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SOCIAL VALUE – Corso di specializzazione in project design e management delle iniziative finanziate dall’UE – ID 5442 Modulo: La Programmazione Regionale.

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1 SOCIAL VALUE – Corso di specializzazione in project design e management delle iniziative finanziate dall’UE – ID 5442 Modulo: La Programmazione Regionale Docente: Annalisa Monni 26 marzo 2010

2 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale RECAPITI Annalisa Monni Regione Autonoma della Sardegna Assessorato Dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza Sociale Direzione Generale delle Politiche Sociali Servizio Attuazione Politiche Sociali Comunitarie, Nazionali e Regionali Settore Gestione Programmi Socio-educativi Tel. 0706065030 - Fax 0706065438 – Email: annmonni@regione.sardegna.it

3 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale ORGANIZZAZIONE Regione Autonoma della Sardegna Assessorato dell’Igiene e Sanità e dell‘Assistenza Sociale Direzione Generale delle Politiche SocialiDirezione Generale della Sanità Servizio Attuazione Politiche Sociali Comunitarie, Nazionali e Regionali Servizio Programmazione e Integrazione Sociale Servizio Affari Generali Settore Attuazione Programmi Comunitari, Nazionali e Regionali Settore Gestione Programmi Socioeducativi Gestisce le misure/azioni del Por Sardegna 2000-2006, la programmazione e gestione delle linee di attività del Por FESR Sardegna 2007-2013 (Asse II - 2.2.2.c; Asse V - 5.1.3.b, 5.1.3.c), del Por Sardegna FSE 2007-2013 (Asse III - g.2.1, g.3.1, g.4.1, g.5.1,g.5.2,g.5.3) e il monitoraggio finanziario delle linee di attività Por assegnate. Gestisce i Pit e i Pia, promuove le iniziative di formazione e l'aggiornamento in ambito sociale e cura i rapporti con l'Università, i Centri studi e ricerche e con le professioni sociali. Cura la programmazione e gestione delle linee di attività del Por Sardegna FESR 2007-2013 (Asse II - 2.2.2.b) e del Por Sardegna FSE 2007-2013 (Asse I - b.1.3, Asse II - f.2.1) e il monitoraggio finanziario delle linee di attività Por assegnate. Predispone gli indirizzi e i criteri per la concessione delle autorizzazioni per l'accreditamento dei servizi e delle strutture sociali e sociosanitarie, il programma straordinario dei servizi educativi per la prima infanzia, il programma regionale in favore della popolazione nomade in Sardegna e il programma sperimentale per l'inclusione sociale dei giovani.

4 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale La programmazione comunitaria 2007 – 2013 La Politica di Coesione dell’UE: i fondi strutturali FSE e FESR Gerarchia delle fonti normative Le novità della programmazione 2007-2013 Principi di funzionamento Obiettivi prioritari Risorse disponibili I programmi operativi Le autorità di riferimento Cenni su aiuti di Stato Focus su FSE I flussi finanziari Il PO FSE Sardegna 2007 – 2013 Focus su obiettivi specifici ed operativi in tema sociale Le modalità di accesso al fondo La rendicontazione delle spese Esercitazioni pratiche e analisi di casi

5 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Politica di Coesione

6 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Politica di Coesione Quindi obiettivo della politica di coesione è in sostanza quello di favorire uno sviluppo equilibrato e duraturo all’interno dell’Unione. Infatti, sebbene l’Ue sia una delle aree economiche più prospere al mondo, fra gli SM e anche, fra le regioni di uno stesso SM, si riscontrano profonde disparità.

7 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013

8 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Politica di Coesione Le tappe della programmazione della politica di coesione 2007-2013

9 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Politica di Coesione 1957 Il trattato di Roma considera le “differenze regionali”: gli Stati firmatari del trattato di Roma fanno riferimento, nel preambolo, all’esigenza «di rafforzare l’unità delle loro economie e di garantirne lo sviluppo armonioso riducendo il divario fra le diverse regioni e il ritardo di quelle più svantaggiate. 1958 Istituzione del Fondo Sociale Europeo (FSE) e del Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e di Garanzia (FEOGA). 1975 Istituzione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) con lo scopo di ridistribuire alle regioni povere una parte dei contributi degli Stati membri. 1988 riforma del funzionamento dei Fondi strutturali: avvio dei “cicli di programmazione” (prima 5 anni, poi 6, ora 7) 1989- 1993 Primo periodo con norme comuni che disciplinano i fondi strutturali con una dotazione di 68 miliardi di ecu (prezzi 1997). 1992 Istituzione del Fondo di Coesione (FDC) a sostegno dei progetti per l’ambiente e i trasporti negli Stati membri più poveri. 1993 Nel trattato che istituisce l’Unione europea, in vigore dal, la coesione figura tra gli obiettivi fondamentali dell’UE, accanto all’Unione economica e monetaria e al mercato unico. Istituzione dello Strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP). 1994- 1999 Secondo periodo di programmazione comune con una dotazione di 177 miliardi di ecu (prezzi 1997) per i fondi strutturali. 2000-2001 Il Consiglio europeo di Lisbona (marzo 2000) adotta una strategia focalizzata sull’occupazione che mira a fare dell’Unione «l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica al mondo entro il 2010». Il Consiglio di Göteborg (giugno 2001) integra questa strategia articolandola con lo sviluppo sostenibile. 2004 La Commissione europea presenta le sue proposte di riforma della politica di coesione per il periodo 2007-2013 “un nuovo partenariato per la coesione: convergenza, competitività, cooperazione”. 2000- 2006 Terzo periodo di programmazione comune con una dotazione di 213 miliardi di euro (prezzi 1999) per i fondi strutturali. In questo periodo vengono anche creati strumenti strutturali di pre-adesione per i paesi dell’est Europa. Luglio 2006 Approvazione del Regolamento Generale e dei Regolamenti dei singoli fondi strutturali (FESR e FSE). Dicembre 2006 Approvazione regolamento di attuazione dei fondi strutturali. TAPPE IMPORTANTI

10 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Gerarchia delle fonti TRATTATO CE Titolo XVIII Artt.174 e ss. Regolamento Generale (CE) n. 1083/2006 del Parlamento e del Consiglio Regolamento FESR (CE) n. 1080/2006 del Parlamento e del Consiglio Regolamento FSE (CE) n. 1081/2006 del Parlamento e del Consiglio Regolamento di attuazione (CE) n. 1828/2006 della Commissione Norma nazionale in materia di spese ammissibili (DPR 3 ottobre 2008, n.196) Il potere normativo sui fondi strutturali spetta al Consiglio dell’Unione e al Parlamento europeo Le norme di dettaglio (aspetti tecnici/gestionali) vengono invece emanate dalla Commissione europea Altre norme di dettaglio (in particolare ammissibilità delle spese) sono emanate dallo SM (Stato Membro)

11 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Gerarchia delle fonti Regolamento Generale (CE) n. 1083/2006 del Parlamento e del Consiglio Regolamento FESR (CE) n. 1080/2006 del Parlamento e del Consiglio Regolamento FSE (CE) n. 1081/2006 del Parlamento e del Consiglio REGOLAMENTO Atto a portata generale, obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli SM Presenta il carattere dell’astrattezza, non si rivolge a destinatari determinati ma a tutti i soggetti giuridici comunitari: SM, persone fisiche e giuridiche degli SM Acquista efficacia negli SM senza che sia necessario un atto di ricezione nell’ordinamento degli SM E’ un atto a formazione complessa. In generale vengono adottati dal Consiglio dell’UE (spesso con il PE) su proposta della Commissione. I regolamenti tecnici o di attuazione possono essere emanati dalla Commissione. Entra in vigore con la pubblicazione nella GUUE Regolamento di attuazione (CE) n. 1828/2006 della Commissione

12 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Gerarchia delle fonti GLI STRUMENTI DELLA POLITICA DI COESIONE FONDI STRUTTURALI: principale strumento della politica europea di coesione economica e sociale che ha l’obiettivo di ridurre le disparità, economico-sociali, delle regioni europee. FESR Fondo Europeo di Sviluppo Regionale FSE Fondo Sociale Europeo FdC Fondo di Coesione Il FdC assiste gli Stati membri con un reddito nazionale lordo pro capite inferiore al 90% della media comunitaria a recuperare il proprio ritardo economico e sociale e a stabilizzare la propria economia. Gli Stati membri ammissibili al Fondo di coesione nel periodo 2007-2013 sono: Bulgaria, Romania, Cipro, Estonia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Slovacchia e Slovenia. La Spagna fruisce di un regime di sostegno transitorio Due fondi dal campo d’intervento nettamente separato ma coordinati e sottoposti ad una normativa in gran parte comune. Intervengono a cofinanziare i programmi operativi regionali (POR) e nazionali (PON). In base al principio di sussidiarietà, sono gestiti dagli SM al livello istituzionale appropriato (fondi a gestione concorrente)

13 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Obiettivi I Fondi strutturali contribuiscono al conseguimento di tre nuovi obiettivi: CONVERGENZACOMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA Focus: accelerare la convergenza economica degli Sm attraverso investimenti mirati in capitale, risorse umane e innovazione. Beneficiari: regioni in forte ritardo economico caratterizzate da bassi livelli di PIL e di Occupazione (PIL minore del 75% della media comunitaria 2000-2002). Si tratta di 100 regioni che rappresentano circa il 35% della popolazione UE. ITALIA: Calabria, Campania, Puglia, Sicilia Focus: migliorare l’occupazione delle regioni al di fuori dell’obiettivo convergenza anticipando i cambiamenti sociali ed economici. Beneficiari: il resto delle regioni che non rientra nell’obiettivo convergenza. Si tratta di 168 regioni che rappresentano circa il 65% della popolazione UE. ITALIA: il resto delle regioni italiane Focus: promuovere la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale tramite iniziative congiunte di scambi di informazioni e good practies. Beneficiari: non è un obiettivo “geografico” per cui tutte le regioni sono ammesse. PHASING OUT. Un regime transitorio decrescente ("phasing-out") è concesso alle regioni che sarebbero state ammissibili ai sensi dell’obiettivo Convergenza se la soglia fosse rimasta al 75% del PIL medio dell'UE a Quindici ITALIA: Basilicata PHASING IN. Sino al 2013 è previsto un sostegno transitorio decrescente ("phasing-in") per le regioni coperte dal precedente Obiettivo 1 con un PIL superiore al 75% della media dell'UE a Quindici. ITALIA: Sardegna

14 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Regioni dell’Obiettivo Competitività Regionale e Lavoro Regioni dell’Obiettivo Convergenza Regioni in regime transitorio phasing in (Obiettivo Competitività Regionale e Lavoro) Regioni in regime transitorio phasing out (Obiettivo Convergenza) GEOGRAFIA DEGLI OBIETTIVI

15 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Obiettivo 1 promuovere lo sviluppo e l’adeguamento strutturale delle Regioni che presentano ritardi nello sviluppo Programmazione 2007 - 2013 Obiettivo 2 Favorire la riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturali Obiettivo 3 Favorire l’ammodernamento delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione Obiettivo Convergenza Accelerare la convergenza degli Stati membri e regioni, in ritardo di sviluppo, migliorando le condizioni di crescita Obiettivo Competitività regionale e occupazione Rafforzare la competitività e le attrattive delle regioni e l’occupazione Obiettivo Cooperazione territoriale europea Rafforzare la cooperazione transfrontaliera e transnazionale mediante iniziative congiunte locali e regionali (Sostituisce tutti i vari programmi INTERREG) Programmazione 2000 - 2006

16 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Obiettivi I Fondi strutturali contribuiscono al conseguimento di tre nuovi obiettivi: CONVERGENZACOMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA FESRFSEFDCFESR FSE 213 mld euro55 mld euro9 mld euro70 mld euro 283 mld euro 347 mld euro

17 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Statistiche Fonte: Commissione Europea

18 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013

19 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013

20 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Le fasi della politica regionale Pur rientrando nel bilancio dell’Unione europea, i Fondi strutturali implicano modalità di spesa che prevedono una ripartizione delle competenze fra la Commissione europea e le autorità degli Stati membri. Infatti in stretta collaborazione con gli SM, la Commissione propone gli Orientamenti strategici comunitari in materia di coesione (10/2006) che sono adottati dal Consiglio, previo parere conforme del Parlamento europeo. Gli Orientamenti garantiscono che gli SM adattino la loro programmazione in funzione degli obiettivi prioritari dell’Unione: promuovere l’innovazione e l’imprenditorialità e lo sviluppo dell’economia della conoscenza mediante lo sviluppo della ricerca e dell’innovazione, comprese le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione; favorire la crescita dell’economia basata sulla conoscenza rendere più attraenti gli Stati membri, le regioni e le città migliorando l’accessibilità, garantendo una qualità e un livello adeguati di servizi e tutelando l’ambiente creare nuovi e migliori posti di lavoro attirando un maggior numero di persone verso il mercato del lavoro o l’attività imprenditoriale, migliorando l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese e aumentando gli investimenti nel capitale umano.

21 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Le fasi della politica regionale In base agli Orientamenti strategici ogni SM elabora un Quadro strategico nazionale di riferimento (QSN) negoziandolo con la Commissione. Il regolamento prevede che entro cinque mesi dall’adozione degli Orientamenti strategici, lo SM debba presentare alla Commissione il proprio QSN. Tale quadro definisce le priorità strategiche a livello nazonela (e propone un elenco dei Programmi Operativi (PO) che esso intende attuare) Il documento principale della programmazione unitaria è il Quadro Strategico Nazionale (QSN) che l’Italia ha predisposto in coerenza con gli Orientamenti Strategici e i Regolamenti comunitari e che definisce la strategia scelta dallo SM (propone anche un elenco dei Programmi Operativi - PO che lo SM intende attuare). Il processo di elaborazione del QSN ha reso partecipi anche le regioni, comprese quelle del Mezzogiorno, che si sono espresse attraverso specifici Documenti Strategici Regionali Preliminari (DSP) e il Documento strategico del Mezzogiorno (DSM). DSP Regioni DSM QSN Una volta ricevuto il QSN, la Commissione dispone di tre mesi per formulare commenti e richiedere eventuali complementi di informazione allo SM interessato. Il QSN costituisce uno strumento di riferimento per preparare la programmazione dei Fondi, pertanto non è uno strumento di gestione (al contrario del QCS 2000-2006)

22 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 QSN – 10 Priorità 10 Governance mercati Concorrenziali ed efficaci 2 Ricerca e dell’innovazione per la competitività 1 Risorse Umane 3 Risorse ambientali per lo sviluppo 9 Internazionalizzazione e attrazione di investimenti consumi e risorse 8 Competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani 7 Competitività dei sistemi produttivi e occupazione 6 Reti e collegamenti per la viabilità 5 Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita 4 Risorse naturali e culturali per lo sviluppo

23 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Le fasi della politica regionale La Commissione convalida alcune parti del QSN che richiedono una Decisione, nonché ogni singolo Programma Operativo (PO). I PO possono essere regionale (POR), nazionale (PON), interregionali o relativi alla cooperazione territoriale europea Il Por FSE è stato approvato con Decisione Comunitaria C(2007)6081 del 30.11.2007 Il Por FESR è stato approvato con Decisione Comunitaria C(2007)5728 del 20.11.2007 I PO illustrano le priorità dello Stato (e/o delle regioni) ed il modo in cui esso intende gestire la propria programmazione. Esiste tuttavia un obbligo per i paesi e le regioni interessati dell’obiettivo “Convergenza”, il 60% delle spese deve essere destinato alle priorità derivanti dalla strategia dell’Unione a favore della crescita e dell’occupazione (la cosiddetta «strategia di Lisbona»); per i paesi e le regioni dell’obiettivo «Competitività e Occupazione», tale percentuale sale al 75%. Per quanto riguarda il periodo 2007-2013, la Commissione europea ha adottato circa 450 PO. FESR FSE

24 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Le fasi della politica regionale Una volta adottata la decisione della Commissione che approva i PO proposti dagli SM la Commissione assegna gli stanziamenti. Agli SM e le rispettive regioni spetta il compito di gestire e attuare i programmi, ossia di selezionare i progetti, nonché di controllarli e di valutarli. Questo lavoro viene svolto da varie Autorità (autorità di gestione, autorità di certificazione, autorità di audit, comitato di sorveglianza, organismi intermedi, …) proprie di ciascuno SM/regione. La Commissione partecipa alla sorveglianza dei programmi, impegna le somme, effettua i pagamenti relativi alle spese certificate e verifica i sistemi di controllo in atto.

25 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Le fasi della politica regionale Strategia di Lisbona Nuova Politica di Coesione Regolamento Generale e Regolamenti dei Fondi Strutturali Orientamenti Strategici Comunitari QSN PO … L’azione dei Fondi negli SM assume la forma di Programmi operativi all’interno del Quadro Strategico Nazionale. Ogni programma operativo copre un periodo tra il 1 gennaio 2007 e il 31 dicembre 2013. Un programma operativo riceve risorse da un solo fondo strutturale

26 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Le fasi della politica regionale In Italia si è dato seguito alla riforma della politica di coesione unificando la programmazione della politica regionale comunitaria con quella della politica regionale nazionale. Si parla infatti di POLITICA REGIONALE UNITARIA Il QSN sancisce l’inizio di un processo unitario di programmazione FAS – Fondi strutturali POLITICA REGIONALE UNITARIA Risorse Comunitarie Fondi strutturali Co-finanziamento nazionale ai Fondi strutturali Fondo per le Aree Sottoutlizzate (FAS) Politica Regionale ComunitariaPolitica Regionale Nazionale

27 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 CAMPI DI INTERVENTO FESR Fondo Europeo di Sviluppo Regionale FSE Fondo Sociale Europeo nelle regioni meno sviluppate finanzia infrastrutture e progetti di sviluppo locale; nelle altre regioni promuove il cambiamento economico e la competitività e sostiene la cooperazione territoriale all’interno dell’UE. Mira a garantire una maggiore adattabilità dei lavoratori e delle imprese, a migliorare l’accesso e la partecipazione al mondo del lavoro, a consolidare l’inclusione sociale combattendo al discriminazione e agevolando l’inserimento professionale delle categorie svantaggiate.

28 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 CAMPI DI INTERVENTO FESR Fondo Europeo di Sviluppo Regionale FSE Fondo Sociale Europeo investimenti produttivi che contribuiscono alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro stabili, in primo luogo attraverso aiuti diretti agli investimenti principalmente nelle piccole e medie imprese (PMI); investimenti in infrastrutture sviluppo di potenziale endogeno attraverso misure che sostengono lo sviluppo regionale e locale. (sostegno e i servizi alle imprese, in particolare alle PMI, creazione e sviluppo di strumenti finanziari quali il capitale di rischio, i fondi per mutui e fondi di garanzia, i fondi di sviluppo locale, gli abbuoni di interesse, la messa in rete, la cooperazione e gli scambi di esperienze tra regioni, città e operatori sociali, economici e ambientali interessati) assistenza tecnica accrescere l'adattabilità dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori, al fine di migliorare l'anticipazione e la gestione positiva dei cambiamenti economici migliorare l'accesso all'occupazione e l'inserimento sostenibile nel mercato del lavoro per le persone in cerca di lavoro e per quelle inattive, prevenire la disoccupazione, in particolare la disoccupazione di lunga durata e la disoccupazione giovanile, incoraggiare l'invecchiamento attivo e prolungare la vita lavorativa e accrescere la partecipazione al mercato del lavoro potenziare l'inclusione sociale delle persone svantaggiate ai fini della loro integrazione sostenibile nel mondo del lavoro e combattere ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro potenziare il capitale umano promuovere partenariati, patti e iniziative tramite la creazione di reti di soggetti interessati assistenza tecnica

29 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 CAMPI DI INTERVENTO FESR Fondo Europeo di Sviluppo Regionale FSE Fondo Sociale Europeo Pertanto il FESR NON FINANZIA: Settore pubblico -> Formazione -> Altre spese correnti tranne assistenza tecnica, attività di rete/scambi e promozione (turistica) Settore privato -> Formazione -> Costi di gestione tranne acquisizione di servizi avanzati (design, marketing, certificazioni, servizi reali in genere) Investimenti finanziari Pertanto il FSE NON FINANZIA: Settore pubblico e privato -> Operazioni che consistono in investimenti (spese in conto capitale) Flessibilità in termini di attività eleggibili tra FSE e FESR: entro il 10% PO FSE con funzionalità di tipo FESR e viceversa il PO FESR (15% per progetti di inclusione sociale)

30 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Principi di utilizzo COMPLEMENTARIETÀ Gli interventi devono essere complementari alle priorità nazionali, regionali e locali e integrano le priorità strategiche comunitarie. Quindi i fondi intervengono a complemento delle azioni nazionali, regionali e locali, integrandovi le priorità della Comunità PARTENARIATO Implica la partecipazione delle autorità regionali, degli enti locali, delle parti economiche e sociali, della società civile nella definizione e implementazione delle strategie ADDIZIONALITÀ I fondi non sostituiscono ma si sommano alla spesa pubblica nazionale, cioè cofinanziano gli interventi CONCENTRAZIONE Implica la concentrazione tematiche (cioè per ambiti di intervento) delle risorse finanziarie programmate per il conseguimento degli obiettivi.

31 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 PO FESR – PO FSE RISORSE SARDEGNA FESRFSE POR FESR POR FSE Il Por FESR beneficia di 1.701.679.413 euro, di cui 680.671.765 provenienti dal FESR (40%) Il Por FSE beneficia di 729.291.176 euro di cui 291.716.470 provenienti dal FSE (40%) € 972.388.235

32 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 PO FESR – PO FSE RISORSE SARDEGNA Autorità di Gestione AdG Quali misure adotta la Commissione per garantire una corretta ed efficace gestione delle risorse? Per ogni PO devono essere definite TRE AUTORITÀ e le relative funzioni Autorità di Certificazione AdCAutorità di Audit AdA Chi è (art. 59.1.a RG)? Un organismo pubblico o privato designato per gestire il PO Quali funzioni (art. 60 RG)? È responsabile della gestione ed attuazione del PO conformemente al principio della sana gestione finanziaria Chi è (art. 59.1.b RG)? Un organismo pubblico o privato designato per certificare le dichiarazioni di spesa e le domande di pagamento prima del loro invio alla Commissione Quali funzioni (art. 61 RG)? È responsabile della funzione di certificazione della spesa, curandone gli aspetti procedurali e amministrativi Chi è (art. 59.1.c RG)? Un organismo pubblico o privato responsabile della verifica dell’efficace funzionamento del sistema di gestione e controllo Quali funzioni (art. 62 RG)? È responsabile della funzione di audit/controllo finanziario nelle sue varie articolazioni (controlli di sistema, a campione, verifiche finali,…)

33 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 PO FESR – PO FSE RISORSE SARDEGNA L’Unione europea pretende che gli SM spendano le risorse si spendano bene (programmazione strategica e sana gestione finanziaria) si spendano velocemente (impegno sul Bilancio UE, Regola n+2) Il “disimpegno automatico” o regola dell’N+2 è il meccanismo attraverso il quale la quota di impegno per cui non è stata presentata domanda di pagamento dopo due anni dalla scadenza viene automaticamente disimpegnata dalla Commissione Europea

34 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 PO FSE RISORSE SARDEGNA

35 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 PO FSE RISORSE SARDEGNA

36 Social Value Modulo: La Programmazione Regionale Fondi Strutturali 2007 – 2013 Grazie per l’attenzione


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