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L’integrazione possibile: che fortuna avere un dislessico in classe!* Seminario regionale « Scuola 3,0» 3 dicembre 2012 * Il font utilizzato nelle slide.

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1 L’integrazione possibile: che fortuna avere un dislessico in classe!* Seminario regionale « Scuola 3,0» 3 dicembre 2012 * Il font utilizzato nelle slide è Bianconero regular, prima font italiana ad alta leggibilità. Ringraziamo la Bianconero edizioni per averne concesso l’utilizzo gratuito.

2 INNOVARE PER CRESCERE Comune di Pisa Seminario regionale « Scuola 3,0» 3 dicembre 2012

3 Paideia PRIMA INFANZIA Asili nido Centri Gioco Educativi Centro Bambini e Genitori Sostegno post nascita INFANZIA E ADOLESCENZA Campi solari Laboratori Gioco Genitori e Figli GENITORI Incontri e percorsi di formazione Counceling individuale Laboratori tematici Sostegno post nascita Gioco genitori e figli FORMAZIONE Percorsi didattico- pedagogici Supervisione tecnico- relazionale Tutoraggio PROGETTAZIONE Progettazione di centri, spazi e arredi 0-6 Progettazione pedagogica e gestionale Consulenza esterna Dite: È faticoso frequentare i bambini. Avete ragione. Poi aggiungete: Perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli. Ora avete torto. Non è questo che più stanca. È piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli. Janusz Korczak

4 IL CONTESTO D.P.R. 275/1999 : “le istituzioni scolastiche concretizzano gli obiettivi nazionali in percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto di apprendere ed alla crescita educativa di tutti gli alunni, riconoscono e valorizzano la diversità, promuovono le potenzialità di ciascuno, adottano tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo.” Cittadini diversamente abili deficit sensoriali handicap di tipo fisico sindromi ritardi Cittadini affetti da DSA (disturbi specifici di apprendimento) dislessia discalculia disortografia disgrafia Scarsa integrazione – forte dispersione scolastica progressiva demotivazione – crollo dell’autostima

5 INNOVARE PER CRESCERE creazione di un parco tecnologico permanente per le scuole costituzione di rete tra esperti (tecnici, medici, riabilitatori, professionisti, educatori, insegnanti, genitori, studenti) diffusione e conoscenza di nuove metodologie e tecnologie ICT centralità del bambino acquisizione di competenze tecnologiche autonomia nei percorsi di studio sperimentazione di metodi e strumenti nuovi crescita dell’autostima accesso facilitante alla scuola/migliore qualità della vita annullamento del gap tra “diversità” e “normalità”

6 IN CONCRETO… FASE 1 Formazione di educatori qualificati per interventi specializzati volti alla acquisizione del sapere di metodologie nuove e di tecnologie innovative ICT per facilitare l’integrazione scolastica e l’autonomia di studio FASE 2 Supporto strutturato e sistematico agli alunni delle scuole del Comune di Pisa per facilitarne la permanenza scolastica attraverso l’utilizzo di ausili e tecnologie e l’individuazione di percorsi personalizzati FASE 3 Analisi, ricerca, sviluppo e validazione di interfacce innovative uomo-computer per migliorare l’usabilità e l’interazione con gli ausili. I ragazzi saranno chiamati ad essere attori, suggeritori e sperimenatatori di questa fase FASE 4 Coinvolgimento e sensibilizzazione del territorio in un ottica di diffusione dei risultati raggiunti per creare informazione e circolazione del sapere facilitando l’inclusione e le reti informali

7 SCUOLA COME FUNZIONA….. UFSMIA

8 SCUOLA MATTINA POMERIGGIO S. ANNA PAIDEIA

9 SCUOLA

10 Scuole coinvolte Istituto comprensivo “G. Gamerra” Istituto comprensivo “N. Pisano” Istituto comprensivo “L. Fibonacci” Istituto comprensivo “R. Fucini” Istituto comprensivo “G.Galilei” Istituto comprensivo “G. Toniolo” Istituto comprensivo “L. S. Tongiorgi”

11 Destinatari Diretti AS 2010-2011: 50 bambini (4 primarie + 46 secondarie di 1° grado) AS 2011-2012: 55 bambini (9 primarie + 46 secondarie di 1° grado) AS 2012-2013: 36 bambini (11 primarie + 25 secondarie di 1° grado) [dato non definitivo] Indiretti Per ciascun bambino: Classe Insegnanti Famiglia

12 Piattaforma tecnologica per lo studio - Disturbi Specifici dell’Apprendimento - Hardware Computer portatili Tablet PC Computer Desktop Requisiti Monitor grandi (oltre 15’’) Multi-touch Software Sintesi vocale Predizione di parola OCR Software per lo sviluppo di mappe concettuali Software per lo studio Software per l’allenamento all’uso della tastiera

13 Risultati progetto Vodafone Dei 50 ragazzi coinvolti 24 hanno accettato di rendere pubbliche le informazioni sui voti ottenuti durante il 1° e il 2° quadrimestre AS 2010-2011

14 Risultati progetto Vodafone Su 23 Ammessi AS 2010-2011

15 Risultati progetto Vodafone

16 Esempio di giudizio: 1° quadrimestre: S. non chiede spiegazioni e non partecipa ai dibattiti in classe se non debitamente stimolato. Il linguaggio non è scorrevole. 2° quadrimestre: S. partecipa attivamente alla vita della classe prendendo parte ai dibattiti, proponendo e difendendo le proprie opinioni. Dimostra di avere coscienza della propria individualità e delle proprie potenzialità. Il linguaggio è fluido e articolato. Risultati progetto Vodafone

17 Obiettivi futuri Maggiore consapevolezza del percorso della diagnosi nel sistema Scuola-Famiglia-USL5 Potenziamento della rete internet nelle scuole Potenziamento delle risorse tecnologiche nelle scuole Condivisione di esperienze e strumenti educativi tra insegnanti, ragazzi e tutor Estensione del progetto nel “tempo” e nel “luogo”

18 .…Facciamo finta che io e lei vogliamo fare un test di intelligenza, io le dico che se lei non è in grado di distinguere un asino da una pecora allora lei (scusi il termine)"è scemo". E prendo questo criterio per distinguere le persone intelligenti da quelle stupide. La porto in una piana la lascio in un punto della piana stessa e mi allontano di 10 chilometri, poi le telefono e le chiedo: questo animale vicino a me è una pecora o un asino? Lei guarda e vede un puntino lontano che sono io e un altro puntino lontano che non sa distinguere bene, potrebbe essere un cane, un asino, una pecora, o un elefante, perché no… Lei mi risponde "sparando a caso" e sbaglia; io la etichetto come "scemo" e la invito a leggere un libro illustrato con una grossa immagine di un asino e una grossa immagine di una pecora finché non sarà in grado di distinguerle. A fine anno la rimetto nella stessa piana, stessa situazione e le rifaccio la stessa domanda e se ancora sbaglia allora la boccio e lo faccio per il suo bene, perché è inammissibile non saper distinguere due animali così diversi….

19 Se si boccia qualcuno perché non sa, allora gli si dà la possibilità di imparare, ma se si boccia qualcuno perché noi non lo mettiamo nelle condizioni di dimostrarci che sa, allora la bocciatura è ingiusta.

20 Grazie per l’attenzione! Comune di Pisa Seminario regionale « Scuola 3,0» 3 dicembre 2012


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