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Passato memoria continuità auto cosciente IDENTITA' PERSONALE ===== Continued organization (Locke 1600)

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Presentazione sul tema: "Passato memoria continuità auto cosciente IDENTITA' PERSONALE ===== Continued organization (Locke 1600)"— Transcript della presentazione:

1 passato memoria continuità auto cosciente IDENTITA' PERSONALE ===== Continued organization (Locke 1600)

2 =identità personale = -'attualizzazione sociale del senso di sé e della conoscenza di sé -una costruzione sociale: processi di auto ed etero identificazione e di differenziazione in presenza materiale o simbolica dell'Altro (Amerio' 99)

3 identità Personale = attualizzazione sociale del senso di sé e della conoscenza di sé ( non è prima del soggetto!!!!!!!) INTER-AZIONE identità personale AMBIENTE. Non vi è oggi area della psicologia che non riconosca quest'azione che il sociale ha sui processi psicologici in senso lato». Amerio 1999

4 Identità continuità, sentirsi se stessi Sé Insieme nozioni autoriferite (Palmonari 1989:conoscenza, concetto di sé,rappresentazioni e immagini di sé, presentazioni )

5 Sé operativo Ambiente sociale Persona Coomportamento intrapersonale Comportamento interpersonale Concetto di sé Schemi Strategie Standard Ruoli Sé possibili Markus Wurf,1987

6 interazione soggetto contesto: senso di identità senso di status sentimento di autostima. Interrelazioni tra benessere identità personale e processi sociali

7 Identità e Interazionismo simbolico Mead (1934) attraverso altri significativi veniamo introdotti alla nostra individualità umana, alla nostra identità.

8 IO IO / ME MEAD- Interazionismo simbolico (gli stimoli si tramutano in simboli A seguito della interazione autorappresentazione Autodefinizione oggetto a se stesso internalizzazione dei ruoli ricoperti nei gruppi e delle condizioni che li determinano: numero forza importanza delle relazioni sociali in relazione all’agire sociale e al sistema organizzato dei significati che lo caratterizza strutturazione dell’ immagine di sé è funzione degli scambi relazionali che costituiscono la trama esperienziale del soggetto. natura sociale interattiva della condotta umana e degli schemi che la orientano MEEMEE ME

9 Sé/ Identità 1890 James Io-ME Io conoscente /Io conosciuto 1902 Cooley Looking glass self (come rispecchiamento degli altri) 1934 Mead Interazionismo Io soggetto/Me- oggetto (Il sé si forma nell’interazione con gli altri) Sé = (IO ME Contenuto) prodotto dell’interiorizzazione dell’altro generalizzato (IO – SOGGETTO) apertura verso il futuro – creatività 1934 (tr.it 1978) Vygotsky focalizza la Funzione del linguaggio

10 Prospettiva sociocostruzionista 1959 (it. 1986)Goffman Il sé come personaggio “E’ il personaggio a guidare l’ attore e il sé è il prodotto della rappresentazione che le persone evocano in accordo con i ruoli della società, o il contesto in cui si trovano attribuisce loro.” “ il sé è una costruzione sociale,rigidamente determinata dalle attese di ruolo che strutturano i contesti in cui vivono”.

11 Prospettiva socio-costruzionista 1988 Rosenberg Il sé non è una realtà sostanziale ma è qualcosa di socialmente costruito all’interno di forme negoziate di linguaggio. 1988 Gergen Sé fluido, mutevole pieno di contraddizioni. L’identità è multipla, costituita da tanti sé quanti i contesti all’interno dei quali le persone interagiscono. Sé è frutto delle interazioni e negoziazioni pubbliche 1987 Harré Sé = prodotto delle comunicazioni sociali ;i valori simbolici del linguaggio determinano il contenuto delle diverse espressioni di sè-. Il sé non è una realtà sostanziale ma è socialmente costruito all’ interno di forme negoziate di linguaggio (Harré 1983-1998)

12 Turner 1987: origine sociale del Sé, ma salvaguarda l’autonomia del soggetto nei confronti del sociale: L’interazione sociale responsabile dello sviluppo del sé è quella mediata dai grandi sistemi normatvi e culturali. I valori le aspirazioni gli scopi che gli individui si pongono sono la struttura di base della concezione di sé.

13 SCT (Social Categorization theory) Turner 1987 Focus su i processi cognitivi a monte dell’ appartenenza sociale e definizione di livelli di categorizzazione: Sovraordinato (interspecie) Identità umana Intermedio (intergruppi) Identità sociale – appartenenza a gruppi Subordinato(interpersonale)- differenziazione tra sé e gli altri nell’ ingroup –Identità personale Oakes, Haslam, Turner 1998

14 SIT(social Identity theory) LA teoria dei rapporti intergruppi sposta il focus del’attenzione dall’analisi dei processi psicologici all’ analisi dei pocessi sociali legati alle dinamiche identitarie (Mancini p.123) Autostima Deprivazione relativa Favoritismo ingroup Pressione all’ uniformità nell’ ingroup Differenziazione dall’outgroup

15 Deprivazione relativa Discrepanza che le persone percepiscono tra quello che sono o hanno e quello che pensano di meritare (Mancini 2001),poter avere. Scarto tra status,prestigio (tra gruppi, presente/passato, avuto/desiderato) Cultura condivisa- potere sociale (accesso)non condiviso Scarsa mobilità- confini sociali effettivamente rigidi- (c.a) Attribuzione soggettiva a valori e principi Importanza della Dep. Rel. come fattore di protesta(vedi Brown 2005)

16 I DENTITA' SOCIALE’ (cognitivismo) Immagine che un individuo si fa di se stesso Consapevolezza di appartenere ad un gruppo sociale Valore e significato emotivo attribuito a tale appartenenza Tajfel (1981) autodescrizione relativa alle caratteristiche individuali, cosicché una determinata forma di categorizzazione sociale è interiorizzata in modo tale che diventi una componente duratura o contingente del concetto di sé (Turner 1982). Interiorizzazione delle categorie sociali Internalizzazione dell'appartenenza al gruppo (Turner '82) Tavola1 (appunti) l ’identità sociale =prodotto delle appartenenze di gruppo delle persone (Tajfel e Turner 1996) = meccanismo cognitivo che rende possibile il comportamento di gruppo =sottosistema del concetto di sé (Rupert Brown 2000) =STRUTTURA COGNITIVA CHE MEDIA, IN CIRCOSTANZE ADEGUATE, I RAPPORTI TRA L’AMBIENTE SOCIALE E IL COMPORTAMENTO SOCIALE.

17 CRITERI DELLA CATEGORIZZAZIONE A) AUTOCATEGORIZZAZIONE: finalizzata a coerenza sociale e autovalorizzazione(Turner et al., '87, '94) B)DISTINTIVITA' degli stimoli (Kanter 1977) C)ACCESSIBILITÀ degli stimoli effetto priming (Skoyronski ed Isham,1993) TAV.2 (appunti) RELAZIONI INTER GRUPPI Tajfel (1959) CATEGORIZZAZIONE PROCESSO PERCETTIVO - COGNITIVO CHE REGOLA LA CONOSCENZA DEL MONDO SOCIALE: (la tendenza a considerare i dati di esperienza raggruppati in insiemi omogenei, allo scopo di rendere più efficace l’interpretazione.) EFFETTI: 1) SOVRASTIMARE LA SIMILARITÀ DEGLI ELEMENTI INCLUSI NELLA STESSA CATEGORIA 2) ESALTARE LE DIFFERENZE TRA GLI ELEMENTI INCLUSI IN CATEGORIE DIVERSE 3) ACCENTUAZIONE DEI CONFINI E DELLE DIFFERENZE TRA LE CATEGORIE. (Brown 2000, p.255-260)

18 aspetto emozionale (i sentimenti di attaccamento al gruppo). aspetto valutativo (la considerazione più o meno positiva che la persona ha del gruppo ) Identificazione con il gruppo Tajfel (1978) aspetto cognitivo (la consapevolezza di appartenere ad un gruppo o auto categorizzazione ) Tavola 3 appunti

19 L’identità sociale non è solo categorizzazione…è Appartenenza (Rabbie e Horwitz 1988) Confronto sociale(Festinger)che da autoconoscenza e autostima 3.Memoria condivisa (Leone 2001) 4. Non è continuum tra personale e sociale e vi è categorizzazione Asimmettrica tra gruppi di diverso status sociale (Doise & Deschamps) Bisogna anche considerare la struttura dei rapporti sociali, lo status sociale- I rapporti di potere (effetto pecora nera: i rapporti nei confronti dei membri black sheep del proprio gruppo sono stroncanti,forse per mantenere alta l’ immagine del proprio gruppo)

20 alta bassa comportamento interpersonale ------------------------------------------------------------------------- intergruppo RIFLESSO in: percezione dell'outgroup --------------------------------------------------------------------------- percezione dell' outgroup eterogeneità …………………………………………………………………………………………... omogeneità trattamento non-uniforme ----------------------------------------------------------------- trattamento uniforme dell'outgroup dell' outgroup Associato con --------------------------------------------------------------------------- credenze di mobilità sociale credenze di cambiamento sociale 1- La salienza della Identità sociale Continuum interpersonale- intergruppi di Tajfel 1978 (tavola 2.4 in Haslam 2000, p.35)

21 2-Rapporto Identità personale / Identità sociale Ipotesi della discontinuità (teoria della SCT “tutto o niente” di Turner 1975,1987 ) (teoria dei due basket di Triandis) Continuità funzionale Modello della covariazione di Deschamp (i due poli possono varire in odo concomitante e coesistere) Continuità strutturale Modello gerarchico o intgrazionista (Deaux)

22 Caratteristiche personali salienti - non salienti Appartenenza di Gruppo saliente – non saliente Identità all’interno del gruppo Saliente - non saliente Identità di gruppo Saliente- non saliente Compor tamenti inter group Identificazione con Ingroup tavola 2 : Modello multdimensionale dell’Identità (Worchel, Iuzzini, et. al. 2000, p. 19). Comportamento intergrupo come risultato dei tipi di identità FATTORI COMPORTAMENTALI Outgroup Ingroup Ingroup e Outgroup (entrambi) Ingroup

23 raggiungere un’identità sociale positiva. Tavola6 –Ingroup: La squadra del cuore Discriminazione intergruppi a favore dell' ingroup: Tajfel e Turner (1996) OBIETTIVO: promuovere l’autostima ESSERE MEGLIO DELL'ALTRO - NON SELF-INTEREST (Haslam 2001 ) Azione: influenza la percezione. la Valutazione, e la Condotta dell’Ingroup determina: Asimmetria di giudizio In particolare gli effetti sono: a) sopravvalutazione delle caratteristiche, del rendimento, delle norme e degli orientamenti culturali del proprio gruppo, (- favoritismo per l’ingroup maggiore nei gruppi di maggior prestigio Mullen, Brown, Smith 1992 -nei gruppi di status più basso favoritismo per l’outgroup, nei gruppi dominanti aumenta fino ad una certa soglia, oltre la quale la sicurezza - del proprio status consente di non aver più bisogno di costanti conferme -della differenziazione intergruppo (Sachdev, Bourhis, 1985 ); Tajfel (1981): è meno forte,al limite nulla, nei gruppi in posizione -subalterna, tranne nel caso in cui la subalternità sia vissuta come illegittima o solo transitoria. (Rupert Brown 1989). b) nel processo di attribuzione causale : nel giudicare il comportamento dell’outgroup (specie quello negativo) si tende a sovrastimare le cause personali (disposizioni, tendenze individuali, e più spesso elementi caratteristici dello stereotipo di gruppo); per l’ingroup si tende ad attribuire il comportamento negativo a cause ambientali e quello positivo a cause personali (Pettigrew, 1979).

24 SIT(social Identity theory) LA teoria dei rapporti intergruppi sposta il focus del’attenzione dall’analisi dei processi psicologici all’ analisi dei processi sociali legati alle dinamiche identitarie (Mancini p.123 ) Autostima Deprivazione relativa Favoritismo ingroup Pressione all’ uniformità nell’ ingroup Differenziazione dall’outgroup

25 SIT (Social Identity Theory) identità sociale = consapevolezza di appartenere ad uno/più gruppo sociale + significato emozionale di tale esperienza = Effetti: Favoritismo verso il proprio gruppo Discriminazione nei confronti dei non- appartenenti

26 SCT (Social categorization theory ) Turner 1987 Focus su i processi cognitivi a monte dell’appartenenza sociale e definizione di livelli di categorizzazione Sovraordinato ( interspecie) Identità umana Intermedio ( intergruppi) Identità sociale (appartenente a gruppi) Subordinato, ( interpersonale) (differenziazione tra sé e gli altri nell’ingroup) Identità personale Oakes,Haslam,Turner 1998

27 Identità etnica:immagine di sé (autocollocazione (Phinney 1990) Identità etnica componente della id. sociale (Liebkind 1992) Apprezzamento per la propria etnicità (orgoglio- appartenenza) ====== Topos legata al luogo di origine (componente territoriale) Genos legata a gruppo-ceppo di appartenenza Ethos legata a valori universali

28 Interazione culturale (Strategie di “acculturazione”) Modello lineare. Identità etnica diverso da assimilazione con la maggioranza Modello bidimensionale. Le due identità non sono indipendenti: biculturalismo-acculturazione Modello Alternating biculture Modello né l’uno né l’altro: marginali Nella maggioranza:La svalorizzazione dei gruppi di non appartenenza rinforza il proprio gruppo (Verkuyten 1999)

29 Superamento Identità negativa Defezione dal gruppo di appartenenza (Hirschman 1970) ( mobilità individuale) Miglioramento della posizione dell’intero gruppo (di gruppo) Modalità: Assimilazione al gruppo superiore (indiv. o di gruppo)- Personalizzazione-individualizzazione (abbandonare psicologicamente il gruppo di appartenenza) Competizione sociale: Culturale (rafforza la stima di sé), Realistica (+equa distribuzione delle risorse) RICATEGORIZZAZIONE Confronto: ri-valutazione- creazione nuove dimensioni-ricategorizzazione Confronto solo con gruppi che hanno meno Ricategorizzazione sovraordinata Gaertner 1993- Mummendey 1999 Ricategorizzazione sottoordinata- pecora nera Marquez- Abrams 1998

30 Interdipendenza positiva FIDUCIA !!!!!!!!! nelle intenzioni e negli scopi degli altri- DESTINO COMUNE IDENTITA' COMUNE Tavola7 RELAZIONI INTER- GRUPPI: IDENTITA' SOVRAORDINATE > SCOPI COMUNI (Marilyn BREWER '00, '90 ) scelta ancestrale: INTERDIPENDENZA RECIPROCA OBBLIGATORIA (Brewer, Caporael '90) (bisogno di appartenenza, fiducia nel gruppo contingente) BISOGNO DI INCLUSIONE, di DISTINTIVITA', di CAPACITA' DI FIDUCIA Identità sovraordinate condivise devono precedere o scaturire da obiettivi comuni alfine di realizzare interdipendenza positiva

31 PROBLEMI NELLE RELAZIONI INTERGRUPPI  CONFLITTO DI INTERESSI MANCANZA DI CONOSCENZA DELL’OUTGROUP:  PREGIUDIZI, STEREOTIPI INTERGRUPPI + CONFLITTO PERCEPITO + AGGRESSIVITÀ (STRUCH E SCHWARZ 89)  BIAS LINGUISTICO INTERGRUPPO  IL PREGIUDIZIO RAGIONEVOLE (BILLIG 1985)

32 Tav. 9 (appunti) Recenti contributi per la collaborazione tra gruppi: Non basta avere scopi condivisi (Sherif '61), vi è necessità di Identità sovraordinate comuni (Brewer 2000) anche temporali (Levine, Moreland '94). Si rileva che le cross- identificazioni riducono la conflittualità intergruppi(Crisp e Hewstone '00) con attenzione allo sviluppo di identità comuni (Gaertner 00), ma mantenendo reciproche differenze intergruppi -mantenimento identità parziali (Hetworn e Brown '86, Hetworn,Milestone ('00). Focus su: Interrelazione di identità individuale, intragruppo, e di gruppo (Relazioni multiidentitarie) nel comportamento intergruppi (Worchel et. al. '00). Sviluppo concetti di: salienza dell'identità sociale (Haslam '01), di identità ingroup-comune (Gaertner at.al '00) e dei fattori che incidono sul comportamento in intergruppi (Worchel '00)

33 Tav.10 INDICAZIONI DI RICERCA E LINEE GUIDA Istituire scopi sovraordinati e comuni (Sherif 53, 67 e poi successivamente Turner 1981) di potenziale successo per il contributo di entrambi (Worchell e Norwell 1980). Promozione di contatto prolungato tra gruppi simili per status e potere (Allport 1954) Riconoscimento delle diverse identità sociali e promozione contatto (Allport) Fornire informazioni su outgroup (Stephan Stephan 1984) insieme a riconoscimento delle diversità dei gruppi e non solo delle somiglianze (Brown 2000) Condivisione di almeno una categoria e riduzione del pregiudizio ( Dechamp e Doise 1978)* Non basta se una categoria è fortemente prevalente (India:Hewstone, Islam e Judd, 1993)! Riconoscimento di contributi distintivi di ciascun gruppo (Brown, Wade 83; Dechamp, Brown 83) Modificare la salienza delle identità di gruppo (Pettigrew 1998): Decategorizzare. Ricategorizzare, Difesa identità minima e promozione di contatto (Brown et. Al 1999,2000) Pensare al plurale e con-vivere (Spaltro 1984)/ Tolleranze: costruzione di identità multiple condivise (Mazzara’95)


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