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A.A. 2013/2014 D OCENTE : R OSY C UPO F ILOLOGIA DELLA L ETTERATURA ITALIANA MODERNA.

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1 A.A. 2013/2014 D OCENTE : R OSY C UPO rosy.cupo@unife.it F ILOLOGIA DELLA L ETTERATURA ITALIANA MODERNA

2 1707-1793 Carlo Goldoni

3 1784/86 stesura dei Memoires, che «ritrovano la loro unità in un'idea che le informa dal principio alla fine: la missione della riforma della commedia italiana [...] è certo che la poesia della commedia goldoniana trascende quel proposito di riforma, ma è altrettanto certo che non l'esclude, anzi lo riassorbe in sé» (N. Sapegno)

4 Vocazione per il teatro  Rappresentazioni del nonno  Commedia scritta a otto anni  Fuga con compagnia di comici fino a Chioggia  Lettura della Mandragola di Machiavelli

5 Commedia dell’arte Definizione di Carlo Goldoni Teatro delle maschere o «all’improvviso» Caratteristiche  Improvvisazione, trivialità, oscenità  Professionismo degli attori (maschere, repertorio fisso)  Testo = canovaccio (poche indicazioni sulla trama, le entrate e le uscite dei personaggi)  «generici»: Dialogo d'amor corrisposto; Dialogo alla finestra.  Presenza di attrici

6 Commedia dell’arte Derivazione dalla commedia letteraria intrighi (amore contrastato) ruoli : servo astuto (Arlecchino), il vecchio avaro (Pantalone), il soldato millantatore (Capitano), il pedante (Dottore bolognese) linguaggio adeguato al ruolo Derivazione dalle farse e dalle tecniche buffonesche lazzi (scherzi mimici o equivoci verbali) virtuosismi acrobatici

7 Carlo Goldoni: prima fase della riforma Nel 1734 conosce Giuseppe Imer, capocomico del teatro veneziano San Samuele Il proprietario del San Samuele gli affida la direzione di un altro teatro, San Giovanni Grisostomo 1738 viene messa in scena la prima commedia goldoniana, il Momolo cortesan, un canovaccio con la parte del protagonista interamente scritta Nel 1745 mette in scena la Donna di garbo, prima commedia interamente scritta

8 Personaggi tratti dalla realtà Simpatia per la classe borghese Spunti satirici (emulazione della nobiltà) Uso del dialetto veneziano Sfruttamento del patrimonio di freschezza e vivacità della tradizione  Il servitore di due padroni, punteggiato di trovate tratte dalla Commedia dell’Arte; solo successivamente sarà interamente scritto

9 Seconda fase della riforma Nel 1745 conosce Girolamo Medebach Goldoni abbandona il mestiere di avvocato e si dedica stabilmente al teatro 1748 contratto che prevede per 4 anni otto commedie e due melodrammi all'anno: ne scriverà 40

10 Carlo Goldoni 1748 La vedova scaltra primo successo di pubblico Ambientazioni veneziane Intrecci lineari Pantalone, una maschera caratteristica della commedia dell'arte, diviene un personaggio positivo, incarnazione del vecchio mercante veneziano onesto e laborioso. Brighella, servo astuto > servo onesto Arlecchino sciocco > versatile e pieno di risorse Graduale eliminazione di altri elementi: riconoscimenti finali Travestimenti e scambi di persona Gemelli scambiati

11 Carlo Goldoni Prima battaglia teatrale con Pietro Chiari Goldoni si impegna all'inizio della stagione a comporre ben 16 commedie Apre la serie Il teatro comico  Manifesto della poetica goldoniana  artificio del metateatro

12 1751 editore veneziano Bettinelli il primo volume della raccolta completa delle sue commedie Celebre prefazione, di grande impegno programmatico: Mondo e Teatro

13 Mondo e teatro, prefazione al vol. I dell’edizione Bettinelli Non mi vanterò io già d'essermi condotto a questo segno, qualunque ei si sia, di miglior senso, col mezzo di un assiduo metodico studio sull'Opere o precettive, o esemplari in questo genere de' migliori antichi e recenti Scrittori e Poeti, o Greci, o Latini, o Francesi, o Italiani, o d'altre egualmente colte Nazioni; ma dirò con ingenuità, che sebben non ho trascurata la lettura de' più venerabili e celebri Autori, da' quali, come da ottimi Maestri, non possono trarsi che utilissimi documenti ed esempli: contuttociò i due libri su' quali ho più meditato, e di cui non mi pentirò mai di essermi servito, furono il Mondo e il Teatro. Il primo mi mostra tanti e poi tanti vari caratteri di persone, me li dipinge così al naturale, che paion fatti apposta per somministrarmi abbondantissimi argomenti di graziose ed istruttive Commedie: mi rappresenta i segni, la forza, gli effetti di tutte le umane passioni: mi provvede di avvenimenti curiosi: m'informa de' correnti costumi: m'istruisce de' vizi e de' difetti che son più comuni del nostro secolo e della nostra Nazione, i quali meritano la disapprovazione o la derisione de' Saggi; e nel tempo stesso mi addita in qualche virtuosa Persona i mezzi coi quali la Virtù a codeste corruttele resiste, ond'io da questo libro raccolgo, rivolgendolo sempre, o meditandovi, in qualunque circostanza od azione della vita mi trovi, quanto è assolutamente necessario che si sappia da chi vuole con qualche lode esercitare questa mia professione.

14 Mondo e teatro, prefazione al vol. I dell’edizione Bettinelli Il secondo poi, cioè il libro del Teatro, mentre io lo vo maneggiando, mi fa conoscere con quali colori si debban rappresentar sulle Scene i caratteri, le passioni, gli avvenimenti, che nel libro del Mondo si leggono; come si debba ombreggiarli per dar loro il maggiore rilievo, e quali sien quelle tinte, che più li rendon grati agli occhi dilicati degli spettatori. Imparo in somma dal Teatro a distinguere ciò ch'è più atto a far impressione sugli animi, a destar la maraviglia, o il riso, o quel tal dilettevole solletico nell'uman cuore, che nasce principalmente dal trovar nella Commedia che ascoltasi, effigiati al naturale, e posti con buon garbo nel loro punto di vista, i difetti e 'l ridicolo che trovasi in chi continuamente si pratica, in modo però che non urti troppo offendendo. Ho appreso pur dal Teatro, e lo apprendo tuttavia all'occasione delle mie stesse Commedie, il gusto particolare della nostra Nazione, per cui precisamente io debbo scrivere, diverso in ben molte cose da quello dell'altre. Ho osservato alle volte riscuotere grandissimi encomi alcune coserelle da me prima avute in niun conto, altre riportarne pochissima lode, e talvolta eziandio qualche critica, dalle quali non ordinario applauso io avea sperato; per la qual cosa ho imparato, volendo render utili le mie Commedie, a regolar talvolta il mio gusto su quello dell'universale, a cui degg’io principalmente servire, senza darmi pensiero delle dicerie di alcuni o ignoranti, o indiscreti e difficili, i quali pretendono di dar la legge al gusto di tutto un Popolo, di tutta una Nazione, e forse anche di tutto il Mondo e di tutti i secoli colla lor sola testa, non riflettendo che, in certe particolarità non integranti, i gusti possono impunemente cambiarsi, e convien lasciar padrone il Popolo egualmente che delle mode del vestire e de' linguaggi.

15 1752: La locandiera Scritta su misura per l’attrice Maddalena Raffi Opera artisticamente matura Semplicità della struttura e dell'intreccio Studio della psicologia femminile (descrizione delle tattiche della seduzione) Finzione e premeditazione (si rivolge al pubblico) Attenuazione dell'impegno programmatico Affermarsi deciso del registro comico disimpegnato

16 Ultimo triennio veneziano La trilogia della villeggiatura Sior Todero brontolon Le baruffe chiozzotte Più decisa eliminazione delle caratteristiche della Commedia dell’Arte Studio psicologico e sentimentale Fondo pessimistico Borghesia ripiegata su se stessa Mancanza di dinamismo sociale ed economico

17 Riforma del teatro Realtà contemporanea Comportamenti sociali Preciso punto di vista (borghesia) Normali occasioni quotidiane Principi morali di ascendenza illuministica Aspetti tecnici:  testo scritto  Abolizione delle maschere  Eliminazione delle oscenità  Verosimiglianza

18 Paradigmaticità del caso Goldoni Prima edizione Bettinelli Le commedie del dottore Carlo Goldoni Avvocato Veneto, Venezia, Giuseppe Bettinelli, 1750-57. Soltanto i primi tre volumi (12 commedie) sono riconosciuti dell'autore, gli altri sono spuri Laura Sannia Nowé, Filologia e teatro: a margine dell'Edizione Nazionale di Goldoni, dieci anni dopo, in Seminario di filologia, Testi e tradizioni : le prospettive delle filologie. Atti del convegno di Alghero, 7 giugno 2003, Cagliari, Cuec, 2004

19 Paradigmaticità del caso Goldoni Seconda edizione: Le commedie del dottore Carlo Goldoni Avvocato Veneto. Prima edizione fiorentina dall'Autore corretta, riveduta ed ampliata, Firenze, eredi Paperini, 1753-57. testi delle 12 commedie già uscite rivisti e ripuliti linguisticamente parti dialettali tradotte commedie non più ordinate cronologicamente ma organizzate in macro testi

20 Paradigmaticità del caso Goldoni Nuovo teatro comico dell'Avvocato Carlo Goldoni, Venezia, Francesco Pitteri, 1757-1763 produzione allestita per il teatro San Luca

21 Paradigmaticità del caso Goldoni Quarta edizione, uscita per i tipi di Giambattista Pasquali(1761-80) Cancella episodi Smussa le trivialità linguistiche Alleggerisce le allusioni Traduce le parti in dialetto Scrive le parti delle maschere Curata dall’autore fino al X tomo

22 Paradigmaticità del caso Goldoni Opera omnia curata da Antonio Zatta 1788-95 L'autore non collabora ma ne avalla la pubblicazione riproduce le commedie da edizioni non attendibili. Opere divise in Commedie, Commedie buffe in prosa, Commedie in versi, Drammi giocosi per musica. vulgata che consegna Goldoni all’Ottocento doppia edizione: maior fregiata da incisioni e minor senza vignette.

23 Nuova edizione dell'opera omnia promossa dal Municipio di Venezia nel 1907 a cura di Giuseppe Ortolani Ha messo a disposizione dei critici l'intero corpus goldoniano edizione allestita secondo il suo personale gusto, contaminando diverse edizioni precedenti

24 Paradigmaticità del caso Goldoni Assenza di autografi La prima edizione avallata solo per i primi tre volumi Pluralità di edizioni d'autore Impossibilità di distinguere gli interventi del tipografo da quelli dell'editore, in mancanza degli autografi Proliferazione incontrollata di stampe pirata Ambiguità del testo letterario drammatico, testo pensato in funzione dell'ambientazione scenica e al contempo contrassegnata da ambizioni letterarie

25 Paradigmaticità del caso Goldoni Due possibilità per l’Edizione Testo base = I edizione (Bettinelli) Ultima volontà dell’autore (Pasquali)

26 Argomenti a favore della Bettinelli I primi tre volumi sorvegliati dall’ autore Dichiarazione programmatica contenuta nella prefazione:«io le lascio correre candidamente quali esse furono dapprima scritte e rappresentate». i volumi non riconosciuti dall'autore, per dichiarazione di Girolamo Medebach sarebbero tratti dai copioni, come si legge in una lettera inviata all'editore ed edita all'inizio del quarto volume «rivincita sui letterati»

27 Argomenti a favore della Pasquali anche la prima redazione sarebbe stata modificata Passaggio dalla “scena” al “torchio”  fisionomia di autore letterato (promozione letteraria)  missione della riforma del teatro (Voltaire, 1760: «digne réformateur de la Comédie Italienne» Consapevolezza delle potenzialità dell'operazione culturale consapevolezza dello scarto testo/scena e testo/lingua.

28 L‘Edizione Nazionale (1993) assume a testo la Pasquali, in quanto «riassume in sé la storia talora complessa del testo e le spinte di natura diversa che presiedono alla sua rielaborazione nel tempo». punto di vista dei letterati

29 Conclusioni Bisogna adattare di volta in volta i criteri al materiale documentario di cui si dispone per ogni commedia. Rivalutazione dell’ edizione Bettinelli, che rappresenta un momento cruciale di acquisizione della consapevolezza critica dei propri modi espressivi: «nel primo confronto con la fissazione scritta del testo scenico […] Goldoni matura la consapevolezza dei propri modi compositivi ed espressivi» (A. Scannapieco) Nei fatti spesso i curatori dell’Edizione Nazionale hanno obliterato le loro stesse norme «il solo e fondamentale compito e dovere di un editore è di capire quanto meglio può il testo che pubblica e di aiutare gli altri a capirlo» C. Dionisotti

30 La locandiera di C. Goldoni Testimoni: princeps = Paperini (1753) Pasquali (1761) Diverse edizioni non autorizzate Fantino-Olzati copia di stampa per la Pasquali

31 1729-1799 Giuseppe Parini

32 Carriera ecclesiastica forzata Pubblica Alcune poesie di Ripano Eupilino Entra nell’Accademia dei Trasformati Incarichi di prestigio

33 Giuseppe Parini Nel 1763 pubblica anonimo Il mattino presso il tipografo Antonio Agnelli Nel 1765 esce, ancora anonimo, il Mezzogiorno, presso la tipografia di Giuseppe Galeazzi Satira della nobiltà decaduta Tra il 1766 e il 1785 ricoprì incarichi di prestigio

34 Dante Isella, Il testo del Giorno, in Le carte mescolate Il Giorno del Parini «opera in fieri» per eccellenza. « Si potrebbe dire che anche lo scrittore più fecondo e di volta in volta capace di rinnovarsi sia in realtà l’autore di un’opera sola, perseguita per approcci successivi e mai compiutamente raggiunta. In tal senso a nessuno è mai concesso di staccarsi dalla propria pagina come da qualcosa di perfettamente oggettivato; per alcuni però questa impossibilità si pone nei termini di un rapporto mai risolto, da padre a figlio unico, tormentoso e sofferto; […] in un periodo così lungo, quarant’anni circa, il perfectum, addirittura già consegnato alle stampe, gli veniva di continuo retrocesso ad infectum, la fabbrica parzialmente innalzata gli si scomponeva in un magazzino di materiali semilavorati usufruibili per un’altra fabbrica».

35 Date di composizione da una lettera dell'inizio del ’62, si deduce che Il Mattino era già pronto Segue il Mezzogiorno 1765: «nella prima concezione dell’opera c’è persino un che di risoluto, rapidità di esecuzione, impazienza di concludere presto» lettera del 10 settembre 1766 al libraio veneziano Paolo Colombani : «sarebbe mia intenzione di fare un’edizione elegante di tutti e tre i poemetti qualora l’opera fosse compiuta. Se Lei dunque si risente di farla, io mi esibisco di darle la Sera terminata per il principio della ventura Primavera e insieme gli altri due poemetti corretti in molti luoghi e migliorati». PROGETTO TRIPARTITO

36 straordinario successo che portò a una successiva ristampa notato lo spostamento di un verso per permettere l’inserzione di una nota L’approfondimento sul versante della bibliografia testuale ha mostrato come si trattò di una completa ricomposizione,  inserimento di molti errori in più  ravvisato l’intervento diretto dell’autore

37 Dal 1766 fino alla fine della sua vita, Parini continua a rielaborare l’opera senza mai concluderla. Dal 1770 circa il poeta abbandona il progetto iniziale per dedicarsi una struttura quadripartita: rielabora il testo del Mezzogiorno, intitolandolo Meriggio, tagliato però di circa 182 versi, e rendendolo lungo come il Mattino (inizialmente era più lungo); alcuni versi scartati saranno poi rielaborati nel Vespro.

38 Primo progetto Il Mattino A1 stampa 1763 A2 ristampa Il Mezzogiorno Stampa 1765 Ristampa (nuova composizione ma no intervento del poeta) La Sera Annunciata per il 1767 e mai uscita

39 Secondo progetto Lettera al Bodoni del 18 ottobre 1791: Nella primavera ventura spero e quasi tengo per certo d’avere in pronto due poemetti, per seguito e per termine di quelli altri antichi due, che hanno avuto la fortuna di non dispiacere. […] I due primi uscirebbero corretti, variati in qualche parte ed accresciuti. Così tutti e quattro verrebbero ad essere nuovi e ridotti in un sol poema, che avrebbe per titolo Il Giorno. Il Giorno Il Mattino Il Meriggio Il Vespro La Notte Redazione mai pubblicata e interamente affidata alle carte autografe

40 In tutte le stampe, anche in tempi più recenti, sono state mescolate le due redazioni, facendo in modo che si perdessero completamente i raccordi interni, perché le ultime due parti presuppongono il testo del Giorno così come era stato affidato alle carte autografe e non alle stampe, imponendo una forzata convivenza di due momenti ben distinti della poesia pariniana, sia dal punto di vista della maturità stilistica che concettuale.

41 Dante Isella, Il testo del Giorno, in Le carte mescolate Mancanza di un disegno generale dell’opera: «non dovette mai avere un disegno generale a cui rapportarsi: gli bastò, o parve bastargli, l'ordine aperto del naturale succedersi delle ore del giorno. Ma per molte cose la collocazione rimaneva incerta, specie crescendo con gli anni il gusto dell'osservazione dal vero [...] Parini accettava di volta in volta i suggerimenti dell' «occasione » e, senza preoccuparsi più che tanto di come se ne sarebbe servito, componeva gruppi di versi che al momento non sapeva dove, e al limite neppure se, gli sarebbero potuti servire. [....] ormai in lui le forze centrifughe di un'ispirazione lirica sensibile alle illuminazioni del «particolare» avevano il sopravvento sulla forza centripeta del l'ispirazione unitaria del Giorno».

42 Dante Isella, Il testo del Giorno, in Le carte mescolate Procedere non rettilineo delle correzioni: il Parini non procede in maniera rettilinea, ma spesso recupera lezioni precedentemente cassate e superate, reimmettendole nel circolo; «in generale i recuperi si fanno più frequenti proprio in coincidenza con la fase conclusiva; quanto più ampio l’arco di tempo lungo il quale si estende l’elaborazione, tanto più alta è la percentuale di ritorni sui propri passi: da un massimo nel Mattino a un minimo nella Notte».

43 La soluzione è il rinvenimento di un sistema correttorio: «Presa a sé sola, ogni variante è come una banderuola impazzita che gira nella direzione di tutti i venti; inquadrata invece nel sistema di tutte le altre varianti o degli istituti stilistici privilegiati dalla poetica dell’autore, indica necessariamente un punto cardinale».

44 Parini iniziò subito a correggere l’opera: Esemplare postillato dal Parini (stampa A1) Esemplare Cerretti o Bentivoglio (b)  stampa A2  originale perduto  Copia tratta dal Reina

45 Il Mezzogiorno (molte somiglianze con il Mattino) 1765 esce a Milano presso Galeazzi anonimo privilegio di stampa ristampa con differenze tra la I e la II dovute alla ricomposizione NO varianti d’autore esemplare della prima tiratura postillato dal Parini, copiato dal Reina (Cerretti) nel volume che porta, rilegate, entrambi i poemetti

46 Gli autografi Gli eredi vendono all’asta le carte del poeta «[la cifra] parve gran cosa ai rozzi congiunti, che taluno di questi, meravigliando, come dai compratori venisse attribuito tanto valore, entrò in sospetto, non tra esse rinchiuso e nascosto fosse molto denaro, e si diede a scuoterle fortemente, quasi aspettando che ne cadessero doppie e zecchini».

47 Giuseppe Parini Francesco Reina, discepolo del Parini, riuscì a ricomprarne una parte, e se ne servì. Dal 1801 al 1804 pubblica il corpus in sei volumi delle sue opere, con gli inediti e con un profilo biografico del Reina. Il giorno Il Mattino, Il Mezzogiorno; Il Vespro e La Notte, due lunghi frammenti incompiuti, contaminando redazioni e momenti diversi dell’opera

48 Il Mattino Sette autografi del Mattino uno conserva la redazione completa divisa tra due quaderni (Ambr IV 3/4) gli altri riportano spezzoni di testo più o meno consistenti e posteriori alla redazione del 63, come è attestato dall'assenza concorde dei primi 32 versi

49 È probabilmente in conseguenza della abitudine dell'autore di recuperare lezioni antiche, che il Reina ha erroneamente giudicato Ambr IV 3/4 come vicino alla prima redazione, addirittura datandolo tra il ’70 e l'80, mentre è dimostrabile che esso costituisce l'ultima volontà del Parini (dopo il 1790).

50 È necessario individuare delle serie irreversibili, che servano da «chiave interpretativa del sistema» Espunzione o italianizzazione di tutte le voci straniere (t.p.q. 1765) Eliminazione, in ossequio alla tradizione petrarchesca, di parole uguali che ricorrano non solo in posizione ravvicinata, ma anche distante analisi delle consuetudini grafiche, che è piuttosto agevole datare: ad esempio A i > ai A lo > allo In tanto > intanto Et > e

51 Ambr IV 5 Ambr IV 6,7,3 v. 101 Già i valetti gentili udir lo squillo v. 116 O, se te in sì gentile atto mirasse v. 138 O troppo intorno a le vezzose membra / Adipe cresce O, se te in sì vezzoso atto mirasse O troppo intorno a le divine membra “reazione a catena”

52 Il Meriggio Il Meriggio è attestato da due soli testimoni ( IV 8/9), che riportano 1178 vv, 182 in meno rispetto alla stesura precedente (Il Mezzogiorno, 1376 vv.) Equilibrio compositivo: seconda redazione Mattino 1166, Meriggio 1178 Circa 182 vv erano destinati a passare nel Vespro, che nella stesura definitiva conta 510 vv.

53 Il Reina nella sua edizione ha fatto seguire al Vespro, dopo puntini sospensivi, altri 160 vv appartenenti al Mezzogiorno. Carducci, sulla base degli appunti del poeta, concordava che sarebbe seguito l'excursus pedagogico da un punto di vista concettuale si può azzardare a ricostruire le intenzioni del poeta è sbagliato procedere a un restauro effettivo Parini avrebbe sicuramente rielaborato i versi prima di inserirli. Il Vespro

54 La Notte Attestata da 9 manoscritti, di cui uno ospita il frammento più esteso, di 673 endecasillabi IV 11-17 6 su 10 riportano i vv. 1-119 Isella parte dal confronto tra questi prendendo in esame innanzitutto i luoghi dove un solo manoscritto attesta una lezione che si oppone a quella di tutti gli altri.

55 IV 11-13-14-15-16 IV 17 Nel mantel se ne gìa con l’armi ascose Entro al manto sen gia con l’armi ascose IV 17 contro tutti Plusvalore di letterarietà; bisogna però capire se è precedente o successivo

56 IV 11-13-14-16 IV 17-15 cui di lontan per entro al vasto buio e bianche braccia […] Cui di lontan per lo vasto buio […] E bianchi Omeri e braccia, […] IV 17 contro tutti

57 Soluzione editoriale Le due redazioni in due volumi distinti Il Meriggio e il Vespro sono a testimone unico Il Mattino e La Notte sui manoscritti che sono stati riconosciuti per attestanti l'ultima redazione (Ambr IV 3/4 per il Mattino, Ambr IV 17 per la Notte) Due fasce di apparato: una prima fascia correzioni interne al manoscritto, in seconda fascia l'iter elaborativo Per i frammenti minori, sono stati distinti tre tipi:  Non confluiti nel testo, che si presume dovessero completarlo  Che si ritrovano nel testo, ma non completamente e rielaborati  Appunti in prosa

58 Critica delle varianti: P. Gibellini, L’Officina del Giorno Studio finalizzato alla seriazione dei manoscritti studio in cui si colga l'evoluzione dell'ideologia pariniana assumono maggiore rilevanza  le differenze tra le due redazioni, piuttosto che le varianti instaurative  soppressione o aggiunta di interi gruppi di versi


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