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Deficit sensoriali e neuroni specchio. Considerazioni sui risultati di una ricerca sui segni precoci dell’autismo Paolo Bailo, Anna Claudia Caucino Convegno.

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1 Deficit sensoriali e neuroni specchio. Considerazioni sui risultati di una ricerca sui segni precoci dell’autismo Paolo Bailo, Anna Claudia Caucino Convegno Autismo : Disturbi sensoriali e trattamento educativo e farmacologico dei comportamenti problematici Sala Congressi Borsa di Novara 8-9 maggio 2009

2 Ricerca sui segni precoci di autismo Risultati di una nostra ricerca finanziata dal Comune di Novara basata sull’analisi di filmini familiari di 9 bambini normali e di 9 bambini risultati poi autistici ripresi fra i 12-15 mesi Risultati di una nostra ricerca finanziata dal Comune di Novara basata sull’analisi di filmini familiari di 9 bambini normali e di 9 bambini risultati poi autistici ripresi fra i 12-15 mesi Sulla base delle indicazioni della letteratura abbiamo preso in esame 37 item cercando quelli che differenziavano i due gruppi Sulla base delle indicazioni della letteratura abbiamo preso in esame 37 item cercando quelli che differenziavano i due gruppi Caratteristiche dello sviluppo dei bambini a 12 mesi di età: comparsa dell’attenzione congiunta Caratteristiche dello sviluppo dei bambini a 12 mesi di età: comparsa dell’attenzione congiunta

3 A 12-15 mesi il bambino interagisce con l’altro coordinando i propri sforzi con l’interlocutore in modo complementare, può scambiare i ruoli o aiutare l’altro nella sua azione A 12-15 mesi il bambino interagisce con l’altro coordinando i propri sforzi con l’interlocutore in modo complementare, può scambiare i ruoli o aiutare l’altro nella sua azione Ad es. nel costruire una torre. Uno tiene ferma la torre e l’altro aggiunge i cubetti, c’è un noi, ma anche un io nella misura in cui i ruoli sono differenziati, ma intercambiabili Ad es. nel costruire una torre. Uno tiene ferma la torre e l’altro aggiunge i cubetti, c’è un noi, ma anche un io nella misura in cui i ruoli sono differenziati, ma intercambiabili Gli autistici nelle interazioni fanno le stesse cose, recitano lo stesso ruolo Gli autistici nelle interazioni fanno le stesse cose, recitano lo stesso ruolo

4 Item che differenziavano i 2 gruppi Gesti referenziali ( fare ciao ciao con la mano, dito davanti alla bocca per indicare silenzio, mano alla fronte per manifestare scoramento) Gesti referenziali ( fare ciao ciao con la mano, dito davanti alla bocca per indicare silenzio, mano alla fronte per manifestare scoramento) Pointing dichiarativo ( per condividere stati emotivi) Pointing dichiarativo ( per condividere stati emotivi) Comunicazione non verbale ( utilizzo della gestualità per comunicare) Comunicazione non verbale ( utilizzo della gestualità per comunicare)

5 Commenti Utilizzo del corpo per comunicare: la gestualità non il numero di parole differenziavano i nostri due gruppi a 15 mesi Utilizzo del corpo per comunicare: la gestualità non il numero di parole differenziavano i nostri due gruppi a 15 mesi Limiti delle teorie sulla patogenesi dell’autismo, in particolare della visione dualistica computazionale del rapporto mente e cervello: Limiti delle teorie sulla patogenesi dell’autismo, in particolare della visione dualistica computazionale del rapporto mente e cervello: - mente come software con sistemi operativi - mente come software con sistemi operativi - cervello come hardware - cervello come hardware

6 Ulteriori differenze tra i due gruppi Guarda negli occhi Guarda negli occhi Si diverte ridendo con Si diverte ridendo con Si volta se viene chiamato Si volta se viene chiamato Imita Imita Ricerca il contatto o baci o abbracci Ricerca il contatto o baci o abbracci Vocalizza Vocalizza

7 Commenti Si tratta di comportamenti che fanno parte dell’intersoggettività primaria (Trevarthen) Si tratta di comportamenti che fanno parte dell’intersoggettività primaria (Trevarthen) L’insorgenza del disturbo autistico va forse retrodatata ad un periodo precedente all’attenzione congiunta, anche se la diagnosi la si fa normalmente verso i due anni o dopo L’insorgenza del disturbo autistico va forse retrodatata ad un periodo precedente all’attenzione congiunta, anche se la diagnosi la si fa normalmente verso i due anni o dopo Nei primi 6-9 mesi di vita, nei bambini che diventeranno autistici si osserva scarsa iniziativa del bambino autistico all’interno della relazione ( anche nei casi che presentano regressione) Nei primi 6-9 mesi di vita, nei bambini che diventeranno autistici si osserva scarsa iniziativa del bambino autistico all’interno della relazione ( anche nei casi che presentano regressione)

8 I neuroni specchio Il modello classico del funzionamento cerebrale( aree sensoriali ben differenziate da quelle associative e motorie) sembra non essere molto d’aiuto per capire l’autismo Il modello classico del funzionamento cerebrale( aree sensoriali ben differenziate da quelle associative e motorie) sembra non essere molto d’aiuto per capire l’autismo 15 anni fa sono stati scoperti neuroni motori che si attivano non solo quando l’animale esegue una certa azione, ma anche quando la vede eseguire da un altro 15 anni fa sono stati scoperti neuroni motori che si attivano non solo quando l’animale esegue una certa azione, ma anche quando la vede eseguire da un altro

9 Per il sistema nervoso un’uvetta diventa “prendi con una prensione di precisione tra pollice e indice” (Fogassi) Per il sistema nervoso un’uvetta diventa “prendi con una prensione di precisione tra pollice e indice” (Fogassi) L’informazione visiva diventa informazione motoria centrata sulle modalità di interazione con quell’oggetto ( nocciolina o uvetta sono equivalenti) L’informazione visiva diventa informazione motoria centrata sulle modalità di interazione con quell’oggetto ( nocciolina o uvetta sono equivalenti) Riesco a comprendere le intenzioni e gli stati emotivi che guidano l’agire altrui nella misura in cui si attivano in me gli stessi circuiti neuronali ( neuroni specchio) che presiedono all’esecuzione di quelle azioni Riesco a comprendere le intenzioni e gli stati emotivi che guidano l’agire altrui nella misura in cui si attivano in me gli stessi circuiti neuronali ( neuroni specchio) che presiedono all’esecuzione di quelle azioni

10 Quando vedo una persona compiere un’azione, inconsciamente simulo dentro di me quel movimento e così, riconducendola al mio repertorio motorio riesco a darle significato Quando vedo una persona compiere un’azione, inconsciamente simulo dentro di me quel movimento e così, riconducendola al mio repertorio motorio riesco a darle significato Nel sistema Mirror sensorialità e motricità operano sinergicamente in parallelo e non in successione temporale Nel sistema Mirror sensorialità e motricità operano sinergicamente in parallelo e non in successione temporale Il piacere che proviamo quando assistiamo a film o a rappresentazioni teatrali è riconducibile in parte ai nostri neuroni specchio Il piacere che proviamo quando assistiamo a film o a rappresentazioni teatrali è riconducibile in parte ai nostri neuroni specchio

11 Funzioni dei Neuroni Specchio Aiutano a capire il significato di quanto l’altro sta facendo Aiutano a capire il significato di quanto l’altro sta facendo Ci permettono di comprendere le sue intenzioni e quindi di prevederne i comportamenti Ci permettono di comprendere le sue intenzioni e quindi di prevederne i comportamenti Favoriscono l’imitazione e quindi l’apprendimento Favoriscono l’imitazione e quindi l’apprendimento Favoriscono la comunicazione Favoriscono la comunicazione

12 Neuroni specchio eco Quando giunge loro uno suono verbale lo traducono nel piano articolatorio necessario per produrlo Quando giunge loro uno suono verbale lo traducono nel piano articolatorio necessario per produrlo La registrazione di potenziali motori dei muscoli linguali amplificati mentre il soggetto ascolta fonemi linguo-palatali ci aiuta a capire i rapporti tra sensorialità e motricità La registrazione di potenziali motori dei muscoli linguali amplificati mentre il soggetto ascolta fonemi linguo-palatali ci aiuta a capire i rapporti tra sensorialità e motricità

13 Sviluppo del Sistema Mirror I neuroni specchio si svilupperebbero grazie al rapporto continuo di imitazione reciproca tra madre e bambino I neuroni specchio si svilupperebbero grazie al rapporto continuo di imitazione reciproca tra madre e bambino Il bambino cioè associa i propri piani motori con gli stimoli visivi grazie all’azione di specchio esercitata dal caregiver Il bambino cioè associa i propri piani motori con gli stimoli visivi grazie all’azione di specchio esercitata dal caregiver Dapretto ha evidenziato una netta correlazione tra attività dei neuroni specchio e gravità della malattia autistica Dapretto ha evidenziato una netta correlazione tra attività dei neuroni specchio e gravità della malattia autistica

14 Viso materno e sistema mirror Hanno funzioni speculari Hanno funzioni speculari Il viso materno riflette al bambino il suo stato emotivo, la sua attività motoria, ripresenta dall’esterno quanto il bambino vive all’interno Il viso materno riflette al bambino il suo stato emotivo, la sua attività motoria, ripresenta dall’esterno quanto il bambino vive all’interno I neuroni specchio ricostruiscono all’interno del bambino, attraverso la simulazione, quanto osserva all’esterno I neuroni specchio ricostruiscono all’interno del bambino, attraverso la simulazione, quanto osserva all’esterno In questo modo il bambino ha quasi sempre a disposizione due versioni della propria realtà interna o esterna In questo modo il bambino ha quasi sempre a disposizione due versioni della propria realtà interna o esterna

15 Deficit sistema mirror e autismo La disponibilità di una doppia versione della realtà favorisce i processi di simbolizzazione partendo dalla corporeità La disponibilità di una doppia versione della realtà favorisce i processi di simbolizzazione partendo dalla corporeità Nel bambino autistico maggior difficoltà nella comprensione della realtà esterna, ma anche difficoltà nell’utilizzo del viso materno, poco leggibile Nel bambino autistico maggior difficoltà nella comprensione della realtà esterna, ma anche difficoltà nell’utilizzo del viso materno, poco leggibile Inoltre ricorrerà meno alla madre per difendersi dal sovraccarico esperienziale Inoltre ricorrerà meno alla madre per difendersi dal sovraccarico esperienziale

16 Difficoltà per il raggiungimento dello stadio del “noi” che di solito accompagna quello dell’individuazione e che è alla base della socialità Difficoltà per il raggiungimento dello stadio del “noi” che di solito accompagna quello dell’individuazione e che è alla base della socialità Il deficit dei Neuroni Specchio potrebbe essere causa, concausa o effetto secondario. Ad es. negli autistici precocemente si instaurano schemi anomali di fissazione visiva: guardano meno negli occhi, privilegiano la bocca o gli oggetti Il deficit dei Neuroni Specchio potrebbe essere causa, concausa o effetto secondario. Ad es. negli autistici precocemente si instaurano schemi anomali di fissazione visiva: guardano meno negli occhi, privilegiano la bocca o gli oggetti

17 Per queste ragioni ci pare che il deficit autistico sia sensoriale-motorio nella misura in cui lo stimolo sensoriale non può essere adeguatamente rivissuto attraverso la simulazione incarnata Per queste ragioni ci pare che il deficit autistico sia sensoriale-motorio nella misura in cui lo stimolo sensoriale non può essere adeguatamente rivissuto attraverso la simulazione incarnata Per vicariare i suoi deficit il bambino autistico potenzia al massimo il canale visivo per controllare a posteriori ciò che non può anticipare Per vicariare i suoi deficit il bambino autistico potenzia al massimo il canale visivo per controllare a posteriori ciò che non può anticipare L’esperienza sensoriale risulterà in mancanza di un baricentro frammentata, poco modulabile e categorizzabile, spesso bizzarra L’esperienza sensoriale risulterà in mancanza di un baricentro frammentata, poco modulabile e categorizzabile, spesso bizzarra

18 Il deficit del sistema mirror altera la relazione del bambino con i suoi genitori. Diverse ricerche mostrano che in genere i genitori tendono a divenire più attivi, energici e a privilegiare stimolazioni fisiche altri potrebbero essere meno motivati alla relazione col loro piccolo Il deficit del sistema mirror altera la relazione del bambino con i suoi genitori. Diverse ricerche mostrano che in genere i genitori tendono a divenire più attivi, energici e a privilegiare stimolazioni fisiche altri potrebbero essere meno motivati alla relazione col loro piccolo A livello ipotetico possiamo affermare che prima ancora di interventi riabilitativi specifici occorre supportare i genitori nel potenziare l’azione di intervento riflessivo sul bambino per cercare in parte di sostituire e in parte di stimolare il sistema mirror che diversamente potrebbe non essere stimolato a sufficienza. A livello ipotetico possiamo affermare che prima ancora di interventi riabilitativi specifici occorre supportare i genitori nel potenziare l’azione di intervento riflessivo sul bambino per cercare in parte di sostituire e in parte di stimolare il sistema mirror che diversamente potrebbe non essere stimolato a sufficienza.

19 Bibliografia Caucino A.C., Bailo P. et al. Individuazione dei segni precoci dell’autismo attraverso lo studio dei filmati amatoriali. Autismo e disturbi dello sviluppo 2007; 5 (3) : 301-319 Caucino A.C., Bailo P. et al. Individuazione dei segni precoci dell’autismo attraverso lo studio dei filmati amatoriali. Autismo e disturbi dello sviluppo 2007; 5 (3) : 301-319 Gallese V. La consonanza intenzionale. Autismo e disturbi dello sviluppo 2006;4 (2):151-173 Gallese V. La consonanza intenzionale. Autismo e disturbi dello sviluppo 2006;4 (2):151-173 Rizzolatti G. So quel che fai. Milano:Ed Cortina 2006 Rizzolatti G. So quel che fai. Milano:Ed Cortina 2006 Fogassi L.Il sistema motorio come metafora della realtà in La metafora nelle scienze cognitive. McGraw-Hill 2002 Fogassi L.Il sistema motorio come metafora della realtà in La metafora nelle scienze cognitive. McGraw-Hill 2002 Fonagy P.,Gergely G. et al. Affect regulation, Mentalization and the Development of the Self. Londra:Other Press 2002 Fonagy P.,Gergely G. et al. Affect regulation, Mentalization and the Development of the Self. Londra:Other Press 2002

20 Iacoboni M.. I neuroni specchio. Torino: Boringhieri 2008 Iacoboni M.. I neuroni specchio. Torino: Boringhieri 2008 Muratori F.. L’autismo come effetto di un disturbo dell’intersoggettività primaria. Giornale di Neuropsichiatria dell’Età Evolutiva. 2007; 27:425-454. Muratori F.. L’autismo come effetto di un disturbo dell’intersoggettività primaria. Giornale di Neuropsichiatria dell’Età Evolutiva. 2007; 27:425-454. Tomasello M. et al..Understanding and sharing intentions: the origin of cultural cognition. Behav Brain Sciences 2005; 28:675-691 Tomasello M. et al..Understanding and sharing intentions: the origin of cultural cognition. Behav Brain Sciences 2005; 28:675-691 Regina V. et al. Self, other and dialogical space in autistic disorders. Int J Psychoanal 2006; 87:439-455 Regina V. et al. Self, other and dialogical space in autistic disorders. Int J Psychoanal 2006; 87:439-455 Baron-Cohen S The empathizing system: a revisio of the 1994 model of the mindreading system. In Origins of the social mind. London: Guilford Pubblication 2005 Baron-Cohen S The empathizing system: a revisio of the 1994 model of the mindreading system. In Origins of the social mind. London: Guilford Pubblication 2005 Zappella M. Autismo infantile, studi sull’affettività e le emozioni Roma:NIS 1996 Zappella M. Autismo infantile, studi sull’affettività e le emozioni Roma:NIS 1996

21 Muratori F, Maestro S. Early signs of autism in the first year of life. In Acquaron S (ed). Signs of autism in infants:recognition and treatment. London: Karnac 2007 Muratori F, Maestro S. Early signs of autism in the first year of life. In Acquaron S (ed). Signs of autism in infants:recognition and treatment. London: Karnac 2007 Greenspan S., Wieder S Trattare l’autismo.Il metodo Floortime per aiutare il bambino a rompere l’isolamento e a comunicare. Milano : ed Cortina 2007 Greenspan S., Wieder S Trattare l’autismo.Il metodo Floortime per aiutare il bambino a rompere l’isolamento e a comunicare. Milano : ed Cortina 2007 Ingersol B. Teaching the Imitation and the Spontaneous use of descriptive Gestures in Young Children with Autism using a Naturalistic Behavioral Intevention. Journal of Autism and Developmental Disorders. 2007; 37 (8) : 1446- 1456 Ingersol B. Teaching the Imitation and the Spontaneous use of descriptive Gestures in Young Children with Autism using a Naturalistic Behavioral Intevention. Journal of Autism and Developmental Disorders. 2007; 37 (8) : 1446- 1456


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