attività culturali; h. stesura di una scheda di valutazione finale sulle strutture convenzionate, redatta dal dirigente scolastico al termine di ogni anno scolastico; costituzione presso le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura del registro nazionale per l’alternanza scuola lavoro, in cui sono visibili le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili ad accogliere studenti per percorsi di alternanza (quanti giovani e per quali periodi). In attesa che il registro nazionale per l’alternanza scuola lavoro assuma la piena operatività, le scuole potranno avvalersi delle collaborazioni già esistenti o attivarne di nuove in sintonia con l’offerta disponibile sul territorio Aldo Tropea

23 L’organico potenziato per l'alternanza
Sulla base del comma 7 punto o della legge 107, che prevede tra le finalità da conseguire da parte delle scuole autonome quella dell’ incremento dell'alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione, la C.M prot nell’allegato “Scheda dei campi di potenziamento della Scuola del secondo ciclo” prevede in maniera esplicita nel campo 7, relativo alla “laboratorietà” , l’impiego di docenti dell’organico potenziato aggiuntivi per i percorsi in alternanza Non occorre dimenticare, inoltre, che la legge prevede anche la possibilità di utilizzare docenti di organico potenziato per funzioni di tipo organizzativo, tra cui rientrano senz’altro quelle necessarie per il coordinamento della progettazione e l’attuazione dei percorsi in alternanza : I docenti dell'organico dell'autonomia concorrono alla realizzazione del piano triennale dell'offerta formativa con attivita' di insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento. (Comma 5 legge 107) Il dirigente scolastico può individuare nell'ambito dell'organico dell'autonomia fino al 10 per cento di docenti che lo coadiuvano in attivita' di supporto organizzativo e didattico dell'istituzione scolastica (Comma 83 legge 107)

24 L'alternanza deve essere coerente con il POF e nel secondo ciclo lo caratterizza sul piano metodologico declinandolo flessibilmente “Il nuovo quadro normativo, quindi, nel pieno rispetto delle scelte delle istituzioni scolastiche autonome e della libertà di insegnamento, sollecita una profonda riflessione e un rinnovato impegno nella progettazione e nell'utilizzo delle forme di flessibilità, che in alcuni casi potrebbero essere ineludibili. Si pensi … della flessibilità nell'attuazione di un piano integrato di alternanza scuola-lavoro” (Nota MIUR , prot. n Orientamenti per l'elaborazione del Piano Triennale dell'Offerta Formativa)

25 Alcune domande Cosa si può riconoscere come asl? Chi la riconosce?
Il periodo di permanenza in azienda Le fasi di preparazione, la discussione, le conclusioni svolte in azienda ma anche a scuola ( conferenze di esperti, analisi della realtà territoriale) Eventuali visite purché finalizzate a Attività didattiche svolte in laboratori aziendali previa apposita convenzione Chi la riconosce? La Commissione provinciale esamina i progetti e fa delle osservazioni a fini unicamente formativi Il MIUR esamina la rendicontazione amministrativa al SIDI vistata dai revisori dei conti dove sono distinte le diverse fasi Il dirigente scolastico che formula il rapporto sull’azienda ospitante Chi presidia il percorso svolto in periodo di sospensione delle lezioni? Il tutor scolastico e il referente seguono l’attività ( che è obbligatoria, anche se una percentuale di assenze superiore al 75% non invalida l’anno scolastico). La certificazione viene ratificata dal Consiglio di Classe. Che peso ha l’alternanza nella valutazione di fine anno ? Vedi più avanti Aldo Tropea

26 Le fonti normative : il D. Lgs 81/2008 sulla sicurezza del lavoro (art
Ai fini ed agli effetti delle disposizioni di cui al presente Decreto Legislativo si intende per: «lavoratore»: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è equiparato… il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento di cui all’articolo 18 della Legge 24 giugno 1997, n. 196, e di cui a specifiche disposizioni delle Leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro; l’allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione Nota n del 04/11/2002 Ministero del Lavoro – Direzione Generale Affari Generali e Risorse Umane – Div. VII . -gli studenti partecipanti ai corsi di istruzione scolastica che prevedono un periodo lavorativo presso un’impresa “ospitante”, sono equiparati ai lavoratori ai sensi e per gli effetti di cui agli articoli 4 e 21 del D.Lgs.626/1994. (ora articoli 2 e 20 D.Lgs. 81/2008) Aldo Tropea

27 Le fonti normative : il D
Le fonti normative : il D.Lgs 81/ sulla sorveglianza sanitaria ( art. 41) La sorveglianza sanitaria è effettuata dal medico competente e comprende: visita medica preventiva intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinato al fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica; visita medica periodica per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica. La periodicità di tali accertamenti, qualora non prevista dalla relativa normativa, viene stabilita, di norma, in una volta l’anno visita medica su richiesta del lavoratore, qualora sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi professionali; d) visita medica in occasione del cambio della mansione onde verificare l’idoneità alla mansione specifica Nota n. 87 del 02/03/2010 del Ministero del Lavoro – Direzione Generale Affari Generali e Risorse Umane – Div. VII - Coord. Isp. Lavoro: In concreto, in ordine all’obbligo di sorveglianza sanitaria, si distinguono due casi: -- scuola in cui […] lo studente è equiparato ad un lavoratore sin dal suo ingresso nella scuola; -- scuola al cui interno si eroga unicamente didattica frontale ovvero in cui non si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, etc., ma il cui percorso di studi preveda però un periodo di tirocinio dello studente presso un’azienda (es. scuola per infermieri): lo studente è equiparato a lavoratore unicamente nel momento in cui “entra in azienda”, vale a dire quando diventa beneficiario delle iniziative di tirocinio formativo e di orientamento presso l’impresa “ospitante”. Aldo Tropea

28 La formazione sulla sicurezza
La formazione deve essere adeguata ai vari profili di rischio. Il 1° modulo riguarda la formazione generale, che ha una durata minima di quattro ore per tutti i settori e riguarda i «concetti generali in tema di prevenzione e sicurezza sul lavoro» Il 2° modulo è invece relativo alla formazione specifica La durata minima è di 4, 8 oppure  12 ore, a seconda dei rischi riferiti a ciascuna mansione e settore di appartenenza, che possono essere bassi, medio o alti, in base a quanto previsto dalle apposite tabelle. Nei settori a rischio basso si prevedono 8 ore: 4 di formazione generale e 4 di formazione specifica Nei settori a rischio medio si prevedono 12 ore: 4 di formazione generale e 8 di formazione specifica Nei settori a rischio alto si prevedono 16 ore: 4 di formazione generale e 12 di formazione specifica

29 Le fonti normative : le Indicazioni Regionali lombarde per l’Iepf (decreto n. 12550/2013)
Le linee guida per gli organici raccordi tra i percorsi degli istituti professionali e i percorsi di istruzione e formazione professionale, formulato dalla Segreteria tecnica della Conferenza Unificata ( MIUR,MLPS, MEF, REGIONI E UPI) nella seduta del 16/12/2010, prevedono percorsi integrativi e complementari di istruzione e formazione professionale. La scelta lombarda è per i secondi, che affida alla Regione la responsabilità sull’erogazione e la valutazione . Le indicazioni Regionali della Lombardia affermano che Lo stretto rapporto tra dimensione culturale e lavoro, anche attraverso la valorizzazione delle modalità dell’alternanza e dell’apprendistato, costituisce uno dei caratteri distintivi dell’offerta di IFP. L’alternanza si configura come una strategia-metodologia formativa rispondente ai bisogni e ai diversi stili cognitivi degli individui, capace di integrare reciprocamente attività formative di aula, di laboratorio ed esperienze svolte nella concreta realtà di impresa. L’area tecnico-professionale copre il 40-50% dell’orario complessivo di 990 ore già a partire dalla classe seconda. . In alternanza si svolge dal 25 al 40% dell’orario previsto per l’area tecnico-professionale ( circa ¼ del monte-ore) Aldo Tropea

30 Le fonti normative in preparazione ( delega 107) …..
Il modello nazionale di certificazione delle competenze Lo Statuto dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza Il nuovo esame di stato conclusivo del secondo ciclo

31 Gli strumenti: la convenzione
La convenzione è lo strumento giuridico fondamentale e deve contenere: a. anagrafica della scuola e della struttura ospitante; b. natura delle attività che lo studente dovrà svolgere durante il periodo di alternanza scuola lavoro all’interno della struttura ospitante, coerenti con gli obiettivi del progetto formativo condiviso tra quest’ultima e l’istituzione scolastica, che devono essere coerenti con il profilo in uscita; c. individuazione degli studenti coinvolti nell’attività di alternanza per numero e tipologia d’indirizzo di studi; d. durata del singolo percorso formativo nell’ambito delle ore complessive di alternanza scuola; e. identificazione dei referenti e dei relativi ruoli funzionali (Consiglio di Classe, Comitato Tecnico Scientifico/Comitato scientifico) , tutor interno scolastico o formativo e tutor esterno, rappresentanti del mondo del lavoro e delle professioni) f. formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, in cui sono specificate le attività già svolte dagli studenti e i relativi attestati riportanti i contenuti trattati, al fine di poter individuare modalità e tempi della formazione integrativa, da parte della struttura ospitante, secondo lo specifico profilo di rischio; g. eventuali risorse economiche impegnate per la realizzazione del progetto di alternanza scuola -lavoro; h. strutture e know-how messi a disposizione dalla struttura ospitante; i. obblighi e responsabilità dell’istituzione scolastica e della struttura ospitante; j. modalità di acquisizione della valutazione dello studente sull’efficacia e sulla coerenza del percorso di alternanza scuola lavoro con il proprio indirizzo di studio; k. criteri e indicatori per il monitoraggio del progetto

32 Gli strumenti: il patto formativo
La convenzione presenta, solitamente in allegato il patto formativo, documento con cui lo studente (identificato per nome, cognome, data di nascita, codice fiscale, classe di appartenenza) si impegna a) a rispettare determinati obblighi in alternanza (rispetto di persone e cose, abbigliamento e linguaggio adeguati all’ambiente, osservanza delle norme aziendali di orari, di igiene, sicurezza e salute, riservatezza relativamente ai dati acquisiti in azienda); b) a conseguire le competenze – previste e dichiarate - in esito allo svolgimento delle attività secondo gli obiettivi, i tempi e le modalità concordate, seguendo le indicazioni del tutor esterno e del tutor interno e facendo ad essi riferimento per qualsiasi esigenza o evenienza. Il percorso è supportato da una documentazione e da strumenti di accompagnamento che permettono la formalizzazione dell’esperienza, il report delle attività svolte e gli strumenti adottati per la valutazione delle competenze acquisite

33 Il presupposto: la valorizzazione dei rapporti tra scuola, impresa e territorio
I luoghi di lavoro sono contesti cognitivi, sedi di relazioni sociali fondamentali per fornire agli allievi conoscenze aggiornate sull’organizzazione del lavoro, sulla cultura d’impresa, sui mercati di riferimento, sulle norme che regolano i contratti e il lavoro, allo sviluppo sostenibile Aldo Tropea

34 Un prerequisito essenziale ( che è anche un obiettivo...)
l’organizzazione di tutto il curricolo per competenze e quindi l’identificazione di quelle ( che non sono tutte) che possono essere conseguite attraverso i percorsi in alternanza Aldo Tropea

35 Gli ambiti di progettazione
Il C.T.S. Il gruppo di progetto a livello di Indirizzo Il Consiglio di classe I gruppi di materia Il gruppo che elabora il RAV per la verifica di progetto Aldo Tropea

36 Partire dagli esiti attesi
Gli esiti sono : “L’insieme delle conoscenze, abilità e competenze che un individuo ha acquisito ed è in grado di dimostrare alla fine di un processo di apprendimento “(EFQ) I risultati sono dunque un insieme di attestazioni di ciò che il soggetto deve conoscere, capire, saper fare al termine di un determinato periodo di apprendimento. Ragionare in termini di esiti di apprendimento significa porre davvero l’accento su ciò che lo studente deve fare e non (solo) sull’analisi di ciò che l’insegnante deve proporsi essere in grado di spiegare agli studenti “a cosa serve” quel che stanno apprendendo, senza rimandi a un lontano futuro mettersi in condizione di certificare le competenze o almeno le abilità e le conoscenze che ne costituiscono segmenti farsi capire dagli interlocutori esterni Aldo Tropea

37 Gli esiti sono definiti
Nel Regolamento dell’obbligo di istruzione (DM MPI n. 139 del 22 agosto 2007 Nei regolamenti e gli allegati relativi ai DM 87,88,89/2010: Allegato A Pecup; Allegato B Settore Servizi (IP) – Economico (IT) Allegato C Settore Produzioni industriali e artigianali (IP) – Tecnologico (IT) Allegati B-G per i diversi indirizzi dei Licei Nelle linee guida per l’istruzione tecnica e professionale) Direttive 57 e 65 luglio 2010 per il Biennio; Direttive 4 e 5 del gennaio 2012 per il Triennio Nelle “Indicazioni nazionali” per i licei (DM 7 ottobre 2010 , n. 211) Negli Accordi in Conferenza Stato Regioni del 15/1/2004 e del 5 ottobre 2006 che stabilisconio gli standard formativi minimi delle competenze di base e tecnico-professionali Attenzione. Gli standard valgono per tutta l’IeFP integrativa e complementare (vedi D.M 4/2011 Organici Raccordi tra IP e FP Aldo Tropea

38 La “progettazione a ritroso”
identificare le competenze attese dalle aziende sulla base dell’esperienza storica e dai repertori di ricerca ( Associazioni, CCIA, azienda ospitante) “agganciare” le prestazioni attese alle competenze di profilo e determinare cosa costituisce evidenza accettabile degli esiti (indicatori) Costruire strumenti di osservazione delle prestazioni e griglie di valutazione dei livelli conseguiiti formulare di prove di accertamento delle competenze e determinarne i livelli di possesso

39 La scelta delle competenze dell’alternanza
Quali sono le competenze che le aziende ritengono decisive per un positivo inserimento in azienda dei neo-diplomati? REPERTORI INTERVISTE INDICAZIONI DALLE IMPRESE ESAME DELLE ESPERIENZE PRECEDENTI DI ALTERNANZA L’INTEGRAZIONE CON LE IMPRESE Imprese partner e aziende ospitanti CTS umberto vairetti 2015

40 Cosa possono fare gli studenti per sviluppare le competenze scelte?
A scuola: Acquisizione delle conoscenze preliminari necessarie per fornire la prestazione (DIDATTICA DISCIPLINARE) Allenamento delle abilità essenziali per fornire la prestazione (ESERCITAZIONI) Attività preparatoria (INFORMAZIONI SUI CONTESTI AZIENDALI; SICUREZZA…) PRESTAZIONI COMPLEMENTARI (Laboratori, Project Work, Simulazioni…) De-contestualizzazione delle esperienze (RIELABORAZIONE – CONCETTUALIZZAZIONE) PRESTAZIONI IN AZIENDA DURANTE IL TIROCINIO CONTESTI AZIENDALI umberto vairetti 2015

41 SCELTA DELLE COMPETENZE
Profili lavorativi dei diplomati nelle aziende partner Esperienze precedenti di tirocinio Competenze apprezzate dalle aziende partner Competenze attivabili in tirocinio Scelta delle competenze Possibili offerte di tirocinio delle aziende Repertorio delle competenze richieste dalle imprese umberto vairetti 2015

42 PASSAGGI IMPORTANTI PER PROGETTARE L’ALTERNANZA
definire gli obiettivi dell’alternanza in termini di performance, contesto e criteri graduare gli obiettivi (livelli EQF: autonomia e responsabilità) in rapporto all’anno di studio (3°, 4° e 5°) agganciare le prestazioni alle competenze del profilo in uscita (Linee Guida del Riordino) e verificare il grado di copertura di ciascuna competenza scuole e aziende insieme scuole umberto vairetti 2015

43 PER GRADUARE GLI OBIETTIVI : I LIVELLI EQF
Livello 4 Conoscenza pratica e teorica in ampi contesti in un ambito di lavoro o di studio Una gamma di abilità cognitive e pratiche necessarie a risolvere problemi specifici in un campo di lavoro o di studio Sapersi gestire autonomamente, nel quadro di istruzioni in un contesto di lavoro o di studio, di solito prevedibili, ma soggetti a cambiamenti. Sorvegliare il lavoro di routine di altri, assumendo responsabilità definite per la valutazione e il miglioramento di attività lavorative o di studio Livello 3 Conoscenza di fatti, principi, processi e concetti generali, in un ambito di lavoro o di studio Una gamma di abilità cognitive e pratiche necessarie a svolgere compiti e risolvere problemi scegliendo e applicando metodi di base, strumenti, materiali ed informazioni Assumere la responsabilità di portare a termine compiti nell'ambito del lavoro o dello studio. Adeguare il proprio comportamento alle circostanze nella soluzione dei problemi Livello 2 Conoscenza pratica di base in un ambito di lavoro o di studio Abilità cognitive e pratiche di base necessarie all'uso di informazioni pertinenti per svolgere compiti e risolvere problemi ricorrenti usando strumenti e regole semplici Lavoro o studio sotto la supervisione con un grado definito di i autonomia

44 UN ESEMPIO DI INDIRIZZO MECCANICO
( progetto “Mistral” ASSOLOMBARDA) COMPETENZA Linee Guida del riordino) N COMPETENZE (obbiettivo del progetto di alternanza) 3° anno 4° anno 5° anno PREST. ATTESA CONTESTO A U L a b.. T i r. H O M E b. u b intervenire nelle diverse fasi e livelli del processo produttivo, dall’ideazione alla realizzazione del prodotto, per la parte di propria competenza, utilizzando gli strumenti di progettazione, documentazione e controllo · identificare ed applicare le metodologie e le tecniche della gestione per progetti 1 collabora all’attività di elaborazione/ innovazione di un progetto o di un prodotto Partecipa attiva- mente ad un processo di sviluppo di un progetto x Sviluppa autono-mamente un Project Work umberto vairetti 2015

45 COMPETENZA Linee Guida del riordino) N
COMPETENZE (obbiettivo del progetto di alternanza) 3° anno 4° anno 5° anno PREST. ATTESA A U L a b.. T i r. H O M E b. u b individuare le proprietà dei materiali in relazione all’impiego, ai processi produttivi e ai trattamenti 2 disegna particolari e complessivi corredati delle specifiche utilizzando programmi di disegnazione anche avanzati (2D, 3D: ad es. Autocad, Solid Works,…) Rappresenta la forma esterna, interna di un particolare con le relative dimensioni, segni di rugosità e tolleranze nel rispetto delle normative ISO-EN-UNI (2D) x Legge e rappresenta la forma esterna ed interna di un semplice complessivo e dei suoi particolari costruttivi con le relative dimensioni, segni di rugosità e tolleranze nel rispetto delle normative ISO-EN-UNI (2D-3D) Legge e rappresenta la forma esterna ed interna di un complessivo e dei suoi particolari costruttivi con le relative dimensioni, segni di rugosità e tolleranze nel rispetto delle normative ISO-EN-UNI (3D)  x

46 ------- COMPETENZA Linee Guida del riordino) N
COMPETENZE (obbiettivo del progetto di alternanza) 3° anno 4° anno 5° anno PREST. ATTESA A U L a b.. T i r. H O M E b. u b · intervenire nelle diverse fasi e livelli del processo produttivo, dall’ideazione alla realizzazione del prodotto, per la parte di propria competenza, utilizzando gli strumenti di progettazione, documentazione e controllo · gestire progetti secondo le procedure e gli standard previsti dai sistemi aziendali della qualità e della sicurezza 3 Predispone test a campione Sceglie e utilizza, tra calibro 1/20, microme-tro 1/100 per esterni e compa-ratore 1/100, lo strumento di misura adeguato, fornendo la misura in accordo al Sistema Internazionale (S.I.). x Sceglie e utilizza le strumen-tazioni di controllo dimen-sionale specifiche dell'Azien-da.  

47 Il ruolo della Rete ASL-IFS
Organizzare la formazione, in raccordo con l’USR che le finanzia e con i referenti territoriali UST Formare i formatori Coordinare i Simucenter Affrontare le problematiche segnalate dalle scuole L’adesione non è onerosa

48 Modello per la realizzazione della formazione in alternanza

49 Gli strumenti per le scuole
Il database per la progettazione dell’alternanza

50 La progettazione dell’alternanza

51 Un aspetto fondamentale: la valutazione
Perché ciò che non si valuta, o si valuta sommariamente, alla lunga perde di significato e quindi fa perdere anche la motivazione Perché la valutazione salda l’esperienza di alternanza con il curricolo scolastico Perché verifica il livello di collaborazione tra scuola e azienda Perché consente di controllare la qualità dell’esperienza Aldo Tropea

52 Il progetto formativo individuale
Competenze Descritte in termini di performance PRESTAZIONI NEL CONTESTO: Cosa gli faccio fare perché possa eseguire la prestazione? Livello al quale è eseguita la prestazione NV 1 2 3 4 A scuola In azienda Ogni prestazione può essere fornita più volte, in contesti diversi (a scuola – aula o laboratorio, in azienda – in processi o reparti diversi) Ogni prestazione può essere fornita nei diversi anni (3,4,5), a diversi livelli di complessità e con diversi gradi di autonomia (in affiancamento, sotto la supervisione, soggetta a controllo…; applicando le istruzioni, rispettando i requisiti, individuando le soluzioni…)

53 competenze di riferimento Focus dell’osservazione
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE DI CITTADINANZA CONNESSE AGLI SKILLS competenze di riferimento Focus dell’osservazione livello 1- COOPERARE E DIMOSTRARE DISPONIBILITÀ AD ASSUMERSI INCARICHI E A PORTARLI A TERMINE 4 Nel gruppo di lavoro è disponibile alla cooperazione, assume volentieri incarichi, che porta a termine con notevole senso di responsabilità 3 Nel gruppo di lavoro è abbastanza disponibile alla cooperazione, assume incarichi e li porta generalmente a termine con responsabilità 2 Nel gruppo di lavoro accetta di cooperare, portando a termine gli incarichi avvalendosi del supporto dei docenti e del gruppo 1 Nel gruppo di lavoro coopera solo in compiti limitati, che porta a termine solo se sollecitato 2 - ORGANIZZARE IL PROPRIO LAVORO Dopo avere analizzato la consegna, pianifica in autonomia le fasi del lavoro e rispetta i tempi organizzandosi in modo efficace Dopo il confronto con altri, mette a punto una buona pianificazione del lavoro, rispettando sostanzialmente i tempi Segue la pianificazione messa a punto da altri e ha bisogno della sollecitazione e del supporto del gruppo per rispettare i tempi di consegna Mette in atto esecutivamente la pianificazione concordata con altri e deve essere costantemente supportato per il rispetto dei tempi Aldo Tropea

54 competenze di riferimento Focus dell’osservazione
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE DI CITTADINANZA CONNESSE AGLI SKILLS competenze di riferimento Focus dell’osservazione livello 3 – AUTONOMIA E RESPONSABILITÀ 4 È completamente autonomo nello svolgere il compito, nella scelta degli strumenti e/o delle informazioni, anche in situazioni nuove e problematiche. È di supporto agli altri in tutte le situazioni 3 È autonomo nello svolgere il compito, nella scelta degli strumenti e/o delle informazioni. È di supporto agli altri 2 Ha un’autonomia limitata nello svolgere il compito, nella scelta degli strumenti e/o delle informazioni ed abbisogna spesso di spiegazioni integrative e di guida 1 Non è autonomo nello svolgere il compito, nella scelta degli strumenti e/o delle informazioni e procede solo se supportato 4 – COMUNICARE CON SOGGETTI INTERNI ED ESTERNI L’allievo entra in relazione con gli adulti in modo aperto e costruttivo L’allievo si relaziona con gli adulti adottando un comportamento pienamente corretto Nelle relazioni con gli adulti interagisce generalmente con correttezza L’allievo si relaziona con gli adulti in modo dipendente 5 - SVOLGERE I COMPITI ASSEGNATI Dopo avere analizzato la consegna, pianifica in autonomia le fasi del lavoro e rispetta i tempi organizzandosi in modo efficace Dopo il confronto col gruppo, mette a punto una buona pianificazione del lavoro, rispettando sostanzialmente i tempi Segue la pianificazione messa a punto dal gruppo e ha bisogno della sollecitazione e del supporto del gruppo per rispettare i tempi di consegna Mette in atto esecutivamente la pianificazione concordata dal gruppo e deve essere costantemente supportato per il rispetto dei tempi Aldo Tropea

55 Il tutor scolastico: la cerniera
CONOSCE E UTILIZZA PER QUANTO GLI COMPETE GLI STRUMENTI ELABORATI DAL GRUPPO DI PROGETTO ( Patto formativo, griglie di osservazione, diario di bordo etc.) ENTRA IN RELAZIONE CON IL TUTOR AZIENDALE E VERIFICA LA COERENZA DELLE MANSIONI CON IL PATTO FORMATIVO PREPARA E SOSTIENE I RAGAZZI NELL’INSERIMENTO NELL’AMBIENTE DI LAVORO, CHIARENDONE LE REGOLE GESTISCE LE CRITICITA’ E RAFFORZA LA MOTIVAZIONE FAVORISCE LA COMUNICAZIONE CON IL RESTO DELLA CLASSE E CON I DOCENTI PARTECIPA ALLA VALUTAZIONE DELL’ESPERIENZA INSIEME AL TUTOR AZIENDALE E STIMOLA LA PARTECIPAZIONE DELL’INTERO CONSIGLIO DI CLASSE ALLA VALUTAZIONE DEI RISULTATI DI APPRENDIMENTO Aldo Tropea

56 Il tutor aziendale: la leva
CONOSCE E IL PROFILO PROFESSIONALE DELLO STUDENTE E UTILIZZA PER QUANTO GLI COMPETE GLI STRUMENTI ELABORATI DAL GRUPPO DI PROGETTO ( Patto formativo, griglie di osservazione, diario di bordo etc.) ASSEGNA LE MANSIONI SULLA BASE DEL PATTO FORMATIVO E VALUTA I LIVELLI DI AUTONOMIA E RESPONSABILITA’ AGEVOLA LE RELAZIONI NELL’AMBIENTE DI LAVORO OSSERVA I COMPORTAMENTI ATTRVERSO LE GRIGLIE CONCORDATE OSSERVA E DICHIARA LE PRESTAZIONI ESEGUITE VALUTA INSIEME AL TUTOR SCOLASTICO I RISULTATI CONSEGUITI E FORMULA EVENTUALI PROPOSTE DI MODIFICA DEL PROGETTO Aldo Tropea

57 STRUMENTI DI VERIFICA E VALUTAZIONE
Griglie di osservazione e valutazione delle competenze, sia “soft” sia “hard” da consegnare e far compilare al tutor aziendale Relazione finale individuale o altro prodotto richiesto allo studente “Diario di bordo” Prova o prove di accertamento delle competenze elaborate dai docenti del consiglio di classe sulla base della progettazione formativa e dell’esperienza svolta dagli studenti  La piattaforma USR consente un riferimento preciso alle competenze del profilo e quindi alla valutazione disciplinare

58 Che cosa è e come funziona una impresa formativa simulata
L’impresa simulata è un progetto didattico e formativo che intende riprodurre all’interno della scuola o di altra istituzione il concreto modo di operare di un’azienda negli aspetti che riguardano: l’organizzazione, l’ambiente, le relazioni gli strumenti di lavoro Possibilmente in un’aula laboratorio che ricostruisca la struttura delle principali funzioni aziendali, gli studenti svolgono tutte le operazioni di gestione di un’impresa, rispettandone le formalità e le scadenze previste dalle leggi civilistiche e fiscali.

59 Le fasi dell’IFS secondo la “Guida operativa” 1-2
La Prima fase è finalizzata a sensibilizzare e orientare lo studente, nel contesto della cittadinanza attiva, fornendogli strumenti per esplorare il territorio, analizzarne le risorse e rapportarsi ad esso nel modo più adeguato alle proprie aspettative ed attitudini, sviluppando abilità in momenti di indagine, ascolto, analisi e confronto. Individuare le tipologie e le caratteristiche dei settori economici produttivi territoriali Indagare le caratteristiche principali del tessuto economico, del mercato del lavoro, delle opportunità lavorative offerte dal territorio e degli enti operanti in esso Individuare le tendenze dei mercati locali Individuare gli elementi della responsabilità sociale d'impresa (CSR) Ricercare dati di varia natura (geografici, storici, sociali economici culturali) da fonti diverse e con strumenti diversi Analizzare ed elaborare i dati che descrivono il territorio Partecipare a incontri con esperti e ad eventi su temi di interesse La Seconda fase ha il compito di sensibilizzare il giovane ad una visione sistemica della società civile e della cultura d'impresa Ricercare azienda Tutor con la collaborazione di Associazioni di categoria e contatti della scuola Testimonianza del tutor su storia e origini aziendali; altre testimoianze Riflessioni di approfondimento degli studenti sotto la guida dei docenti e/o di esperti Comprendere che intorno a un prodotto o una idea, occorre analizzare i problemi in una logica di economicità e di rispetto delle norme

60 Le fasi dell’IFS secondo la “Guida operativa” 3-4
La Terza Fase mette il giovane "in situazione" consentendogli di utilizzare gli apprendimenti teorici e di dare spazio alla propria creatività scegliendo un modello di riferimento sul territorio e definendo la propria idea imprenditoriale (Business Idea), supportandola dalla necessaria analisi di fattibilità. Individuare l'Idea di Impresa Individuare l’oggetto sociale Descrivere il prodotto/servizio Analizzare gli aspetti organizzativi dell’impresa La Quarta Fase prevede l’elaborazione del Business Plan e la scelta della veste giuridica aziendale attraverso la quale esercitare l’attività d’impresa. Tramite l’incontro con figure professionali interne all’azienda tutor, con esperti e con un notaio/commercialista Analizzare aspetti giuridici e orientarsi nell’individuazione delle forma giuridica più adatta Analizzare le risorse finanziarie Descrivere e/o progettare il prodotto/servizio Analizzare i concorrenti Individuare le risorse umane Effettuare scelte responsabili in base ai dati rilevati Aldo Tropea

61 Le fasi dell’IFS secondo la “Guida operativa” 5-6
La quinta Fase è relativa alla costituzione vera e propria e allo start-up dell’impresa simulata nel rispetto della normativa vigente. In questa fase In questa fase viene redatto l’atto costitutivo e lo statuto, si comincia l’attività aziendale vera e propria e si utilizza la piattaforma CONFAO messa a disposizione dai Simucenter per presentare alle altre i propri prodotti La sesta fase si riferisce alla gestione operativa dell'impresa formativa simulata, con particolare attenzione alla gestione produttiva e commerciale. La piattaforma di simulazione ha il ruolo di supportare l'attività di e-commerce e consente la connessione e l'operatività tra le imprese formative simulate presenti nella rete nazionale e internazionale. Gli aspetti significativi di tale fase sono la produzione e il commercio dei prodotti simulati, l’istituzione del “negozio virtuale” inteso come vetrina di esposizione e vendita dei prodotti, gli adempimenti fiscali e contributivi, la gestione ed il controllo dell’operatività aziendale, la comunicazione aziendale, obbligatoria e facoltativa. Queste fasi possono tradursi per i Tecnici e i Licei nella costruzione di un bene/servizio e nella presentazione sul sito e in presenza – ad esempio nelle Fiere - dei prodotti dell’Impresa, documentando i momenti essenziali del processo di sviluppo

62 Decisivo l’apporto dell’impresa tutor
Sulla base dei propri processi di lavoro e delle competenze che sono ad essi collegate Garantisce la “verosimiglianza” e il rigore della simulazione in relazione all’evoluzione dei processi organizzativi e delle tecnologie aziendali Collabora alla definizione di forme di certificazione delle competenze Promuove l’immagine della scuola in azienda e sul territorio e favorisce l’incontro con la realtà aziendale e con le altre presenti nel network Favorisce il raccordo con tutte le altre forme di raccordo scuola-lavoro in atto e con le agenzie che le sviluppano: in alcuni casi favorisce l’evoluzione verso forme di alternanza vera e propria

63 Alcune considerazioni sull’IFS
Certo, l’IFS non permette un rapporto immediato con il mondo del lavoro e quindi meccanismi di conoscenza diretta studente-impresa E’ però più facilmente collegabile ai curricoli disciplinari, aiutando quindi gli insegnanti a tenerne conto nella valutazione e a sviluppare un piano di lavoro dei Consigli di classe: E’ quindi un progetto impegnativo perché realizza quello che per lungo tempo è stata un’aspirazione più che una realtà: la collegialità effettiva Il lavoro è costantemente supportato dai Simucenter I suoi risultati sono facilmente verificabili sulla piattaforma messa a disposizione dall’USR e dalla Rete Da questo punto di vista, stimola e controlla un utilizzo finalizzato delle tecnologie informatiche Aiuta molto ad organizzare il lavoro di gruppo e promuove l’immagine complessiva della scuola sul territorio Aldo Tropea

64 Il risultato potrebbe essere…
Imparare a “mettersi in proprio” Utilizzare da produttori (ma anche da consumatori …) le nuove tecnologie Mettersi in contatto con le associazioni imprenditoriali del territorio (a Legnano è accaduto persino l’accoglimento dell’IFS nell’associazione) Utilizzare le conoscenze in compiti autentici (contestualizzare piuttosto che astrarre); Imparare a mettere insieme idee, risorse ed organizzazione Lavorare in gruppo esercitando ed accettando il coordinamento … e questo non riguarda solo gli studenti !

65 BUON LAVORO ! Aldo Tropea

66 COMPETENZE DELL'AREA DI ISTRUZIONE GENERALE
ESEMPIO DI COMPETENZE “COMPATTATE”: Indirizzo MECCANICA, MECCATRONICA ENERGIA COMPETENZE DELL'AREA DI ISTRUZIONE GENERALE 1 Valutare fatti ed orientare i propri comportamenti in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione e con le carte internazionali dei diritti umani. 2 Riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo. 3 Riconoscere le linee essenziali della storia delle idee, della cultura, della letteratura, delle arti e orientarsi agevolmente fra testi e autori fondamentali, con riferimento soprattutto a tematiche di tipo scientifico, tecnologico ed economico; 4 Padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici; 5 Padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un’altra lingua comunitaria per scopi comunicativi e utilizzare i linguaggi settoriali relativi ai percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti professionali, al livello B2 del quadro comune europeo di riferimento per le lingue (QCER). 6 Utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete. 7 Padroneggiare il linguaggio formale e i procedimenti dimostrativi della matematica; possedere gli strumenti matematici, statistici e del calcolo delle probabilità necessari per la comprensione delle discipline scientifiche e per poter operare nel campo delle scienze applicate; 8 Utilizzare i concetti e i modelli delle scienze sperimentali per investigare fenomeni sociali e naturali e per interpretare dati 9 Analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio. 10 Riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell’espressività corporea e l’importanza che riveste la pratica dell’attività motorio-sportiva per il benessere individuale e collettivo. 11 Utilizzare i principali concetti relativi all'economia e all'organizzazione dei processi produttivi e dei servizi.

67 COMPETENZE DI INDIRIZZO
ESEMPIO DI COMPETENZE “COMPATTATE”: Indirizzo MECCANICA, MECCATRONICA ENERGIA COMPETENZE DI INDIRIZZO 1 Individuare le proprietà dei materiali in relazione all’impiego, ai processi produttivi e ai trattamenti. 2 Misurare, elaborare e valutare grandezze e caratteristiche tecniche con opportuna strumentazione. 3 Organizzare il processo produttivo contribuendo a definire le modalità di realizzazione, di controllo e collaudo del prodotto. 4 Documentare e seguire i processi di industrializzazione. 5 Progettare strutture apparati e sistemi, applicando anche modelli matematici, e analizzarne le risposte alle sollecitazioni meccaniche, termiche, elettriche e di altra natura. 6 Progettare, assemblare, collaudare e predisporre la manutenzione di componenti, di macchine e di sistemi termotecnici di varia natura. 7 Organizzare e gestire processi di manutenzione per i principali apparati dei sistemi di trasporto, nel rispetto delle relative procedure. 8 Definire, classificare e programmare sistemi di automazione integrata e robotica applicata ai processi produttivi. 9 Gestire ed innovare processi correlati a funzioni aziendali. 10 Gestire progetti secondo le procedure e gli standard previsti dai sistemi aziendali della qualità e della sicurezza. Aldo Tropea


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