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“RICERCA E INTERVENTI SUL FENOMENO BULLISMO” TORINO 10 MAGGIO 2007.

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Presentazione sul tema: "“RICERCA E INTERVENTI SUL FENOMENO BULLISMO” TORINO 10 MAGGIO 2007."— Transcript della presentazione:

1 “RICERCA E INTERVENTI SUL FENOMENO BULLISMO” TORINO 10 MAGGIO 2007

2 Un giorno un uomo si ferma al fondo di una terrificante cascata, la cui acqua scorre velocemente lungo le rocce. In cima ci sono dei bambini, ne vede cadere alcuni e si decide a soccorrerli perché essi cadendo si feriscono. Provvede alle cure mediche e chirurgiche e offre loro tutto ciò di cui hanno bisogno per sopravvivere. Sono così tanti i bambini che precipitano che l’uomo si sente costretto a costruire un ospedale. Lavora a lungo e intensamente, accoglie e medica tutti i bambini, e ciò gli procura onorificenze e me- daglie che la gente della città gli assegna sponta- neamente. Poi l’uomo, osservando meglio cosa succede in cima alla cascata, si accorge che ci sono bambini che cadono perché spinti e altri che cadono mentre spingono. Questi ultimi, pensa l’uomo, devono essere puniti. Costruisce per loro una prigione e ve li rinchiude. Così egli possiede un ospedale ed una prigione; al- cuni bambini vanno in ospedale, altri in prigione. Non vi è certo differenza tra questi bambini: ospedale o prigione, essi sono caduti, anche se alcuni si sono fatti male perché spinti ed altri perché, nello spingere, sono caduti. E poi, un giorno, giunse un altro uomo, più proba- bilmente una donna, che disse: “Perché non vai in cima alla cascata ed eviti che si spingano?”. L’uomo rispose: “Non c’è tempo, molti bambini hanno bisogno di essere curati, molti bambini hanno bisogno di essere puniti. Per me sarebbe troppo costoso costruire una scala che vada dal fondo della cascata alla cima, non lo posso fare. Resterò qui!”. Perciò, l’uomo continua a lavorare a modo suo; ma l’intera popolazione, la società, lo segue e co- struisce, continua a costruire molti ospedali e molte prigioni. Questa è una storia triste poiché i bambini conti- nuano a precipitare lungo il margine della cascata. Il brano è stato tratto dal libro: Giovani a rischio di D.Bacchini e P.Valerio ed Franco Angeli

3 In questa triste storia ci sono diversi attori, diversi personaggi: oltre ai bambini c’è un uomo che passa il suo tempo a costruire per loro ospedali (per quelli che cadono perché sono spinti, le “vittime”) e carceri (per quelli che cadono perché spingono, i “cattivi da punire”) e che non vuole o non riesce a fare qualcosa per prevenire tutto questo “cadere”. In Italia, agli inizi degli anni ’90 i detenuti in carcere erano circa 27.000, oggi sono diventati circa 60.000. Secondo i più recenti calcoli del DAP, il costo giornaliero lordo per detenuto ammonta a circa €. 125, vale a dire quasi €. 4.000 al mese e più di €. 45.000 all’anno. Per quel che riguarda il sistema sanitario, nel 2002 lo Stato ha distribuito fondi pari a €. 91.000.000 per fronteggiare il problema delle tossicodipendenze. Di questi contributi, solo il 15% viene investito in termini di prevenzione primaria. Il resto è utilizzato per interventi di prevenzione secondaria e riduzione del danno (recupero e riabilitazione). E se invece qualcosa in più fosse fatto per tro- vare una strategia volta a raggiungere i bambini prima della spinta, provando a impedire loro la caduta? È quello che noi stiamo cercando di fare insieme a tutti voi... dobbiamo crederci !

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5 DEFINIZIONE DI BULLISMO UNO STUDENTE È OGGETTO DI AZIONI DI BULLISMO, OVVERO È PREVARICATO O VITTIMIZZATO, QUANDO VIENE ESPOSTO RIPETUTAMENTE, NEL CORSO DEL TEMPO, ALLE AZIONI OFFENSIVE MESSE IN ATTO DA PARTE DI UNO O PIÙ COMPAGNI. OLWEUS

6 Il bullismo è un abuso di potere. Secondo gli studi che per primi hanno affrontato questo problema, perché una relazione tra soggetti possa prendere questo nome devono essere soddisfatte tre condizioni: 1.si verificano comportamenti di prevaricazione diretta o indiretta 2.queste azioni sono reiterate nel tempo 3.sono coinvolti sempre gli stessi soggetti, di cui uno/alcuni sempre in posizione dominante (bulli) ed uno/alcuni più deboli e incapaci di difendersi (vittime).

7 TIPOLOGIE DI BULLISMO È UTILE DISTINGUERE TRA BULLISMO DIRETTO, CHE SI MANIFESTA IN ATTACCHI RELATIVAMENTE APERTI NEI CONFRONTI DELLA VITTIMA, E BULLISMO INDIRETTO, CHE CONSISTE IN UNA FORMA DI ISOLAMENTO SOCIALE E IN UN’INTENZIONALE ESCLUSIONE DAL GRUPPO. PER QUANTO SIA MENO VISIBILE, È IMPORTANTE PRESTARE ATTENZIONE ANCHE ALLA SECONDA FORMA DI BULLISMO.

8 TIPOLOGIE DI BULLISMO Furti ripetuti, estorsioni, ricatti sui compiti da copiare… Di esclusione 2 di tipo utilitaristico Meccanismo del capro espiatorio (il rapporto è tra il/i bullo/i e la vittima passiva percepita come debole e diversa dagli altri). Di esclusione 1 di tipo espressivo Scambio di “attenzioni” tra bullo e vittima provocatrice Di inclusione 2 Riti di iniziazione ai “primini” (il “battesimo”) Di inclusione 1 ESEMPIOFUNZIONE

9 I PROTAGONISTI DEL BULLISMO Ad una prima osservazione i ruoli in gioco si direbbero il bullo e la vittima, ma è già abbastanza chiaro che le cose non sono così semplici. Tra gli attori di prepotenze si distingue [1] : [1] -il bullo leader, ideatore delle prepotenze (non sempre perpetratore); -i gregari, che partecipano alle prepotenze sotto la sua guida; -i sostenitori, coloro che assistono senza prendere parte all’azione ma sostenendola attivamente con incitamenti, risolini e via di seguito. Il fatto che gli studi sul bullismo li includano tra gli autori di prepotenza dà un’indicazione chiara di quanta responsabilità si voglia restituire a chi guarda, cioè a chi in buona misura contribuisce a determinare il fenomeno aggravando la situazione della vittima e costruendo aspettative di ruolo verso i bulli che si espongono maggiormente. Tra le vittime si parla di: -vittima passiva, che subisce le prepotenze senza riuscire a reagire; -vittima provocatrice, che ingaggia duelli serrati con il bullo, stuzzicandolo, fino a che questo non risponde con un’azione di prepotenza. Infine gli astanti: -gli spettatori neutrali che non prendono una posizione di fronte alle prepotenze o che non sono mai presenti agli episodi; i difensori della vittima, gli unici ad assumersi il rischio di andare contro corrente di fronte all’autorità del più forte e a vivere la scuola in modo non schizofrenico, con una coerenza di fondo tra ciò che si mostra nel rapporto con gli adulti e ciò che si incarna nella relazione con i compagni

10 ALCUNI FATTORI A RISCHIO … RICONDUCIBILE AL CONTESTO FAMILIARE la qualità dell’interazione familiare lo stile educativo dei genitori il clima familiare il sistema dei valori della famiglia il contesto familiare come sistema comunicativo-relazionali (affettiva,comunicativa,educativa ed organizzativa) RICONDUCIBILE ALL’AMBIENTE SCOLASTICO lo stile di conduzione della classe i valori educativi della scuola lo stress del gruppo la struttura fisica e organizzativa

11 ALCUNI FATTORI A RISCHIO … RICONDUCIBILE ALLE CARATTERISTICHE PERSONALI le caratteristiche individuali la diversa capacità dei soggetti di riconoscere le emozioni degli altri (empatia) la consapevolezza di riconoscere gli atti subiti e agiti RICONDUCIBILE ALLA DIMENSIONE SOCIO-AMBIENTALE il modello generale e specifico di socializzazione a cui si è esposti il grado di aggressività/conflittualità del gruppo scolastico il livello di anomia dell’ambiente scolastico

12 SISTEMA CLASSE GRUPPO CLASSE   VITTIME BULLO ASTANTI ALTRI ALUNNI DOCENTI    ASTANTI ALTRI ALUNNI DOCENTI FAMIGLIE ALUNNNI FAMIGLIE ALUNNI FAMIGLIE ALUNNI FAMIGLIE ALUNNI  DIRIGENTE SCOLASTICO  COLLEGIO DOCENTI  CONSIGLIO DI CLASSE PERSONALE NON DOCENTE

13 Profilo della classe Schema profilo della classe Profilo alunni Stile educativo familiare e modalità relazionali Storia della classe Profilo genitori Profilo didattico Manifestazione disagio Potere nella classe dinamiche relazionali Conoscenza dei ragazzi Profilo docenti Gestione della classe

14 SISTEMA SCUOLA         PLESSI E CLASSI (ALUNNI E DOCENTI) FAMIGLI E ALUNNI ALUNNI ALUNNI  DIRIGENTE SCOLASTICO  COLLEGIO DOCENTI  CONSIGLI DI CLASSE PERSONALE NON DOCENTE MINISTERO UFF.SCOLASTICOREGIONALE CSA REVISORI DEI CONTI SINDACATI COLLABORATORIESTERNI

15 IL BULLISMO: CAMPIONE NAZIONALE CAMPIONE NAZIONALE Indice di presenza reale PrimarieSecondarie di primo gradoSecondarie di secondo grado VITTIME 40%26%19% BULLI 27%20%17%

16 DATI INTERNAZIONALI

17 RICERCA TORINO SOMMINISTRAZIONE MAGGIO 2006 ELABORAZIONE SETTEMBRE 2006 RICERCA TORINO SOMMINISTRAZIONE MAGGIO 2006 ELABORAZIONE SETTEMBRE 2006 IL CAMPIONE Alunni di scuola primaria = 1764 Alunni di scuola secondaria di primo grado = 546 Totale = 2310 alunni Docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado in totale = 646 docenti SCUOLE DI 2 CIRCOSCRIZIONI di Torino 25 SCUOLE PRIMARIE 7 SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO RICERCA DI TORINO SOMMINISTRAZIONE MAGGIO 2006 ELABORAZIONE SETTEMBRE 2006 RICERCA DI TORINO SOMMINISTRAZIONE MAGGIO 2006 ELABORAZIONE SETTEMBRE 2006

18 INDICE PRESENZA REALE BULLISMO INDICE PRESENZA REALE BULLISMO NAZIONALE Primaria TORINO Primaria NAZIONALE Secondaria 1° grado TORINO Secondaria 1° grado Esterni/astanti--53,2%--65,6% Bulli--3,0%--6,8% Vittime--34,0%--22,0% Vittime bullo--9,8%--5,7% Total--100,0%--100,0% Bulli* IPR27%12,8%20%12,5% Vittime* IPR40%43,8%26%27,7% INDICE PRESENZA REALE BULLISMO INDICE PRESENZA REALE BULLISMO INDICE DI PRESENZA REALE DEL FENOMENO INDICE DI PRESENZA REALE DEL FENOMENO

19 PRIMARIA Maschi PRIMARIA Femmine SECONDARIA 1° GRADO Maschi SECONDARIA 1° GRADO Femmine Esterni/astanti51,6%54,9%64,2%66,8% Bulli4,3%1,5%9,0%4,3% Vittime33,2%35,2%20,5%23,8% Vittime bullo10,9%8,3%6,3%5,1% Total100,0% Bulli* IPR15,2%9,8%15,3%9,4% Vittime* IPR44,1%43,5%26,8%28,9% INDICE DI PRESENZA REALE DEL FENOMENO INDICE DI PRESENZA REALE DEL FENOMENO

20 PRIMARIA terza PRIMARIA quarta PRIMARIA quinta SECONDARIA 1° GRADO prima SECONDARIA 1° GRADO seconda SECONDARIA 1° GRADO terza Esterni/astanti47,8%57,1%55,2%66,3%67,7%62,5% Bulli2,4% 4,0%3,3%3,8%13,6% Vittime38,3%32,2%31,2%26,6%21,5%17,6% Vittime bullo11,4%8,2%9,6%3,8%7,0%6,3% Total100,0% Bulli* IPR13,8%10,6%13,6%7,1%10,8%19,9% Vittime* IPR49,7%40,4%40,8%30,4%28,5%23,9% INDICE DI PRESENZA REALE DEL FENOMENO INDICE DI PRESENZA REALE DEL FENOMENO

21 TORINOPrimariaSecondaria 1° grado Ti hanno fatto dei dispetti26,2%21,2% Ti hanno fatto male (picchiato, dato spintoni, fatto cadere, …) 26,3%9,9% Ti hanno insultato o detto brutte cose42,9%38,4% Hanno preso le tue cose di nascosto (o rubato)18,5%14,6% Ti hanno escluso e isolato31,6%23,2% Hanno detto bugie su di te45,5%49,0% Ti hanno preso in giro (per il colore della tua pelle, per il tuo aspetto fisico, per i tuoi risultati a scuola, sulla tua famiglia, perché non sei bravo nei giochi, nelle attività sportive, …) 39,1%47,7% Altro (scrivi cosa):6,9%5,3% TIPOLOGIA BULLISMO TIPOLOGIA BULLISMO TIPOLOGIE DI BULLISMO prepotenze subite TIPOLOGIE DI BULLISMO prepotenze subite

22 TORINO PRIMARIA Maschi PRIMARIA Femmine SECONDARIA 1° GRADO Maschi SECONDARIA 1° GRADO Femmine Ti hanno fatto dei dispetti25,6%26,4%26,0%16,2% Ti hanno fatto male (picchiato, dato spintoni, fatto cadere, …) 32,2%20,2%10,4%9,5% Ti hanno insultato o detto brutte cose44,5%40,9%44,2%32,4% Hanno preso le tue cose di nascosto (o rubato) 18,3%18,8%11,7%17,6% Ti hanno escluso e isolato26,1%36,8%22,1%24,3% Hanno detto bugie su di te42,2%49,0%41,6%56,8% Ti hanno preso in giro (per il colore della tua pelle, per il tuo aspetto fisico, per i tuoi risultati a scuola, sulla tua famiglia, perché non sei bravo nei giochi, nelle attività sportive, …) 36,2%42,2%40,3%55,4% Altro (scrivi cosa):6,5%7,4%3,9%6,8% TIPOLOGIE DI BULLISMO prepotenze subite TIPOLOGIE DI BULLISMO prepotenze subite

23 TORINOterzaquartaquinta Ti hanno fatto dei dispetti33,4%24,1%18,9% Ti hanno fatto male (picchiato, dato spintoni, fatto cadere, …)34,4%24,6%17,6% Ti hanno insultato o detto brutte cose40,7%41,8%47,2% Hanno preso le tue cose di nascosto (o rubato)24,9%12,5%16,3% Ti hanno escluso e isolato30,5%36,2%28,3% Hanno detto bugie su di te42,0%45,3%50,2% Ti hanno preso in giro (per il colore della tua pelle, per il tuo aspetto fisico, per i tuoi risultati a scuola, sulla tua famiglia, perché non sei bravo nei giochi, nelle attività sportive, …) 36,1%40,5%41,6% Altro (scrivi cosa):7,5%9,1%3,9% TIPOLOGIE DI BULLISMO prepotenze subite alle primarie TIPOLOGIE DI BULLISMO prepotenze subite alle primarie

24 I LUOGHI DEL BULLISMO alle primarie I LUOGHI DEL BULLISMO alle primarie TORINOterzaquartaquinta In classe durante le ore di lezione 23,5%17,2%20,3% In classe durante il cambio dell’ora 17,6%13,0%14,0% Nei bagni, negli spogliatoi, in altri locali isolati 20,3%22,1%21,5% A scuola o in cortile, durante l’intervallo 77,9%80,0%76,9% Nei momenti di entrata e di uscita 20,6%14,5%12,0% In palestra24,6%23,2%15,2% Nel tragitto casa – scuola12,0%6,0%6,5% In un altro posto12,2%8,5%8,9% Total208,6%184,5%175,3% Su 533 casi validiSu 470 casi validiSu 493 casi validi

25 I LUOGHI DEL BULLISMO alle secondarie I LUOGHI DEL BULLISMO alle secondarie TORINOprimasecondaterza In classe durante le ore di lezione 21,6%23,8%26,4% In classe durante il cambio dell’ora 40,0%32,5%30,0% Nei bagni, negli spogliatoi, in altri locali isolati 32,0%21,4%12,7% A scuola o in cortile, durante l’intervallo 48,8%40,5%41,8% Nei momenti di entrata e di uscita 25,6%21,4%13,6% In palestra20,0%12,7%13,6% Nel tragitto casa – scuola17,6%14,3%17,3% In un altro posto9,6%10,3%6,4% Total215,2%177,0%161,8% Su 125 casi validiSu 126 casi validiSu 110 casi validi

26 FrequencyPercentValid Percent quando, tra due alunni, uno è decisamente inferiore all’altro per forza e abilità fisiche, e le prepotenze sono continuative e ripetute 27041,843,5 quando le prese in giro o le aggressioni sono particolarmente pesanti 30246,748,6 quando tra due alunni c’è un rifiuto reciproco355,45,6 solo quando tra due alunni c’è un’aggressione fisica142,22,3 Total62196,1100,0 Missing253,9 Total646100,0 PERCEZIONE DEL BULLISMO DA PARTE DEI DOCENTI La maggior parte degli insegnanti pensa si tratti di bullismo solo quando le prese in giro o le aggressioni sono particolarmente pesanti, ma un altro 43,5% descrive il fenomeno proprio come è inteso in letteratura: quando cioè una prepotenza ha le caratteristiche di asimmetria, continuità nel tempo e sistematicità. I L 4 5 % D E I D O C E N T I H a a s s i s t i t o a f e n o m e n i d i p r e p o t e n z a

27 Confronto dati Scuole secondarie provincia di Cuneo Provincia del comune Provincia di Cuneo Dimensione del comune Inferiore 5000 abitanti Tra i 5000 e i 10000 abitanti Tra i 10000 e i 20000 abitanti Superiore i 20000 abitanti Totale campine Campione alunni 731906244321319 Vittime % 22%38%22%27%26% Bulli % 11%22%9%14%13% 1 alunno su 4 è vittima di prepotenze

28 Tipologia di prepotenza

29 Luoghi delle prepotenza Luoghi% In classe durante le ore di lezione29% In classe durante il cambio dell’ora39% Nei bagni, negli spogliatoi, in altri locali isolati16% A scuola o in cortile, durante l’intervallo43% Nei momenti di entrata e di uscita28% In palestra24% Nel tragitto casa – scuola12% In un altro posto11%

30 I LIVELLI D ’ INTERVENTO SUL BULLISMO CON IL SINGOLO CON IL GRUPPO CLASSE CON LA COMUNITÀ SCOLASTICA CON LA COMUNITÀ LOCALE

31 I LIVELLI D ’ INTERVENTO SUL BULLISMO IL SINGOLO la vittima:sostegno individuale e supporto in classe il bullo:approccio morale approccio legale approccio umanistico IL GRUPPO CLASSE Approccio curricolare Potenziamento delle abilità sociali Promozione della cooperazione Operatore amico Consulenza dei pari Mediazione del conflitto tra i pari LA COMUNITÀ SCOLASTICA elaborazione di una programmazione scolastica contro le prepotenze cooperazione tra scuola e famiglia LA COMUNITÀ LOCALE intervento a livello di comunità in un’ottica di psicologia di comunità – ricerca azione – lavoro di rete

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33 Scuola Comunità minori Genitori Insegnanti Dirigenti Gruppo classe

34 LE ATTIVITA’ NELLE SCUOLE Il progetto per le scuole è strutturato in 6 interventi in 6 interventi FORMAZIONE DOCENTI COLLOQUI FORMAZIONE ALUNNI INCONTRI DI SENSIBILIZZAZIONE RICERCA FORMAZIONE GENITORI

35 Quando uno comincia da zero, quando uno comincia a mani vuote, ma pulite, quando uno in principio ha in mente di costruire un mondo, comincia prima di tutto da sé e dalla fede che ha dentro. Dalla forza che ha dentro e dalla volontà di costruire Prima di tutto c’è il sogno che ha dentro. Poi la mente comincia a cercare un modo. I suoi occhi si guardano intorno, nel mondo, il mondo, la sua vastità e i suoi boschi, il mondo, la sua terra fertile, il mondo, i suoi fiumi. I suoi occhi ci vedono la materia che userà per costruire, ma anche le difficoltà, gli ostacoli. La mano cerca gli strumenti che servono a tagliare il legno, a dissodare il terreno, a imbrigliare la forza dell’acqua. Poi la mano cerca altre mani che lo aiutino, una comunità di mani che lo aiutino. Così il sogno diventa il sogno non di un uomo solo, ma il sogno di una comunità. Non soltanto il mio sogno, ma il nostro sogno. Non soltanto il mio mondo, ma il tuo mondo e il mio mondo. che appartiene a tutte le mani che ci lavorano. Hughes (Blues e poesie)


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