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Letteratura tedesca II (9CFU) Letteratura tedesca IA/IB (6 CFU) a. a

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Presentazione sul tema: "Letteratura tedesca II (9CFU) Letteratura tedesca IA/IB (6 CFU) a. a"— Transcript della presentazione:

1 Letteratura tedesca II (9CFU) Letteratura tedesca IA/IB (6 CFU) a. a
Letteratura tedesca II (9CFU) Letteratura tedesca IA/IB (6 CFU) a.a. 2015/16 Individui e comunità nella prosa narrativa tedesca (Goethe, Büchner, Wolf) Prof. Michele Sisto

2 Che cosa studieremo? Tre testi, ovvero tre pretesti
per incursioni nella cultura e letteratura tedesca Johann Wolfgang Goethe ( ) Die Leiden des jungen Werther (1774) Georg Büchner ( ) Lenz (1835) Christa Wolf ( ) Kein Ort. Nirgends (1979)

3 Perché ci troviamo in quest’aula?
ma prima, più in generale, chiediamoci Perché ci troviamo in quest’aula?

4 Contiamoci Quanti di voi sono iscritti a Lingue (L11)?
Quanti di voi sono iscritti a Mediazione (L12)? Quanti di Mediazione sono al primo anno (IA)? Quanti di Mediazione sono al secondo anno (IB)?

5 Che cosa vi aspettate dall’università, dai corsi di laurea che avete scelto da questo corso di letteratura tedesca?

6 Per un uso critico dell’istituzione scolastica
1. L’istituzione scolastica è repressiva e diseducativa: Jean Jacques Rousseau (Emilio) Lev Tolstoj (Sulla scienza, in Perché la gente si droga?) Ivan Illich (Descolarizzare la società) Pier Paolo Pasolini (Lettere luterane) v. la figura del filisteo - Albert, Kaufmann, Mertens - per cui la cultura è feticcio (oggetto di culto o di scambio)

7 Per un uso critico dell’istituzione scolastica
2. L’istituzione scolastica è una via all’emancipazione: Pierre Bourdieu (La riproduzione, Homo academicus, > Meditazioni pascaliane) Massimo Recalcati (L’ora di lezione) v. la figura dell’artista, del genio, dell’outsider - Werther, Lenz, Kleist, Günderrode - per cui la cultura è strumento (di comprensione e liberazione, ma rischioso)

8 Cultura positiva (tradizione) vs. cultura critica (interrogazione)
nella scuola superiore: studio la letteratura come un dato di fatto (perché appartiene alla mia comunità: v. De Sanctis, Storia della letteratura italiana) all’università: studio la letteratura… non so perché (me lo chiedo, per me stessa e per la mia comunità: v. Gramsci, Gli intellettuali)

9 Una definizione di cultura critica (A
Una definizione di cultura critica (A. Gramsci, Il materialismo storico) «Avendo dimostrato che tutti sono filosofi, sia pure a modo loro, inconsapevolmente, perché anche solo nella minima manifestazione di una qualsiasi attività intellettuale, il “linguaggio”, è contenuta una determinata concezione del mondo, si passa al secondo momento, al momento della critica e della consapevolezza, cioè alla questione: è preferibile “pensare” senza averne consapevolezza critica, in modo disgregato e occasionale, cioè “partecipare” a una concezione del mondo “imposta” meccanicamente dall’ambiente esterno, e cioè da uno dei tanti gruppi sociali nei quali ognuno è automaticamente coinvolto fin dalla sua entrata nel mondo cosciente (e che può essere il proprio villaggio o la provincia, può avere origine nella parrocchia e nell’ “attività intellettuale” del curato o del vecchione patriarcale la cui “saggezza” detta legge, nella donnetta che ha ereditato la sapienza dalle streghe o nel piccolo intellettuale inacidito nella propria stupidaggine e impotenza a operare) o è preferibile elaborare la propria concezione del mondo consapevolmente e criticamente e quindi, in connessione con tale lavorio del proprio cervello, scegliere la propria sfera di attività, partecipare attivamente alla produzione della storia del mondo, essere guida di se stessi e non già accettare passivamente e supinamente dall’esterno l’impronta alla propria personalità?»

10 Cultura reificata (informazione) vs. cultura vivente (azione)
nel paradigma capitalistico post-borghese (oggi): la cultura è un sapere esterno a me: devo acquisire competenze certificate, skills, da spendere sul mercato per conquistarmi una posizione sociale soddisfacente nel paradigma capitalistico borghese-umanista (ieri): io sono un prodotto della cultura della mia comunità e ne produco a mia volta la cultura: voglio svilupparmi al meglio come cittadino (dall’Illuminismo in poi, via Goethe, Croce, ecc.)

11 Una concezione che viene da lontano, dall’Illuminismo, e che viene problematizzata proprio nel Werther «Il giovane Goethe non è certo un rivoluzionario, neanche nel senso del giovane Schiller. Ma in senso storico profondo, nel senso dell’intima aderenza ai problemi fondamentali della rivoluzione borghese, le opere del giovane Goethe sono un punto culminante rivoluzionario del movimento illuministico europeo, della preparazione ideologica della grande rivoluzione francese. Al centro del Werther sta il grande problema dell’umanesimo borghese rivoluzionario, il problema dello sviluppo libero e universale della personalità umana. Dice Feuerbach: «Il nostro ideale non sia un essere castrato, disincarnato, isolato, bensì l’uomo intero, reale, universale, pienamente sviluppato». (György Lukács, I dolori del giovane Werther (1936) in Goethe e il suo tempo, Einaudi, 1983)

12 Goethe Classicismo e rivoluzione
Sull’umanesimo di Goethe e il suo rapporto con la Rivoluzione un libro bellissimo è Giuliano Baioni Goethe Classicismo e rivoluzione nuova ed. Einaudi, 1998

13 Domande?

14 Studenti e docenti A convocarci qui è un gioco sociale (Pierre Bourdieu: l’illusio) Si può prendere parte al gioco in diversi modi: credendoci, non credendoci, interrogandosi, provando a dargli un senso Gli studenti hanno un ruolo attivo: pongono le domande (ciascuno secondo i propri interessi) I docenti hanno un ruolo re-attivo: forniscono gli strumenti per trovare le risposte Il gioco riesce meglio se ne esplicitiamo i presupposti

15 Che cos’è e a qual fine si studia la letteratura tedesca …all’università? > Cesare Cases, Che cosa sia e a qual fine si studi la letteratura tedesca

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17 Descrizione del corso (su ESSE3)
Individui e comunità nella prosa narrativa tedesca Il corso prende in esame tre opere narrative incentrate su figure di scrittori che non si integrano nella loro comunità di appartenenza: il Werther di Goethe (1774), il Lenz di Büchner (1836) e Kein Ort. Nirgends di Christa Wolf, che mette in scena i personaggi storici di Heinrich von Kleist e Karoline von Günderrode (1979). L’analisi dei testi sarà l’occasione per approfondire le epoche storico-culturali in cui sono stati composti (Sturm und Drang, Vormärz, DDR), la storia e lo sviluppo dei generi letterari narrativi (romanzo, racconto, prosa) e alcuni degli strumenti fondamentali che la critica letteraria ha elaborato per l’interpretazione (Lukács, Šklovskij, Bachtin, Auerbach, Bourdieu).

18 Come ho pensato questo corso?
Un corso che risponda a diverse esigenze, investimenti, intelligenze Un corso che vi dia occasione di conoscere almeno tre testi straordinari, e vi metta voglia di conoscerne altri Un corso che tocchi alcuni testi e problemi centrali della letteratura tedesca dal suo periodo classico alla contemporaneità Un corso che non si limiti alla letteratura tedesca, ma sia aperto alla cultura, alla filosofia, alle altre letterature e alla discussione letteraria contemporanea Un corso che, magari, produca qualche shock nella vostra percezione della letteratura, suggerendo nuove piste e curiosità La conclusione del corso sarà, auspicabilmente, non la fine, ma l’inizio di qualcosa.

19 Com’è fatto questo corso?
1 tema, un filo conduttore: Individui e comunità 3 (per Lingue) o 2 (Per Mediazione) testi, rappresentativi del ’700, ’800 e ’900: Werther - Lenz - Kein Ort. Nirgends 1 testo (a scelta) di teoria letteraria e critica della cultura: Tolstoj, Bachtin, Šklovskij, Lukács, Auerbach, Bourdieu, Preve, Nori, Pavel

20 Che cosa si può imparare da questo corso?
A esercitare il piacere della lettura critica accanto a quello della lettura spontanea A non fidarsi della prima interpretazione di un testo che ci viene proposta A non fidarsi della prima traduzione che ci viene sottoposta (che è sempre un’interpretazione) A interrogarsi su come e attraverso chi la letteratura ci arriva (chi decide cosa leggiamo?) A interrogarci sugli strumenti critici con cui studiamo e giudichiamo un testo letterario

21 A leggere e comprendere un testo nel contesto storico, culturale, filosofico, ecc. in cui è stato prodotto A padroneggiare alcuni concetti critici fondamentali: straniamento, realismo, romanzo, narratore, ecc. A osservare che la letteratura non è mai neutrale (p.es. rispetto alla politica, alla religione, al genere, ecc.) A considerare un autore come un interlocutore, che si rivolge anche a noi A divertirsi con la letteratura, imparando a non feticizzarla

22 Testi di riferimento

23 1. Testi

24 Johann Wolfgang Goethe Die Leiden des jungen Werther (1774)
Einaudi Tascabili, 1998 e sgg. con testo a fronte NB: va studiata anche l’introduzione di Giuliano Baioni

25 Georg Büchner Lenz (1835) Marsilio, 2008 con testo a fronte
NB: va studiata anche l’introduzione di Giulio Schiavoni

26 Christa Wolf Kein Ort. Nirgends (1979)
qualsiasi edizione (in italiano: Rizzoli o E/O)

27 2. Teoria letteraria e critica della cultura (un testo a scelta)

28 Lev Tolstoj Che cos’è l’arte
Lev Tolstoj Che cos’è l’arte? (1898) Donzelli, 2010 [il grado zero della credenza nella letteratura]

29 Viktor Šklovskij L’arte come procedimento (1917) in I formalisti russi
Viktor Šklovskij L’arte come procedimento (1917) in I formalisti russi. Teoria della letteratura e metodo critico a cura di Tzvetan Todorov Einaudi, 1968 e sgg. [sul concetto di ‘straniamento’]

30 Michail Bachtin Epos e romanzo (1941) in Id
Michail Bachtin Epos e romanzo (1941) in Id., Estetica e romanzo a cura di Clara Strada Janovič Einaudi, 1979 e sgg. [sull’origine e la specificità del genere ‘romanzo’]

31 György Lukács Narrare o descrivere (1936) in Id
György Lukács Narrare o descrivere (1936) in Id., Il marxismo e la critica letteraria Einaudi, 1954 e sgg. [per riflettere sul concetto di ‘realismo’]

32 Goethe. Classicismo e rivoluzione nuova ed. Einaudi, 1998
Giuliano Baioni Goethe. Classicismo e rivoluzione nuova ed. Einaudi, 1998 [sull’umanesimo di Goethe, il suo rapporto con la Rivoluzione e con la cultura artistico del suo tempo]

33 Erich Auerbach Il calzerotto marrone (1946) in Id. , Mimesis
Erich Auerbach Il calzerotto marrone (1946) in Id., Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale Einaudi, 1946 e sgg. [sulla differenza estetica fra la letteratura dell’800 e quella del ’900]

34 Pierre Bourdieu Il dominio maschile (1998) Feltrinelli, 1999 e sgg
Pierre Bourdieu Il dominio maschile (1998) Feltrinelli, 1999 e sgg. [le origini e la persistenza del dominio simbolico del maschile sul femminile: V. Woolf e le donne scrittrici ]

35 Costanzo Preve Elogio del comunitarismo
Controcorrente, 2004 [storia, usi e abusi del concetto di comunità dal punto di vista di un filosofo hegeliano contemporaneo]

36 Christa Wolf Leggere e scrivere (1968) In Id
Christa Wolf Leggere e scrivere (1968) In Id., Pini e sabbia del Brandeburgo E/O, 1990 [che cos’è la letteratura, secondo Christa Wolf]

37 Thomas Pavel Le vite del romanzo (2013) Mimesis, 2015 [una storia del romanzo dall’antichità ai giorni nostri, basata sul conflitto tra idealismo e realismo]

38 Paolo Nori Pubblici discorsi Quodlibet, 2008 [le poste in gioco della letteratura contemporanea dal punto di vista di uno scrittore e traduttore di oggi]

39 3. Storia letteraria (testi facoltativi, per eventuali approfondimenti)

40 I capitoli su Goethe, Kleist, Büchner in
[per approfondimento sugli autori] I capitoli su Goethe, Kleist, Büchner in Ladislao Mittner Storia della letteratura tedesca (ca. 1971) Einaudi, 1971 e sgg. I. Dai primordi pagani all’età barocca ( ) 2 tomi II. Dal pietismo al romanticismo ( ) tre tomi III* Dal realismo alla sperimentazione ( ) due tomi III** Dal realismo alla sperimentazione ( ) tre tomi

41 Il capitolo 2 di L’invenzione del futuro. Breve storia letteraria della DDR dal dopoguerra a oggi a cura di Michele Sisto (2009) Libri Scheiwiller, 2009

42 Riepiloghiamo

43 Il corso è articolato in 2 moduli: 6 + 3 CFU (36 + 18 = 54 ore)
Corso completo (1° e 2° modulo, 9 CFU) per gli studenti L11 (Lingue) introduzione storica e lettura critica del Werther e del Lenz lettura critica di Nessun luogo. Da nessuna parte Corso breve (solo il 1° modulo, 6 CFU) per gli studenti L12 (Mediazione) introduzione storica e lettura critica del Werther e del Lenz

44 Programma del corso completo: 1° e 2° modulo, 9 CFU, gli studenti di Lingue (L11) introduzione storica e lettura critica del Werther e del Lenz lettura critica di Nessun luogo. Da nessuna parte [NB: il Werther va letto anche in tedesco; gli altri testi facoltativamente in tedesco o in italiano] 3 testi (Goethe, Büchner, Wolf) 1 saggio critico a scelta

45 Programma del corso breve: solo il 1° modulo, 6 CFU, per gli studenti di Mediazione (L12) introduzione storica e lettura critica del Werther e del Lenz [NB: i testi possono essere letti, a scelta, in tedesco oppure in italiano] 2 testi (Goethe, Büchner) 1 saggio critico a scelta

46 Domande?

47 Come si svolgerà l’esame?
All’esame, che sarà orale e in lingua italiana, ci saranno 4 o 5 domande: 1 sul Werther (p.es. un brano da contestualizzare o analizzare) 1 sul Lenz 1 su Kein Ort. Nirgends (solo per gli studenti di Lingue) 1 sul saggio critico a scelta

48 Chi di voi ha letto I dolori del giovane Werther?

49 Come si possono interpretare
I dolori del giovane Werther? Un’opera ci arriva sempre circondata da pregiudizi [ La prima volta che Werther sente parlare di Lotte, non può immaginare che quelle parole segneranno il suo destino: «Conoscerà una bella ragazza. Stia attento a non innamorarsene, è già promessa». Un solo ballo con lei e per Werther non esisterà più nulla: solo quegli occhi neri e quelle labbra rosse, e il desiderio ardente di starle sempre vicino. Finché non arriva Albert, il futuro sposo, tanto saggio e razionale quanto Werther è appassionato e sognatore. Il primo vero bestseller della storia europea: pubblicato nel 1774, il romanzo suscitò reazioni fortissime tra i giovani lettori, divenendo il libro di un'intera generazione, e di ogni nuova generazione. L’editor della casa editrice Giunti, 2015

50 Un altro pre-giudizio Il giovane Goethe non è certo un rivoluzionario, neanche nel senso del giovane Schiller. Ma in senso storico profondo, nel senso dell’intima aderenza ai problemi fondamentali della rivoluzione borghese, le opere del giovane Goethe sono un punto culminante rivoluzionario del movimento illuministico europeo, della preparazione ideologica della grande rivoluzione francese. Al centro del Werther sta il grande problema dell’umanesimo borghese rivoluzionario, il problema dello sviluppo libero e universale della personalità umana. Dice Feuerbach: «Il nostro ideale non sia un essere castrato, disincarnato, isolato, bensì l’uomo intero, reale, universale, pienamente sviluppato». Georg Lukács, 1936

51 Il Werther è un romanzo d’amore o non è un romanzo d’amore?
[contraddizioni dell’edizione Einaudi] Il Werther è un romanzo d’amore o non è un romanzo d’amore? Werther è un personaggio positivo o negativo? È un eroe in cui identificarsi o un antieroe da cui prendere le distanze? Per deciderlo dobbiamo analizzarne la forma.

52 Com’è fatto il Werther?

53 8 punti da osservare nel leggere un testo letterario
il titolo (interpretabile solo dopo aver letto l’opera intera) i paratesti (dediche, avvertenze, epigrafi, introduzioni, ecc.) la focalizzazione del racconto (chi racconta? il narratore, la cornice, il tempo del racconto) l’architettura del racconto (le partizioni, la diegési, il rapporto fabula/intreccio) il tempo e il luogo del racconto (la storia e la geografia inscenati nel testo) il sistema dei personaggi (nei rapporti reciproci in cui sono rappresentati) la lingua del narratore e dei personaggi (e la visione del mondo sottesa a ciascuna di esse) la comunità di lettori che il testo presuppone (nazione, generazione, ceto, professione, ecc.)

54 1° osservazione per una lettura critica:
Perché questo titolo? Cosa sono i «Leiden» di Werther? Dolori, sofferenze, affanni, passioni: in che senso?

55 da: Deutsches Textarchiv

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59 Daria Biagi (Sapienza Università di Roma)
Il caso Werther-Ortis. Le manipolazioni della cornice nelle prime traduzioni italiane Convegno internazionale Tradition, Translation, Transformation Bologna, 5-6 maggio 2014 (n. 7) La prima traduzione, quella di Gaetano Grassi [1782], è la più esplicita: il Werther diventa programmaticamente una opera di sentimento, composta da quel dottor Goethe celebre scrittor tedesco che, in questa foggia, non può certo essere sospettato di esercitare la minima ironia sulla sua creatura. Nella stessa direzione va il titolo scelto da Corrado Ludger [1788]: Die Leiden diventano Gli affanni, variazione minima in questo caso, ma che pure contribuisce ad accentuare l'elemento patetico.

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61 L’ultima traduzione, quella di Michiel Salom [1788], è apparentemente la più sobria: il titolo diventa infatti semplicemente Verter. Ecco però come viene chiosato nella prima pagina del romanzo: La lingua Italiana ha il vero equivalente del titolo Tedesco di questa operetta. Die Leiden des jungen Werthers, dee tradursi: La passione del giovinetto Verter, ma per farne sentire il vero spirito, converrebbe potersi dire: Il passio di Verter. La vera intelligenza ne sarebbe rimasta forse oscura in Italiano, e se anche per avventura non lo fosse, pure il traduttore se ne sarebbe astenuto per la somma arditezza dell'espressione, che può non esserlo tanto nei paesi protestanti.

62 Negli anni Trenta del Novecento Giulio Einaudi chiede ad Alberto Spaini di curare per la sua casa editrice una nuova traduzione dei Dolori del giovane Werther, con la proposta, però, di cambiarne il titolo. Quella di Einaudi, possiamo lecitamente suppore, è prima di tutto un'accortezza commerciale, finalizzata a differenziare la nuova traduzione dalle ormai numerosissime disponibili sul mercato e in particolare dall'edizione Mondadori, uscita pochi anni prima nella prestigiosa traduzione di Giuseppe Antonio Borgese. Spaini gli risponde: [...] eravamo d'accordo che il nostro Werther deve aver un carattere poetico-popolare, e non colto-letterario, vero? In quanto al titolo, "I dolori del giovane Werther" mi pare che sia la cosa più bella di tutto il libro, con un sapore così rococò, con un presentimento già accennato di neo classicismo, così ironico sentimentale: no, Einaudi, non cambiamo il titolo. (Lettera di Alberto Spaini a Giulio Einaudi del 19 maggio 1938, citata in Francesca Billiani, Culture nazionali e narrazioni straniere: Italia, , Firenze, Le Lettere, 2007, p. 273)

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64 Il titolo è di proposito ambivalente
accezione sociale ed esistenziale: Die Leiden come sofferenza (autentica) di Werther accezione «geniale» e blasfema: Die Leiden come calvario del Cristo-Werther accezione parodica e catartica (la più vera): Die Leiden come passioni (ridicole) da cui liberarsi Chi lo ha capito? Quasi nessuno, tuttora. Eccezioni: Lenz, Scalvini, Croce, Mittner, Baioni, ecc. Per una trattazione esplicita v. Ladislao Mittner: Il Werther, romanzo «antiwertheriano» introduzione all’edizione Einaudi del 1962

65 Domande?

66 Che cosa ci dicono i paratesti?
2° osservazione per una lettura critica Che cosa ci dicono i paratesti?

67 [Avvertenza al lettore]
Was ich von der Geschichte des armen Werther nur habe auffinden können, habe ich mit Fleiß gesammelt und lege es euch hier vor, und weiß, daß ihr mir’s danken werdet. Ihr könnt seinem Geist und seinem Charakter eure Bewunderung und Liebe, seinem Schicksale eure Tränen nicht versagen. Und du gute Seele, die du eben den Drang fühlst wie er, schöpfe Trost aus seinem Leiden, und laß das Büchlein deinen Freund sein, wenn du aus Geschick oder eigener Schuld keinen näheren finden kannst.

68 [ulteriore Avvertenza, solo nelle edizioni del 1775 e del 1787]
Zum esrten Teil Jeder Jüngling sehnt sich, so zu lieben, Jedes Mädchen, so geliebt zu sein; Ach, der heiligste von unsern Trieben, Warum quillt aus ihm die grimme Pein? Zum zweiten Teil Du beweinst, du liebst ihn, liebe Seele, Rettest sein Gedächtnis von der Schmach; Sieh, dir winkt sein Geist aus seiner Höhle: Sei ein Mann, und folge mir nicht nach. Per la prima parte Ogni giovane desidera amar così Ogni fanciulla d’essere così amata; Ah dal più sacro dei nostri istinti Perché la pena atroce? Per la seconda parte Tu piangi, tu lo ami, cara anima, Salvi la sua memoria dalla infamia; Vedi, il suo spirito ti ammonisce dall’alto: Sii uomo, e non seguirmi.

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70 Domande?

71 Qual è la focalizzazione del racconto?
3° osservazione per una lettura critica Qual è la focalizzazione del racconto? chi racconta? osservare il narratore, la cornice narrativa

72 Johann Wolfgang Goethe (1749-1832)
Autore (nella realtà) Johann Wolfgang Goethe ( ) Narratore: Herausgeber (nella finzione) avvertenza al lettore note a piè di pagina resoconto/inchiesta finale (con inserti di W.) Narratore/Protagonista: Werther (nella finzione) 87 lettere (romanzo epistolare) Biglietti e frammenti ritrovati Traduzione dall’Ossian

73 HERAUSGEBER : NARRATORE (I)
GOETHE : AUTORE HERAUSGEBER : NARRATORE (I) WERTHER: NARRATORE (II) PERSONAGGI DELLA NARRAZIONE Werther Herausgeber (?) Lotte, Albert, podestà, fratellini e sorelline, ecc. Servetta, bimbi e loro mamma, giovane V., Bauerbursche Ambasciatore, signorina von B., conte von C. Wilhlelm, Mutter, Vater, Leonore, Freundin meiner Jugend, ecc.

74 Qual è l’architettura del racconto?
4° osservazione per una lettura critica Qual è l’architettura del racconto? (le partizioni, la diegési, il rapporto fabula/intreccio)

75 Erstes Buch: 4. Mai bis 10. September 1771 (39 Briefe)
[1. Flucht und Naturgenuss] 4. Mai bis 30. Mai –Zeitraum: 27 Tage – 10 Briefe [2. Höhepunkt des ersten Buches: Werther liebt Lotte] 16. Juni bis 26. Juli – Zeitraum: 41 Tage – 17 Briefe [3. Werthers erste Krise: Albert tritt auf] Juli bis 10. September – Zeitraum: 43 Tage – 12 Briefe Zweites Buch: 20. Oktober 1771 bis 23. Dez (48 Briefe) [1. Erfahrungen bei Hof] 20. Oktober bis 5. Mai – Zeitraum: 198 Tage – 13 Briefe [2. Kindheitserinnerungen vor Ort und Aufenthalt beim Fürsten] 9. Mai bis 18. Juni – Zeitraum: 41 Tage – 5 Briefe [3. Untergang] 29. Juli bis 23. Dezember – Zeitraum: 149 Tage – 30 Briefe

76 Ma ora cominciamo a leggere

77 [fuga dalla comunità moderna (la grande città) per una colpa]
Erster Brief: Am 4. Mai 1771 [fuga dalla comunità moderna (la grande città) per una colpa] NB: Nelle prime pagine di un libro c’è tutto l’essenziale, ma bisogna saper leggere (che poi vuol dire: saper rileggere) Wie froh bin ich, dass ich weg bin! : una fuga Bester Freund : Wilhelm, il codice della Empfindsamkeit Die arme Leonore! : una colpa Ich will mich bessern : un proposito (ambiguo) > problema etico Die Mutter und die Tante : il mondo della madre, il denaro Die Einsamkeit : W. esce fuori dalla comunità Paradiesische Gegend : W. trova il paradiso, nella natura Die Stadt : contrapposiz. città(modernità)/campagna(tradizione) Die Natur : la natura secondo Illuminismo e Sturm und Drang Der Garten des Grafen von M. : la comunità dei cuori sensibili

78 Alcuni concetti fondamentali dell’Illuminismo
(del quale lo Sturm und Drang è una prosecuzione) La «ragione» La «natura» Il «sentimento» o «sensibilità» (Empfindsamkeit) NB: sono tutti basati sull’opposizione borghesia/feudalesimo.

79 La “ragione” Che cos’è la “ragione” dell’Illuminismo? L’interpretazione storico-politica (Lukács): «La coscienza borghese si sviluppa nella lotta per veder riconosciuta la propria posizione all’interno dell’ordinamento feudale». La fiducia nella facoltà dell’intelletto si basa sul fatto che esso è capace di «conoscere la verità indipendentemente da qualsivoglia autorità ecclesiastica o statale» (v. Cartesio). «Cogito, ergo sum» non è solo una rivoluzione cognitiva, ma politica. Dalla rivoluzione borghese della produttività commerciale e industriale nasce l’individuo moderno, e con esso la rivendicazione politica dell’eguaglianza tra gli individui.

80 Il “sentimento” o “sensibilità” (Empfindsamkeit)
La borghese nobiltà dei sentimenti viene contrapposta alla nobiltà di nascita degli aristocratici. I dominanti sono rappresentati come algidi, convenzionali, ingiusti, dispotici, ecc. La Empfindsamkeit, l’estrema eccitabilità del sentimento soggettivo, è segno distintivo dell’uomo naturale e razionale (borghese) e non, invece, convenzionale e irrazionale (aristocratico): cfr. Emilia vs. il Principe di Guastalla. Funzione distintiva delle lacrime, degli oh, e degli ah! (cfr. Le relazioni pericolose di Laclos). Calore della «sincerità» e dell’«autenticità», contro le convenzioni sociali e letterarie. Preparazione della figura del «genio».

81 La “natura” [non è questa: http://www.youtube.com/watch?v=ZCl5RaqqL_c]
La concezione borghese della natura è anch’essa un’arma di lotta politica: «secondo natura», affermano i pensatori borghesi, tutti gli uomini sono uguali. Il concetto di «diritto naturale» assesta «un duro colpo ai princìpi spirituali dell’ordinamento feudale: tutti gli uomini sono per nascita liberi e uguali, e il diritto positivo della collettività statale è valido unicamente se non è in contraddizione con il diritto naturale» (v. Grozio). La natura è «il simbolo della presenza di un ordine universale […] L’uomo, secondo Rousseau, per natura è buono; cattiva e imperfetta è la società […] La natura, messa a confronto con rapporti sociali innaturali, fondati sulla disuguaglianza, assume via via un significato utopico». Dietro tutti i riferimenti alla “natura” degli illuministi e degli Stürmer c’è già il motto della Rivoluzione francese: liberté, egalité, fraternité.

82 Domande?

83 Erstes Buch: 4. Mai bis 10. September 1771 (39 Briefe)
[1. Flucht und Naturgenuss] 4. Mai bis 30. Mai – Zeitraum: 27 Tage – 10 Briefe [2. Höhepunkt des ersten Buches: Werther liebt Lotte] 16. Juni bis 26. Juli – Zeitraum: 41 Tage – 17 Briefe [3. Werthers erste Krise: Albert tritt auf] Juli bis 10. September – Zeitraum: 43 Tage – 12 Briefe Zweites Buch: 20. Oktober 1771 bis 23. Dez (48 Briefe) [1. Erfahrungen bei Hof] 20. Oktober bis 5. Mai – Zeitraum: 198 Tage – 13 Briefe [2. Kindheitserinnerungen vor Ort und Aufenthalt beim Fürsten] 9. Mai bis 18. Juni – Zeitraum: 41 Tage – 5 Briefe [3. Untergang] 29. Juli bis 23. Dezember – Zeitraum: 149 Tage – 30 Briefe

84 Individui e comunità Ragioniamo per comunità Da quale comunità fugge Werther? [proviamo a riassumere la trama del Werther]

85 [felice approdo in un paradiso naturale (e sensuale)]
Am 10. Mai [felice approdo in un paradiso naturale (e sensuale)] Ich bin allein : la solitudine contrapposta alle relazioni (Beziehungen) probematiche Heiterkeit, glücklich, ruhiges Dasein : condizione di isolamento (mistico) Meine Kunst leidet : W. ha vocazione d’artista Wie die Gestalt einer Geliebten : blasfemia del paragone tra Dio e la donna (la natura interpretata sensualmente; indizio di una nevrosi) Erscheinungen : v. discorso sulle immagini-apparenze

86 [vagheggiamento della comunità patriarcale: la fonte]
Am 12. Mai [vagheggiamento della comunità patriarcale: la fonte] Ein Brunnen : luogo topico (e sacro) della società patriarcale, ma anche dell’Arcadia, con la sua idealizzazione antimoderna della campagna (l’antico sacro vs. il moderno profano) Täuschende Geister / wohltätige Geister : ritorno allo stato di natura, all’età dell’oro (all’infanzia): possibilità reale o proiezione? Melusine : la donna serpente, a metà fra umano e naturale (il Volksbuch di Melusine) Was Anzügliches, was Schauerliches : ambivalenza Das Wasser und die Mädchen, die Töchter der Könige : ma anche una società in cui la donna “sta al suo posto”; Werther non vede la fatica delle serve che portano l’acqua, ma solo principesse Die patriarchalische Idee: la società arcaica dell’epos omerico, la comunità originaria, naturale, roussoviana

87 Per capire il tono di queste prime lettere,
facciamo una prova di prospettiva. Mettiamoci nei panni di Wilhelm, che riceve queste lettere esaltate dal suo amico fuggito in campagna. (Lenz, amico di Goethe, farà proprio questo gioco parodiando il Werther nel suo Der Waldbruder.) Ipotesi: che il personaggio positivo del romanzo non sia Werther, ma Wilhelm, la cui storia di sana formazione (Bildungsroman) verrà poi sviluppate nei Wilhelm Meisters Lehrjahre?

88 [un cuore moderno in cerca di pace (nell’antico)]
Am 13. Mai [un cuore moderno in cerca di pace (nell’antico)] Meine Bücher : rifiuto della letteratura moderna, e quindi della società moderna del suo concetto e delle sue pratiche dell’arte, che eccitano l’animo (v. Tolstoj) Wiegengesang, Homer : ricerca della pace nella società patriarcale, attraverso l’arte che essa ha prodotto Empörtes Blut, ungleiches, unstetes Herz : la condizione moderna, precaria e instabile, esposta a continui contrasti (Kummer-Ausschweifung, Melancholie-Leidenschaft) Ruhe : la condizione degli antichi, più vicini alla natura Mein Herzschen wie ein krankes Kind : narcisismo instabilità dell’uomo moderno (tollerata e coltivata!) Unstet (e übertrieben) : sono gli aggettivi con cui gli altri descrivono Werther

89 Domande?

90 [W. scopre una nuova comunità: il popolo]
Am 15. Mai [W. scopre una nuova comunità: il popolo] Die geringen Leute / Leute von einigem Stande : il tema: la distinzione tra borghesia e popolo (gemeines Volk, armes Volk, sogenanntes Pöbel] Ich weiß wohl, daß wir nicht gleich sind : critica dell’atteggiamento della borghesia urbana verso il popolo (diversità di Werther); allusione alla lotta di classe (Feind) Ein junges Dienstmädchen : dimostrazione empirica dell’ambivalente atteggiamento di Werther Werther “ama” il popolo, ma non appartiene al popolo

91 Riepiloghiamo 4 maggio 1771 : colpa e fuga dalla comunità moderna (la grande città) [madre, Wilhelm, Leonore, sua sorella, l’amica della giovinezza] 10 maggio : felice approdo in un paradiso naturale (e sensuale) 12 maggio : vagheggiamento della comunità patriarcale: la fonte 13 maggio : un cuore moderno in cerca di pace (nell’antico), Omero 15 maggio : Werther scopre una nuova comunità: il popolo [la gente semplice, i bambini, la giovane servetta] 17 maggio : un’altra comunità: la borghesia di provincia [i borghesi, il giovane V., il padre di Lotte] 22 maggio : W. fuori dalla comunità: il (non-)senso della vita, straniamento, melancolia, tentazione del suicidio 26 maggio : Wahlheim, Werther e l’arte, definizione del genio 27 maggio : Wahlheim 2, la figlia del maestro modello di felicità [ i tre bambini, la figlia del maestro, suo marito] 30 maggio (aggiunta 1787) : idillio e romanzo; der Bauerbursch [il garzone]

92 Am 17. Mai [W. esplora una nuova comunità: la borghesia di provincia. Il problema di Werther: lo sviluppo della personalità] Gesellschaft habe ich noch keine gefunden : Werther attraversa comunità provvisorie Die Leute hier : la borghesia di una piccola città di provincia Es ist ein einförmiges Ding um das Menschengeschlecht : assenza di senso della forma di vita borghese (incapacità di vivere la libertà) Die Freuden genieße : consolazione della comunità elementare Ach, daß die Freundin meiner Jugend dahin ist : l’esperienza unica di Werther: l’amore come chiave di accesso al genio, allo sviluppo della personalità ( Einen jungen W. : incontro col giovane saccente (un W. di provincia) Den fürsterlichen Amtmann : incontro con un esponente della comunità feudale/patriarcale, il padre di Lotte NB: tre forme di ‘cultura’ : la Freundin, il giovane V., Lotte

93 Riflettiamo sempre sul perché un autore sceglie di aggiungere un elemento dopo l’altro: quella parola, quella frase, quel paragrafo, quella lettera, quel segmento di narrazione. P.es. perché Goethe, dopo il paragrafo sul Menschengeschlecht, inserisce quello sulla Freundin? E dopo quello sulla Freundin quello sul giovane V.? E dopo quello sul giovane V. quello su Lotte? E dopo la lettera sulle Kräfte quella sulle Einschränkungen? Picasso dipinge su vetro : Ghighi e la Flashart: come dipingere un quadro in 5 minuti :

94 Am 22. Mai [W. fuori dalla comunità: il (non-)senso della vita, straniamento, melancolia, tentazione del suicidio] Das Leben ist nur ein Traum : straniamento sociale, allontanamento da ogni comunità, W. è uno sradicato («la vita non ha senso»: pensiero di un ‘depresso’) Einschränkung der forschenden Kräfte des Menschen : il tema del genio imprigionato nella vita borghese (v. lettera precedente: i borghesi di provincia vs. l’amica della giovinezza) Ich kehre in mich selbst zurück : rifugio in se stessi, consolazione pietistica, melancolia Die Menschen wie die Kinder : ancora straniamento sociale Drei Wege zur Glücklichkeit : egoismo (la vita ha senso per l’io), falso altruismo (la vita ha senso per gli altri), lucidità stoica (la vita non ha senso) > anticipazione del suicidio

95 Il mondo di Werther va pensato all’interno di una filosofia della storia
La società organica patriarcale, naturale e armonica (i Greci, Omero, e solo per Werther Wahlheim, Lotte ecc.) La società feudale medioevale, gerarchica e ingiusta (la corte, gli aristocratici) La società borghese moderna, artificiale e disarmonica (la grande città, la letteratura contemporanea) Werther rifiuta le ultime due per andare alla ricerca della prima.

96 Aspetti positivi e costruttivi della visione di Werther
Disposizione ad azzerare l’illusio del mondo, di vedere il gioco sociale per quel che è > Illuminismo Capacità di rappresentare la realtà in modo disincantato e oggettivante > Straniamento Inclinazione a liberarsi dalla Einschränkung e a vivere pienamente la Freiheit Per il concetto di illusio cfr. Pierre Bourdieu, È possibile un atto disinteressato? in Ragioni pratiche (il Mulino, 2009) Per le implicazioni politiche della posizione di Werther cfr G. Lukács, I dolori del giovane Werther, in Goethe e il suo tempo, Einaudi 1983

97 Aspetti negativi e (auto-)distruttivi della visione di Werther
Werther smette di partecipare al gioco, perde interesse Illusione dell’autosufficienza Esasperazione dell’individualismo borghese (la monade astratta di Leibniz) Contrapposizione artificiosa tra mondo inautentico (Traum) e autenticità dell’io (Welt) Inclinazione alla Melancholie o üble Laune o böser Humor Nota bene Essere “presi nel gioco” è salutare, dà un senso all’esistenza Uscire “fuori dal gioco” compromette l’equilibrio psichico Nel Wilhelm Meister Goethe cerca di uscire dall’impasse di Werther, facendo esplorare al suo eroe sempre nuove comunità

98 all’inizio del romanzo
Condizione di Werther all’inizio del romanzo sradicato, perché uomo moderno, che vive nel presente nella sua incompiutezza (è “romanzesco”, in senso bachtiniano) isolato, perché ha reciso i suoi legami con il suo mondo cittadino e non può radicarsi veramente nella vagheggiata «società patriarcale» (per questo si legherà ossessivamente a Lotte) disorientato, perché sente la vertigine della libertà ma non sa che uso farne: sa goderne nell’immediato, ma non darle un senso durevole (ci vorrebbe una illusio…) > tentazione del suicidio

99 [un cuore moderno in cerca di pace (nell’antico)]
Am 13. Mai [un cuore moderno in cerca di pace (nell’antico)] Meine Bücher : rifiuto della letteratura moderna, e quindi della società moderna del suo concetto e delle sue pratiche dell’arte, che eccitano l’animo (v. Tolstoj) Wiegengesang, Homer : ricerca della pace nella società patriarcale, attraverso l’arte che essa ha prodotto Empörtes Blut, ungleiches, unstetes Herz : la condizione moderna, precaria e instabile, esposta a continui contrasti (Kummer-Ausschweifung, Melancholie-Leidenschaft) Ruhe : la condizione degli antichi, più vicini alla natura Mein Herzschen wie ein krankes Kind : narcisismo instabilità dell’uomo moderno (tollerata e coltivata!) Unstet (e übertrieben) : sono gli aggettivi con cui gli altri descrivono Werther

100 Lev Tolstoj Che cos’è l’arte
Lev Tolstoj Che cos’è l’arte? (1898) Donzelli, 2010 [il grado zero della credenza nella letteratura]

101 La condanna dell’arte moderna in Tolstoj
(Che cos’è l’arte? 1898) argomentazione (1) Tolstoj crea un effetto di straniamento (descrizione dei Nibelungen di Wagner): l’arte moderna vista dall’esterno non ha senso (come qualsiasi cosa umana vista dall’esterno) [p. 245] (2) Critica la filosofia estetica: nessuno sa rispondere alla domanda Che cos’è l’arte? (secondo straniamento: la pretesa scienza dell’arte non ha senso) [p. 51] (3) Riscontra un equivoco fondamentale: il concetto di bello non coincide con quello di buono, anzi, ne costituisce un distorsione, perché fa pensare che l’essenza dell’arte sia procurare godimento [p. 20 e 49]

102 (4) Dà una definizione (secondo lui vera) dell’arte: «uno dei mezzi attraverso i quali si attuano le relazioni tra gli uomini» [p. 57 e 60] e espressione di una «coscienza religiosa» [p. 64] NB: concetto di religione (5) Accerta, ripercorrendo la storia, che l’arte moderna è priva di «coscienza religiosa» in quanto prodotto di e per classi superiori nichiliste [p. 71], «un vuoto passatempo per gente oziosa» [p. 81] (6) Contrappone la vera arte (popolare), fondata sul bene, all’arte falsa (signorile), fondata sul bello [p. 83] (7) Sostiene che l’arte moderna, i cui temi esclusivi sono «superbia, libidine sessuale e tedio della vita», è in via di estenuazione e esaurimento [p. 89 e 91]. Cfr. Werther!

103 (8) Prende in giro l’arte «falsa, elitaria e immorale» degli artisti moderni più riconosciuti (Baudelaire, Verlaine, Mallarmé) individuando peraltro perfettamente il principio riproduttivo delle avanguardie [p. 107], le istituzioni dell’arte moderna (la professionalizzazione, la critica e le scuole artistiche, p. 136) e rifiutando l’opposizione tra arte di massa e arte per l’arte [p ] (9) Fornisce un canone dell’arte «vera, popolare e buona»: Omero, la Bibbia, la storia di Buddha, gli inni vedici, condannando invece come barbari autori canonizzati come i tragici greci, Dante, Shakespeare, Goethe, Raffaello, Michelangelo, Beethoven, Wagner [p. 140], e perfino se stesso [p. 193] (10) Stabilisce quale sia la «coscienza religiosa» del presente (che è poi una sua interpretazione aconfessionale di quella cristiana: «una fraternità di vita di tutti gli uomini, in un’amorevole unione tra loro») e quindi come debba essere l’arte all’altezza di questa coscienza.

104 Un programma per l’arte moderna, secondo Tolstoj
«L’arte cristiana, vale a dire l’arte del nostro tempo, deve essere cattolica nel senso schietto di questa parola, deve cioè essere universale e quindi riunire tutti gli uomini. Soltanto due specie di sentimenti riuniscono tutti gli uomini: quelli che derivano dalla coscienza dell’origine divina e della fratellanza degli uomini; e i sentimenti più semplici, quelli di tutti i giorni, accessibili a tutti senza eccezione, come i sentimenti dell’allegria, della commozione, della forza d’animo, della serenità, e così via. Solo queste due categorie di sentimenti formano oggetto, nell’epoca presente, di un’arte buona in base al contenuto» [p. 186] cfr. Werther che legge Omero

105 Un canone per l’arte moderna, secondo Tolstoj
«Se mi si chiedesse d’indicare i modelli che l’arte moderna ha fornito per ciascuno di questi generi, io designerei come esemplari, nel campo della letteratura, di superiore arte religiosa, scaturita dall’amore verso dio e verso il prossimo, i Masnadieri di Schiller, e tra i modernissimi i Miserabili di Victor Hugo, Le due città e altri racconti e romanzi di Dickens, La capanna dello zio Tom, e poi Dostoevskij, soprattutto la sua Casa di morti, e Adam Bede di George Eliot» [p. 189]

106 Il compito dell’arte moderna, secondo Tolstoj
«Il compito dell’arte è immenso: l’arte, l’autentica arte, deve far sì che la convivenza pacifica degli uomini, che adesso è mantenuta con misure esterne – coi tribunali, con la polizia, con le istituzioni, con le ispezioni dei lavori ecc. – sia conseguita con la libera e lieta attività degli uomini. L’arte deve eliminare la violenza» [p. 234]

107 Il rifiuto dell’arte moderna esistente, secondo Tolstoj (che cita Platone)
«Meglio lasciare che non vi sia alcuna arte, piuttosto che continui l’arte pervertita o contraffatta del giorno d’oggi» [p. 209]

108 Inizia l’azione! Dopo la presentazione del personaggio di Werther, Goethe incomincia a farlo agire, facendolo entrare in contatto con nuovi personaggi: i bambini, la figlia del maestro, il garzone. Werther rientra nel gioco sociale e comincia a fare la parte dell’artista.

109 [Wahlheim, Werther e l’arte, definizione del genio]
Am 26. Mai [Wahlheim, Werther e l’arte, definizione del genio] Wahlheim : luogo ameno (i tigli), dimora d’elezione, la comunità armonica, Omero Nur ein Knabe : Werther si prepara a rientrare nel gioco sociale, come artista Ich setzte mich auf einem Pflug : contraddizioni del rapporto di Werther col popolo, il suo sguardo da turista, per il pittoresco Allein an die Natur : riflessioni sull’arte, “attenersi alla natura”, contro le “regole” Man kann zum Vorteile der Regeln : regole = società borghese; contrapposizione tra Genie (ein Strom) e Philister (der brauchbare Mensch, der Garten) Es ist damit wie mit der Liebe : esempio dell’amore

110 per una lettura critica
5° osservazione per una lettura critica il tempo e il luogo del racconto (la storia e la geografia inscenati nel testo)

111 Traiettoria di Werther nello spazio disegnato nel romanzo
Jagdhaus: casa di Lotte a un’ora e mezza dalla cittadina (luogo della possibile felicità) la famiglia patriarcale lettera 11 la cittadina di provincia (luogo di fuga di W., da una colpa) la borghesia di provincia zia, giovane V., Amtmann, Lotte lettere 1-7 la fontana a mezz’ora dalla cittadina (luogo mitico e inquietante) la società patriarcale lettere 3 e 5 Wahlheim a un’ora dalla cittadina (luogo d’elezione di W.) il popolo bambini, madre, garzone lettere 8-10 la grande città (luogo di appartenenza di W.) la borghesia moderna madre, Wilhelm, Leonore lettera 1 Traiettoria di Werther nello spazio disegnato nel romanzo

112 Domande?

113 [Wahlheim 2, la figlia del maestro come modello di felicità]
Am 27. Mai [Wahlheim 2, la figlia del maestro come modello di felicità] Des Schulmeisters Tochter : la figlia del maestro, coi suoi tre figli è un esempio di felicità elementare: ein Geschöpf, das in glücklicher Gelassenheit des engen Kreis seines Daseins hingeht. La famiglia «bucolica» contrapposta alla modernità «nevrotica». Ich gab jeden der Kinder Einen Kreuzer – den Herrn inkommodieren : distanza di Werther rispetto al «popolo». Simpeln Ausbrüche des Begehrens : tema del desiderio (nei bambini e in Werther), preparazione all’entrata in scena di Lotte.

114 Werther è un hipster? http://www.youtube.com/watch?v=f3xe-Wxio1o
Come l’Evgenij Onegin di Puškin, e molti altri dopo di lui Rifiuto della società così com’è Ritorno alla natura, ovvero a uno stato precedente della società … al quale però non appartiene (p.es. alla società agricola) Dissidio tra desiderio di appartenenza e reale non-appartenenza Capitale culturale ed economico, che lo distinguono Strategie di distinzione rispetto ai pari (abbigliamento, atteggiamenti, gusto, ecc.) Con Werther nasce la prima subcultura giovanile?

115 [idillio e romanzo; der Bauerbursch]
Am 30. Mai [idillio e romanzo; der Bauerbursch] Lettera aggiunta nella versione del L’arte come montaggio. Una nuova tessera al mosaico. Perché viene aggiunta proprio qui? Goethe vi tratta due problemi: quello del genere letterario e quello di un’alternativa possibile alla passione di Werther. Dichtkunst / die schönste Idylle der Welt / ich müßte die Gabe des größten Dichters besitzen : ragionamento sull’arte poetica (letteratura), il genere dell’idillio e quello del romanzo (v. slide successiva); problema di come raccontare (Ich werde, wie gewöhnlich, schlecht erzählen, und du wirst mich, wie gewöhnlich, übertrieben finden.) Ein Bauerbursch : un nuovo personaggio. Amare come amano Werther e il Bauerbursch è rivoluzionario (un nuovo codice rispetto a quello aristocratico, a quello contadino-tradizionale, e anche a quello borghese-filisteo). Ma esorbita dall’idillio (Leib / Körper / Begierde / Verlangen).

116 Was soll Dichtung, Szene und Idylle?
Gli Idyllen di Salomon Gessner ( ), pubblicati nel 1756, illustrati da lui, sono un successo europeo. Gessner è di Zurigo, studia da libraio (e diventerà editore), ma preferisce disegnare e godere i piaceri della campagna con gli amici (un hipster!). Nel 1772 pubblica un secondo volume di Idyllen e le Briefe über die Landschaftsmalerei.

117 Salomon Gessner, Bukolische Szene, 1767

118 Zurückkehrender Fischer
Salomon Gessner Zurückkehrender Fischer

119 Daniel Chodowiecki (1726-1801), Lotte im Ballanzug schneidet für ihre Geschwister Brot ab

120 Domande?

121 Riepiloghiamo 4 maggio 1771 : colpa e fuga dalla comunità moderna (la grande città) [madre, Wilhelm, Leonore, sua sorella, l’amica della giovinezza] 10 maggio : felice approdo in un paradiso naturale (e sensuale) 12 maggio : vagheggiamento della comunità patriarcale: la fonte 13 maggio : un cuore moderno in cerca di pace (nell’antico), Omero 15 maggio : Werther scopre una nuova comunità: il popolo [la gente semplice, i bambini, la giovane servetta] 17 maggio : un’altra comunità: la borghesia di provincia [i borghesi, il giovane V., il padre di Lotte] 22 maggio : W. fuori dalla comunità: il (non-)senso della vita, straniamento, melancolia, tentazione del suicidio 26 maggio : Wahlheim, Werther e l’arte, definizione del genio 27 maggio : Wahlheim 2, la figlia del maestro modello di felicità [ i tre bambini, la figlia del maestro, suo marito] 30 maggio (aggiunta 1787) : idillio e romanzo; der Bauerbursch [il garzone]

122 La lettera del 16 giugno: incontro con Lotte

123 Am 16. Juni [incontro con Lotte]
Tentativi di un narratore, kein guter Historienschreiber Werther sta cercando le parole per descrivere Lotte Goethe sta cercando una lingua per rinnovare il genere romanzo Dalle Abstraktionen al Detail ovvero dal riconoscimento alla visione Un terzo idillio: i bambini intorno a Lotte Elaborazione di un’immagine: p. 34 vs. p. 38 Lettura di Toni Servillo per Radio 3 (trad. di Paola Capriolo) Che cosa c’è di diverso, rispetto alle lettere precedenti? In particolare rispetto alla lettera del Bauerbursche?

124 Ma cosa vuol dire rappresentare la natura?
Werther è alle prese con il superamento di una vecchia forma d’arte (borghese), l’idillio, per una nuova forma d’arte (borghese), il romanzo. Si pone il problema di rappresentare la natura al di là di ogni forma convenzionale. Ma cosa vuol dire rappresentare la natura?

125 Viktor Šklovskij L’arte come procedimento (1917) in I formalisti russi
Viktor Šklovskij L’arte come procedimento (1917) in I formalisti russi. Teoria della letteratura e metodo critico a cura di Tzvetan Todorov Einaudi, 1968 e sgg. [sul concetto di ‘straniamento’]

126 L’arte secondo Šklovskij
l’arte consente il passaggio dal riconoscimento alla visione l’arte oppone resistenza all’automatizzazione delle percezioni, e del linguaggio l’arte è un procedimento che permette di ottenere lo straniamento esempi in Tolstoj: lo straniamento è rappresentare le cose «come se le vedessimo per la prima volta» (Nori)

127 Domande?

128 Perché Goethe insiste sul problema del romanzo?
Werther e Lotte si riconoscono e si innamorano anche in quanto lettori di romanzi. Lettori esigenti alla ricerca di un romanzo di tipo nuovo. Perché Goethe insiste sul problema del romanzo?

129 Michail Bachtin Epos e romanzo (1941) in Id
Michail Bachtin Epos e romanzo (1941) in Id., Estetica e romanzo a cura di Clara Strada Janovič Einaudi, 1979 e sgg. [sull’origine e la specificità del genere ‘romanzo’]

130 Michail Bachtin, Epos e romanzo (1941)
Secondo Bachtin il romanzo si distingue dagli altri generi letterari (e in particolare dall’epos) per 3 caratteristiche: la tridimensionalità stilistica, legata alla coscienza plurilinguistica che si realizza in esso; il mutamento radicale delle coordinate temporali del personaggio letterario; la nuova zona di costruzione del personaggio letterario: la zona del massimo contatto col presente (l’età contemporanea) nella sua incompiutezza. «Tutte queste tre peculiarità sono organicamente collegate tra loro, e tutte sono determinate da un preciso momento di rottura nella storia dell’umanità europea: la sua uscita da una condizione semipatriarcale socialmente isolata e chiusa e il passaggio a nuovi legami e rapporti internazionali e interlinguistici».

131 Il romanzo è il primo genere letterario «critico e autocritico», necessariamente «instabile» e «anticonvenzionale», perché «in divenire», come il «mondo moderno» di cui è il prodotto. Il romanzo del «mondo moderno» si distingue dall’epos della società patriarcale, perché annulla la distanza epica tra personaggio e lettore (che vengono così a trovarsi allo stesso livello assiologico), distruggendo la convenzione del «passato assoluto» e rappresentando invece il «presente incompiuto».

132 Lo Herausgeber, raccogliendo le lettere di Werther e completando il racconto, scrive un romanzo di tipo nuovo. Lo inserisce in un repertorio di modelli positivi (Goldsmith, Il vicario di Wakefield) e lo distingue da un repertorio di modelli rifiutati (Miss Jenny). Allo stesso tempo prende le distanze da Werther, definendolo ein unsteter Mensch, e suggerisce così al lettore di non prenderlo a modello. Solo dopo tutto questo, inizia, con la scena del ballo, la storia d’amore tra Werther e Lotte.

133 Domande?

134 Articolazione della lettera
Warum ich dir nicht schreibe? Preambolo: difficoltà di raccontare Ich schrieb dir neulich, wie ich den Amtmann S… habe kennen lernen In carrozza a prendere Lotte: preparazione (annuncio del temporale) Ich war ausgestiegen, und eine Magd, die ans Tor kam Primo incontro con Lotte: scena dei bambini Die Base fragte, ob sie mit dem Buche fertig wäre Viaggio in carrozza con Lotte: nascita di un’affinità (nel segno del romanzo) Die zwei Herren Audran und ein gewisser N.N. Il ballo: fusione amorosa (fino alla menzione di Albert) Der Tanz war noch nicht am Ende, als die Blitze Il temporale (e il gioco degli schiaffi) + finale in duetto (Klopstock)

135 Domande?

136 Thomas Pavel Le vite del romanzo (2013) Mimesis, 2015 [una storia del romanzo dall’antichità ai giorni nostri, basata sul conflitto tra idealismo e realismo]

137 «Mi sembrò che il romanzo si fosse sviluppato a partire da una tensione tra la tendenza a idealizzare il comportamento umano e il desiderio di criticarlo» (p. 12) Linea ‘idealistica’ (l’uomo può essere buono e perfezionarsi): romanzi greci (le Etiopiche di Eliodoro) e cavallereschi Cervantes: Le avventure di Persiles e Sigismonda il nuovo idealismo: Richardson e Rousseau (il cuore sensibile) Linea di mezzo: storie elegiache e pastorali Linea ‘anti-idealistica’ (l’uomo è irrimediabilmente imperfetto): romanzi picareschi, novelle Cervantes: Don Chisciotte il nuovo anti-idealismo: Tom Jones di Fielding dove sta il Werther?

138 Leggiamo il capitolo di Pavel sul Werther, e vediamo se Pavel lo ha capito davvero, o no

139 Cambiamo passo Dalla lettura ravvicinata (close reading) all’analisi da distanza della struttura complessiva del racconto.

140 8 punti da osservare nel leggere un testo letterario
il titolo (interpretabile solo dopo aver letto l’opera intera) i paratesti (dediche, avvertenze, epigrafi, introduzioni, ecc.) la focalizzazione del racconto (chi racconta? il narratore, la cornice, il tempo del racconto) l’architettura del racconto (le partizioni, la diegési, il rapporto fabula/intreccio) il tempo e il luogo del racconto (la storia e la geografia inscenati nel testo) il sistema dei personaggi (nei rapporti reciproci in cui sono rappresentati) la lingua del narratore e dei personaggi (e la visione del mondo sottesa a ciascuna di esse) la comunità di lettori che il testo presuppone (nazione, generazione, ceto, professione, ecc.)

141 Qual è l’architettura del racconto?
4° osservazione per una lettura critica (reprise) Qual è l’architettura del racconto? (le partizioni, la diegési, il rapporto fabula/intreccio)

142 Erstes Buch: 4. Mai bis 10. September 1771 (39 Briefe)
[1. Flucht und Naturgenuss] 4. Mai bis 30. Mai –Zeitraum: 27 Tage – 10 Briefe [2. Höhepunkt des ersten Buches: Werther liebt Lotte] 16. Juni bis 26. Juli – Zeitraum: 41 Tage – 17 Briefe [3. Werthers erste Krise: Albert tritt auf] Juli bis 10. September – Zeitraum: 43 Tage – 12 Briefe Zweites Buch: 20. Oktober 1771 bis 23. Dez (48 Briefe) [1. Erfahrungen bei Hof] 20. Oktober bis 5. Mai – Zeitraum: 198 Tage – 13 Briefe [2. Kindheitserinnerungen vor Ort und Aufenthalt beim Fürsten] 9. Mai bis 18. Juni – Zeitraum: 41 Tage – 5 Briefe [3. Untergang] 29. Juli bis 23. Dezember – Zeitraum: 149 Tage – 30 Briefe

143

144 Prima sequenza narrativa: Werther in fuga a Wahlheim
(registro del romanzo sociale/romanzo d’artista) 4 maggio 1771 : colpa e fuga dalla comunità moderna (la grande città) 10 maggio : felice approdo in un paradiso naturale (e sensuale) 12 maggio : vagheggiamento della comunità patriarcale: la fonte 13 maggio : un cuore moderno in cerca di pace (nell’antico), Omero 15 maggio : Werther scopre una nuova comunità: il popolo 17 maggio : un’altra comunità: la borghesia di provincia 22 maggio : W. fuori dalla comunità: il (non-)senso della vita, straniamento, melancolia, tentazione del suicidio 26 maggio : Wahlheim, Werther e l’arte, definizione del genio 27 maggio : Wahlheim 2, la figlia del maestro modello di felicità 30 maggio (aggiunta 1787) : idillio e romanzo; der Bauerbursch

145 2° sequenza: innamoramento: 16 giugno – 26 luglio (17 lettere)
LETTERE ROMANZESCHE LETTERE LIRICHE LETTERE DIARISTICHE Il ballo Sulla malinconia Fiaba del monte magnetico Wilhelm, cosa è mai per il nostro cuore il mondo senza l’amore? Albert è arrivato e io me ne andrò Impurità e battesimo La signora M. e suo marito Omero & piselli Dopo il ballo Richiamo all’attività (mamma) Il dottore e i bambini Come si può essere così bambini! Debolezza della capacità artistica Oggi la vedrò Mi ama! Lei è sacra per me Non metta più sabbia Mi piace! Juni Juli 2° sequenza: innamoramento: 16 giugno – 26 luglio (17 lettere)

146 Seconda sequenza narrativa: innamoramento di Werther (registro del romanzo sentimentale, in parte parodizzato) 11. Lettera a Wilhelm 16. Juni: Der Ball 12. L. a W. 19. Juni: Nach dem Ball (perdita di contatto col mondo) 13. L. a W. 21. Juni: Homer und Zuckererbsen (lode delle Einschränkungen) ! 14. L. a W. 29. Juni: Der Medikus und die Kinder (ancora i bambini) 15. L. a W. 1. Juli: Über die üble Laune (teoria della malinconia) ! 16. L. a W. 6. Juli: Am Brunnen (impurità e battesimo) ! 17. L. a W. 8. Juli: Wie man ein Kind ist! (bambini: pro e contro) 18. L. a W. 10. Juli: Wie sie mir gefällt! (autoriflessività della lingua) 19. L. a W. 11. Juli: Frau M. und ihr Mann (la società borghese) ! 20. L. a W. 13. Juli: Sie liebt mich! (doppia proiezione) 21. L. a W. 16. Juli: Sie ist mir heilig (denegazione del sesso) 22. L. a W. 18. Juli: Wilhelm, was ist unserem Herzen die Welt ohne Liebe? (ridicolo) 23. L. a W. 19. Juli: Ich werde sie sehen! (perdita di contatto col mondo) 24. L. a W. 20. Juli: Vorschlag der Mutter, mit dem Gesandten zu gehen ! 25. L. a W. 24. Juli: Meine vorstellende Kraft ist so schwach (fine di un artista?) 26. L. a Lotte [!] 26. Juli: Sand auf die Zettelchen [ed. 1787] (ridicolo) 27. L. a W. 26. Juli: Märchen vom Magnetenberg (presentimento di rovina)

147 13. L. a W. 21. Juni Homer und Zuckererbsen (lode delle Einschränkungen)
Felicità di W. a Wahlheim I piselli: W. vive nella società partriarcale omerica I limiti del contadino vs. la mancanza di limiti del genio W. è un hipster?

148 Über die üble Laune (teoria della malinconia)
15. L. a W. 1. Juli Über die üble Laune (teoria della malinconia) Dal parroco di St., a 1 ora da Wahlheim Spontaneità di Lotte con gli anziani della comunità: il parroco I noci, simbolo del mondo tradizionale, il matrimonio La generazione successiva: Friederike e Herr Schmidt La üble Laune del fine ma malinconico Schmidt Discorso di W. contro la üble Laune Ricordo commosso di W: die Freundin meiner Jugend? W. predica bene e razzola male… è sempre contraddittorio

149 Werther è un hipster? http://www.youtube.com/watch?v=f3xe-Wxio1o
Come l’Evgenij Onegin di Puškin, e molti altri dopo di lui Rifiuto della società così com’è Ritorno alla natura, ovvero a uno stato precedente della società … al quale però non appartiene (p.es. alla società agricola) Dissidio tra desiderio di appartenenza e reale non-appartenenza Capitale culturale ed economico, che lo distinguono Strategie di distinzione rispetto ai pari (abbigliamento, atteggiamenti, gusto, ecc.) Con Werther nasce la prima subcultura giovanile?

150 Prima lettera d’amore: lirica, serissima
17. L. a W. 8. Juli Wie man ein Kind ist Prima lettera d’amore: lirica, serissima Strane lettere d’amore, non dirette all’amata, ma a una terza persona, l’amico Wilhelm. Werther codifica il discorso amoroso moderno. Cfr. Roland Barthes, Frammenti di un discorso amoroso (Einaudi)

151 Elementi di ridicolo nelle lettere alla fine della sequenza
L’amore di W. è già denunciato come übertrieben 1 luglio: il malinconico W. condanna la malinconia 16 luglio: il sovreccitato W. nega la sua attrazione per Lotte 18 luglio: W. manda un servo da Lotte come surrogato 24 luglio: l’attivissimo W. confessa che non sta facendo niente 26 luglio: W. mastica la sabbia sui bigliettini di Lotte 26 luglio: W. è attratto da Lotte come da una calamita: tac!

152 La progressione dell’amore di Werther: AMBIVALENZA, CONTRADDIZIONE
anabasi o catabasi? È un discorso serissimo ma anche ridicolo (> problema estetico: il romanzo, tra linea idealistica e anti-idealistica) È l’amore dell’eroe più raffinato e hip del tardo ’700 ma anche l’amore di un unsteter Mensch (> problema sociale: il borghese metropolitano, tra passato e futuro) È la fondazione dell’amore moderno (libero, incondizionato, totale) ma anche l’elaborazione di un discorso patologico e distruttivo (> problema culturale: l’amore nella modernità) AMBIVALENZA, CONTRADDIZIONE

153 Terza sequenza narrativa: Werther e Albert
(registro comico) 28. L. a W. 30. Juli: Albert ist angekommen, und ich werde gehen 29. L. a W. 8. August: Entweder-Oder 30. Abend: Mein Tagebuch 31. L. a W. 10. August: nichts Lächerlicheres: Werther und Albert 32. L. a W. 12 August: Gespräch mit Albert über den Selbstmord ! 33. L. a W. 15. August: Werther als Geschichtenerzähler 34. L. a W. 18. August: Die Natur als offenes Grab 35. L. a W. 21. August: Umsonst strecke ich meine Arme 36. L. a W. 22. August: Die Fabel vom Pferde ! 37. L. a W. 28. August: Geburtstag; die Birnen 38. L. a W. 30. August: Unglücklicher! Bist du nicht ein Tor? 39. L. a W. 3. September: Ich muß fort! 40. L. a W. 10. September: Abschied [Hollywood] !

154 Modi dell’oggettivazione e uso creativo dei generi letterari
> bilanciamento del lirismo del punto di vista soggettivo > superamento della distinzione classica fra tragico e comico > rinnovamento delle forme del romanzo Lettera del 16 giugno, Il ballo: romance (verso Jane Austen) Lettera del 12 agosto, Discussione con Albert: commedia (degli equivoci) Lettera del 10 settembre, Addio: romance (verso… Hollywood!) Lettera del 15 marzo, L’incidente: romanzo sociale (verso Balzac) Indagine dell’editore (1-9): romanzo poliziesco (verso Conan Doyle) Episodio delle pistole (8.2): romanzo psicologico (verso Stendhal)

155 modi dell’oggettivazione
Principali modi dell’oggettivazione Cornice dell’Herausgeber (avvertenza, note, indagine finale) Confronto con altri personaggi (pur se mediato da Werther) Contraddizioni di Werther stesso (di cui è inconsapevole) L’autoriflessività romanzesca del linguaggio (dialogismo) L’oggettivazione permette di uscire da una visione del mondo essenzialista, e di accedere a una visione del mondo relazionale

156 il sistema dei personaggi
6° osservazione per una lettura critica il sistema dei personaggi (nei rapporti reciproci in cui sono rappresentati)

157 Erstes Buch (4 maggio – 10 settembre 1771)
1. Werther tra borghesia e popolo : 10 lettere (1 mese) 2. Werther e Lotte : 17 lettere (2 mesi) 3. Werther e Albert : 12 lettere (3 mesi) Zweites Buch (20 ottobre 1771 – 25 dicembre 1772) 1. Werther e l’aristocrazia : 13 lettere (6 mesi) 2. Werther e gli antenati : 5 lettere (2 mesi) 3. Werther e Lotte (sposata con Albert) : 27 lettere (5 mesi) 4. Indagine sugli ultimi giorni di Werther : Der Herausgeber an den Leser + 5 lettere (ca. 1 mese)

158 (registro del romanzo sociale)
Quarta sequenza narrativa: Werther presso l’ambasciatore (registro del romanzo sociale) 41. L. a W. 20. Oktober: Beim Gesandten; Gefahr der Einsamkeit ! 42. L. a W. 26. November: Der Graf C. 43. L. a W. 24. Dezember: Der Gesandte; die fatale bürgerliche Verhältnisse; Fräulein von B. 44. L. a W. 8. Januar 1772: Was das für Menschen sind… 45. L. a Lotte 20. Januar: Vor einem Raritätenkasten, eine Marionette 46. L. a W. 8. Februar [ed. 1787]: Was das für Menschen sind…/2 47. L. a W. 17. Februar: Des Ministers sanfter Verweis 48. L. a Albert 20. Februar: Lottes Hochzeit 49. L. a W. 15. März: Der Verdruß beim Grafen C ! 50. L. a W. 16. März: Wut und Zerstörung 51. L. a W. 24. März [nicht versendet]: Entlassung 52. L. a W. 19. April: Abschied vom Hofe

159 - + Werthers soziale Welt Hofstadt D. (Adel) Erbprinz Minister
Gesandte Graf von C. Fräul. von B. ihre Tante Fürst ** Obrist B. Frau von S. ihr Mann ihre Tochter Baron F. Hofrat R. seine Frau J. Adelin Frau von T. Große Stadt (Stadtbourgeoisie) Werther Werthers Bursche Wilhelm Werthers Mutter Leonore ihre Schwester Werthers Freundin ertr. Mädchen ihr Geliebter Herausgeber Kleine Stadt (Landbourgeoisie) Graf von M. sein Gärtner der junge V. verzerrte Originale Dienstmädchen unsere junge Leute Werthers Tänzerin die Base Lottes Tänzer (N.N.) Herr Audran Herr Selstadt der junge W. Medikus Frau M. ihr Mann Wahlheim (Volk) Kinder Bauern Wirtin Philipps Hans ihre Mutter ihr Mann Bauerbursch Witwe Heinrich Seine Mutter Idealisierte Welt (Landbourgeoisie) Jagdhaus Lotte Albert Lottes Vater Lottes Mutter Lottes Geschwister (Louis, Sophie, Marianne, Malchen) Dorf St. alter Pfarrer seine Frau Friederike Herr Schmidt Heimat Werthers Vater Werthers Großmutter Werthers soziale Welt - +

160 Quinta sequenza narrativa: Werther alla Heimat e presso il Principe
(registro religioso del pellegrinaggio) 53. L. a W. 5. Mai: Wallfahrt in die väterliche Heimat 54. L. a W. 9. Mai: Die Altväter und uns ! 55. L. a W. 25. Mai: Ich wollte in den Krieg 56. L. a W. 11. Juni: Weg vom Fürst (wissenschaftl. Wesen) 57. L. a W. 16. Juni [ed. 1787]: Ich bin nur ein Wandrer 58. L. a W. 18. Juni: Ich will nur Lotten wieder näher

161 Lettera del 9 maggio 1772 Società arcaica (schiavista/feudale) Società moderna (capitalista) die patriarchalische Idee die unerträgliche Stadt Altväter = Kinder Zeitgenossen = Erwachsenen Schiller: poesia ingenua Schiller: poesia sentimentale Eingeschränktheit Ungemeßheit Beschränktheit Unendlichkeit Vertraulichkeit: Lotte Unstetigkeit: Werther mondo a misura d’uomo (metron) mondo disumanizzato (apeiron) > FELICITÀ > INFELICITÀ Bachtin: Bachtin: epos romanzo

162 Sesta sequenza narrativa: la fine di Werther (1)
(registro del romanzo sentimentale) 59. L. a W. 29. Juli: Ich – ihr Mann! 60. L. a W. 4. August: Schicksal des Weibes unter der Linde 61. L. a W. 21. August: Wie, wenn Albert stürbe? 62. L. a W. 3. September: Ich habe nichts anders als sie 63. L. a W. 4. September [ed. 1787]: Schicksal des Bauerburschen 64. L. a W. 5. September [ed. 1787]: Das Zettelchen 65. L. a W. 6. September: Der neue Frack 66. L. a W. 12. September [ed. 1787]: Der Kanarienvogel 67. L. a W. 15. September: Schicksal der Nußbäume von St. 68. L. a W. 10. Oktober: Gedankenstriche 69. L. a W. 12. Oktober: Ossian verdrängt Homer 70. L. a W. 19. Oktober: Ach, diese Lücke! 71. L. a W. 26. Oktober: O, so vergänglich ist der Mensch 72. L. a W. 27. Oktober: Ich möchte mir oft die Brust zerreißen

163 Sesta sequenza narrativa: la fine di Werther (2)
73. L. a W. 27. Oktober abends: Ohne sie wird mir alles zu Nichts 74. L. a W. 30. Oktober: Das Zugreifen – Und ich? 75. L. a W. 3. November: Alle Schuld liegt an mir allein 76. L. a W. 8. November: Sie hat mir meine Exzesse vorgeworfen! 77. L. a W. 15. November: Zwischen Sein und Nichtsein: wie Christus ! 78. L. a W. 21. November: Adieu, lieber Werther! 79. L. a W. 22. November: Ich kann nicht beten: „Laß mir sie!“ 80. L. a W. 24. November: Sünde? 81. L. a W. 26. November [ed. 1787]: Dein Schicksal ist einzig 82. L. a W. 30. November: Das Schicksal des Schreibers Heinrich ! (Selbstmordgedanken) 83. L. a W. 1. Dezember: Heinrichs Leidenschaft war für Lotte 84. L. a W. 4. Dezember: Mir ist’s aus 85. L. a W. 6. Dezember: Wie mich die Gestalt verfolgt!

164

165 Settima sequenza narrativa: der Herausgeber (1)
(registro del romanzo poliziesco) Bericht des Herausgebers/1: Einführung (Siehe: Erste Fassung) ! Bericht des Herausgebers/2: Meinung der Freunde Alberts Bericht des Herausgebers/3: Besuch bei Lottes Vater, der Bauerbursche wird zum Mörder Bericht des Herausgebers/4: Werthers Verworrenheit [Deutung] ! 86. L. a W. 12. Dezember: Überschwemmung in Wahlheim (Selbstmordgedanken) 87. L. a W. 14. Dezember: Ich deckte ihren Mund mit Küssen (im Traum) Bericht des Herausgebers/5: Vorbereitung zum Selbstmord 88. L. a W. 20. Dezember: Nur noch vierzehn Tage Bericht des Herausgebers/6: Lottes Bitte am 20. Dezember !

166 Settima sequenza narrativa: der Herausgeber (2)
Bericht des Herausgebers/7.1: Montag, den 21. Dezember 89. Abschiedsbrief an Lotte/1: Es ist beschlossen, ich will sterben ! Bericht des Herausgebers/7.2: Befehle; Bei den Kindern 89. Abschiedsbrief an Lotte/2: Du erwartest mir nicht! Bericht des Herausgebers/7.3: Lottes Zustand; Werthers Besuch ! Übersetzung der Gesänge Ossians/1 Bericht des Herausgebers/7.4: Bewegung beider Übersetzung der Gesänge Ossians/2 Bericht des Herausgebers/7.5: Werther! Werther! (Der Kuss) ! Bericht des Herausgebers/8.1: Dienstag, den 22. Dezember 89. Abschiedsbrief an Lotte/3: Du bist mein! Wir werden uns wieder sehen! Bericht des Herausgebers/8.2: Die Pistolen (psychologischer Roman) 89. Abschiedsbrief an Lotte/4: Du, Lotte, reichst mir das Werkzeug Bericht des Herausgebers/8.2: Letzte Briefe an Wilhelm und Albert 89. Abschiedsbrief an Lotte/5: Letzte Willen Bericht des Herausgebers/9: Tod und Begräbnis (23. Dezember) !

167 Comunicazioni di servizio
Il corso da 6 CFU (L12) finisce venerdì Il corso da 9 CFU (L11) finisce il 14 maggio Dobbiamo recuperare delle lezioni, probabilmente nei giorni di giovedì e sabato

168 Programma del corso completo: 1° e 2° modulo, 9 CFU, gli studenti di Lingue (L11) introduzione storica e lettura critica del Werther e del Lenz lettura critica di Nessun luogo. Da nessuna parte [NB: il Werther va letto anche in tedesco; gli altri testi facoltativamente in tedesco o in italiano] 3 testi (Goethe, Büchner, Wolf) 1 saggio critico a scelta

169 Programma del corso breve: solo il 1° modulo, 6 CFU, per gli studenti di Mediazione (L12) introduzione storica e lettura critica del Werther e del Lenz [NB: i testi possono essere letti, a scelta, in tedesco oppure in italiano] 2 testi (Goethe, Büchner) 1 saggio critico a scelta

170 la lingua del narratore e dei personaggi
7° osservazione per una lettura critica la lingua del narratore e dei personaggi (nei rapporti reciproci in cui i diversi linguaggi sono contrapposti fra di loro)

171 Riferimento teorico: Michail Bachtin, La parola nel romanzo [ ], in Estetica e romanzo, Einaudi, 1979, pp Esempi: il linguaggio popolareggiante-geniale di Werther (p. 84, nota 6); i linguaggi socialmente differenziati di Werther e della servetta alla fontana (p. 13), della figlia del maestro (p. 28), della servetta di Lotte (p. 37); il linguaggio del filisteo nella lettera sul genio (p. 24); il linguaggio di Albert, pieno di zwar… (p. 97)

172 Per approfondire Johann Wolfgang Goethe, Die Leiden des jungen Werthers Paralleldruck der beiden Fassungen, Reclam, 1999 Goethe, Werther / Lenz, L’eremita / Büchner, Lenz a cura di Iolanda Sanfilippo, Roma, Ediesse, 1997 Audiolibro I dolori del giovane Werther (trad. Paola Capriolo, letto da Toni Servillo, Rai3) Hörbuch, Die Leiden des jungen Werther (letto da Rainer) György Lukács, I dolori del giovane Werther, in Goethe e il suo tempo, Einaudi, 1983 [per capire gli aspetti positivi, illuministici del personaggio di Werther] Benedetto Croce, Werther, cap. III di Goethe, Bari, Laterza, 1919 [per capire gli aspetti negativi, patologici del personaggio di Werther]

173 Un suggerimento: Il film Goethe! di Philipp Stölzl (2010)
Buona sera professore, curiosando su internet ho trovato un film che parla di Goethe. Non è la trasposizione cinematografica della sua vita, né della sua opera Die Leiden des jungen Werther, bensì un misto tra i due. Infatti presenta elementi biografici ma anche alcuni appartenenti al suo romanzo, come ad esempio Wahlheim. Addirittura è rappresentato l’incontro con Lotte, sebbene non sia fedele al libro. Ho pensato potesse essere interessante anche solo da inserire nelle future slides o semplicemente come approfondimento. Questo è il link : Purtroppo ho trovato solamente il film in tedesco anche perchè non penso sia stato doppiato ma questo ha i sottotitoli in italiano. La ringrazio dell’attenzione. Cordiali saluti

174 la comunità di lettori che il testo presuppone
8° osservazione per una lettura critica la comunità di lettori che il testo presuppone (nazione, generazione, ceto, professione, ecc.)

175 I giudizi sul Werther Le parodie del Werther
Giudizio di G. E. Lessing (lettera del 1774) Giudizio di J. M. R. Lenz (Briefe über die Moralität…, 1775) Giudizio di Goethe stesso (Dichtung und Wahrheit, ) Le parodie del Werther F. Nicolai : Die Freuden des jungen Werhers ,1775 J. M. R. Lenz : Der Waldbruder, 1776

176 1749 nasce a Francoforte (borghese) 1765 studia diritto a Lipsia
J. W. Goethe ( ) 1749 nasce a Francoforte (borghese) 1765 studia diritto a Lipsia 1768 torna a Francoforte (mistica) 1770 studia diritto a Strasburgo conosce Herder ama Friederike Brion 1771 conosce Lenz 1772 perfezionamento a Wetzlar conosce C. W. Jerusalem ama Charlotte Buff torna a Francoforte suicidio di Jerusalem 1773 nozze di Lotte e Kestner esce Götz von Berlichingen 1774 scrive e pubblica il Werther 1775 ama Lili Schönemann incontra Lenz a Strasburgo si stabilisce a Weimar 1776 fa carriera come funzionario arriva Lenz e fa un’«asinata» 1777 Meister, Faust, Iphigenie J. M. R Lenz ( ) 1751 nasce in Livonia, padre parroco 1765 studente prodigio, prime pubblicaz. 1768 studia teologia a Königsberg (Kant) 1771 fugge a Strasburgo (precettore) conosce Goethe, Wagner, Klinger è iniziato alle idee di Herder traduce Shakespeare 1772 deve seguire i von Kleist ama Friederike Brion 1773 scrive Über Götz von Berlichingen 1774 esce Anmerkungen über das Theater esce Der Hofmeister e Der neue Menoza decide di vivere da libero scrittore 1775 ama Cleophe Fibich scrive Briefe ü. die Moralität des Werthers polemica con Wieland Moralische Bekehrung eines Poeten difficoltà economiche 1776 scrive Der Waldbruder a Weimar: rottura con Goethe 1778 dal pastore Oberlin a Waldersbach

177 J. M. R. Lenz Der Waldbruder Ein Pendant zu den Leiden des jungen Werther
1776 un’apologia e una parodia del Werther, un’autoparodia e una critica a Goethe

178 Spostamenti di Goethe e Lenz in Germania

179 1789 Cambia tutto

180 Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (28 agosto 1789)
I Rappresentanti del Popolo Francese, costituiti in Assemblea Nazionale, considerando che l’ignoranza, l’oblio o il disprezzo dei diritti dell’uomo sono le sole cause delle sfortune pubbliche e delle corruzione dei governi, hanno deciso di esporre, in una solenne Dichiarazione, i diritti naturali, inalienabili e sacri dell’uomo, affinché questa Dichiarazione, costantemente presente a tutti i membri del corpo sociale, ricordi ad essi i loro senza posa i loro diritti e i loro doveri; affinché gli atti del Potere legislativo e quelli del Potere esecutivo, potendo essere in ogni momento confrontati coi fini di tutte le istituzioni politiche, vengano maggiormente rispettati; affinché i reclami dei cittadini, fondati d’ora in poi su princìpi semplici ed incontestabili, siano sempre rivolti al mantenimento della Costituzione ed alla felicità di tutti. In conseguenza, l’Assemblea Nazionale riconosce e dichiara, alla presenza e sotto gli auspici dell’Essere supremo, i seguenti Diritti dell’Uomo e del Cittadino.

181 1. Gli uomini nascono e rimangono liberi ed eguali nei diritti
1. Gli uomini nascono e rimangono liberi ed eguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilità comune. 2. Il fine di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell’uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza, e la resistenza all’oppressione. 3. Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione. Nessun corpo, nessun individuo può esercitare un’autorità che non emani espressamente da essa. 4. La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri: così, l’esercizio dei diritti naturali di ciascun uomo non ha confini se non quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento dei medesimi diritti. Questi confini non possono essere determinati che dalla Legge.

182 Guerra all’Impero asburgico Battaglia di Valmy: i prussiani sconfitti
1791 Guerra all’Impero asburgico Battaglia di Valmy: i prussiani sconfitti Goethe: «In questa giornata una nuova era incomincia per la storia del mondo» 1792 Abolizione della monarchia Massacri di settembre 1793 Esecuzione di Luigi XVI Assassinio di Marat Il Terrore: processi ai girondini, agli hébertisti, ecc. 1794 Esecuzione di Danton

183 Esecuzione di Robespierre 1796
1795 Esecuzione di Robespierre 1796 Campagna d’Italia di Napoleone Bonaparte 1799 Colpo di stato di Napoleone, che nel 1802 diventa Imperatore 1806 Battaglia di Jena: sconfitta della Prussia 1813 Battaglia delle nazioni, contro Napoleone Nasce Georg Büchner 1814 Waterloo: Napoleone esiliato a Sant’Elena Inizia la Restaurazione dell’ancien régime

184 Reazione degli intellettuali tedeschi alla Rivoluzione francese
prima reazione: adesione (Kant, Herder, Fichte, Schiller, Goethe, Hölderlin, ecc.) dopo la decapitazione del re: rifiuto/critica La questione dilemma: libertà vs. violenza ovvero: come si conquista la libertà senza rivoluzione? in altri termini: è possibile il processo di dispiegamento della personalità (Bildung) senza cambiare l’ordinamento sociale?

185

186 La risposta di Goethe: Wilhelm Meisters Lehrjahre, V, 3
La risposta di Schiller: Briefe über die ästhetische Erziehung des Menschengeschlechts, 6. Kann aber wohl der Mensch dazu bestimmt seyn, über irgend einem Zwecke sich selbst zu versäumen? Sollte uns die Natur durch ihre Zwecke eine Vollkommenheit rauben können, welche uns die Vernunft durch die ihrigen vorschreibt? Es muß also falsch seyn, daß die Ausbildung der einzelnen Kräfte das Opfer ihrer Totalität notwendig macht; oder wenn auch das Gesetz der Natur noch so sehr dahin strebte, so muß es bey uns stehen, diese Totalität in unserer Natur, welche die Kunst zerstört hat, durch eine höhere Kunst wieder herzustellen.

187 Schiller prima e dopo la rivoluzione francese
Nel 1781 Schiller pubblica I Masnadieri (Die Räuber), dramma potentemente shakespeariano, che viene messo in scena a Mannheim con grande successo e come il Werther suscita innumerevoli imitazioni tra i giovani; il duca Carl Eugen von Württemberg lo fa arrestare (per essere andato a Mannheim senza permesso) e gli interdice la scrittura di testi non scientifici (Schiller studia medicina); nel 1782 Schiller fugge da Stoccarda (la sua patria) per andare a Mannheim. Poi c'è il 1789. Nel 1795 Schiller pubblica le Lettere sull'educazione estetica dell'uomo dedicandole al duca Christian von Schleswig Holstein-Augustenburg. Ora la soluzione non è più la rivolta, ma la Bildung, ovvero l’educazione del singolo e della comunità non sul piano politico bensì sul piano estetico: la stessa posizione sostenuta da Goethe nel Wilhelm Meister ( ).

188 E la risposta di Büchner?

189

190 Georg Büchner ( ) Nasce il > Völkerschlacht >Restaurazione Darmstadt (maps) Famiglia. Ernst Büchner, medico, filo-napoleonico, monarchico: progressismo scientifico. Caroline Reuß, figlia di un Regierungsrat, patriota schilleriano: ideali etici dei classici. Scuola al großherzoglichen Ludwig-Georg-Gymnasium: Grammatica, classici, composizioni, trascrizione; interesse per la cultura popolare (canti: sviluppo di un pensiero politico-rivoluzionario autonomo (Über den Heldentod der 400 Pforzheimer e Cato von Utica, 1830). «Prendere sul serio» i classici (Fortini). La rivoluzione di luglio del 1830 a Parigi: da Carlo X di Borbone a Luigi Filippo d’Orléans.

191 Sviluppo di un pensiero autonomo (fuori dalla scuola)
Friedrich Zimmermann (un compagno di scuola): «Wir arbeiteten gemeinsam an unserer Geistesbildung, besonders in philosophierenden Gesprächen auf Spaziergängen (Wirtshäuser besuchten wir nicht). Wir vertieften uns in die Lektüre größer Dichterwerke. Büchner liebte vorzüglich Shakespeare, Homer, Goethe, alle Volkspoesie, die wir auftreiben konnten, Äschylos und Sophokles; Jean Paul und die Hauptromantiker wurden fleißig gelesen. Bei der Verehrung Schillers hatte Büchner doch vieles gegen das Rhetorische in seinem Dichten einzuwenden. [...] Kein Werk der deutschen Poesie machte darum auf ihn so mächtigen Eindruck wie der Faust.»

192 Strasburgo Studia medicina: autunno 1831. In Alsazia: le due rive.
A casa di Johann Jakob Jaeglé, parroco e poeta politico > padre di Minna Jaeglé ( ) Entra nella Studenten-Verbindung «Eugenia» (radicali) Legge Hugo e De Musset, studia italiano Visita del generale Ramorino (4 dicembre 1831) Insurrezione di Francoforte (3 aprile 1833) Vormärz: tra luglio 1830 e marzo 1848

193 Ecco la risposta: Lettera ai genitori (Straßburg, den 5. April 1833)
Heute erhielt ich Euren Brief mit den Erzählungen aus Frankfurt. Meine Meinung ist die: Wenn in unserer Zeit etwas helfen soll, so ist es Gewalt. Wir wissen, was wir von unseren Fürsten zu erwarten haben. Alles, was sie bewilligten, wurde ihnen durch die Notwendigkeit abgezwungen.

194 Gießen Autunno 1833: ritorno a casa, un balzo indietro nel tempo (politico) Malattia nervosa Distanza dalle Burschenschaften / Blutbad von Södel (1830) Inizia a studiare la storia della Rivoluzione francese > Fatalismus-Brief Marzo 1834: fonda la Gesellschaft der Menschenrechte

195 La Gesellschaft der Menschenrechte
Amicizia con August Becker (il rosso) Amicizia con Friedrich Ludwig Weidig, liberale cattolico (stamperia) Un “partito politico” per una rivoluzione dal basso: modello della Gesellschaft der Menschenrechte di Strasburgo organizzazione efficiente, quasi un moderno ‘partito’ nella società sono accolti dei non-accademici gerarchia interna (sottomissione del singolo all’organizzazione) organizzazione in sezioni (Gießen, Darmstadt) lavoro obbligatorio parità di tutti i membri addestramento alle armi > verso una sollevazione popolare

196 Der Hessische Landbote
Parlare non ai liberali ma alle masse contadine, al Geldsack Due stesure (marzo ’34 - luglio ’34) Struttura: Istruzioni per l’uso Friede den Hütten! Krieg den Palästen! (N. Chamfort) La Bibbia smentita, opposizione Bauern/Reichen I conti in tasca allo Stato feudale: statistiche Il principe come „sanguisuga“ (Jean Paul, Hesperus) Il potere usurpato (principi vs. Impero > Goetz) La Rivoluzione francese: dal 1789 al 1830 (narrazione) Critica delle costituzioni „ottriate“ dei principi tedeschi Dio contro i tiranni tedeschi (Ludwig di Baviera) L’esercito rivoluzionario: 99%

197 Intreccio di politica e letteratura
Prima stampa del Landbote (luglio 1834) Tradimento e denuncia di Conrad Kuhl (fine luglio) Arresto di Karl Minnigerode (1 agosto) Fuga di B. da Gießen (1 agosto) Mandato di cattura per B. (2 agosto) Perquisizione della stanza di B. (4 agosto) Diffusione del Landbote (agosto-settembre) Libri in prestito sulla Rivoluzione (ottobre) Seconda stampa del Landbote (novembre)

198 1835 Gennaio-febbraio 1835: stesura del Dantons Tod
Invio del Dantons Tod a Gutzkow (21 febbraio) Citazione in tribunale e fuga a Strasburgo (6 marzo) Pubblicazione del Danton sulla «Phönix» (26 marzo - 7 aprile) Diffusione dell’identikit di B. (13 giugno) Pubblicazione del Danton in volume (luglio) Traduzioni per mantenersi (Hugo), Lenz (ottobre) Preparazione della tesi di laurea Sur le système nerveux du barbeau

199

200 Opere Hessische Landbote (1834) Dantons Tod (1835) Lenz (1835) Leonce und Lena (1836) Woyzeck (1837, postumo)

201 Qual è il problema del Lenz?

202 (Entstehungsgeschichte)
Com’è nato il Lenz? (Entstehungsgeschichte) Almeno dal maggio 1835 Büchner lavora a un saggio (Erinnerungen an Lenz) e/o a un racconto (Lenz-Novelle) su Lenz. In ottobre scrive alla famiglia: «Qui mi sono procurato molti appunti interessanti su un amico di Goethe, un poeta infelice di nome Lenz, che visse qui nello stesso periodo di Goethe e divenne mezzo pazzo. Penso di pubblicare uno scritto su di lui nella Deutsche Revue». Büchner usa il diario inedito di Oberlin, le testimonianze di alcuni suoi amici strasburghesi e va a fare sopralluoghi nello Steintal. Il racconto, che non venne mai completato, viene pubblicato da Karl Gutzkow dopo la morte di Büchner nella rivista Telegraph für Deutschland, nel gennaio Non esiste dunque una redazione definitiva. Abbiamo soltanto un abbozzo, di cui non è certo neppure il titolo.

203 Il documento da cui parte Georg Büchner per costruire il suo Lenz
Johann Friedrich Oberlin Il poeta Lenz nello Steintal [1778] (pubblicato sulla rivista »Erwinia«, ) com’è fatto questo documento?

204 [1. arrivo a Waldersbach e primo bagno notturno]
20 gennaio 1778 : L. arriva a Waldersbach, O. lo riconosce come poeta (01) e lo alloggia nella scuola (02); nella notte O. viene svegliato dalle grida del maestro (03), sconvolto perché L. si è gettato nella fontana (04); O. torna a dormire (05) e L. promette di fare i suoi bagni con meno rumore (06).

205 [2. il sermone] 21-25 gennaio : O. va con L. a Belmont per il funerale della «nonna di tutti» (07); L. critica amabilmente il sermone di L. (08); O. ricorda che K. gli aveva promesso di presentargli un teologo (09), e poiché predicare lo affatica (10) incarica volentieri L., che si rivela il teologo di cui parlava K., di tenere un sermone, cosa che accade felicemente la domenica 25 alla presenza di K. e della sua fidanzata (11).

206 [3. tentativo di resuscitare la bimba Friederike]
26 gennaio - 4 febbraio : O. accetta la proposta di K. di andare in Svizzera con lui (12) e parte affidando la predicazione a L. (13), ma sta via solo dieci giorni, raccogliendo informazioni su L. (14); il ritorno anticipato di O. (15) sorprende L. (16); O. apprende che in sua assenza si è discussa la situazione di L. (17), che L. vestito di sacco e col capo cosparso di cenere ha tentato di resuscitare la bimba Friederike a Fouday (18), che e si è ferito al piede. K. gli chiede di sospendere i bagni ma L. la notte del 4 si rituffa (19), poi si trasferisce a casa di O., dove passa il tempo disegnando e leggendo la Bibbia (20)

207 [4. sensi di colpa verso il padre e l’amata]
5 febbraio : tornato dal viaggio (21), O. invita a L. a riconciliarsi col padre (22), ma L. gli rivela un profondo senso di colpa (23), soprattutto verso una signorina che ha sacrificato per gelosia e verso la di lei madre (24); O. lo tranquillizza (25); L. gli chiede di batterlo con delle verghe ma O. lo bacia (26); quella notte L. corre per il cortile gridando il nome di F. e gettandosi più volte nella fontana, finché non si ritira a gemere in camera sua (27).

208 [5. primo tentativo di suicidio e di fuga]
6 febbraio : al mattino L. si presenta da O. coperto di cenere e con un braccio spezzato, perché si è buttato dalla finestra (28); O. affida L. al maestro di Bellefosse, che lo accompagna a Fouday, dove L. visita la tomba di Friederike, poi semina il suo accompagnatore, va in giro gridando di essere un assassino e viene riportato a Waldersbach legato (29); la sera L. si tranquillizza e promette di sostituire i bagni con la preghiera (30).

209 [6. ripetuti tentativi di suicidio, ritorno a Strasburgo]
7 febbraio : al mattino L. sembra rinsavito (31), ma poi dice a O. che la signorina è morta, «geroglifici!» (32); scrive lettere a una nobildonna, paragonandosi a un angelo dell’abisso, e alla madre di Friederike promettendole soddisfazione (33); la sera sembra tranquillo (34) ma poi corre per le scale e si butta dalla finestra (35); O. manda a chiamare aiuto (36), cerca di calmare L., che ha tentato di annegarsi (37), e, on credendo più alle sue promesse, attende con lui i sorveglianti (38); ma L. sale nello studio di O. (39) e terrorizzandone la moglie (40) si pugnala con le forbici (41); L. chiede perdono e si accusa di aver ucciso la moglie incinta di O., poi torna normale (42);

210 O. persuade L. ad accettare i sorveglianti (43), attribuisce i suoi «accessi di malinconia» all’influsso dei «libri oggi di moda» e alla sua «bramosia insoddisfatta», ma si commuove vedendolo sofferente e contrito (44), poi lo bacia affidandolo ai sorveglianti (45); nella notte L. tenta di farsi dare da loro un coltello e picchia la testa contro il muro (46), anche un terzo sorvegliante non basta (47) e O. fa preparare la carrozza e chiama altri due amici fidati (48) proponendo a L. di ritornare a Strasburgo (49); L. accetta e al mattino commuove tutti congedandosi affettuosamente (50), poi parte, tentando ancora una volta di fuggire, ma invano (51).

211 [7. conclusioni del pastore Oberlin]
O. riferisce i giudizi contrastanti sul proprio comportamento (52) e osserva come sia difficile giudicare l’accaduto in mancanza di molti elementi e anche solo raccontarne gli aspetti più significativi (53), poi invoca la propria buona fede (54) e raccomanda il paziente alla comunità e ai lettori del diario (55).

212 Struttura del diario di Oberlin Ragioni e interpretazione di Oberlin
arrivo a Waldersbach e primo bagno notturno ( ) il sermone ( ) tentativo di resuscitare la bimba Friederike ( ) sensi di colpa verso il padre e l’amata (5.2.78) primo tentativo di suicidio e di fuga (6.2.78) ripetuti tentativi di suicidio, ritorno a Strasburgo (7.2.78) conclusioni del pastore Oberlin Ragioni e interpretazione di Oberlin O. si giustifica di fronte alle critiche mossegli O. ascrive i problemi di L. ai libri di moda (Werther?) O. insiste sulla difficoltà di giudicare (A volte uno sguardo)

213 Vediamo l’incipit del Lenz
(attenzione alla focalizzazione, alle partizioni, allo spazio, al tempo, ai personaggi)

214 La versione di Büchner Il diario di Oberlin è composto di
(55) paragrafi che si possono raggruppare in 7 sequenze. Il Lenz è composto di [27] lunghi paragrafi che si possono raggruppare in 13 sequenze. Büchner utilizza il materiale narrativo fornito da Oberlin, aggiungendo, togliendo e spostando episodi, fino a realizzare una narrazione del tutto nuova, che affronta un problema diverso e tipicamente büchneriano. Quale?

215 Struttura del racconto di Büchner
viaggio per i monti, arrivo a Waldbach, primo bagno notturno attività con O., secondo bagno notturno, ritorno alla fede il sermone, morte della madre, esperienze mistiche il discorso sull’arte, rifiuto di tornare dal padre partenza di Oberlin, la convulsionaria e il santo ritorno dell’angoscia, ricordo dell’amata tentativo di resuscitare la bambina morta, perdita della fede ritorno di Oberlin, sensi di colpa verso il padre e l’amata noia, primo tentativo di suicidio e di fuga il nulla, il gatto, lo sdoppiamento, la letteratura crisi diurne, ricerca di pace, mezzi tentativi di suicidio il grido del silenzio, salto dalla finestra ritorno a Strasburgo, viaggio notturno, rassegnazione

216 Parabola di Lenz nella struttura della narrazione
5 partenza di O. la convulsiva e il santo 4 discorso sull’arte richiamo del padre 7 la bimba morta perdita della fede 3 il sermone misticismo 6 ritorno dell’angoscia ricordo dell’amata 2 attività con O. ritorno alla fede 9 noia tentativo di suicidio 8 ritorno di O. sensi di colpa 10 il nulla sdoppiamento 1 viaggio per i monti arrivo a Waldbach 11 crisi diurne tentativi di suicidio 12 il grido del silenzio salto dalla finestra Parabola di Lenz nella struttura della narrazione 13 ritorno a Strasburgo rassegnazione

217 Leggiamo l’incipit, il lungo primo paragrafo
Com’è fatto il Lenz? Leggiamo l’incipit, il lungo primo paragrafo La descrizione del viaggio di Lenz (manca in Oberlin) Den 20. ging Lenz… : paesaggio esteriore + interiore Nur manchmal… : paesaggio esteriore + interiore Gegen Abend kam er… : paesaggio esteriore + interiore Endlich hörte er Stimmen… : paesaggio esteriore + interiore Arrivo a Waldbach alla casa del pastore (c’è in Oberlin) Oberlin hiess ihn willkommen… : riconoscimento Man sprach weiter… : racconti sulla Heimat, conforto Endlich war es Zeit zum Gehen… : alloggio nella scuola, angoscia Da kamen Leute… : ritorno alla normalità dopo il bagno notturno

218 Nel riassunto che segue,
le parti in nero corrispondono a brani del Diario di Oberlin, quelle in rosso sono aggiunte nel racconto.

219 [1. viaggio per i monti, arrivo a Waldbach, primo bagno notturno]
[01] 20 gennaio [1778] : Lenz va per i monti, provando diverse sensazioni: a) quando il paesaggio è grigio e informe, er suchte nach etwas, wie nach verlorenen Träume, aber er fand nichts; b) quando appare a sprazzi il sole, er wühlte sich in das All hinein, es war eine Lust, die ihm wehe tat; c) quando arriva in cima al monte, la sera, e il paesaggio è indistinto, es wurde ihm entsetzlich einsam, er war allein, ganz allein… es faßte ihn eine namenlose Angst in diesem Nichts; d) quando corre giù dal monte, nel buio, es war als ginge ihm was nach, etwas das Menschen nicht ertragen können, als jage der Wahnsinn auf Rossen hinter ihm; § L. arriva a Waldbach (Stimmen, Lichter, Gesichter vs. Schatten, Dunkel, Finsternis); Oberlin lo riconosce come poeta (01); L. racconta del suo paese natale; O. lo alloggia nella scuola (02), § dove es wurde ihm leer, wieder wie auf dem Berg, aber er konnte es mit nichts mehr ausfüllen… eine unnennbare Angst erfaßte ihn; L. si getta nella fontana, accorre gente, anche O., L. si scusa e torna a letto (04).

220 [2. attività con O., secondo bagno notturno, ritorno alla fede]
[02] 21 gennaio 1778 : L. va a cavallo con O. (07); attraversano un paesaggio grigio e desolato, nichts als das Wehn des Windes; O. consola i suoi parrocchiani, L. lo accompagna in tutto, bald in Gespräch, bald tätig am Geschäft, bald in die Natur versunken, e questo gli fa bene; O. apprezza molto la sua compagnia; § ma quando cala la sera, befiehl ihn eine sonderbare Angst… der rettungslose Gedanke, als sei Alles nur ein Traum, öffnete sich vori hm, L. prova a resistere cantando e recitando Shakespeare (Licht/Dunkel, warm/kalt), poi si getta nella fontana; § L. si inserisce nella nuova vita, disegna, legge la Bibbia (40); in L. risorge la fede in Dio, dieser ewige Himmel im Leben; una mattina, col sole che splende, es wurde ihm heimlich nach und nach, sente la gioiosa presenza di sua madre; tornato, propone a O. di tenere un sermone in chiesa la domenica successiva (11).

221 [3. il sermone, morte della madre, esperienze mistiche]
[03] [25-26 gennaio 1778?] : L. si acquieta preparando il sermone, e la domenica, al sole, al disgelo, la comunità si riunisce in chiesa; [04] la comunità canta, L. tiene il sermone (11) e si sente infinitamente bene, il canto riprende; [05] L. ne è scosso, prova una voluttà senza fine anche nella solitudine della sua stanza, la notte è illuminata dalla luna; [06] il mattino dopo racconta a O. di aver sognato sua madre, di essere certo che sia morta, e O. gli racconta di diverse esperienze “paranormali”; [07] L. espone la sua teoria sulle diverse declinazioni dell’armonia universale dagli esseri naturali e agli esseri spirituali, si fa suggestionare dalle dodici tavolette colorate di O., legge l’Apocalisse come Stilling, fa sogni angosciosi. §

222 [4. il discorso sull’arte, rifiuto di tornare dal padre]
[08] [fine gennaio 1778?] : L. si sente ormai integrato nella comunità quando arriva Kaufmann, riportandogli alla mente il passato; a tavola si parla di letteratura e L. sostiene la sua idea del realismo (die Menschheit lieben) contro l’idealismo (Verachtung der menschlichen Natur) di K. (Kunstgespräch), portando a esempio i suoi drammi (Der Hofmeister, Die Soldaten), il Vangelo, la pittura fiamminga (contrapposta a quella italiana), il Cristo a Emmaus e la donna che prega (con riferimento alle proprie esperienze: finster/warm); § L. si altera, poi, quando K. lo chiama in disparte (11) e gli dice che il padre ha bisogno di lui, che sta sprecando la sua vita, che deve prefiggersi uno scopo, e risponde: Immer steigen, ringen und so in Ewigkeit Alles was der Augenblick gibt, wegwerfen und immer darben, um einmal zu genießen; dürsten, während einem helle Quellen über den Weg springen.

223 [5. partenza di Oberlin, la convulsionaria e il santo]
[09] [26 gennaio 1778?] : O. parte con K. per la Svizzera (12); per L. è un colpo tremendo, cade in angoscia [10] all’idea di restare solo; accompagna O. per un tratto e poi vaga per i monti in un paesaggio vuoto e indistinto (come all’inizio del racconto); a sera arriva in una casa, dove trova una ragazza in preda alle convulsioni, una vecchia che canta e un mistico tutto infervorato; [11] negli intervalli del sonno L. vede il viso della ragazza circonfuso di luce; [12] al mattino pellegrini vengono a inginocchiarsi davanti alla convulsionaria e al santo, la cui presenza inquieta L., che se ne va coi taglialegna: es tat ihm wohl, Gesellschaft zu finden.

224 [6. ritorno dell’angoscia, ricordo dell’amata]
[13] [fine gennaio – inizio febbraio 1778?] : § tornato a casa, L. rimane turbato da quell’incontro, Ahnungen von seinem alten Zustande durchzuckten ihn, cerca la compagnia della moglie di O. del suo bambino, ha di nuovo soprassalti d’angoscia, da wurde ihm ängstlich, una canzone d’amore cantata dalla donna di servizio lo fa quasi svenire, al che chiede alla signora O. che cosa ne sia della Frauenzimmer che tanto gli sta a cuore, ma lei non ne sa nulla (24); [14] L. vorrebbe, ma non può, correre da lei; [15] parla spesso alla signora O. della pace che aveva trovato nell’amata e della sua perdita.

225 [7. tentativo di resuscitare la bambina morta, perdita della fede]
[16] [inizio febbraio 1778] : L. si dispera perché sente morire ogni vitalità dentro di sé, e implora Dio perché gli dia un segno; il 3 febbraio viene a sapere che è morta una bambina a Fouday, digiuna per un giorno; il 4 si avvolge in un sacco col volto cosparso di cenere e va a Fouday (18); [17] presso il cadavere si sente solo, inorridisce al cospetto della morte, prova a resuscitare la bambina (18), «Alzati e cammina!», ma invano; va ancora una volta per i monti, in un paesaggio lunare, bestemmiando, afferrato dall’ateismo (dunkel, leer); [18] la sua angoscia si esaspera, perde la fede.

226 [8. ritorno di Oberlin, sensi di colpa verso il padre e l’amata]
[19] [5 febbraio 1778?] : O. torna dalla Svizzera in anticipo (15), L. ne è turbato (16), O., mentre disfa i bagagli (24), gli racconta del felice pastore di campagna Pfeffel e lo esorta a piegarsi ai voleri del padre e a intraprendere quella carriera (21) citando il comandamento «Onora il padre e la madre» (22) e suscitando in L. una viva agitazione (23); L. risponde: «Sono rinnegato, maledetto per l’eternità, sono l’ebreo errante»; § O. lo consola. [20] L. accoglie il conforto divino (23), poi chiede della Frauenzimmer (24) che con profondo senso di colpa dice di aver sacrificato per gelosia, insieme alla madre di lei: «Io sono un assassino» (25), § O. ancora una volta lo consola; [21] nel pomeriggio chiede a O. di batterlo con delle verghe, § ma O. lo bacia (26); [22] quella notte L. corre per il cortile gridando il nome di F. e gettandosi più volte nella fontana, finché non si ritira a gemere in camera sua (27).

227 [9. noia, primo tentativo di suicidio e di fuga]
[23] [6 febbraio 1778?] : Il mattino dopo L. non si alza dal letto e tiene a O. un discorso sulla noia, die meisten beten aus Langeweile (cfr. Dantons Tod, Leonce und Lena), canta una canzone blasfema, confonde sonno e veglia; al pomeriggio L. si presenta da O. coperto di cenere e con un braccio spezzato, perché si è buttato dalla finestra (28); O. affida L. al maestro di Bellefosse, che lo accompagna a Fouday, dove L. visita la tomba della bambina, ma sulla via del ritorno, in un paesaggio che gli incute paura, semina il suo accompagnatore, va in giro gridando di essere un assassino e viene riportato a Waldbach legato (29); la sera L. si tranquillizza e promette di sostituire i bagni con la preghiera (30); al mattino L. sembra rinsavito (31), ma poi dice a O. che la Frauenzimmer è morta, «geroglifici!» (32); scrive lettere (33), ma non si dice a chi sono indirizzate.

228 [10. il nulla, il gatto, lo sdoppiamento, la letteratura]
[24] [7 febbraio 1778?] : L. precipita nel nulla, in un’angoscia indicibile, er hatte keinen Haß, keine Liebe, keine Hoffnung, eine schreckliche Leere, und doch ein folternde Unruhe, sie auszufüllen. Er hatte Nichts, […] Alles traumartig, kalt; fa baruffa col gatto; ha sonni agitati; gli pare di sdoppiarsi; per tornare in sé racconta e recita poesie.

229 [11. crisi diurne, ricerca di pace, mezzi tentativi di suicidio]
[25] [7 febbraio 1778?] : L. ha ora crisi anche di giorno, es war die Kluft unrettbaren Wahnsinns; O. è l’unico essere attraverso il quale la vita gli viene di nuovo rivelata; si inginocchia davanti a lui (44); O. gli parla di Dio, e Lenz: «Io però se fossi onnipotente salverei», ich will ja nichts als Ruhe; giudizio del narratore sui suoi mezzi tentativi di suicidio come tentativo di riportarsi a se stesso per mezzo del dolore fisico (cfr ).

230 [12. il grido del silenzio, salto dalla finestra]
[26] [8 febbraio 1778] : Al mattino L. rimane a letto; la sera va incontro a O. che ritorna da Bellefosse (34), appare tranquillo, ma gli dice: «Non sente la voce terribile che grida per tutto l’orizzonte e che di solito vien detta silenzio?»; poi corre su per le scale e si butta dalla finestra (35).

231 [13. ritorno a Strasburgo, viaggio notturno, rassegnazione]
[27] [8-9 febbraio 1778?] : L. siede indifferente nella carrozza che lo riporta a Strasburgo; descrizione del paesaggio notturno; tenta ancora il suicidio, ma invano (51); il mattino dopo arriva a Strasburgo, senza più angoscia ma anche senza desiderio, rassegnato al vuoto: Er schien ganz vernünftig, sprach mit den Leuten; er tat Alles wie es die Andern taten, es war aber eine entsetzliche Leere in ihm, er fühlte keine Angst mehr, kein Verlangen; sein Dasein war ihm eine notwendige Last. - - So lebte er hin.

232 Dobbiamo sempre, per ogni testo, osservare:
il titolo (interpretabile solo dopo aver letto l’opera intera) i paratesti (dediche, avvertenze, epigrafi, introduzioni, ecc.) la focalizzazione del racconto (chi racconta? il narratore, la cornice narrativa) l’architettura del racconto (le partizioni, la diegési, il rapporto fabula/intreccio) il tempo e il luogo del racconto (la storia e la geografia inscenati nel testo) il sistema dei personaggi (nei rapporti reciproci in cui sono rappresentati) la lingua del narratore e dei personaggi (e la visione del mondo sottesa a ciascuna) la comunità di lettori che il testo presuppone (nazione, generazione, ceto, professione, ecc.)

233 Parabola di Lenz nella struttura della narrazione
5 partenza di O. la convulsiva e il santo 4 discorso sull’arte richiamo del padre 7 la bimba morta perdita della fede 3 il sermone misticismo 6 ritorno dell’angoscia ricordo dell’amata 2 attività con O. ritorno alla fede 9 noia tentativo di suicidio 8 ritorno di O. sensi di colpa 10 il nulla sdoppiamento 1 viaggio per i monti arrivo a Waldbach 11 crisi diurne tentativi di suicidio 12 il grido del silenzio salto dalla finestra Parabola di Lenz nella struttura della narrazione 13 ritorno a Strasburgo rassegnazione

234 Perché Buchner ha inserito i seguenti elementi?
Il viaggio iniziale tra i monti e tutte le descrizioni del paesaggio Il motivo dell’arte: il lungo dialogo sull’arte (legato al rifiuto di tornare dal padre) Il motivo della fede: il ritorno alla fede con O., il canto della comunità, la convulsiva e il santo, il tentativo di risuscitare la bimba, la perdita della fede Il motivo della noia e del vuoto: il nulla, il gatto, lo sdoppiamento, ecc. Il viaggio finale in carrozza con il conclusivo so lebte er hin.

235 Cosa c’è nel passato di Lenz? Quali colpe lo stanno schiacciando?
Verso il padre, a cui ha disubbidito scegliendo la letteratura (dialoghi con Kaufmann e Oberlin, sequenze 4 e 8) Verso la madre, a cui, forse per lo stesso motivo, ha dato un dolore (dialoghi con Oberlin, sequenze 3 e 8) Verso l’amata Friederike, che ha sacrificato per gelosia (dialoghi con la signora Oberlin e con Oberlin, sequenze 6 e 8) Tutto precipita dopo la sequenza 8, quando Oberlin ritorna dalla Svizzera, dove ha preso informazioni su di lui, e lo rimette di fronte ai dilemmi del passato

236 Struttura del racconto di Büchner
[1] viaggio per i monti, arrivo a Waldbach, fontana [2] attività con O., ritorno alla fede [3-7] sermone, morte della madre, esperienze mistiche [8] discorso sull’arte, rifiuto di tornare dal padre [9-12] partenza di O., la convulsiva e il santo [13-15] ritorno dell’angoscia, ricordo dell’amata [16-18] tentativo di resuscitare la bambina, perdita della fede [19-22] ritorno di O., colpa vs. il padre, la madre, l’amata [23] noia, primo tentativo di suicidio e di fuga [24] il nulla, il gatto, lo sdoppiamento, la letteratura [25] crisi diurne, ricerca di pace, mezzi tentativi di suicidio [26] il grido del silenzio, salto dalla finestra [27] ritorno a Strasburgo, viaggio notturno, rassegnazione

237 Tentativo di interpretazione
Motivo n. 1: Lenz e l’arte Lenz si presenta a Waldbach turbato, perché sta pagando le conseguenze della sua scelta di libertà – fare il poeta anziché il sacerdote – e rischia il fallimento esistenziale. Quando si presenta a Oberlin chiede di non essere giudicato come poeta (si enuncia il tema). Ma subito si rivela uno straordinario narratore (dei costumi del suo paese) equando arriva Kaufmann si lascia andare a un entusiastico discorso sull’arte (che evidentemente è la sua vita!) e parla anche delle sue opere (Il precettore, I soldati). E ancora quando sta per rassegnarsi completamente alla vita-non-libera, uno dei suoi rimedi all’ottundimento dei sensi è recitare poesie e racconti. Soprattutto, la sua concezione dell’arte è basata sull’amore per gli esseri umani, a differenza di quella idealizzante di Kaufmann, che disprezza gli esseri umani (che L. pensi a sé?)

238 Tentativo di interpretazione
Motivo n. 2: Lenz e la fede Lenz , accompagnando O. nel suo lavoro nella comunità, si converte molto (troppo?) presto alla fede: e attraverso la sua propria attività di predicatore sente di nuovo la fusione con la comunità (ritrova la Heimat prima nella famglia di O. poi nella comunità di O.); inoltre, predicando in chiesa sotto lo sguardo di O. , che per lui è un surrogato del padre, fa in un certo senso quello che suo padre vorrebbe, il sacerdote. In assenza di O. Lenz si imbatte subito in due episodi che fanno vacillare la sua fede: prima la malattia (della convulsionaria, che la superstizione del santo non riesce a guarire), poi la morte (della bambina, che lui stesso non riesce a revocare). Perde quindi la fede e precipita nell’ateismo (i successivi tormenti religiosi sono solo uno strascico). La sua fede è forse un surrogato dell’arte, a cui dovrebbe ma non vorrebbe rinunciare?

239 Tentativo di interpretazione Motivo n. 3: Lenz e l’amore
Il ricordo dell’amata coglie Lenz quando O. si assenta, prima alla vista della convulsionaria sofferente, poi al canto d’amore della servetta, dopo il quale cerca regolarmente la compagnia della signora O., infine al cospetto del cadavere della bambina. Così il motivo dell’amore si intreccia fin dal suo primo apparire con quello della fede. È come se queste esperienze risvegliassero un dolore da lui provocato alla sua amata con la sua gelosia (che lei si fosse ammalata? che si fosse uccisa? la stessa domanda che ci poniamo per la Leonore di Werther). Al ritorno di O. Lenz si accusa di aver ucciso l’amata, di esserne l’assassino (e anche di aver ucciso la propria madre, l’altra donna importante della sua vita). Solo a questo punto corre per il cortile gridando il nome di Friederike, per poi fare l’ennesimo tutto nella fontana. Dopodiché inizia la sequenza della noia. Dopo poco Lenz annuncia la morte di Friederike e comincia a precipitare nella rassegnazione.

240 Tentativo di interpretazione
Motivo n. 4: Lenz e la noia All’inizio l’angoscia di Lenz è dovuta a una sensazione di vuoto, che lo afferra quando è buio, mentre riesce a sottrarvisi grazie alla presenza di Oberlin e facendo cose con lui. Alla fine del racconto la sensazione di Lenz viene descritta in modo più preciso, come perdita di senso e del desiderio di vivere, dato che il suo è stato frustrato violentemente (dal mondo, dal padre). Di fronte a questa frustrazione Lenz cerca di farsi le proprie ragioni: «Konsequent / Inkonsequent». Nel finale non abbiamo, come nel diario di Oberlin, un pazzo autolesionista che va tenuto fermo da tre uomini adulti, ma un Lenz che sembra «del tutto ragionevole» e «fa tutto come gli altri», ma «c’era in lui un vuoto spaventoso, non provava né angoscia né desiderio; la sua esistenza gli era diventata un peso necessario. - - E così visse»

241 Parabola di Lenz nella struttura della narrazione
5 partenza di O. la convulsiva e il santo 4 discorso sull’arte richiamo del padre 7 la bimba morta perdita della fede 3 il sermone misticismo 6 ritorno dell’angoscia ricordo dell’amata 2 attività con O. ritorno alla fede 9 noia tentativo di suicidio 8 ritorno di O. sensi di colpa 10 il nulla sdoppiamento 1 viaggio per i monti arrivo a Waldbach 11 crisi diurne tentativi di suicidio 12 il grido del silenzio salto dalla finestra Parabola di Lenz nella struttura della narrazione 13 ritorno a Strasburgo rassegnazione

242 Proposta di interpretazione complessiva alla luce del tema del corso: individui e comunità
Lenz non è semplicemente la descrizione di un uomo che scivola nella follia, ma la narrazione degli ultimi giorni che precedono la morte spirituale di un giovane degli anni ’70 del Settecento che aderisce ai valori dell’illuminismo e sceglie di seguire le proprie inclinazioni cercando la piena realizzazione di sé come poeta e quindi abbandona la sua comunità (il padre, la madre, l’amata, ecc. ecc.) ma non ne trova un’altra a cui appartenere e ritorna sconfitto e rassegnato

243 Il problema del realismo ovvero della rappresentazione della realtà
Osservazioni di Werther (e di Lotte) sul disegno, sull’arte e sul romanzo (1774) Discorso sull’arte nel Lenz (1835) Lukács: Narrare o descrivere? (1936) Auerbach: Il calzerotto marrone (da Mimesis, 1946) Paolo Nori: Comandano loro (2007)

244 Apollo del Belvedere ca. 350 a.C. (modello del neoclassicismo di Winckelmann conservato ai Musei Vaticani)

245 Raffaello Sanzio Madonna Sistina (esaltata da Winckelmann)

246 Raffaello Sanzio Trasfigurazione di Cristo (esaltato da Winckelmann)

247

248 Karel van Savoy Cristo a Emmaus ca. 1650 (fino al 1900 attribuito a Rembrandt, e come tale acquistato dal Museo Granducale di Darmstadt nel 1809)

249 Nicolaes Maes ( ) Vecchia che dorme (Maes era un allievo di Rembrandt)

250 Nicolaes Maes Vecchia che sbuccia le mele

251 Nicolaes Maes Vecchia che prega

252 Donna al lavoro Nicolaes Maes

253 Donna che spenna un’anatra
Nicolaes Maes

254 G. Lukács: Narrare o descrivere?
la corsa dei cavalli in Nanà di Emile Zola è una digressione virtuosistica è descritta lungamente dal p.d.v. dello spettatore poetica moderna casualità formalismo (simbolismo) il lettore osserva dei quadri I NARRARE la corsa dei cavalli in Anna Karenina di Lev Tolstoj è il punto cruciale del dramma è descritta due volte dal p.d.v. di Vronskj e di Anna poetica epica necessità realismo (composizione) il lettore vive degli avvenimenti*

255 II LO SCRITTORE DI MESTIERE centralità della descrizione dopo il 1848 Flaubert, Zola, Dos Passos scrittori di mestiere osservano la società borghese criticamente dall’esterno la posizione genera lo stile: Zola II LO SCRITTORE UOMO ATTIVO centralità dell’azione prima del 1848 (in Russia: 1905) Balzac, Dickens, Tolstoj, Gor’kij eredi dell’umanesimo illuminista partecipano al cambiam. sociale attivamente dall’interno la posizione genera lo stile: Goethe*

256 III DESCRIZIONE ‘OGGETTIVA’ DI UNA REALTÀ STATICA i «punti culminanti» («piramide») sono nell’arte, non nella realtà la realtà è statica: «un fiume che scorre sempre uguale» scosso ogni tanto da catastrofi lo scrittore vede solo l’orizzonte della società borghese divisione tra alte d’élite e arte di massa (schematica) «La descrizione è un surrogato letterario destinato a comare la mancanza del significato epico» III NARRAZIONE EPICA DELLA REALTÀ IN MOVIMENTO i «punti culminanti» («piramide») sono nella realtà e nell’arte la realtà è dinamica: le «forze motrici dello sviluppo sociale» agiscono sulle vite degli uomini* lo scrittore vede i rapporti tra gli uomini nel loro mutare una sola grande narrativa epica popolare «L’intima poesia della vita è la poesia degli uomini che lottano»*

257 IV LE FORME DELLA DESCRIZIONE «la descrizione livella ogni cosa» tempo: presente (tutto è uguale) gerarchizzazione: assente o falsa (ricorso al simbolismo) particolari: autonomizzati focalizz.: soggettiva o caleidosc. tutto è staccato e superfluo: alienazione moderna falsa oggettività (sociologismo) falsa soggettività (psicologismo) «la descrizione abbassa gli uomini al livello delle cose inanimate» metodo moderno (Dos Passos) IV LE FORME DELLA NARRAZIONE «il racconto distingue e raggruppa» tempo: pass. (si sceglie l’essenziale) gerarchizzazione: epica (rispecchia il movimento della Storia) particolari: funzionalizzati focalizzazione: onnisciente tutto è connesso e necessario: epica comunitaria vera oggettività (epica) vera soggettività (epica) «la narrazione anima le cose riferendole agli uomini» metodo classico (Dickens)*

258 V LA POESIA DELLE COSE il metodo descrittivo è inumano la «poesia delle cose» non esiste (cfr. la descrizione zoliana p. 300) anche i corpi sono descritti come nature morte V LA POESIA DELLA VITA il metodo epico è umanistico «le cose vivono poeticamente solo in quanto stanno in rapporto con le vicende umane» (cfr. il Laocoonte di Lessing)* anche la bellezza è relazionale (cfr. Anna Karenina) > il Lenz come narrazione epica

259 VI LA DESCRIZIONE SURROGA UNA VISIONE DEL MONDO senza concezione del mondo non c’è poetica valida agnosticismo di Flaubert* astrazione dalla vicende della vita monotonia compositiva (romanzo della delusione) eroe già morto nel capitalismo VI LA NARRAZIONE PRESUPPONE UNA VISIONE DEL MONDO una poetica valida presuppone una concezione del mondo concezione del mondo di Gor’kij partecipaz. alle vicende della vita infinita varietà compositiva (lotta tra le classi) eroe ucciso dal capitalismo*

260 Erich Auerbach: Il calzerotto marrone
caratteristiche della prosa narrativa moderna o novecentesca (nuove forme della rappresentazione della realtà p. es. in V. Woolf, J. Joyce, M. Proust, Th. Mann, A. Gide) l’autore/narratore passa in secondo piano, si pone «come persona che dubita, domanda, cerca» il punto di osservazione esterno alla narrazione (il narratore onnisciente ottocentesco, con la sua visione del mondo) viene meno e si rinuncia a suscitare l’impressione di una realtà oggettiva (anzi, si elaborano strategie per suscitare l’impressione opposta) la ricerca della verità non viene meno ma passa attraverso la «rappresentazione della coscienza pluripersonale» (la voce narrante assume di volta in volta il punto di vista di diversi personaggi)

261 il tempo non è più rappresentato linearmente ma nella sua «stratificazione», attraverso la contrapposizione fra «tempo esteriore» e «tempo interiore» (dei personaggi) e «digressioni» a tema apparentemente casuali allo «sgretolamento dell’azione esteriore» corrisponde la rappresentazione di piccoli fatti apparentemente insignificanti della quotidianità, ritenuti «più importanti» delle svolte del destino si rinuncia alla narrazione della vita nella sua totalità dinamica (Wilhelm Meister, Guerra e pace) ma si ricostruisce un mondo intero a partire dalla descrizione di una giornata o di poche ore (Ulisse, Gita al faro). Lukács non è per niente d’accordo con questa prospettiva: v. Narrare o descrivere? pp. 305 sgg. Per lui «non c’è composizione [artistica] senza concezione del mondo» e «l’intima poesia della vita è la poesia degli uomini che lottano, la poesia dei loro mutui rapporti quali si esplicano nelle loro azioni reali».

262 Dall’Illuminismo al 1848 1771-1785: Sturm und Drang
1789: Rivoluzione francese : Weimarer Klassik 1795: J. W. Goethe, Wilhelm Meisters Lehrjahre (Bildungsroman) : Romantik 1806: Battaglia di Jena 1810: Heinrich von Kleist, Michael Kohlhaas 1816: E.T.A. Hoffmann, Der Sandmann (da Nachtstücke) 1830: Rivoluzione di luglio in Francia : Vormärz 1835: Georg Büchner, Lenz 1848: Moti liberali in Europa 1848: Karl Marx, Manifest der kommunistischen Partei 1854: Gottfried Keller, Der grüne Heinrich

263 Dall’unità alla riunificazione
1871: Unificazione del Reich tedesco, Gründerzeit 1895: Theodor Fontane, Effi Briest 1901: Thomas Mann, Die Buddenbrooks 1915: Franz Kafka, Die Verwandlung : Prima guerra mondiale, fine degli Imperi 1929: Alfred Döblin, Berlin, Alexanderplatz 1930: Robert Musil, Der Mann ohne Eigenschaften : Terzo Reich 1949: fondazione di BRD e DDR 1959: Günter Grass, Die Blechtrommel (BRD) 1968: Christa Wolf, Nachdenken über Christa T. (DDR) 1975: Thomas Bernhard, Die Ursache (Österreich) : Uwe Johnson, Jahrestage : Riunificazione tedesca

264 Pierre Bourdieu, Il dominio maschile
Un’immagine ingrandita La costruzione sociale dei corpi L’incorporazione del dominio La violenza simbolica Le donne nell’economia dei beni simbolici Virilità a violenza L’anamnesi delle costanti nascoste La mascolinità come nobiltà L’essere femminile come essere-percepito La visione femminile della visione maschile 3. Fattori di permanenza e fattori di cambiamento Il lavoro storico di destoricizzazione I fattori di cambiamento Economia dei beni simbolici e strategie di riproduzione La forza della struttura

265 Due punti fondamentali del libro di Bourdieu per il nostro tema
L’essere femminile come essere percepito l’uomo è, la donna è percepita; il corpo-per-gli-altri [Lotte], interesse delle donne per l’amore romantico [Karoline] La visione femminile della visione maschile Virginia Woolf, To the Lighthouse: l’uomo visto come bambino che gioca a fare l’uomo [Werther]; le donne non sono irretite dai giochi dei maschi [Wolf] Il terzo punto lo pone Christa Wolf: le donne e la letteratura «Prima di potere scrivere si deve vivere, è un’osservazione banale e concerne sia le donne che gli uomini. Le donne hanno vissuto a lungo senza scrivere; poi hanno scritto – mi si consenza l’espressione – vivendo e per vivere. Lo fanno ancora oggi, anzi oggi ricominciano» (L’ombra di un sogno, p. 9)

266 La Germania divisa nel 1945 e la DDR (Deutsche Demokratische Republik)

267 Christa Wolf ( )

268 Traiettoria di Christa Wolf
1929: nasce a Landsberg an der Warthe, oggi Gorzów Wielkopolski 1945: sfolla in Meclemburgo, a Gammelin (Schwerin) 1949: si iscrive alla SED (resta iscritta fino al 1989) : studia germanistica a Jena e Lipsia 1953: si laurea con Hans Mayer (Problemi del realismo nell’opera di Hans Fallada) : collaboratrice dello Schriftstellerverband : è membro del presidio dello Schriftstellerverband : redattrice della rivista «neue deutsche literatur» : è lettrice del Mitteldeutscher Verlag di Halle : lavora nella fabbrica di vagoni di Ammendorf (Bitterfelder Weg) 1961: pubblica Moskauer Novelle 1962: inizia la carriera di freie Schriftstellerin 1963: pubblica Der geteilte Himmel : è candidata al Comitato centrale della SED 1965: scrive Juninachmittag, inaugurando la sua nuova prosa 1965: difesa di Rummelplatz di Werner Bräunig e XI Plenum

269 1968: scrive Lesen und schreiben
1968: pubblica Nachdenken über Christa T. 1976: pubblica Kindheitsmuster 1976: Wolf Biermann viene privato della cittadinanza della DDR inizia le sue ricerche sui romantici 1978: pubblica Der Schatten eines Traums, antologia della Günderrode 1979: pubblica Kein Ort. Nirgends 1980: le viene assegnato il Georg-Büchner-Preis 1983: pubblica Kassandra 1989: pubblica Sommerstück 1990: partecipa alla rivoluzione democratica nella DDR scrive un progetto di costituzione 1991: viene attaccata dalla stampa come «poetessa di Stato» della DDR 1996: pubblica Medea 2003: pubblica Ein Tag im Jahr 2010: pubblica Stadt der Engel

270 Karoline von Günderrode (1780-1806)
1780: nasce in una famiglia dell’aristocrazia francofortese decaduta 1797: viene accolta nella Damenstift evangelica di Francoforte; studia letteratura e filosofia, si appassiona alla Rivoluzione francese 1800: si innamora di Carl von Savigny; frequenta i circoli romantici 1804: pubblica Gedichte und Phantasien con lo pseudonimo di Tian 1804: si innamora di Friedrich Creuzer 1806: si uccide 1840: Bettine von Arnim pubblica il romanzo epistolare Die Günderode 1978: Christa Wolf la riscopre nel saggio-antologia L’ombra di un sogno

271 i problemi definiti da Christa Wolf
L’ombra di un sogno: i problemi definiti da Christa Wolf possibilità (storica) dell’accesso delle donne alla scrittura: il caso della Günderrode (prima della Woolf e della Frauenliteratur) [30] la generazione dei romantici, tra utopia (la Rivoluzione francese) e utilitarismo borghese (arricchitevi!): la situazione nella DDR la sperimentazione di forme di vita nuove (comunitarie) in cerchie di amici che includono le donne (da KON a Sommerstück) la critica femminile alla forma di vita borghese patriarcale attraverso Karoline e Lisette (da KON a Kassandra) [27] l’amore come tema rivelatore: dimmi come ami e ti dirò in quali rapporti sociali sei irretito: Karoline e Savigny (L’ombra di un sogno), Karline e Creuzer (Werther al femminile) [ ]

272 Heinrich von Kleist ( ) 1777 nasce a Francoforte/Oder da una famiglia dell’aristocrazia militare decaduta 1792 entra nel Reggimento della Guardia, combatte contro la Francia di Napoleone 1799 lascia l’esercito per lo studio (Kant) e la letteratura (come Lenz!) 1800 si fidanza con Wilhelmine von Zenge 1801 viaggio a Parigi con la sorella Ulrike, legge Rousseau, lavora a Robert Guiskard 1803 pubblica Die Familie Schroffenstein, vuole entrare nell’esercito francese, ha un esaurimento a Magonza 1804 accetta un posto di funzionario in Prussia (come Werther!) pubblica i suoi capolavori: Kohlhaas, Penthesilea, i racconti, ecc. 1811 il suo giornale Berliner Abendblätter è censurato, lo Homburg vietato, povero e misconosciuto si uccide con Henriette Vogel sul Wannsee

273 Dobbiamo sempre, per ogni testo, osservare:
il titolo (interpretabile solo dopo aver letto l’opera intera) i paratesti (dediche, avvertenze, epigrafi, introduzioni, ecc.) la focalizzazione del racconto (chi racconta? il narratore, la cornice, il tempo del racconto) l’architettura del racconto (le partizioni, la diegési, il rapporto fabula/intreccio) il tempo e il luogo del racconto (la storia e la geografia inscenati nel testo) il sistema dei personaggi (nei rapporti reciproci in cui sono rappresentati) la lingua del narratore e dei personaggi (e la visione del mondo sottesa a ciascuna) la comunità di lettori che il testo presuppone (nazione, generazione, ceto, professione, ecc.)

274 Il titolo Kein Ort. Nirgends : οὐ (“kein") and τόπος (“Ort"). L’utopia presa alla lettera: i luoghi di Kleist e Günderrode (v. punto 5). L’utopia definita ca Ch. Wolf in L’ombra di un sogno (p. 21) attraverso Das älteste Systemprogramm des deutschen Idealismus scritto da Hegel, Schelling e Hölderlin allo Stift di Jena, Come deve essere il mondo per essere morale? Lo stato cesserà di esistere, la ragione sostituirà la bigotteria della religione, la poesia sarà maestra dell’umanità per giungere all’idea che concilia tutti. «Allora saremo tutti uniti non più nel disprezzo né nel terrore cieco del popolo di fronte ai suoi saggi e ai sacerdoti. Allora solo sarà possibile l’uguale sviluppo di tutte le energie, del singolo come di tutti gli individui. Nessuna energia verrà più soffocata e regneranno sovrane la libertà e l’uguaglianza degli spiriti». Tre livelli di utopia: - il luogo (che non c’è) della libertà di seguire la propria vocazione artistica il luogo (che non c’è) dell’uguaglianza tra uomini e donne (Frauenliteratur) il luogo (che non c’è) della comunità di liberi ed eguali (la DDR)

275 2. I paratesti Due frasi: di Kleist e di Günderrode, disposte come in un dialogo. Il libro è il dialogo immaginato tra questi due personaggi, o meglio: inizia con il lento riconoscimento tra i due, nel salotto del borghese Merten, e finisce con la lunga passeggiata sotto braccio, in una conversazione sempre più intima e alta. Il contenuto: per entrambi i personaggi una scissione interiore (sentita come interiore, ma di origine sociale). Kleist: il seme di un frutto del sud in una terra del nord; Günderrode: i due «io» che si guardano l’un l’altro. Ma anche: Herz (lui) e Sarg (lei). Non: amore e morte (generico! nel romanzo non è tematizzato l’amore infelice di Günderrode), ma: estraneità «utopica» di due artisti ai valori delle loro comunità - che li conduce alla morte. Devono essere un uomo e una donna: per la tematica impostata dalla Wolf. Che differenza sociale tra artista uomo e artista donna?

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277 3. La focalizzazione AUTORE: CHRISTA WOLF ich
Tempo della narrazione: rinuncia al potenziale distanziante del passato; tutto è al presente. direkte Rede OGGETTI DELLA NARRAZIONE PERSONAGGI: (KLEIST) (GÜNDERRODE) SAVIGNY BRENTANO WEDEKIND GUNDA BETTINE LISETTE ECC. + LUOGHI MOMENTI EVENTI ICH 1: KLEIST er erlebte Rede AUTORE: CHRISTA WOLF NARRATORE: WIR wir erlebte Rede sie Cancellazione della distan-za fra autore (Ch.W.), narratore (wir), personaggi (K. & G.) e lettori (wir). Cfr. Lukács e Auerbach. ICH 2: GÜNDERRODE direkte Rede ich Attraverso questa focalizzazione tutti – narratore, protagonisti, lettore – vengono a trovarsi dalla parte dell’utopia, tra gli individui ai margini della comunità, che nel futuro ne saranno al centro.

278 Wer spricht? (p. 6) Fin dall’inizio la difficoltà di capire chi sta parlando, a chi sta parlando è enunciata come una caratteristica fondamentale del testo. Le frasi spesso rimangono sospese in uno spazio comunicativo indeterminato, ma sempre riferito alle tre voci principali: Kleist, Günderrode e il «noi» narrante. Le tre «coscienze» vengono così unificate dagli stessi pensieri, come in una comunanza di spirito e di visione del mondo. Vediamo un tipico caso di transizione. (a) Das Fräulein am Fenster verstellt mir den Blick auf die Landschaft. (b) Ja: die unbedingte Richtigkeit der Natur. (c) Die Günderrode, überempfindlich gegen das Licht, bedeckt die Augen mit der Hand, tritt hinter den Vorhang. (d) Wert ist der Schmerz, am Herzen der Menschen zu liegen, und dein Vertrauter zu sein, o Natur! (e) All die Tage über geht mir die Zeile nicht aus dem Kopf. Der verrückte Dichter. Zuspruch suchen bei einem Wahnsinnigen - als wüst' ich nicht, was das bedeutet. parla Kleist (ich) parla Kleist, Günderrode o il «noi»? (frase nominale) parla il «noi» (sie) parla Günderrode: citazione da Hölderlin (frase vocativa) parla Günderrode (ich)

279 4. L’architettura del racconto
prologo [p. 5, dell’edizione Aufbau 1979] Winkel am Rhein, salotto di Joseph Merten, un giorno del giugno 1804 ore 14.30: interesse fra K & G [7], le ore sono scandite da una pendola presenti Wedekind, Clemens, Bettina, Sophie, gli Esenbeck, le Servière ore 15.00: entra in scena Savigny (con Gunda); viene servito il tè [20] progressivo avvicinamento di K & G, rivelati come artisti ore 16.00: compare il pugnale di Karoline [63] prime parole tra K & G; dialogo Savigny-K sul rapporto tra idee e realtà dialogo onirico (Traumgespräch) Savigny-G sulla loro intimità (a cui K. assiste) dialogo K-G sulla precarietà; dialogo Savigny-G sul loro amore (resa dei conti) ore 16.30: l’episodio del cane Bello [89] dialogo sulla crisi di K, sulla vocazione artistica, sulla ricerca di una comunità ideale, l’angoscia senza nome, la grettezza del sistema commerciale prussiano; a tavola [103] G viene messa a nudo da Clemens, che legge una sua poesia ore 17.00: passeggiata sul Reno, ins Freie [111] apologia del presente (Merten); dialogo sulla scienza, il progresso e l’arte

280 al crepuscolo: grande dialogo a braccetto tra K & G [121] mentre tutti gli altri personaggi sfumano sullo sfondo; temi del dialogo: la morte di Goethe, il Tasso, il bene e il male, «noi soffriamo dei mali del nuovo», la nostalgia di una vita normale, G usa il «noi» per indicare se stessa e K, 3 desideri, una macchina spinta al massimo e frenata, l’asino di Butzbach e il caso cieco, Ulrike travestita da uomo, donne e uomini, le leve e le stanghe dietro le quinte, trasgredire l’ordine, i corpi di K e G, la donna che accolse K in fuga da Parigi, odio per Goethe, ambizione, la ristrettezza dell’esistenza di G, uomini e donne spaccati al loro interno in uomini e donne, un presentimento di quella vita che merita di portare questo nome, vita invivibile: nessun luogo, da nessuna parte, si scrutano senza maschere, il «noi» prende la parola, i limiti imposti agli uomini e alla donne, wer spricht?, rinunciare all’oggi per i posteri, appoggiarsi alle strutture ausiliarie o negarle, il problema di Roberto il Guiscardo: una profezia ingannevole? (Glaube), Napoleone (Delitto e castigo), irrealizzabilità dell’utopia?, grande risata liberatoria. epilogo: il «noi» prende la parola [173] riorientamento, scioglimento della crisi, buio, congedo, «Wir wissen, was kommt»

281 5. Il tempo e il luogo Tempo: giugno 1804, tutto accade in un pomeriggio, dalle al tramonto Luogo: geografia dell’Europa, 1804 e 1978 PRUSSIA BERLINO Kleist comunità originaria problematica FRANCIA PARIGI Rousseau Napoleone DDR Christa Wolf wir FRANCOFORTE Günderrode IL RENO Winckel am Rhein Merten e gli altri KEIN ORT luogo dell’utopia Kleist Günderrode wir comunità provvisoria sperimentale comunità futura utopica SVIZZERA

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283 6. Il sistema dei personaggi
Karoline von Günderrode Karolines Bruder Carl von Savigny Gunda von Savigny (geb. Brentano) Bettina Brentano Clemens Brentano Sophie Brentano (früher Mereau) Paula & Charlotte Servière Christian Nees von Esenbeck Lisette Nees von Esenbeck (geb. von Ditfurth) Junger Mann (bei den Leonhard) Joseph Merten Marie (Dienstmädchen) Napoleon Bonaparte Carl August von Struensee Johann Wolfgang Goethe Christoph Martin Wieland Shakespeare Friedrich Schlegel Jean-Jacques Rousseau Johann Heinrich Voss Johannes von Müller Friedrich Schelling (Friedrich Hölderlin) Bello, der Hund Alten, Kinder, Leute Heinrich von Kleist Ulrike von Kleist Wilhelmine von Zenge Pfuel, Freund von K. Hofrat Wedekind Frau Wedekind Pfarrer von Wiesbaden Marianne, seine Tochter

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285 7. La lingua Il «noi» e i due protagonisti parlano la stessa lingua, la lingua dell’utopia. Molte delle frasi pronunciate da K & G sono tratte dai loro scritti (lettere, poesie, racconti, ecc.). Nell’insieme si produce però un effetto di omogeneizzazione della lingua dei K & G storici, proprio al fine di produrre una lingua comune dell’utopia. Gli altri personaggi parlano le lingue del tempo: Savigny quella del diritto, Merten quella del commercio, Esenbeck quella della scienza accademica. Sono, nell’insieme, i linguaggi della razionalità e del paternalismo borghese, che si impongono come lingua della «realtà». Clemens Brentano e alcuni personaggi femminili (Lisette, Bettine) parlano invece la lingua del romanticismo, che ha qualcosa in comune con quella di K & G.

286 Artista e comunità nella prosa narrativa tedesca:
un concetto fondamentale Il concetto di comunità va inteso al plurale! Il rapporto non è mai tra individuo (l’artista) e un mondo unitario, compatto, che lo accoglie o lo respinge. Ciascun individuo, fin dalla nascita e poi attraverso le sue esperienze, si trova a partecipare di diverse comunità: la famiglia, la scuola, il paese o la città, la classe sociale, la chiesa, la professione, gli amici, lo stato, le comunità sovranazionali, l’umanità intera. Con tutte queste – che a loro volta andrebbero considerate al plurale (le famiglie, le città, le chiese, le professioni, ecc.) – intrattiene rapporti armonici e/o conflittuali, che la finzione letteraria rappresenta attraverso gruppi di personaggi, luoghi, linguaggi, simboli e perfino (o in primo luogo) attraverso la focalizzazione della narrazione (‘io’ e ‘noi’, plurivocità della coscienza, tempo presente e passato, ecc.)

287 Dall’essenzialismo alla relazionalità: una rivoluzione epistemologica
Vorrei che di queste lezioni rimanesse soprattutto un modo di confrontarsi con il testo letterario. Che non va inteso come un sistema di punti fissi, congiungendo i quali è possibile giungere a un significato dato una volta per tutte, ma come un campo di forze dinamico, che a ogni pagina, a ogni frase, muta, instaurando nuove relazioni. Il testo letterario non è un gioco enigmistico o un’equazione da risolvere una volta per tutte e poi mettere da parte, ma uno spazio di possibilità (Büchner: Möglichkeit des Daseins) da tornare continuamente a frequentare, perché, specialmente quando siamo di fronte a un classico, al mutare del nostro posizionamento (delle nostre esperienze) ci rimanderà una rappresentazione sempre diversa e più ricca di rapporti fra l’individuo e le comunità di cui partecipa.

288 Concezione essenzialista e statica:
il testo letterario come sistema di punti fissi che basta ricomporre per scoprire il «significato» dell’opera, come in un gioco enigmistico (Werther è positivo, Werther è negativo, Werther è un «genio», Albert è un «filisteo», il Werther «vuol dire» questo, Lenz «impazzisce», ecc. ecc.)

289 Concezione relazionale e dinamica:
il testo letterario come un campo di forze che si modificano col procedere della narrazione (ma anche aggiungendo o togliendo un qualsiasi elemento e perfino col mutare del posizionamento del lettore!)

290 Allora ogni interpretazione è ugualmente legittima?
No. Perché alcune interpretazioni (certo: più di una) trovano riscontro nel testo, altre non lo trovano affatto. Generalmente siamo noi che proiettiamo sul testo quello che vogliamo vederci, i nostri problemi, i nostri interrogativi: e questo è un punto di partenza assolutamente legittimo. Ma se leggiamo il testo con cura, facendo attenzione non alle singole frasi staccate che „ci vengono incontro“ confermandoci nel nostro pre-giudizio, ma a tutti gli elementi che lo compongono (vedi la lista degli 8 punti!), allora dovremo confrontare il nostro pre-giudizio con rappresentazioni del problema diverse e impreviste, e nel migliore die casi dovremo rivederlo, arricchirlo, rendendolo più complesso e „adeguato alla realtà“ (per questo è così cruciale il problema, non solo artistico, della „rappresentazione della realtà“).


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