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Buone pratiche per la gestione dei conflitti tra grandi carnivori e le attività agricole MIGLIORARE LE CONDIZIONI PER LA CONSERVAZIONE DEI GRANDI CARNIVORI:

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Presentazione sul tema: "Buone pratiche per la gestione dei conflitti tra grandi carnivori e le attività agricole MIGLIORARE LE CONDIZIONI PER LA CONSERVAZIONE DEI GRANDI CARNIVORI:"— Transcript della presentazione:

1 Buone pratiche per la gestione dei conflitti tra grandi carnivori e le attività agricole MIGLIORARE LE CONDIZIONI PER LA CONSERVAZIONE DEI GRANDI CARNIVORI: UN TRASFERIMENTO DI BUONE PRATICHE

2 Progetto LIFE COEX “Migliorare la coesistenza tra grandi carnivori e agricoltura nell’Europa meridionale” LIFE04NAT/IT/000144 2004-2008 Progetto LIFE EX-TRA Project “Migliorare le condizioni per la conservazione dei grandi carnivori: un trasferimento di buone pratiche” LIFE07NAT/IT/00502 2009-1013 Background Azione A4: Sessioni di formazione per il trasferimento di buone pratiche

3 Struttura LIFE COEX 18 Participanti: Università Parchi Nazionali Amministrazioni ONG Ministeri 5 Paesi: Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Croazia

4 Sovrapposizione grandi carnivori e attività umane Alte densità umane Allevamento su piccola scala Allevatori abituati a supporto statale Problemi di sistemi di indennizzo CONFLITTO! Condizioni di lavoro difficili Problemi comuni Bassa tolleranza sociale per lupo e orso Scarso uso di mezzi di prevenzione

5 Approcci usati nel progetto LIFE COEX Prevenzione danni Accertamento danni alla zootecnia Recinzioni elettrificate Recinzioni non elettrificate Cani da difesa Human dimensions Coinvolgimento diretto degli allevatori nella diffusione dei mezzi di prevenzione Supporto tecnico da parte delle autorità Informazione sulle tecniche di prevenzione Indotto Ecoturismo Prodotti per la promozione dell’immagine di lupo e orso

6 Revisione sistemi di indennizzo Revisione regolamenti Sviluppo di software di gestione dei dati relativi ai danni alla zootecnia Prevenzione dei danni causati da cinghiali Barriere elettriche Collaborazione delle autorità locali con cacciatori e allevatori Gestione di orsi problematici Sviluppo di squadra emergenza orso Prevenzione dell’accesso degli orsi ai rifiuti Approcci usati nel progetto LIFE COEX

7 Prevenzione dei danni – Recinzioni elettrificate Criteri per la SELEZIONE dei beneficiari Criteri misurabili: Entità dei danni subiti dagli allevatori Metodi gestionali usati Grandezza del gregge Presenza di cani da difesa Criteri non misurabili ma importanti: Affidabilità degli allevatori e disponibilità a collaborare Capacità degli allevatori di diffondere informazioni sulle buone pratiche ad altri allevatori

8 Prevenzione dei danni – Recinzioni elettrificate Monitoraggio delle recinzioni Visite regolari per controllare: Integrità della recinzione e carica della batteria Corretta manutenzione Reazione del gregge Eventuale uso scorretto in relazione agli obiettivi del progetto Valutazione dell’entità dei danni prima e dopo l’installazione e con allevamenti vicini senza recinzioni Grado di soddisfazione dell’allevatore

9 Procedure amministrative Comodato d’uso tra l’ente affidatario e il beneficiario, che definisce quanto segue: 1.L’allevatore seguE le istruzioni del personale del progetto e mantIENE la recinzione in condizioni adeguate 2.Il proprietario non cederà la recinzione a terzi 3.Se la recinzione non è utilizzata in modo adeguato il personale del progetto la può confiscare e affidare ad altro allevatore 4.L’allevatore permette al personale del progetto di controllare il buon funzionamento della recinzione, e informa il progetto su eventuali problemi Prevenzione dei danni – Recinzioni elettrificate

10 Recinzioni elettrificate utilizzate per: Protezione di ovini (recinzioni a maglie) Protezione di bovini, equini ecc. (recinzioni a magie oppure a fili mobili o fisse) Protezione di alveari (a fili o bande mobili o fisse) Protezione di frutteti (a fili o bande mobili o fisse) Protezione coltivi contro cinghiali (fisse con cavi di acciaio) Prevenzione dei danni – Recinzioni elettrificate

11 Maglie mobile Mobile a fili o bande Fissa a fili o bande Fissa con filo acciaio OviniX Bovini, equini ecc. XXX AlveariXX FruttetiX Protezione coltivi contro cinghiali X Tipologie di recinzioni elettrificate per diversi scopi Prevenzione dei danni – Recinzioni elettrificate

12 Recinzioni elettrificate mobili a maglie Per ovini Moduli di 50 mt. lungezza A seconda della dimensione del gregge: 2-5 moduli Altezza recinzione: 108 cm Potenza elettrificatore: 1-3 Joule Facoltativo: Pannello fotovoltaico Prevenzione dei danni – Recinzioni elettrificate

13 Recinzioni elettrificate mobili a fili o bande Per bovini, equini ecc. e alveari 3 o 5 fili o bande di plastica e metallo 3 file: altezze: 30/35-60/65-100 cm 5 file: 15-35-50-75-95 cm Filo o banda su supporto di paletti di plastica o metallo Negli angoli mettere pali di legno o ferro per rinforzare il sistema Potenza elettrificatore: 1-3 Joule (a seconda della lunghezza) Facoltativo: Pannello fotovoltaico Prevenzione dei danni – Recinzioni elettrificate

14 Recinzioni fisse a fili o bande Per bovini, equini etc. o frutteti Struttura come recinti mobili, ma con qualche differenza: -Paletti di legno o metallo ben fissati nel suolo -Possono essere alimentate da un elettrificatore allacciato alla corrente fissa (200/220 V) Facoltativo: Pannello fotovoltaico Prevenzione dei danni – Recinzioni elettrificate

15 Rete elettrosaldata con supporto di pali di metallo alti 2 mt In cima 2-3 file di filo spinato, con punte ricurve verso l’interno o l’esterno Rete fissata nel suolo con zoccolo di cemento Recinzioni fisse non elettrificate Per bestiame domestico (bovini) su pascoli grandi Prevenzione dei danni – Recinzioni non elettrificate

16 Barriera elettrica fissa Per la protezione delle colture contro i cinghiali Pali di legno di 100 cm di altezza Tre fili di acciaio, almeno 2 mm di diametro Distanza fili dal suolo: 30-55-80 cm Alimentazione mediante elettrificatore collegato alla corrente fissa Barriera elettrica Prevenzione dei danni – Barriera cinghiali

17 Portogallo: Serra da Estrela + Castro Labroreiro Spagna: Mastino spagnolo Italia: Pastore maremmano abruzzese Prevenzione dei danni – Cani da difesa

18 Criteri usati per la selezione dei beneficiari Criteri misurabili Entità del danno subito dall’allevatore Tipologia di gestione del bestiame Grandezza del gregge Presenza di altri cani Presenza di condizioni necessarie per allevare un cane Criteri non misurabili ma importanti: Affidabilità degli allevatori e disponibilità a collaborare Capacità degli allevatori di diffondere informazioni sulle buone pratiche ad altri allevatori Prevenzione dei danni – Cani da difesa

19 Criteri per la selezione dei cuccioli Qualità dei genitori -Caratteristiche morfologiche -Assenza di anomalie fisiche -Assenza di patologie -Mancanza di aggressività con le persone -Esibizione di un buon comportamento lavorativo Valutazione comportamentale dei genitori durante un breve periodo di osservazione Valutazione del livello di soddisfazione del proprietario In mancanza di informazioni sui genitori sono stati selezionati 2 cuccioli per l’accoppiamento con individui di altre cucciolate Prevenzione dei danni – Cani da difesa

20 Regole per inserimento nel gregge Inserimento dopo il secondo vaccino, durante il periodo di socializzazione (settimane 6-16) Inserimento una coppia (maschio e femmina) da due cucciolate diverse Primi 30 giorni: sempre nella stalla, in contatto permanente con bestiame, possibilmente con i piccoli (agnelli, vitelli etc.) Evitare contatto con altri cani o con persone (per favorire il legame con il gregge) Dopo 30 giorni i cuccioli possono iniziare a seguire il gregge Mantenere contatto costante con il proprietario e fornire assistenza durante l’inserimento! Prevenzione dei danni – Cani da difesa

21 Altre regole importanti: Fornire assistenza veterinaria continua e vaccini regolari Nutrire il cane due volte al giorni Non far accoppiare le femmine prima del secondo calore Prevenire accoppiamenti incontrollati con altri cani E’ bene correggere tutti i comportamenti inadeguati immediatamente! (es. aggressività, morsi, abbandono del gregge, gioco eccessivo con il bestiame etc.) Prevenzione dei danni – Cani da difesa

22 Monitoraggio cani Visite regolari per controllare Manutenzione adeguata, stato di salute e cure veterinarie Sviluppo fisico e comportamentale Comportamento finale(?) del cane deve essere monitorato a partire dai 18 mesi durante sessioni di osservazione specifiche Confronto danni dopo l’inserimento del cane, e con altri allevatori Valutazione del grado di soddisfazione del proprietario Prevenzione dei danni – Cani da difesa

23 Monitoraggio comportamentale (da Coppinger & Coppinger 1980): Affidabilità: Assenza di comportamenti predatori nei confronti del bestiame (caccia, morsi etc.). Il cane dovrebbe avere sempre un comportamento di sottomissione (avvicinamento con orecchie abbassate e occhi socchiusi, evitando contatto visivo diretto) e di curiosità (odorare la testa e le regioni anali) Attenzione: Il cane deve seguire il gregge durante gli spostamenti giornalieri e stare sempre vicino al gregge. Deve avvicinarsi al gregge quando si avvicinano degli stranieri o un predatore. Esiste una correlazione tra il livello di attenzione del cane e la riduzione dei livelli di predazione!! Protettività: E’ fondamentalmente il risultato tra affidabilità e attenzione. E’ basato sulla reazione nata del cane nei confronti di situazioni nuove o inusuali. Il cane abbaia con la coda alzata, comportamento di attacco- fuga e caccia del predatore. La distanza di di avvicinamento a attività nuove o inusuali varia da cane a cane a aumenta con la maturità del cane. Il cane diventa efficiente non prima di 18-24 mesi di età!!! Prevenzione dei danni – Cani da difesa

24 Procedure amministrative Contratto tra l’ente affidatario e l’allevatore beneficiario, che specifica quanto segue: -L’allevatore si impegna a seguire le istruzioni fornite dal personale del progetto riguarda all’allevamento del cane; -L’allevatore si impegna di fornire al progetto un numero stabilito di cani della prima cucciolata; -L’allevatore permette al personale del progetto di visitare il cane; -Il progetto si impegna a fornire assistenza veterinaria e supporto tecnico durante la crescita del cucciolo durante il primo anno di vita; -Se il cucciolo non è mantenuto adeguadamente secondo le indicazione del progetto lo staff lo può confiscare e darlo a terzi; -L’allevatore si impegna a comunicare tempestivamente al progetto qualsiasi problema (patologie, ferite, scomparsa o morte del cane) Prevenzione dei danni – Cani da difesa

25 Problemi riscontrati Problema Mancanza di fiducia nei confronti delle attività e indisponibilità a usare il mezzo di prevenzione Soluzioni Coinvolgimento di allevatori che possono trasmettere il messaggio Coinvolgimento nel progetto di staff locale Indisponibilità dell’allevatore per una corretta manutenzione del mezzo Coinvolgimento diretto dell’allevatore dall’inizio delle attvità Problemi tecnici Assistenza agli allevatori nell’utilizzo dei mezzi Scarsa efficacia dei mezziSperimentazione di diverse combinazioni Scambio di esperienze

26 Prevenzione danni - Risultati Efficacia dei mezzi sperimentati nel COEX Recinzioni elettrificate per bestiame Protezione 98-100 % Recinzioni elettrificate per frutteti e alveari Protezione 100% Barriera contro cinghialiProtezione 100% Recinti non elettrificati per bestiame Protezione 100% Cani da difesaAlto livello di soddisfazione

27 Sistemi di indennizzo Raccolta dati su: Specie di riferimento Responsabilità enti coinvolti Provenienza soldi Procedure di denuncia Procedure di accertamento del danno Procedura e tempistica di esborso Condizioni per ottenere l’indennizzo Tipo di danno indennizzato Condizioni speciali

28 Punti deboli identificati: Mancanza di regolamenti chiari e adeguati -Procedure lunghe e complesse -Mancanza di chiarezza su prezzi da indennizzare -Responsabilità poco chiare degli enti coinvolti Ritardi dei pagamenti Insufficienza di fondi per indennizzare tutti i danni Mancanza di competenze per l’accertamento dei danni  frequenti casi di errato indennizzo/casi di frode non riconosciuti Sistemi di indennizzo

29 Raccomandazioni Coinvolgere veterinari adeguatamente formati per l’accertamento delle cause di morte  Riduzione casi di frode  Soldi disponibili per casi di predazione effettiva  Costruzione di una relazione tra l’ente preposto e l’allevatore Nel Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga l’assunzione di un veterinario con formazione specifica ha abbattuto i pagamenti di indennizzo del 50% Sistemi di indennizzo

30 Raccomandazioni Gestione adeguata dei dati Attuazione di procedure di monitoraggio standardizzate e automatizzate  Aiuta a mantenere un quadro dell’entità dei danni e degli indennizzi pagati  Favorisce una pianificazione adeguata dei fondi  Favorisce una riduzione dei tempi per l’esborso Sistemi di indennizzo

31 Altre raccomandazioni Coinvolgere tutti gli enti preposti nello sviluppo e aggiornamento dei regolamenti Omogenizzare le procedure a livello nazionale Semplificare le procedure per gli allevatori (e.s. denunce telefoniche, ridurre passaggi burocratici) Legare il sistema di indennizzo all’obbligo di utilizzo di mezzi di prevenzione danni Sistemi di indennizzo

32 Il danno può essere economicamente poco rilevante ma emotivamente molto sentito (danno emotivo/psicologico) In realtà gli allevatori non si accontentano di avere indennizzi NON vogliono avere danni Problema rilevato:  I Sistemi di indennizzo non sono sufficienti per ripagare il danno emotivo per gli allevatori  Deve essere accompagnato da azioni di Gestione partecipativa (coinvolgimento dei gruppi di interesse, gestione del conflitto) Sistemi di indennizzo

33 Si creano stati di tensione e conflitto tra allevatori e enti locali (parchi) a causa di: Condizioni socio-economiche di lavoro difficili Mancanza di sicurezza economica, scarso rendimento Aree protette: restrizioni nell’uso del suolo Difficoltà di comunicazione e ad avere informazioni RISULTATI: Scontro con gli Enti gestori, ricorso alla giustizia ordinaria per la risoluzione dei conflitti, frustrazioni e rabbia nei confronti delle autorità alle quali si delega la gestione, Grandi carnivori diventano l’oggetto del conflitto …. Dunque: Importante coinvolgere direttamente nei processi decisionali i gruppi di interesse come gli allevatori per facilitare la comunicazione, la comprensione dei problemi reali, l’inclusione concreta nella gestione dei grandi carnivori Human dimensions: lezioni apprese

34 Coinvolgimento degli allevatori nelle azioni gestionali sin dall’inizio Assistenza agli allevatori nell’uso di mezzi di prevenzione Ulteriore arena del conflitto Allevatori abituati alle loro tecniche di lavoro Mancanza di fiducia verso tecniche nuove e innovative Mancanza di fiducia verso il sapere scientifico Mancanza di capacità nell’uso di tecniche nuove RISULTATO: Gli allevatori hanno difficoltà a usare dei mezzi di prevenzione efficaci Dunque: Human dimensions: lezioni apprese

35 Necessità di provessi partecipativi concreti Identificazione e analisi gruppi d’ interesse Comprensione di necessità e esigenze dei gruppi di interesse (ruoli dei diversi attori, le attitudini che essi sviluppano nei confronti della conservazione dei grandi carnivori, bisogni specifici del territorio, competenze locali di gestione delle risorse). Costruzione di momenti di concertazione tra gruppi di interesse e autorità Analisi dei problemi e identificazione delle opportunit à Sviluppo di una visione comune sugli obiettivi futuri Negoziazione di una strategia comune e di specifiche azioni tese alla realizzazione della visione comune Formalizzazione degli accordi Gestione della conflittualit à

36 RIDUZIONE E GESTIONE CONFLITTI Riassumendo…. Metodi tecnici Processo Partecipativo Prevenzione danno Controllo predatori Indennizzo Supporto tecnico Comprensione di bisogni e interessi reali Creazione ambiti di concertazione


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