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TOPONOMASTICA FEMMINILE LE STRADE INTITOLATE A DONNE NELLA CITTA’ DI LODI con note biografiche e immagini.

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Presentazione sul tema: "TOPONOMASTICA FEMMINILE LE STRADE INTITOLATE A DONNE NELLA CITTA’ DI LODI con note biografiche e immagini."— Transcript della presentazione:

1 TOPONOMASTICA FEMMINILE LE STRADE INTITOLATE A DONNE NELLA CITTA’ DI LODI con note biografiche e immagini

2 Solo il 9% delle vie di Lodi è intitolato a figure femminili. Su 499 strade, 197 sono dedicate a persone :180 riguardano uomini e solo 17 si riferiscono a donne (tra queste, 6 sono nomi di sante, anche se 3 sono legate alla storia di Lodi).

3 Ecco le nostre protagoniste: Via Ada Negri Via Camilla Tavazzi Catenago Via Maria Cosway Via Carlotta Ferrari Via Flora dei Tresseni Via Anna Vertua Gentile Via Elisa Giambelli Via Giuseppina Strepponi Via Giannina Russ Via Pierre e Marie Curie Piazzale Stefano e Angela Danelli Via Santa Francesca Cabrini Via Santa Savina Via Beata Lucrezia Via Maria Maddalena Via Santa Maria del Sole Via Incoronata

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5 Savina Milano 260-267 circa e 311/317 circa Santa Savina, nata a Milano dalla nobile famiglia dei Valeri, andò in sposa ad un nobile lodigiano. Rimasta presto vedova, si dedicò ad opere di carità, aiutando i cristiani perseguitati da Diocleziano. Savina fece seppellire nella propria casa, di nascosto, i corpi di Nabore e Felice, soldati cristiani decapitati a Laus Pompeia (oggi Lodi Vecchio) verso il 300-304. Cessata la persecuzione, Savina fece portare a Milano i resti dei corpi dei due martiri deponendoli nella cappella gentilizia dei Valeri. Al termine della sua vita colma di veglie e preghiere, Savina morì e fu sepolta accanto ai “suoi” martiri. Divenuta Santa, viene celebrata il 30 gennaio.

6 Lucrezia Cadamosto Lodi 1478-1545 Beata (si celebra il 24 dicembre) Lucrezia Cadamosto, costretta a stare a letto sin da adolescente a causa di una malattia, divenne Terziaria domenicana e fu simbolo di patimento e fede, svolgendo attività di apostolato tra i più umili e distribuendo grazie spirituali e materiali.

7 Francesca Saverio Cabrini (Sant’Angelo Lodigiano, 1850 – Chicago, 1917) Santa - Patrona degli Emigranti

8 Nacque a Sant’Angelo Lodigiano da una famiglia cattolicissima, diplomata maestra elementare maturò la vocazione religiosa e prese i voti nel 1874. Nel 1880 fondò a Codogno la Congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù e aggiunse al proprio nome il cognome Saverio,in onore di San Francesco Saverio,sacerdote missionario nell’Estremo Oriente. Nel 1889 raggiunse gli Stati Uniti per prestare assistenza agli immigrati italiani; a New York aprì un orfanotrofio e una scuola gratuita nella Little Italy. Costruì asili, scuole, convitti per studentesse, orfanotrofi, case di riposo,ospedali e 80 istituti in altri 7 paesi del continente. Nel 1909 prese la cittadinanza americana. Fu la prima ad affrontare l’impegno missionario tradizionalmente prerogativa degli uomini e ad essere totalmente autonoma e non dipendente da una figura maschile. Promosse l’emancipazione delle capacità di iniziativa femminile.Francesca Cabrini valorizzo la religiosità femminile in modo moderno, ma adatto ai tempi in cui visse, facendo fronte a problematiche considerate ancora attuali per via dell’evento migratorio. E’ ritenuta uno dei riferimenti del moderno servizio sociale. Morì a Chicago il 22 dicembre 1917; in seguito fu beatificata, canonizzata e dichiarata patrona degli emigranti.

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10 Carlotta Ferrari Lodi 27 gennaio 1830 – Bologna 22 novembre 1907 compositrice Nacque a Lodi e studiò canto e pianoforte sotto la guida di Giuseppina Strepponi. Con il maestro A. Mazzuccato Carlotta Ferrari si perfezionò in composizione. Autrice di alcuni brani da salotto, è conosciuta anche per le composizioni sacre e per i suoi drammi lirici. Nel 1867 ricevette da parte del vicario della Fabbriceria di Lodi l'incarico di comporre una Messa dal vivo per la festa patronale di S. Bassiano. Ormai dimenticata, morì, dopo una lunga malattia, a Bologna.

11 Giuseppina Strepponi Lodi 8 settembre 1815 – Milano 14 Novembre 1897 cantante soprano Giuseppina Strepponi nacque a Lodi da una famiglia di musicisti. Studiò come soprano al Conservatorio di Milano e debuttò ad Adria nel dicembre 1834 in Chiara di Rosembergh. Cominciò a frequentare il compositore Giuseppe Verdi, rimasto vedovo della prima moglie, interpretando alcune sue opere. Con lui convisse dal 1848 al 1859, quando si sposarono. La salute malferma le impedì di proseguire la carriera di cantante. Quando morì, venne sepolta insieme a Verdi nell'oratorio della Casa di riposo per Artisti di Milano.

12 Giannina Cerri Russ Lodi, 1873- Milano, 1951 cantante lirica Nata a Lodi, studiò canto e pianoforte al conservatorio di Milano. Cantò in tutto il mondo, nei maggiori teatri, interpretando un vasto repertorio che spaziava da Mozart a Verdi.

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14 Anna Vertua Gentile Dongo 30/05/1845 Lodi 23/11/1926 scrittrice Lapide commemorativa posta a Lodi, in via De Lemene Nata a Dongo (Como) il 30 maggio 1845, esordì come scrittrice a 23 anni con "Letture giovanili per fanciulle". Oltre a collaborare con alcune riviste, scrisse numerosi romanzi, per lo più di genere rosa o rivolti ai ragazzi. Morì il 23 novembre 1926 e venne sepolta nel cimitero di Codogno, dove le sono stati intitolati una scuola e un premio letterario.

15 Ada Negri Lodi 3 febbraio 1870 – Milano, 11 gennaio 1945 scrittrice Ada Negri nacque a Lodi il 3 febbraio del 1870. Grazie ai sacrifici materni poté frequentare la Scuola Normale Femminile di Lodi, ottenendo il diploma di insegnante elementare. Il suo primo impiego fu al Collegio Femminile di Codogno (Lo), nel 1887. Sposata nel 1896 con l’industriale Giovanni Ghirlanda ebbe due figlie: Bianca, ispiratrice di molte poesie, e Vittoria, che morì a un mese di vita. Proprio questi accadimenti portano la Negri a rendere sempre più introspettive e autobiografiche le proprie liriche, a partire dalla raccolta Maternità (1904). Nel 1918 pubblicò Orazioni, raccolta di patriottiche odi alla patria che segnarono il suo avvicinamento alle posizioni mussoliniane (nel 1931 fu insignita del Premio Mussolini per la carriera; nel 1940 fu la prima donna membro dell'Accademia d'Italia); queste ultime le costarono, in seguito, anni di oblio. Morì nel 1945 e fu sepolta nel Famedio di Milano. Il 3 aprile 1976 la sua tomba venne traslata nell'antica Chiesa di San Francesco a Lodi, che aveva frequentato e a cui aveva dedicato più versi

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17 Marie Skłodowska Curie Polonia, 1867 – Francia, 1934 scienziata

18 Nacque a Varsavia in Polonia, da una famiglia cattolica molto numerosa.Marie decise di studiare fisica, a dispetto del fatto che questa scelta fosse inizialmente assai osteggiata: l'idea che una donna potesse intraprendere la carriera scientifica era inconcepibile per quel tempo. Poiché l'università di Varsavia era interdetta alle donne, si trasferì in Francia per studiare alla Sorbona, lavorando per pagarsi gli studi. A Parigi incontrò Pierre Curie, professore della scuola di Fisica, che sposò. I due coniugi scoprirono due nuovi elementi chimici, il radio e il polonio. Comprese che la radioattività è un fenomeno atomico. Per queste scoperte scientifiche, nel 1903 ricevette, insieme al marito e al professore Henri Becquerel, il premio Nobel per la fisica. Dopo la tragica morte del marito avvenuta nel 1906, Marie Curie continuò a lavorare nel suo laboratorio, venne chiamata alla cattedra della Sorbonne (la stessa che era stata del marito) e riuscì a isolare il polonio puro e il radio puro. Per questo successo, nel 1911, venne insignita con il premio Nobel per la chimica. I coniugi Curie anzichè trarre profitto dalle loro scoperte, donarono all'umanità i risultati della loro ricerca, senza pretendere mai nulla in cambio. Durante la Prima Guerra mondiale Marie Curie si è recata al fronte per assistere i feriti e inventò le famose Petit Curie, delle automobili attrezzate con apparecchiature a raggi X. Nel 1912 fondò l'Institut du Radium, che diresse fino al 1932, quando la direzione passò alla figlia. Oggi chiamato Institut Curie, è tuttora un'importante istituzione scientifica per la ricerca sul cancro. Marie Curie, morì il 4 luglio del 1934 di anemia perniciosa, in conseguenza della lunga esposizione alle sostanze radioattive.

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20 Maria Hadfield in Cosway Firenze, 11 giugno 1760 – Lodi, 5 gennaio 1838 artista ed educatrice Maria Luisa Caterina Cecilia Hadfield è stata una artista ed educatrice inglese. Nata a Firenze da padre inglese e madre italiana, si trasferì a Londra nel 1779 e sposò William Richard Cosway, famoso miniaturista del principe di Galles. Nel 1796 muore, a soli sei anni, la figlia Luisa Paolina Angelica e la Cosway si trasferisce a Maleo, nel Lodigiano, dalla sorella Bettina. Dal 1803 al 1812 fonda il suo primo collegio a Lione. Trasferitasi a Lodi, con l'aiuto di Francesco Melzi d'Eril, duca di Lodi, ristruttura il convento dei frati Minimi e apre, il 18 febbraio 1812, una nuova scuola per ragazze, conosciuta poi come il Collegio delle Dame Inglesi. Le sue convinzioni pedagogiche, che si rifanno alle teorie di Jean-Jacques Rousseau e Johann Heinrich Pestalozzi, sono inclini a valorizzare le disposizioni naturali e il talento di ciascuna fanciulla.

21 Elisa Giambelli Busto Arsizio,1863- Lodi,1940 educatrice Foto di gruppo (da Archivio Storico Lodigiano) dell’Orfanotrofio Femminile con la direttrice Elisa Giambelli

22 Nacque a Busto Arsizio da Giuseppa Stazza ed Alessandro Giambelli che, per diversi anni, fu direttore della Scuola normale femminile di Lodi. Fu nominata direttrice dell’Orfanotrofio femminile nel 1895 e mantenne la carica per 45 anni, stimata ed amata dai superiori e dalle orfane. A termine carriera le fu conferita la medaglia d’oro. Collocata a riposo continuò a vivere, in separato appartamento, presso l’Orfanotrofio femminile. Morì a Lodi il 26 dicembre 1940.

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24 Flora De Tresseni 1250-1350 circa benefattrice Appartenente ad una delle maggiori famiglie guelfe di Lodi. Sposò Antonio Fissiraga, signore di Lodi, capo dei guelfi in Lombardia. La famiglia di Flora era vicina alla spiritualità francescana, la madre, infatti,Lodigiana de Palatini, aveva ideato la costruzione di un grande monastero francescano femminile da dedicare a Santa Chiara. Antonio Fissiraga, sposando Flora de Tresseni, ereditò dalla suocera e dalla moglie l’idea della nuova fondazione francescana, che avrebbe portato a termine il 5 novembre 1303, quando papa Benedetto XI diede la sua approvazione alla nascita in Lodi di un monastero per le Clarisse. Ad Antonio Fissiraga e alla moglie Flora de Tresseni va assegnato anche il merito della costruzione del Tempio di San Francesco in Lodi: la chiesa fu edificata nella seconda metà del Duecento.

25 Camilla Tavazzi Catenago 1600 circa benefattrice Nel 1662 il Comune, in virtù di un lascito della nobildonna Camilla Tavazzi Catenago (indicata anche come Cavenago), apre la scuola di Grammatica minore, di Grammatica maggiore e di Umanità.

26 Angela Maria Pugni in Danelli Mortara,1902-Lodi,1987 benefattrice Nata a Mortara in provincia di Pavia nel 1902. Il 18 marzo del 1926 partorì la piccola Anna Teresa che morì il 25 aprile dello stesso anno di gastroenterite come indicato sul certificato di morte. In realtà sembra che la piccola fosse affetta da qualche disabilità e ciò giustifica la profonda sensibilità della donna nei confronti dell’handicap. Alla sua morte,infatti, volle che il suo patrimonio e le sue proprietà servissero alla creazione di un'istituzione che si occupasse di aiutare le persone con disabilità. La fondazione intitolata ad Angela Pugni e al marito Stefano Danelli fu istituita nel 1989 e ha sede nel centro di Lodi, in via Biancardi dove la coppia ha vissuto. In via Paolo Gorini è invece ubicato il Centro Residenziale Danelli per le persone affette da gravi handicap e impossibilitate all’accudimento in famiglia mentre in zona Sant’ Alberto,nella via titolata alla coppia, è attivo il Centro Riabilitativo Polivalente.

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28 Donne Lodigiane e non Giovanna Boccalini Barcellona Francesca Costa Gugelloni Teresa Nella Giacomelli Ghisalberti Rachele in Cesaris Maria Grossi Luisa Mazzini Folli Maddalena Casali Mirotti Anna Paolina Passaglia Dina Clavena di Codogno Alfonsa Rosa Maria Morini in Strada Elena Cazzulani Cristina Trivulzio di Belgioioso Maria Montessori Alma Sabatini Artemisia Gentileschi Grazia Deledda

29 Giovanna Boccalini Barcellona Lodi 1901 – Milano 1991 Esponente politica Nata a Lodi, comunista, sposò un perseguitato politico e lo seguì al confino. Durante la Resistenza fu tra le fondatrici del giornale clandestino Noi Donne; dopo la Liberazione ricoprì la carica di assessore all’Assistenza (1946-1947) e successivamente di consigliere del Comune di Milano (1947-1949). Morì a Milano.

30 Francesca Costa Lodi 1939 – 1961 Ginnasta Nata a Lodi, gareggiò con i colori della società Fanfulla, distinguendosi nelle gare con gli attrezzi. Quarta ai campionati assoluti del 1959, partecipò nello stesso anno all’incontro Italia-Svezia e nel 1960 alle Olimpiadi di Roma. Morì in un incidente automobilistico.

31 Gugelloni Teresa Lodi 1838 – 1895 Educatrice Nel 1863 istituì a Lodi una scuola infantile femminile. Nel suo istituto s’insegnava scolasticamente a leggere, scrivere e contare. L’istituzione operò per 25 anni accogliendo in media 20 bambini l’anno.

32 Nella Giacomelli Lodi 1873 – 1949 Anarchica pacifista E’ compagna di classe della futura poetessa e scrittrice Ada Negri, della quale rimarrà sempre intima amica. Tra il 1892 e il 1897 insegna nel comasco e nel varesotto, e aderisce al Partito socialista, collaborando alla rivista La Vita internazionale e al giornale socialista di Lodi Sorgete!,in cui difende la causa dell'emancipazione femminile e dei diritti delle lavoratrici. Pochi anni dopo la conoscenza di Giuseppe Ciancabilla gioca un ruolo essenziale per il suo passaggio all'anarchismo. Ragazza intelligente, insofferente del conformismo e delle tradizioni, aperta alle novità, nel 1894 abbandona la casa familiare per divergenze con la madre e, nel 1897, a seguito di contrasti con le autorità comunali nel paese dove insegnava,si licenzia e si trasferisce a Milano. In prossimità della guerra, e dopo gli eventi insurrezionali della settimana rossa, Nella Giacomelli, dietro il nuovo pseudonimo "Petit Jardin", critica, scrivendo articoli, le posizioni guerrafondaie di alcuni anarchici ed esprime sui giornali Volontà e Abbasso la guerra! le sue posizioni di pacifismo intransigente, che rifiuta la difesa della "patria" anche in caso di invasione straniera. E’ arrestata nel 1916 in piazza Duomo a causa di un tentativo dimostrativo antimilitarista.L’intercettazione di una sua lettera e di un manifesto antimilitarista,le costa il rimpatrio a Lodi e la diffida di ogni forma di propaganda contro la guerra. Fu arrestata nel 1928 nell’ambito dell’inchiesta sull’attentato a Mussolini, ma fu riasciata grazie all’intrevento dell’amica Ada Negri, ma tenuta sotto stretta osservazione per tutto il periodo fascista. Nel dopoguerra si ritirò a Rivoltella del Garda dove muore nel 1949.

33 Ghisalberti Rachele in Cesaris Lodi 1896 – Cremona 1970 Assistenzialista Nasce a Lodi ma si trasferisce a Cremona nel 1905. Si laurea in Scienze naturali a Pavia, ma interrompe la carriera scientifica e didattica per il matrimonio con il chimico Marcello Cesaris; dopo il matrimonio si trasferisce a Rho e successivamente a Melegnano. Antifascista, nel 1943 si schiera con la Resistenza, aderendo al Pli. Dal 1945 al 1950 è presidente dell’Ente comunale di assistenza e patronessa e ispettrice dell’asilo infantile. Presiede la scuola media comunale fino al 1959. Ottiene diversi riconoscimenti per la propria attività, tra cui la medaglia d’oro del Comune di Melegnano. Muore a Cremona.

34 Le partigiane: Maria Grossi di Tavazzano, staffetta partigiana e modella di Ettore Archinti; Luisa Mazzini Folli di Lodi, deportata nel campo di Ravensburg da cui è fortunatamente tornata; Maddalena Casali Mirotti di Casalpusterlengo, staffetta partigiana; Anna Paolina Passaglia di San Colombano al Lambro; Dina Clavena di Codogno, salita in montagna con il fratello partecipò alla battaglia di Megolo.

35 Elena Cazzulani Lodi 1920 – 2007 Scrittrice- storica Elena Cazzulani nacque a Lodi nel 1920. Essa era nipote del famoso Francesco Cazzulani, il fondatore del "Collegio Cazzulani. Era figlia di Giovanni Cazzulani, ultimo direttore del collegio, in seguito alle dimissioni di Francesco. Quando suo padre morì l'edificio venne dato in mano al comune che decise di utilizzarlo come sede della scuola di Avviamento Professionale, oggi è la sede dell’Istituto Comprensivo Francesco Cazzulani. Elena non continuò a dirigere l'istituto, ma diede il suo contributo scrivendo il libro “Il collegio Cazzulani" nel 1988. Divenne famosa pubblicando romanzi come "Il muro sul ponte" (1983) o "Il cielo comincia dal suolo" (1996). Scrive biografie come quelle di Cristina di Belgioioso (1982), Vittoria Manzoni (1986) e Mary Hadfield Cosway(1989).

36 Artemisia Gentileschi Roma 1593 - Napoli 1653 pittrice autoritratto

37 Nasce a Roma nel 1593 dal pittore Orazio Lomi Gentileschi, sin da bambina dimostrò grande abilità con la pittura anche se non poté frequentare scuole d’arte, precluse alle donne, bensì solo imparare nella bottega del padre, pittore caravaggesco. A 18 anni subisce uno stupro da parte del pittore Agostino Tassi che però, già coniugato, non la sposa. La vicenda finisce in Tribunale: lei accetta la tortura (lo schiacciamento dei pollici) per raccontare la crudezza dell’atto, lui subisce una lieve condanna. Artemisia per lo scandalo è costretta a sposare l’artista Pierantonio Stiattesi e si trasferisce a Firenze. Il successo di Artemisia come pittrice continua a crescere e lei lavora ancora a Roma, poi a Venezia e infine a Napoli, dove si stabilisce definitivamente, a parte una parentesi per assistere il padre morente a Londra e per lavorare per la corte di Carlo I. Muore a Napoli, città colpita dalla peste, nel 1653.

38 Cristina Trivulzio di Belgioioso 1808-1871 patriota e scrittrice Patriota e scrittrice italiana, a sedici anni si sposò con il principe Emilio Borbiano di Belgioioso d'Este. Fu tra le protagoniste femminili del Risorgimento. Accolse prima in Svizzera e poi in Francia gli esuli politici. Fondò giornali, partecipò allo sbarco di Napoli e si impegnò nella cura dei feriti durante l’assedio di Roma. Dopo un viaggio in oriente scrisse “Storie della casa di Savoia”. Dopo essersi separata dal marito si trasferì in Svizzera, soccorrendo i profughi lombardi e finanziando la spedizione dei Savoia (1834). Tornata per un breve periodo in Italia, fu ben presto esiliata a Parigi, dove accolse nella sua casa i patrioti italiani. Grazie a questa donna e al suo salotto, diventato famoso, i patrioti riuscivano ad incontrare diversi personaggi illustri, tra i quali il principe Luigi Napoleone. A Parigi fondò il giornale la Gazzetta italiana. Nel 1848 sbarcò a Napoli e, dopo aver raccolto un gruppo di volontari, si recò a Milano dove sostenne, anche con la fondazione di giornali, la causa della fusione col Piemonte. Quando nel 1849 Roma fu assediata, si impegnò nella cura dei feriti.

39 Maria Montessori 1870-1952 pedagogista

40 Pedagogista ed educatrice italiana, prima donna in Italia a conseguire la laurea in medicina; dopo studi universitari si dedicò alla cura dei bambini con problemi psichici, convincendosi che con il trattamento educativo otteneva maggiori risultati che con l'uso di cure mediche tradizionali. Nel 1906 fondò la Casa dei bambini e l'attività educativa, destinata ai figli delle famiglie operaie del quartiere di san Lorenzo a Roma. Ostile al fascismo lasciò l'Italia nel 1936 e seguì il fiorire delle scuole montessoriane. Il momento decisivo dell’ intuizione fu capire che il metodo usato sui diversamente abili ha effetti stimolanti anche nell’educazione di bambini normali. Caratteristica della scuola montessoriana è un ambiente fatto su misura del fanciullo, anche nei particolari dell'arredamento. Invece sul piano didattico il metodo Montessori è stato messo in discussione per il carattere artificioso dei materiali e l'uso troppo rigido del loro impiego. Nonostante ciò, il metodo montessoriano è tuttora largamente molto diffuso, in particolare all'estero.

41 Grazia Deledda Nuoro 1871 – Roma 1936 scrittrice

42 Maria Grazia Cosima Deledda nasce a Nuoro nel 1871. Il padre assume un precettore privato per farle proseguire gli studi. Inizia a scrivere giovanissima, pubblica la sua prima novella”Nell’azzurro” a quindici anni, quindi altri racconti nella rivista femminile «Ultima moda». Il suo primo romanzo “Fior di Sardegna” esce nel 1892. Trasferitasi a Roma continua a scrivere e la sua fama cresce, in Italia e all’estero, grazie ad una serie di romanzi ed opere teatrali. Molte sue opere divennero film o sceneggiati televisivi: da “Cenere”, nel 1916, fu tratto un film interpretato da Eleonora Duse. Nel 1926 riceve il Nobel per la letteratura. Il suo romanzo autobiografico, “Cosima”, esce nel 1937, ad un anno dalla morte, avvenuta a Roma il 15 agosto 1936.

43 Alfonsa (Alfonsina) Rosa Maria Morini Strada Castelfranco Emilia 1891 – Milano 1959 ciclista Nasce il 16 marzo 1891 in una famiglia di contadini, che osteggia la sua passione per la bicicletta: lei fa la sarta ma intanto vince numerose gare di paese. Ad incoraggiarla, invece, è il marito, Luigi Strada che per le nozze le regala una bicicletta da corsa. Insieme si trasferiscono a Milano dove lei può allenarsi. Nel 1924 partecipa, prima ed unica donna, al Giro d’Italia: viene iscritta col nome di Strada Alfosin in modo tale che si scopre della sua presenza solo pochi giorni prima della partenza.Squalificata in una tappa, le viene consentito di completare comunque il Giro. Sarà tra i 30 corridori, sui 90 partiti, che arriveranno a Milano, meta finale. Negli anni successivi le viene proibita la partecipazione al Giro d’Italia. Alfonsina partecipa comunque a competizioni in Europa e in Italia vincendo in totale 36 corse contro i colleghi maschi. Apre poi un negozio di vendita e riparazione di biciclette a Milano. Muore in un incidente stradale con la sua Moto Guzzi nel 1959 a 68 anni.

44 Alma Sabatini Roma,1922 - Roma, 1988 Linguista – Femminista

45 Nasce a Roma il 6 settembre 1922 e muore a Roma il 12 aprile 1988 in un incidente stradale nel quale resta ucciso anche il marito Robert Braun. Insegnante d’inglese si ritira presto dalla scuola per dedicarsi al femminismo. Militante nel Partito Radicale e dal 1969 nel Comitato direttivo della LID è fra le fondatrici del Movimento di Liberazione della donna e poi del Collettivo di lotta femminista. Alla manifestazione dell’ 8 marzo 1972 a Roma viene picchiata dalla polizia che carica i manifestanti. Partecipa attivamente a molti congressi internazionali e a un tour di conferenze mantenendo legami fra il femminismo italiano e quello europeo ed americano. La lotta per la legge sull’aborto, per il nuovo diritto di famiglia, per la legge di iniziativa popolare contro la violenza sessuale la vedono sempre in prima fila. Pubblica nel 1986 Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana edito dalla Commissione Nazionale di Parità fra uomo e donna presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri di cui fa parte e nel 1987, “Il sessismo nella lingua italiana “. Ancor oggi le “Raccomandazioni” (presenti sul sito del Ministero delle Pari Opportunità) si rivelano un vero e proprio vocabolario di traduzione dal maschile al femminile in nome della parità, in cui la Sabatini denuncia la falsa 'neutralità' del maschile nella lingua italiana, suggerendo come correggere gli stereotipi di genere più diffusi nel linguaggio che negano, di fatto, la presenza delle donne nel mondo, con ripercussioni tutt'altro che linguistiche.

46 Ricerca effettuata e prodotta dalla classe 3F dell’Istituto C.F.Cazzulani di Lodi con la guida dell’archivista Sara Fava,della giornalista Laura De Benedetti e dell’insegnante Giordana Pavesi Gli alunni della classe III F: Bergomi Mirko, Bordiga Laura, Cappellini Marco, CatenioDavide, Cipolla Matteo, Coscia Thomas, Di Filippo Susanna, Ecobi Elia, Fallah Safa Peivand, Guidarini Irene, Ibrahim Dina, Issa Bilali, Lissandrello Marta, Lubinati Andrea, Macchi Luca, Malpartida Bernales Yoshua, Pastori Laura, Premoli Fabio, Raggi Omar, Sommariva Anthea, Stracchi Dario, Tomella Stefano, Travaini Mattia, Vagni Sara e Zecchini Simona


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