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PubblicatoCelia Bartolini Modificato 8 anni fa
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L’età di Calvino e di Filippo II (il secondo Cinquecento)
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Elementi di storia sociale 1450-1660: la popolazione europea raddoppia Le risorse alimentari non crescono adeguatamente (la vera crisi si avrà nel Seicento) Cerealizzazione della vita agricola (disboscamenti, semina terreni incolti, bonifiche, si strappano terre al mare) In generale: si ampliano i terreni a coltura, non si razionalizza lo sfruttamento
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Rifornimento di grano attraverso lunga tratta (via mare – attraverso terra è troppo costoso perché il grano è pesante) Occorrono terreni buoni e raggiungibili via acqua (Sicilia, Puglia, Egitto – granaio dell’Islam-, Grecia orientale) 1570: inizia a sentirsi l’incremento demografico e l’impero ottomano vieta le esportazioni di grano
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1590: carestia in Italia Si importa grano dal nord Europa, in particolare dai porti baltici In Russia, Polonia, Lituania, Ucraina c’è scarsa densità demografica Occorre produrre: l’uomo va legato alla terra. Ecco riapparire la servitù della gleba
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Con la carestia crescono i fenomeni di pauperismo, brigantaggio, vagabondaggio Briganti: contadini alla fame e soldati che non trovano collocamento I vagabondi assediano le città. E le città li respingono chiudendo le porte Carità ai poveri: Chiesa e governi vogliono distinguere tra povertà vera e impostori
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J. L. Vives, Sull’assistenza ai poveri Abolizione dell’accattonaggio Assistenza pubblica Lavoro coatto per i non invalidi Solo lo Stato può gestire la carità perché vero controllore della povertà reale Lione: istituita tassa per l’elemosina generale Inghilterra: Poor laws E in Inghilterra, parallelamente, cresce la caccia alle streghe Il ricco accusa le povere di maleficio: si sente protetto dallo Stato e si ripulisce dalla colpa di aver violato il principio di carità
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Elementi di storia economica Spagna: il cuore del grande impero di Filippo II (a Madrid è stata eretta la nuova capitale del regno) Forte protezionismo da e verso le colonie (solo i castigliano/aragonesi possono emigrare; uomini e merci devono passare da Siviglia; si può viaggiare solo in convoglio – navi mercantili e scorta militare, da 35 a 70 navi)
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In Spagna arrivano enormi quantità di argento… e il paese diventa ricchissimo di metalli preziosi e materie prime Ma l’argento spagnolo si riversa presto fuori confine per pagare le ingenti spese di guerra e alimentare le manifatture (molte lavorazioni, svolte da ebrei e musulmani, erano rifiutate dai cristiani e andavano, quindi, acquistate oltre confine) L’arrivo di metallo prezioso crea inflazione e povertà (si accetta solo moneta preziosa e i poveri non la possiedono – le monete in stagno o rame perdono potere d’acquisto)
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Il secolo dei genovesi (1560 – 1630) Le protagoniste erano state prima Anversa e, in seguito, lo sarà Amsterdam A cavallo tra XVI e XVII secolo, Genova diviene ricchissima Il re di Spagna ha bisogno di denaro per pagare le sue tante guerre I genovesi anticipano denaro e, in cambio, ottengono una posizione di privilegio nella ridistribuzione dell’argento
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L’argento viene acquistato dalle città italiane che lo utilizzano per comprare prodotti orientali (spezie, pepe, sete) Questi prodotti vengono venduti sul mercato europeo Il baricentro è ancora nel Mar Mediterraneo Poi si sposterà verso i mari del Nord (Amsterdam)
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Aumento dei prezzi Dato certo: ci fu un notevole aumento dei prezzi Per molti anni si è cercata la causa nell’arrivo di metallo nobile su mercato europeo: se c’è molta moneta in giro, essa diminuisce di valore (teoria quantitativa della moneta) Oggi si propende per l’idea che si fosse creato uno squilibrio tra crescita demografica elevata e risorse disponibili (aumento della domanda)
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Mentalità collettiva e religiosità In Europa (con esclusione della Germania, tutta luterana) il luteranesimo si diffonde soprattutto come calvinismo Giovanni Calvino (Hehan Cauvin; 1509- 1564) Istituzioni della religione cristiana, 1556- 1559
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Teologia di Calvino Dio è padrone assoluto del destino dell’uomo Dottrina della predestinazione (Dio divide gli uomini in predestinati a salvarsi o alla dannazione) I predestinati alla salvezza si riconoscono da: donno della giusta fede, dono della capacità di osservare i comandamenti, successo economico
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Nel 1541 viene dato incarico a Calvino di riformare Ginevra secondo il suo credo È una riforma più radicale rispetto a quella luterana; non c’è spazio per la trattativa con i cattolici Giustificazione per fede e principio di sola Scrittura Iconoclastia: lotta contro le immagini sacre, segno di idolatria (si devastano chiese pur di distruggere le immagini) Si diffonde in Scozia, Inghilterra, Francia, Paesi Bassi Non si diffonde in Italia perché, dei riformati italiani, Calvino disprezza il nicodemismo (professare la fede riformata di nascosto, rimanendo formalmente cattolici) e l’antitrinitarismo (non credono nella trinità di Dio)
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Il calvinismo non viene scelto dai principi: molto spesso si diffonde dal basso, da piccole comunità che si convertono I primi calvinisti si sentono dei veri e propri “soldati di Dio”, pronti allo scontro con il nemico Ai “soldati di Dio” di Calvino, Roma cattolica risponde con la fondazione della Compagnia di Gesù (i gesuiti, 1534) da parte di Ignazio di Lojola I gesuiti: totale obbedienza al Papa – importanza dell’istruzione per formare la classe dirigente cattolica – all’”udito” protestante (le Scritture si oppone la “vista” cattolica: ecco il meraviglioso dello stile barocco
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Il barocco insisterà sul culto di meravigliose immagini dei santi e della Madonna
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Ma sarà anche arte tribolata, fatta di linee e architetture interrotte, di ansia)
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Il Concilio di Trento (1542-1563) È la risposta cattolica ufficiale alla riforma protestante Sono trascorsi 25 anni dall’inizio delle manifestazioni luterane: perché? La Chiesa vuole mettere in evidenza che i luterani non sono interlocutori con cui discutere. Papa Paolo III si muove autonomamente e tratta i luterani come semplici eretici
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Le sessioni del Concilio si tengono a Trento, Bologna e Roma Viene scelta Trento perché era cittàsotto protezione imperiale e perché raggiungibile, attraverso il fiume Adige, con le granaglie che servivano per rifornire gli intervenuti a Concilio Si vuole rispondere ai fondamenti della riforma (sola fede, sola Scrittura) Sola fede? Il sacrificio di Cristo e il battesimo cancellano il peccato originale e, quindi, l’uomo non è più “odioso a Dio”
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Occorre perseverare nell’osservare i precetti divini L’uomo,però, è debole, e torna a peccare I sacramenti sono tutti veri e utili perché continuano a infondere la grazia divina E la Chiesa, con il sacerdozio, è indispensabile per amministrare i sacramenti Si rende ufficiale la Bibbia tradotta in latino da San Girolamo (del 347-420 d. C.)
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La Chiesa è la sola interprete delle scritture (di fatto si sancisce il distacco dei fedeli dalla cattolici dalla conoscenza approfondita del testo biblico) Vengono riconfermate tutte le pratiche introdotte al di fuori della Scrittura (Purgatorio, indulgenze, pellegrinaggi, reliquie,…) Rispetto sacrale per la Chiesa e per i suoi atti ufficiali (validità delle decisioni conciliari) Nessuna trattativa con i riformati: tutte le loro affermazioni vennero semplicemente definite “eresia”
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Fu Controriforma o Riforma cattolica? Ci si è interrogati a lungo sulla natura del Concilio di Trento: fu esso Controriforma (esclusivo attacco alle tesi luterane) o Riforma cattolica (momento di ripensamento tutto interno alla Chiesa di Roma)? Gli atti conciliari ebbero l’una e l’altra natura
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Fu Controriforma Viene rifondato il Tribunale dell’Inquisizione (1542) Esso già esisteva nel Medioevo, ma il controllo dell’eresia era passato nelle mani dei laici Il papato convince i troni che l’operazione sarebbe stata più efficace se affidata a un organo centrale ecclesiastico L’incarico è assegnato a francescani e domenicani
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Gli inquisitori si occupano di “reati” legati alla dogmatica, i vescovi di quelli legati alla carne Punizione pubblica (per educare),ma talvolta si preferisce la morte nel segreto (per evitare la predicazione ultima dell’eretico) Il giudizio va storicizzato: attenzione, da un lato, a non cedere alla tentazione della “leggenda nera” dell’Inquisizione, e, dall’altro, a non sminuire con la “leggenda rosa”
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La repressione della libertà di culto fu, di per sé, atto ripugnante Si prendeva quasi sempre spunto dalla denuncia di un delatore La tortura era regolamentata (non donne gravide, non bambini minori di 12 anni, obbligo di conferma delle dichiarazioni dopo 24 ore dall’interrogatorio) Possibilità di avere gli atti dalla cancelleria inquisitoriale Presenza di una sorta di “avvocato difensore”
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Condanne all’abiura, all’abitello (con pubblica ammenda), al pagamento di multe, al carcere L’Inquisizione più violenta (quella portoghese) condannò al rogo l’1% dei processati Condanna automatica per relapsi (caduti nuovamente in peccato) Possibilità di rogo in effige (in immagine,se il condannato è fuggito): questo toglie al reo tutti i diritti,compreso quello alla vita
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La condanna a morte viene eseguita dal braccio secolare (dai civili) Si noti che le garanzie sopra elencate non appartenevano ai coevi tribunali civili Venezia pretese di mantenere il controllo sugli inquisitori e per questo entrò in netto contrasto con Roma Molti eretici fuggirono nella Ginevra di Calvino (e, spesso, finirono per essere condannati al rogo) Si aprì un dibattito sulla tolleranza religiosa L’unica terra di tolleranza fu la Polonia: ma qui i regnanti erano alla ricerca di forza-lavoro e ricorsero, in realtà, al servaggio della gleba
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Fu Riforma cattolica Obbligo di residenza nelle parrocchie e nelle diocesi di assegnazione Obbligo personale di predicazione Impossibilità di accumulare benefici Obbligo (ribadito) di celibato Istituzione dei seminari per la formazione dei sacerdoti Obbligo delle visite pastorali per i vescovi
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Obbligo di pubblicazione dei matrimoni (contro la poligamia inseguita dai cacciatori di dote) Separazione dei conventi tra maschili e femminili I provvedimenti stanno a indicare che il Concilio si rese consapevole di avere a che fare con un clero ignorante, corrotto, assente, dedito al concubinato e alla pratica sessuale
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Conflitti politici e concezione del potere Elementi di storia evenemenziale di secondo Cinquecento
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Ci occupiamo di: Il regno di Filippo II Lo scontro con i turchi La rivolta dei Paesi Bassi La concezione calvinista del potere Lo scontro con l’Inghilterra Le guerre di religione in Francia Le teorie politico/religiose francesi
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Il regno di Filippo II Carlo V abdica nel 1556 Dopo tre anni di condivisione del potere con lo zio Ferdinando, Filippo II, figlio di Carlo V, si ritrova a capo di un regno enorme Spagna, Milano, Italia del sud, Sicilia, Sardegna, Paesi Bassi, Franca Contea, colonie del Nuovo Mondo) Oberato da debiti, è spesso costretto a dichiarare bancarotta
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Impero enorme e costantemente in guerra Rende inesigibili i crediti In cambio cede appezzamenti di terreno o un interesse vitalizio del 5% Non riuscirà a sconfiggere i suoi avversari perché non potrà mai convogliare tutte le sue forze su un fronte unico Anche i turchi, però, non va dimenticato, dovettero affrontare i persiani
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Lo scontro con i turchi È lotta navale nel Mediterraneo Si combatte soprattutto con galere (navi da 300 uomini, metà ai remi, metà quale personale di bordo – è nave molto costosa, nel primo anno la spesa era pari al costo di costruzione) I turchi, nel Mediterraneo, sono più forti di Filippo II Nel 1570 i turchi attaccano Cipro, possedimento veneziano molto ricco (canna da zucchero e cotone)
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Ma Venezia fa affari con i turchi e non vuole lo scontro (non c’è, nella Serenissima, spirito di Crociata) È Papa Pio V a volere l’attacco agli islamici ottomani Il Papa sfrutta l’attacco turco a Cipro per muovere Venezia e la Spagna alla crociata: il 25 maggio 1571 nasce la Sacra Lega Lo scontro decisivo avviene a Lepanto (golfo greco), il 7 ottobre 1571 Fu una grande vittoria cristiana (230 galere turche vs 208 cristiane, per buona parte spagnole) I cristiani vincono grazie alla più avanzata tecnologia (galere più grandi e artiglierie montate)
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Nel 1572 i turchi allestiscono una nuova flotta I veneziani non possono permettersi di rimanere a lungo in guerra nel Mediterraneo 1573: Venezia firma una pace separata con i turchi (cede Cipro, restituisce i prigionieri e paga un’indennità di guerra) Più tardi anche la Spagna arrivò alla pace:fallisce l’idea della crociata La pace tra occidente e turchi segna la fine della centralità mediterranea: i conflitti si spostano nei mari del Nord e nell’Oceano Atlantico
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La rivolta dei Paesi Bassi Carlo V, padre di Filippo II, fu molto legato ai Paesi Bassi (Belgio, Olanda, Lussemburgo, parte della Francia del nord): lì aveva la sua residenza, ne rispettò le oligarchie (poche famiglie che detenevano tutto il potere) e non assunse mai atteggiamenti da tiranno Filippo II mutò direzione: trasferì la capitale dell’impero a Madrid, aumentò la pressione fiscale ed emanò pesanti leggi contro gli eretici (il calvinismo si era largamente diffuso)
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1556: scoppia nei Paesi Bassi la rivolta calvinista (con forti punte iconoclaste verso le immagini e le chiese cattoliche) Ma anche tanti cattolici, desiderosi di autonomia, si scagliarono contro Filippo II Tra i cattolici anche Guglielmo d’Orange, cattolico di mentalità molto aperta, poi convertito al calvinismo Filippo II reprime la rivolta inviando il sanguinario Fernando Alvarez de Toledo, duca d’Alba Inizialmente la vittoria sorrise al duca Successivamente i calvinisti riescono a conquistare delle posizioni (anche Amsterdam che, nel giro di poco, supererà Anversa in quanto a traffici commerciali
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Punto forte della guerra dei ribelli fu la guerriglia sul mare: i “mendicanti del mare”, di fatto pirati, tagliarono i rifornimenti provenienti dalla Spagna e lasciarono gli uomini di Filippo II senza rifornimenti e senza paga (molti gli ammutinamenti) Le Province dei Paesi Bassi si riuniscono nella “pacificazione di Gand”, promossa da Guglielmo d’Orange Presto i cattolici si staccano e, a seguito di questa frattura, i calvinisti danno vita all’Unione di Utrecht (1581) e, con l’Atto di Abiura, proclamano la loro indipendenza
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Le Province Unite si organizzarono attorno a una assemblea, gli Stati Generali, che deteneva il vero potere Tra le sette province, ottenne grande importanza la carica di Gran Pensionario o Avvoccato d’Olanda (regione molto ricca) Il re è, di fatto, svuotato di potere
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La concezione calvinista del potere I calvinisti avevano accusato il re di essersi comportato da tiranno: la disobbedienza, a quel punto, era “diritto naturale” Calvino aveva accettato la discendenza da Dio del potere e, quindi, la naturale sottomissione Ma, a differenza di Lutero, Calvino sostiene che vi sia il diritto/dovere di disobbedire, nel caso l’ordine regale sia contrario al volere divino Ne deriva un potere di giudizio dei sudditi sui sovrani
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Sta venendo meno il diritto divino assoluto e si sta affacciando all’orizzonte l’idea del controllo assembleare sulle corone
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Lo scontro tra Filippo II e l’Inghilterra 1580: Filippo II ottiene anche la corona portoghese Le navi olandesi iniziano ad attaccare anche le navi portoghesi, importatrici di spezie Le navi olandesi godono dell’appoggio inglese Filippo II progetta l’invasione dell’Inghilterra, grazie a una flotta potentissima (Invincibile armata, 130 unità e 30.000 uomini) Lo scontro avviene nel Canale della Manica (1588)
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L’uso cospicuo di artiglieria fa sì che la battaglia della manica venga ritenuta la prima vera battaglia navale moderna L’Inghilterra vince grazie alle sue navi molto più agili La Spagna subisce una pesantissima sconfitta, anche dal punto di vista economico A vincere è l’Inghilterra di Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, regina dal 17 novembre 1558 Ricorda che in Inghilterra non vige la legge salica (anche le donne possono salire al trono)
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Elisabetta I aveva abbracciato la riforma perché la chiesa di Roma non aveva riconosciuto il matrimonio dei genitori Ma Elisabetta sa che l’abbandono della religione cattolica poteva significare rinunciare a buona parte della sacralità del potere Elisabetta provò a tenere il piede in due staffe: da un lato identificò il Papa con l’Anticristo, dall’altro proseguì con pratiche tipicamente cattoliche (la taumaturgia, ad esempio, ovvero il potere curativo dei re – bacio della pantofola del sovrano per curare dalla scrofola) E continuò anche a sfruttare le strutture territoriali lasciate dall’impianto cattolico
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Il calvinismo e la Francia: le guerre di religione 1559: la reggenza è nelle mani di Caterina de Medici, vedova di Enrico II La regina concede una sorta di libertà di culto, visto che molti nobili avevano aderito al Calvinismo Effettivamente, la questione religiosa era spesso utilizzata dai nobili per sganciarsi dal controllo regale I calvinisti francesi presero il nome di ugonotti
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Gli integralisti cattolici, non tollerando la possibilità concessa agli ugonotti di celebrare i propri riti fuori dai centri urbani, iniziano una vera e propria caccia agli ugonotti. A guidare i cattolici sta Francesco di Guisa 24 agosto 1572: notte di San Bartolomeo (vengono massacrati più di ventimila ugonotti) Caterina de Medici, per ragion di Stato, appoggia gli integralisti cattolici Caterina vuole evitare che gli ugonotti francesi si alleino con quelli dei Paesi Bassi e trascinino la Francia in una guerra contro la Spagna
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1590: diviene re Enrico IV di Borbone, ugonotto Gli spagnoli intervengono a difesa dei cattolici francesi Per evitare la guerra, Enrico IV si converte al cattolicesimo Il popolo, stanco della lunga guerra civile tra cattolici e ugonotti, appoggia il re 1598: Editto di Nantes (o di tolleranza): agli ugonotti è permesso di praticare il loro culto fuori delle mura di Parigi. Essi devono giurare fedeltà al re, ma, di contro, sono garantiti nei loro diritti politici L’Editto è molto più moderno della pace di Augusta, perché ammette convivenza di due realtà religiose all’interno dello stesso Stato. Il fedele, in più, gode di una certa autonomia
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Le nuove teorie politiche Teoria dei monarcomachi (Philippe du Plessis de Mornay e Hubert Langue, Rivendicazioni contro i tiranni). Il re stipula due patti: uno con Dio e uno con il popolo (difendere libertà e giustizia evitando la tirannia) Si limita il potere della corona. Il re trova un limite nella tradizione e nelle consuetudini C’è resistenza costituzionale, non abbattimento della monarchia Non c’è democrazia: il popolo è ancora considerato plebaglia priva di diritto Il popolo è pericoloso perché potenzialmente anarchico I referenti politici dei monarcomachi sono gli aristocratici ugonotti
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I poltiques (i politici). Così sono chiamati i libertari. Il teorizzatore più noto è Jean Bodin (I sei libri dello Stato, 1576) È necessario vi sia uno Stato forte e nessuno può mettere in discussione l’autorità. È auspicabile l’unità religiosa, ma, allo stato attuale, essa è secondaria (tolleranza strumentale) Ciò che conta davvero è l’autorità centrale dello Stato: non vi si possono opporre ne i sudditi, né l’esigenza di unità religiosa È grande sostenitore dell’assolutismo
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