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T EMPO VISSUTO, BENESSERE E SOFFERENZA QUALI LEGAMI ?

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Presentazione sul tema: "T EMPO VISSUTO, BENESSERE E SOFFERENZA QUALI LEGAMI ?"— Transcript della presentazione:

1 T EMPO VISSUTO, BENESSERE E SOFFERENZA QUALI LEGAMI ?

2 ORIENTARSI NEL TEMPO E ’ ORIENTARSI NELL ’ ESISTENZA “Allora che cosa è il tempo? Se nessuno me lo domanda, lo so. Se voglio spiegarlo a chi me lo domanda, non lo so più” Sant’Agostino  Importanza della dimensione temporale: tempo come cornice nella quale avviene la nostra esperienza di mondo e si struttura la nostra esistenza.  Nessun senso si dà fuori dal tempo, orientarsi nel tempo è orientarsi nell’esistenza.  “Tempo vissuto”: modo in cui noi percepiamo soggettivamente il tempo, modo in cui lo viviamo.  Le dimensioni temporali, passato, presente e futuro, possono essere vissute emotivamente ed affettivamente con modalità estremamente diversificate.

3 O RIENTARSI NEL TEMPO E ’ ORIENTARSI NELL ’ ESISTENZA  E. Husserl: visione fenomenologica del tempo, protentio, retentio, praesentatio. Presente come dimensione temporale non puntiforme ma densa e dilatata.  Nell'ottica fenomenologica la temporalità è un flusso continuo intenzionato della coscienza secondo le tre modalità sopra citate, “ciò che sta per avvenire, e che io esperisco appunto come tale, si trasforma continuamente in ciò che avviene; così come […] ciò che avviene si trasforma in ciò che è appena avvenuto” (Galimberti, 1979).

4 O RIENTARSI NEL TEMPO E ’ ORIENTARSI NELL ’ ESISTENZA  M. Heidegger: la temporalità rende possibile l’esistenza, nulla è possibile fuori dal tempo e soprattutto nessun senso si dà fuori dal tempo. L'uomo progetta continuamente la sua vita rapportandola al futuro, è questo slancio in avanti che lo rende non una semplice presenza, ma un'esistenza, sottoposta alla storia e al tempo, in altre parole, al divenire: l’uomo è temporalità.  “Molte ossessioni individuali, arcaismi culturali, nichilismi teoretici hanno in comune il tentativo di negare il tempo. E invece dal tempo non è possibile uscire se non cessando di vivere. Vita significa esattamente tempo vissuto, tempo consapevole di sé, tempo che scorre nel corpo, che è il corpo […]. Il tempo è il corpo stesso che produce significati come il ragno fila la sua tela” (Biuso, 2011)

5 O RIENTARSI NEL TEMPO E ’ ORIENTARSI NELL ’ ESISTENZA  P. Ricoeur: tempo e dimensione narrativa, tempo narrato. Il tempo narrato è il tempo dell’identità, si configura la propria identità organizzando la propria storia. Non avere tempo significa non darsi il tempo di elaborare una originale narrativa personale.  E. Minkowsky: concetto di tempo vissuto, patologia psichica come rinuncia alla dimensione fondamentale del futuro e allo “slancio vitale” verso il divenire.

6 M UTAZIONE ANTROPOLOGICA "Il tempo ha cessato di esistere lo spazio è svanito. Ormai viviamo in un Villaggio Globale dove tutto accade all’istante“ Marshall McLuan, 1964 Sviluppo e esponenziale diffusione tecniche informazione e comunicazione ha modificato vissuto dimensioni spazio e tempo, annullamento distanze e tempi di attesa “Mutazione antropologica”, modificazione che coinvolge la persona e le sue relazioni, dalla labilità dei costrutti sociali, la società liquida (Bauman, 2002), ad una nuova società quella dell’istantaneità, dell’immediatezza. “Patomorfosi”: mutazione delle forme di sofferenza

7 I STANTENEITA ’… E ALTRO ANCORA o Ideologia del presente (Augè, 2009), ideologia che pietrifica lo sforzo di pensare il presente come storia e di immaginare il futuro come desiderio. Consegnare velocemente tutto al passato, è “nuovo” solo se può passare in fretta, il presente desidera la propria immediata storicizzazione. Dalla fretta all’istante. Estremizzazione del Carpe diem. o Cultura e società: crisi delle ideologie, caduta degli ideali sociali e politici e tradizionali. o Famiglia: cambiamenti radicali nella struttura familiare, “genitorialità confusa”. o Crisi del futuro: il futuro per la prima volta invece di essere immaginato come un luogo migliore si configura come un’epoca di cui diffidare se non addirittura una minaccia.

8 … ALTRO ANCORA o Identità e narcisismo: cultura dell’individualità, ci si occupa di se stessi e della propria realizzazione personale. o Evoluzione psichica: adolescenze interminabili, non più stato di passaggio verso l’adultità ma stato che tende ad automantenersi. o Società occidentale non si riconosce più nella cultura della colpa e del conflitto quanto piuttosto in una cultura dell’impresa e dell’iniziativa. o Dall’identità sostanziale ”Io sono..” e progettuale ”io sarò..” all’identità flessibile “io faccio..” o All’angoscia della colpa è subentrata quella dell’inadeguatezza, del vuoto, della performance, della vergognosa insufficienza.

9 T EMPO VISSUTO, BENESSERE E SOFFERENZA : QUALI LEGAMI ? Se il fattore temporale non può mancare in ogni individuo, in quanto fondante l’individuo stesso….  Cosa avviene quando si crea una frattura e una modificazione in questo “normale” fluire?  Cosa comporta quello che possiamo definire “l’allentamento dei fili della temporalità”?  In che modo le alterazioni del tempo vissuto caratterizzano i nostri stati di disagio e sofferenza?

10 E MOZIONI ( EX - MOVERE, MOTIVAZIONI AL MOVIMENTO ) Paura }……………..…...…… Ansia - (Fobia) }…………………….... Angoscia Tristezza }Lutto.……………..… Depressione nostalgia, rassegnazione, delusione, senso di colpa … Gioia }……………………… Euforia amore, orgoglio, gelosia … Rabbia }………………….…… Disforia disgusto, disprezzo, imbarazzo, invidia, vergogna … Sorpresa (o interesse), curiosità, noia, speranza … Disgusto Accettazione Attesa Affetto (emozione con oggetto intenzionale) Umore (emozione senza oggetto intenzionale)

11 L’A NSIA Caravaggio, “Medusa” - 1597 G. Courbet, “Uomo disperato” - 1843

12 L’A NSIA Esperienza temporale che privilegia il futuro al posto del presente, perdita della dimensione del passato. Il futuro rappresenta il terreno della speranza e del desiderio ma anche di dimensioni come ansia e angoscia. Intolleranza dell’incertezza, l’ansioso vive nel futuro, è proteso in avanti in un’anticipazione dei fatti temuti. L’avvenire vissuto per il suo “venire verso di noi” e non per il nostro tendervi. Nessun futuro è auspicabile, senza un solido presente dal quale progettare

13 L A D EPRESSIONE E. Munch, “Malinconia” - 1892 Caravaggio, “Maddalena addolorata” – 1605/6

14 L A D EPRESSIONE Esperienza temporale che privilegia il passato al posto del presente e soprattutto del futuro. Il tempo interno è un tempo arrestato, bloccato, un tempo che scorre troppo lento. Si è costantemente rivolti verso il passato ormai irrimediabilmente perduto e sentito come carico di possibilità mancate e soprattutto di colpe. Il futuro è reciso, non c’è più nessuna possibilità di immaginare l’avvenire e nessuna capacità di esprimere quella creatività tipica del procedere in avanti per progettare e costruire attivamente il domani. Nessun passato ha senso senza un presente a cui far riferimento

15 L’ ANGOSCIA PSICOTICA E. Munch, “Il grido” - 1893 S. Dalì, “Paranoia” - 1944

16 L’ ANGOSCIA PSICOTICA La struttura della temporalità psicotica si caratterizza per uno sproporzionato prevalere del futuro. E’ strettamente connessa al problema dell’identità, ricerca continua, possibilità futura di essere se stessi. E’ l’angoscia per l’imprevedibile, per ciò che potrebbe accadere a ogni momento e che non è ancora presente. Soggettività mai posseduta una volta per tutte. Ancora una volta.. nessun futuro è auspicabile, senza un solido presente dal quale progettare

17 L A DISFORIA BORDERLINE E. Munch, “Il giorno dopo” – 1894/5 F. Bacon, “Autoritratto” – 1969

18 L A DISFORIA BORDERLINE Esperienza temporale che privilegia il presente, nessun radicamento al passato nessun progetto futuro. Primeggiare temporalità presente, trionfo dell’istantaneità intesa come temporalità puntiforme. Il tempo presente si cristallizza in un istante, privo di profondità e immerso nel vuoto. L’istante è un tempo troppo breve per la realizzazione di qualsiasi cosa che possa essere trattenuta o raccontata. Essere nel tempo dell’immediatezza significa riempire continuamente il vuoto, la noia, la disperazione di un’esistenza votata all’istante.

19 T RAUMA E TEMPORALITÀ F. Kahlo, “La colonna spezzata” – 1944 F. Kahlo, “Il letto volante” – 1932

20 T RAUMA E TEMPORALITÀ  Altri disagi connessi alla dimensione del passato sono quelli derivanti da traumi, i traumi interferiscono nella linearità del tempo, si oppongono alla sintesi temporale, interrompendo il flusso del divenire. Rimaniamo bloccati a situazioni antiche che si riattualizzano, senza possibilità di imparare dall’esperienza e determinare un cambiamento di vita.  Trauma quindi come un’esperienza di un affetto intollerabile, la cui conseguenza è l’interruzione del filo unificante della temporalità, “il trauma distrugge il tempo”. Il tema del trauma nella visione fenomenologica si dà pertanto in chiave temporale, viene la possibilità di poter pensare il trauma come passato, le esperienze traumatiche restano congelate in un presente eterno e strappate dall’essere-nel-tempo rimangono isolate dal dialogo umano. In questo senso il trauma è senza tempo.

21 T EMPO VISSUTO E BENESSERE “Un fatto è ora limpido e chiaro: né futuro né passato esistono. È inesatto dire che i tempi sono tre: passato, presente e futuro. Forse sarebbe esatto dire che i tempi sono tre: presente del passato, presente del presente, presente del futuro.” Sant’Agostino Il tempo del benessere è il tempo del presente, è nella presenza che si dispiegano sia la ritenzione del passato, sia la protenzione verso il futuro.

22 Sul tempo E un astronomo disse: Maestro parlaci del Tempo. E lui rispose: Vorreste misurare il tempo, l’incommensurabile e l’immenso. Vorreste regolare il vostro comportamento e dirigere il corso del vostro spirito secondo le ore e le stagioni. Del tempo vorreste fare un fiume per sostare presso la sua riva e vederlo fluire. Ma l’eterno che è in voi sa che la vita è senza tempo. E sa che l’oggi non è che il ricordo di ieri, e il domani il sogno di oggi. E ciò che in voi è canto e contemplazione dimora quieto entro i confini di quel primo attimo in cui le stelle furono disseminate nello spazio. Chi di voi non sente che la sua forza d’amore è sconfinata? E chi non sente che questo autentico amore, benché sconfinato, è racchiuso nel centro del proprio essere, e non passa da pensiero d’amore a pensiero d’amore, né da atto d’amore ad atto d’amore? E non è forse il tempo, così come l’amore, indiviso e immoto? Ma se col pensiero volete misurare il tempo in stagioni, fate che ogni stagione racchiuda tutte le altre. E che il presente abbracci il passato con il ricordo, e il futuro con l’attesa. Kahlil Gibran


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